Arriviamo quando il locale è ancora vuoto, perché appena aperto. C'è un signore, vestito da cuoco ma con l'aspetto del proprietario, seduto su una sedia nel piazzale antistante al ristorante, proprio davanti alla porta d'ingresso. "Buonasera, avete la frittura di pesce?, perché altrimenti non possiamo entrare"... gli dico. Mi guarda sornione, studiandomi. "Lui stasera ha deciso che vuole la frittura- dico indicando il mio figlio più grande, di 8 anni- sono due giorni che martella". A quel punto il signore seduto sulla sedia sorride, si alza, allunga la mano verso i miei due bambini, presentandosi: "Sono Rocco, voi come vi chiamate... bambini?" Dopo le presentazioni porta i due affamati piccoli turisti in cucina, aprendogli le porte del suo regno, per mostrargli il pesce che gli cucinerà. La serata prosegue con la stessa magia, grazie alla gentilezza del personale e alla bontà dei piatti: antipasti, primi, pizze, fritture di pesce, patate fritte, dolci e vino (un ottimo aglianico) tutti superbi. "Prima di andare via, passatemi a salutare. Anche se mi vedete lavorare in cucina entrate, non preoccupatevi!", aveva detto il Signor Rocco ai bambini. E così fanno, a fine serata. Facendosi largo tra i clienti, perché nel frattempo il locale si è riempito, si dirigono verso la cucina, conoscendo ormai la strada. Tornano dopo qualche minuto con due cannucce colorate lunghe un metro in mano e due grandi sorrisi dipinti sui loro volti. Salutiamo e ce ne andiamo, felici nella pancia e nel cuore. Meglio non saremmo potuti stare, e non sarà affatto facile trovarsi altrettanto bene. Grazie ancora per la bellissima serata.

PS. Un saluto al Signor Rocco dai due piccoli avventori.