The Is Paras nuraghe (in Sardinian is paras means the friars), is located in Isili, a town in the province of Southern Sardinia, in the historical region of Sarcidano, in a strategic position dominating the underlying territories open to the West. Its shape is that of a trilobed nuraghe, ie formed by a triangular bastion with three towers at the corners.
The archaeologist Giovanni Lilliu, speaking of the beauty of this singular nuraghe and of the admirable vault of tholos in his central chamber, says that this time it is ...:
«... the most extensive and harmonious of the Sardinian thòloi (the tholos is the domed vault that closed the nuraghes, today collapsed in most cases), which closely repeats the wide breath of the sumptuous and splendid tholoi achee peloponnesiache of the second half of the second millennium BC »
(Seui - Isili, page 354, Touring Club Italiano, 1988, ISBN 88-365-0352-7)
Dating
It dates back to the fifteenth century BC and originally it was a single tower nuraghe, with a circular plan with a diameter of 12.50 meters by 12.70 meters, built with blocks of white limestone cut quite regularly.
Structure
The entrance is located at midday and is raised above the level of the countryside. Through the corridor leads to the vaulted main chamber with a tholos up to 11.80 meters high, the highest in all Sardinia nuragica and second, for that period, only to the tomb of Agamemnon.
The center of the chamber is occupied by a circular well, while on a wall, in an elevated position, there is access to the stairwell to access the upper floors, which could be reached from the ground floor probably by a wooden staircase.
Later, between the 13th and 12th centuries BC, a smaller tower was added, the entrance was moved to the east and then a courtyard was created between the towers.
Towards the eleventh century BC two other towers were built which were connected by bastions. The whole complex was later enclosed by an internal wall in turn equipped with other towers. Outside there was the nuragic village, currently not yet excavated.
The excavations
The excavations of the nuragic complex date back to 1974 by the archaeologist Maria Ausilia Fadda. They then continued in 1975-1977, under the direction of Alberto Moravetti.
Much remains to be excavated and the current campaign is conducted by the archaeologist...
Read moreIs Paras è una delle costruzioni più eleganti della Sardegna nuragica. È costituito da una torre centrale parzialmente racchiusa da un bastione trilobato includente un ampio cortile. Intorno al complesso venne eretto - almeno nel suo lato E - un antemurale, affiorante sul terreno per una lunghezza di circa m 30 ed uno spessore di m 2. La torre principale, di pianta circolare (diametro m 12,50 x m 12,70), in blocchi di calcare bianco, alta m 12,70, era formata da due piani sovrapposti dei quali oggi si conserva quello inferiore. La parete presenta, al di sopra dell'ingresso, una lacuna causata da un cedimento della muratura, fatto che ha inoltre comportato un intervento di restauro, con la sostituzione dell'architrave originario danneggiato. L'ingresso al monumento, volto a S, sopraelevato rispetto al cortile di m 1,40, è alto m 2,80. Il corridoio retrostante, strombato verso l'interno (larghezza m 1,15 presso l'ingresso. m 2,05 al fondo), lungo m 4,60, presenta sezione ogivale (altezza m 2,80 presso l'ingresso. m 5,75 sul fondo). La camera interna, a tholos, è eccentrica. Ha pianta circolare (diametro m 6,40 x m 6,20) ed è priva di vani sussidiari. Con il suo elevato di m 11,80 (con 33 filari) è la più alta della Sardegna. L'opera muraria è costituita da blocchi di calcare subquadrati e parallelepipedi, disposti a filari orizzontali. Il vano della scala che conduceva al primo piano si apre nella camera stessa - nella parete a d. di chi entra - a m 5,25 di altezza. sul pavimento si apre un ripostiglio a pozzo (m 1,25 di diametro all'imboccatura) esplorato fino ad una profondità di m 5. La scala gira da s. a d. (larghezza m 0,80. altezza m 2-2,30), inizialmente con un percorso di m 4,50 a piano inclinato e, successivamente, nel tratto finale (m 4), con 11 gradini che conducevano alla camera del primo piano, ora totalmente distrutta. Un altro stretto e profondo ripostiglio-silo (larghezza m 0.50, fino a m 1,50 di profondità, m 1,25 fino alla profondità massima di m 3,05) è ricavato nell'opera muraria del piano di svettamento. La torre risale al XV-XIV sec. a.C. In una seconda fase, nel XIII-XII sec. a.C., il nuraghe semplice fu trasformato nel tipo "a tancato". Venne infatti costruita, di fronte al mastio, una torre più piccola e tra le due torri venne risparmiato un cortile chiuso da mura rettilinee. L'accesso avveniva ad E tramite un corridoio coperto a piattabanda che immetteva nel cortile. Questa seconda torre, in parte crollata, si conserva per un'altezza massima di m 2,50. Il cortile, a forma di tre quarti di cerchio (m 4,80 x m 3,65), con pareti lievemente aggettanti nella parte superiore, ha una superficie di mq 16,75. Una terza fase, del XII-XI sec. a.C., vide l'aggiunta di altre due torri, una a O ed una a N-E, raccordate tra loro ed alle strutture più antiche attraverso cortine murarie rettilinee (N-E/S-E, O/S-E) ed un tratto murario convesso (O/N-O). L'ingresso al bastione, aperto nel settore rientrante della cortina E, immette in un corridoio (lunghezza m 2,30. larghezza m 0,95-1,10) che presenta, sulla s., l'ingresso al vano scala che conduceva agli spalti del bastione. nella parete destra - affrontato al vano scala - si trova uno stipetto quadrangolare (m 0,43 x m 0,40). L'intera struttura fu circondata da un antemurale munito a sua volta di torri, di cui si sono messi in luce alcuni tratti durante gli scavi del 1988. Tutto intorno al nuraghe, dentro e fuori dell'antemurale, si estendeva un villaggio di capanne circolari...
Read moreUltima tappa di una giornata ricca di visite a siti della Sardegna, iniziata a Sardara con il suo museo archeologico ed il pozzo sacro di S. Anastasia, proseguita con il nuraghe Genna Maria ed infine qui sulla SS128 alla periferia nord di Isili, prima di rientrare a Villasimius. Arrivati appena in tempo, una ventina di minuti prima della chiusura della biglietteria e solo la cortesia e l’affabilità dell’addetta al sito ci ha permesso di godere appieno della visita sia pure in extremis. Innanzitutto tanto di cappello per l’originalissima insegna in acciaio forellato con il nome del nuraghe ed il logo a cerchi concentrici che, visto che siamo ai confini tra il Sarcidano e la Barbagia (mi si passi la fin troppo facile battuta – ndr) sembra uno dei tanti cartelli stradali presi di mira da colpi di fucile a pallettoni; ma i complimenti non vanno solo all’originalità della realizzazione del cartello, quanto al fatto di avere posto un’insegna ben visibile all’entrata con il nome del nuraghe (che, in sardo, sta per “i frati” per l’esistenza di un convento nelle immediate vicinanze oggi scomparso – ndr). In Sardegna sembra che siano stati individuati tra i 7000 e gli 8000 nuraghi, ma quelli che godano di un bel cartello di presentazione all’entrata saranno, senza esagerare! azzardo! una ventina ?!? Appena entrati sembra di avere di fronte un classico nuraghe monotorre, ben piazzato in posizione dominante in cima al consueto cucuzzolo, ma, avvicinandoci, compaiono altre strutture ai piedi ed intorno al nuraghe a significare la sua natura di nuraghe complesso, con una cinta interna con tre torri agli angoli. A questa composizione finale si arrivò in tre fasi successive: la prima (età del bronzo medio – ndr) il solo nuraghe monotorre, quindi tre secoli più tardi fu aggiunta una seconda torre più bassa collegata alla prima, ed infine (età del bronzo finale – ndr) divenne trilobato con altre due torri collegate da una cinta muraria alla quale poco dopo fu aggiunta una cinta muraria più esterna comprendente anche una parte del villaggio. Come il nuraghe Genna Maria visitato nella prima parte della mattinata, anche questo è costruito con blocchi squadrati di calcare marnoso, materiale del quale è costituita la collina sulla quale sorge, disposti con cura ad anelli concentrici e degradanti. La particolarità di questo nuraghe è la considerevole altezza della tholos al primo livello: ben 12 metri circa di altezza dal calpestio (si dice che sia la più alta in Sardegna – ndr) e costruita con molta cura con l’apice tondeggiante che conferisce all’ambiente una maggiore grazia e bellezza rispetto alle tante visibili in Sardegna ed, inoltre, di avere un profondo pozzo aperto nel pavimento. Ma la torre principale aveva un altro ambiente sovrastante sempre a tholos per cui è facile presupporre un’altezza finita di questa torre fra i 22 ed i 24 metri! La fragilità del materiale, la sua scarsa resistenza agli agenti atmosferici, il tempo, ma anche l’imperizia di alcuni restauri in epoca moderna, hanno contribuito al parziale crollo di una parte dello spessore murario della torre che, per fortuna, non ha compromesso l’intera stabilità del manufatto. Dai reperti ritrovati, ne è stata documentata la frequentazione fino al periodo romano...
Read more