Posto magico ....grosso problema la strada disestata impraticabile soprattutto nel periodo delle piogge. Nell'intero complesso del Castello di Gresti sono individuabili 3 tipi di strutture architettoniche:
I) un insieme di ambienti ipogeilocalizzati alla base della parete orientale della costa rocciosa ed in alto sul versante occidentale della rupe;
II) gli spazi del fortilizio medievaleche, con la torre ed altri ambienti in muratura, inglobava inoltre anche le strutture ipogee;
III) un complesso di magazzini e altri vani destinati all'utilizzo della fabbrica quale masseria risalenti al XVII secolo (vedere planimetria, A7).
Allo stato attuale il complesso non è agevolmente visitabile in quanto versa in condizioni di degrado tale da rendere pericoloso l'accesso. Una chiara descrizione degli ambienti di cui si compone il castello è stata fornita dall'Ing. Tomarchio, che ha inoltre elaborato una planimetria del complesso.
Al castello si accede attraverso una stretto sentiero tagliato nella roccia (planimetria, A1), delimitata a destra dal massiccio roccioso e a sinistra da un muretto. Al terreno di questo percorso si giunge dinanzi a due accessi: un portale ed una scala di cui oggi resta solo un cenno di traccia nella muratura. Superato il portale si attraversa un piccolo corridoio che conduce ad una loggia aperta (planimetria, A2) scavata nella rupe che guarda verso il burrone sottostante in direzione est. Da qui si passa a un grande ipogeo artificialea pianta rettangolare con soffitto piano che presenta tracce evidenti di scalpellatura (planimetria, A3); sulla parete occidentale di questo ambiente si apre una finestra ricavata nella roccia da cui si domina il sottostante vallone.
Ritornando al portale, accanto ad esso si vedono le tracce di una ripida scala(planimetria, B4) che conduceva ad un livello superiore della rupe su cui si poggiano le strutture in muratura del complesso. Queste ultime constano di un grande ed elevato torrione a pianta quadrata (planimetria, B5) e di un corpo edilizio a due piani con due ambienti per piano (planimetria, B6).
La torre, alta circa 36 metri, poggia direttamente sulla roccia che sul versante sud ha subito una imponente opera di taglio, formando così una sorta di scarpatura naturale grazie alla quale la torre scarica il suo peso sul basamento roccioso. La torre ha struttura piena, priva di spazi interni; una scala elicoidale esterna, alloggiata in un vano cilindrico nell'angolo sud orientale, permetteva l'accesso al terrazzo sommitale.
Gli ambienti costruiti alla base della torre sul lato settentrionale erano verosimilmente gli spazi residenziali del piccolo fortilizio e costituiscono elemento di raccordo tra la struttura difensiva e gli ambienti ipogei. La parte del complesso scavata nella roccia è quasi certamente antecedente alla prima documentazione storica del castello, risalente al XIV secolo.
Oggi dell’insediamento classico ed alto medievale non rimane alcunché se non la testimonianza diffusa dei ritrovamenti di diverse monete e resti ceramici sino alla denominazione dialettale di "A Munita" data al colle dirimpettaio la lunga cresta rocciosa che fa da base alla fortificazione. Il castello, invece, integro almeno sino all’inizio del secondo conflitto mondiale, oggi versa in drammatiche condizioni.
La torre a pianta quadrata, risalente probabilmente all’epoca normanna e costruita per funzioni di avvistamento e segnalazione, ha perso oramai da tempo la bellissima scalinata elicoidale che portava sin sulla cima a 36 metri di altezza...
Read moreSuggestiva struttura abbarbicata su un crostone roccioso nel territorio Aidonese che affonda le sue radici nel periodo medievale. Il castello, noto come Castello dei gresti (in dialetto dei "cocci") è conosciuto anche come Castello di Pietratagliata per via delle sue grotte intagliate nella roccia. Rimangono ormai solo i ruderi e, lasciato all'incuria, è difficilmente raggiungibile. Nonostante ciò si lega allo stesso una leggenda, testimoniata dall'epigrafe posta molto in alto e la posizione solitaria del castello, secondo la quale sarebbe avvenuta una leggendaria "truvatura". Il cavaliere che, mentre lo superava al galoppo, fosse riuscito a leggere e ad interpretare l'epigrafe, avrebbe trovato un...
Read moreAssolutamente da non perdere, più che una visita ad un sito è un'esperienza emozionale. Il castello è oramai ridotto a pochi ruderi ma proprio l'asprezza del luogo, difficile da raggiungere anche per via della strada sconnessa, unito al paesaggio solare delle campagne siciliane, vi ripagheranno del sacrificio fatto. Le strade d'accesso sono due ma vi consiglio, specialmente se siete in moto, di raggiungerlo da sud tramite SS288 e poi SP 67, il fondo di quest'ultima è sterrato ma compatto sino ad 1 km dal castello... l'ultimo tratto è pietroso ma fattibile...
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