Gisberto e Attone, abate di questa abazia l'uno e di San Vittore alle Chiuse l'altro,"chattano"a proposito di questa abazia.La conversazione si trova su una pergamena datata 1033d.C. Oggi è un'abazia benedettina, ma esisteva già in epoca romana e ancora prima come tempio pagano. Sempre lì, sulla sponda sx dell' Esinante. 1200: i combattimenti con l'Apiro culminano in un incendio che devasta parte della chiesa.Dopo la ricostruzione(seconda metà del XIIsec)il monastero diviene centro di accoglienza, per dare riposo ai giovani pellegrini diretti a Roma, nonché florida azienda agricola. 1442:per decreto papale, unita all'abazia di Val di Castro, gestita dai Camaldolesi. 1810:aboliti gli ordini monastici, la proprietà viene trasferita allo Stato e in seguito venduta ai Doria Panfili, principi romani. 1868:messa in vendita anche da questi, si susseguono nella proprietà tre famiglie locali. Con i Rossi, che amministrano una decina di poderi a mezzadria, l'abazia diventa azienda agricola sotto la guida dei Chiodi, famiglia materna di Enrico Loccioni.Da quest'epoca risalgono gli edifici annessi. 1978:ereditata dal comune di Apiro, attuale proprietario. 1992:restaurata grazie a fondi europei. Inizia l'attività ricettiva e ristorativa. 2017:il comune viene affiancato dalla Loccioni, impresa privata locale, per valorizzare l'intero complesso e la vecchia scuola. ARCHITETTURA-romanica e gotica. Tre absidi, corrispondono a tre navate. Colonnine, monofore, archetti pensili, cornice a dentelli.I4contrafforti a nord sono conseguenza dell'intervento di restauro del 1923. LA FACCIATA-a capanna, stretta tra due costruzioni di stile colonico. IL PORTALE-originario, in pietra bianca, con pilastrino, semicolonne strombate, sul capitello con motivi di foglie e conchiglie si innesta un archivolto liscio. INTERNI-L'ambiente detto AULA è riservato ai fedeli. Il PRESBITERIO era riservato ai monaci, molto sopraelevato e in stile gotico; per la presenza di un muro di rinforzo costituisce una chiesa a sé. LA CRIPTA-Accessibile per mezzo di una scala; ha 5navate ridotte a tre; le navate laterali sono praticabili mediante alcune aperture nelle pareti, concluse da un'absidiola, coperte da crociere sostenute da semicolonnine; il corpo centrale più ampio è tripartito da due file di colonne, bellissimi capitelli con smussi e decorazioni geometriche. Davanti l'abside della navata centrale si eleva un altare del 1140 di forma quadrata nella cui pietra è incisa l'epigrafe che probabilmente si riferisce a un'indulgenza plenaria (remissione di tutti i peccati)indetta in quel periodo. FONTE battesimale?-struttura circolare inclusa nell'antico pavimento,nell'annesso della parte nord. CAPITELLI-addossati alla facciata interna con rappresentazioni di un combattimento tra cavalieri e due animali, al centro un fiore a cinque petali, sopra rombi e cerchi intrecciati. Nel presbiterio capitelli scolpiti a motivi ornamentali, vegetali e animali, del simbolismo cristiano medievale:gallo,balena,leoni,vangeli, vite. AFFRESCHI-Nell'aula dei fedeli, sulla parete dx del tramezzo murario, una Crocefissione. A sx solenne figura di papa in cattedra,S.Urbano IV in trono. La chiave di volta dell'accesso alla cripta è occupato da una Madonna sul trono col bambino. L'EST-Abside e altare stanno ad est,l'Oriente, la direzione vitale con la quale ci si orientava; Gerusalemme,la direzione di Dio. C'era la credenza che chi provenisse da est fosse mandato da Dio, messaggero di Dio, o cmq di buona natura. La luce che si muove da est, l'alba, è simbolo della luce che vince sulle tenebre, la resurrezione di Cristo. LUCE - C'e un occhio circolare, un foro in fondo all'abside, dal quale penetra un raggio di sole che attraversa il buio dell'aula e colpisce un cerchio scolpito nel pilastro della navata laterale sinistra. Avviene il 25 maggio, giorno del patrono, e il 19 luglio. Alle 7.41 va a sovrapporsi sul cerchio. Accade anche nella cripta, dove un raggio entra dalla finestra della navata centrale, e colpisce l'unica colonna con la...
Read moreL'abbazia venne fondata verosimilmente intorno all'anno 1.000 dai Benedettini. Il primo documento che ne parla è datato 1.033. Ben presto assurse ad un grande potere politico e la vicina città di Apiro nel 1.225 la distrusse con un incendio e rimase solo parte della chiesa. Dopo la ricostruzione il monastero fu un'importante base di accoglienza per i pellegrini. Con un decreto papale del 1.441 l'abbazia benedettina fu unita a quella vicina di Val di Castro e gestita dai monaci Camaldolesi. Nel 1.810, con Napoleone, vennero aboliti tutti gli ordini monastici e l'abbazia di Sant'Urbano passò ai privati di mano in mano finché, essendo usata come azienda agricola, finì in proprietà della famiglia Chiodi, nonno materno di Enrico Loccioni. Nel 1.978 viene ereditata da Comune di Apiro, attuale proprietario e nel 1.992, grazie a due fondi europei, fu restaurata completamente. Nel 2.017 si instaura tra il Comune di Apiro e l'impresa Loccioni una partnership per valorizzare l'intero patrimonio storico. Cosa perfettamente riuscita per cui oggi noi possiamo godere dell'affascinante bellezza del monumento e del luogo che lo ospita. L'abbazia di Sant'Urbano, costruita in pietra arenaria, è un caratteristico esempio di arte romanico-gotico. L'elemento assolutamente originale è il muro trasversale che divide l'aula, ai piedi delle scale d'ingresso dal presbiterio, limite invalicabile tra lo.spazio pubblico e quello riservato ai sacerdoti r all'ufficio divino del presbiterio. L'aula presenta un atrio a crociera diviso in tre navate,separate da due pilastri con capitelli che hanno delle decorazioni risalenti al XIV secolo. La.Cripta è stupenda. Il 25 Maggio,giorno di sepoltura di Sant'Urbano,alle ore 7,40 (ora legsle) del mattino e il 19 Luglio, un raggio luminoso,se c'è il sole, entrante da un occhio sopra l'abside attraversa l'oscurità della Chiesa e colpisce esattamente un cerchio scolpito nel pilastro della navata laterale sinistra dell'aula.contemporaneamente il fenomeno si manifesta anche all'interno.della cripta dove un raggio di luce entrante dalla finestra dietro l'altare colpisce un cerchio scolpito alla base di una sola delle colonne.Tutte le altre parti del monastero sono di una bellezza che.merita una scampagnata. Colpo d'occhio stupendo sulla Valle e sulle montagne verdissimi dominate dal monte San Vicino. Esiste un ristorantino dove si servono le specialità della zona e un.ufficio informazioni anche per...
Read moreFrom the views, to the staff, to the abbey, to the food this was a fantastic experience! We checked in and even with a slight language barrier, we were treated warmly by the people who run it. The meal... just amazing. We had the gnocchi con formaggio di fossa, a chicken dish that had a smooth buttery sauce with rosemary, apple pie with vanilla gelato... the chef even sent us a roast pork that was truly a great dish on its own. The rooms felt cozy and authentic, the beds were perfection, the abbey cat even gave us a visit! The next morning we explored the surroundings. Take some time in the abbey, it's not just beautiful but felt very spiritual and awe inspiring. This felt like we weren't tourists, but really got something from the experience of just being in...
Read more