Fu donato dal Comune di Assisi ai benedettini; questi ultimi lo cedettero poi a san Francesco, affinché si potesse "carcerare" nella meditazione.
Ampliato nel 1400 da san Bernardino da Siena con la costruzione della chiesa di Santa Maria delle Carceri, che ha inglobato una primitiva cappella, preesistente a san Francesco, e di un piccolo convento, l'eremo è posto in un bosco di lecci secolari circondato da grotte e da piccole cappelle dove i pellegrini si ritirano ancora oggi in contemplazione.
Provenendo dalla strada che risale il monte Subasio, si prosegue per un acciottolato fino ad una volta in muratura, oltrepassata la quale si trova il Chiostrino dei frati, una terrazza triangolare che si affaccia a strapiombo sul fosso delle Carceri. Alle estremità del chiostro vi sono le porte che conducono al refettorio dei frati e alla chiesa di Santa Maria delle Carceri. Al piano superiore del refettorio sono situate le celle dei frati.
Scendendo una ripida scalinata, dal convento si arriva ad un bosco di faggi e alla grotta di san Francesco. Dal sentiero antistante a questa si dipartono le altre grotte dei primi compagni di Francesco: Leone, Antonio da Stroncone, Bernardo di Quintavalle, Egidio, Silvestro e Andrea da Spello.
Nel bosco, appena fuori dal santuario, nei pressi del sentiero che conduce alla grotta di frate Leone, è sita la Cappella di san Barnaba, normalmente chiusa al pubblico, con al proprio interno un altare a Tau ed una pala cinquecentesca raffigurante Gesù deposto dalla Croce.
L'eremo delle Carceri è un luogo immerso in un bosco di lecci. Sono molti i racconti di miracoli che si associano a questo sito:
Nei pressi della grotta di San Francesco si trova un leccio secolare dove erroneamente molti credono ebbe luogo la predica agli uccelli di San Francesco, che in realtà le fonti storiche attestano essere avvenuta fuori del comune di Assisi ed in particolare a Piandarca nel comune di Cannara, a pochi chilometri dalla città serafica, nella vallata sottostante.
Tradizione vuole che il burrone che si trova nei pressi del monastero sia in realtà il letto di un fiume, oggi in secca, le cui acque furono prosciugate da san Francesco poiché disturbavano la sua meditazione e quella dei suoi discepoli.
Nella grotta di san Francesco è presente un buco nel terreno dal quale si può intravedere il fondo del burrone. Si racconta che questo buco sia stato provocato dal demonio, sprofondato nell'abisso quando fu scacciato da Rufino (uno dei primi compagni di Francesco).
Nel mezzo del chiostro è presente un pozzo nel punto in cui, secondo una leggenda, san Francesco, tramite un miracolo, fece sgorgare dell'acqua.
Bellissimo posto di pace ,e sono stato accolto da una suora dall' espressione felice, con cui ho scambiato 2 cordiali parole e che mi ha fatto notare il bel panorama che si scorge da un angolo del terrazzo nelle giornate terse; subito sono entrato in sintonia con la serena bellezza che si può gustare qua dentro, lontano dal frenetico frastuono del mondo;tutto mi e' parso intimamente connesso nella gioiosa spiritualita' francescana... Insomma : “Laudato sì, mi’ Signore’” e come si dice "Perfetta Letizia" sia!Grazie a Dio,...
Read moreL'eremo delle Carceri è il luogo in cui san Francesco d'Assisi e i suoi seguaci si ritiravano per pregare e meditare. Situato a 4 chilometri da Assisi, a 791 metri di altitudine sulle pendici del monte Subasio, l'eremo delle Carceri sorge nei pressi di alcune grotte naturali, frequentate da eremiti già in età paleocristiana. Fu donato dal Comune di Assisi ai benedettini; questi ultimi lo cedettero poi a san Francesco, affinché si potesse "carcerare" nella meditazione. Ampliato nel 1400 da san Bernardino da Siena con la costruzione della chiesa di Santa Maria delle Carceri (che ha inglobato una primitiva cappella, preesistente a san Francesco) e di un piccolo convento, l'eremo è posto in un bosco di lecci secolari circondato da grotte e da piccole cappelle in cui i pellegrini si ritirano ancora oggi in contemplazione. Provenendo dalla strada che risale il monte Subasio, si prosegue per un acciottolato fino ad una volta in muratura, oltrepassata la quale si trova il Chiostrino dei frati, una terrazza triangolare che si affaccia a strapiombo sul fosso delle Carceri. Alle estremità del chiostro vi sono le porte che conducono al refettorio dei frati e alla chiesa di Santa Maria delle Carceri. Al piano superiore del refettorio sono situate le celle dei frati. Scendendo una ripida scalinata, dal convento si arriva ad un bosco di faggi e alla grotta di san Francesco. Dal sentiero antistante a questa si dipartono le altre grotte dei primi compagni di Francesco: Leone, Antonio da Stroncone, Bernardo di Quintavalle, Egidio, Silvestro e Andrea da Spello. Nel bosco, appena fuori dal santuario, nei pressi del sentiero che conduce alla grotta di frate Leone, sorge la Cappella di san Barnaba, normalmente chiusa al pubblico, con al proprio interno un altare a Tau e una pala cinquecentesca raffigurante Gesù deposto...
Read moreMeraviglioso. Ho avuto la fortuna di visitare l'Eremo in una mattinata in cui non c'era nessuno ed è forse così che si gode appieno il silenzio e la pace del posto. Si sentono solo gli uccellini che cinguettano e gli alberi agitati dal vento. Ci sono alcuni sentieri da seguire per approfondire la visita, alcuni dei quali segnalati come adatti solo ai più esperti in quanto esposti e non transennati. Fortunatamente i percorsi che portano alle grotte sono più sicuri da questo punto di vista, anche se abbastanza ripidi. È tutto ancora intatto e come uno si immaginerebbe l'atmosfera in un ambiente francescano. Per arrivarci in auto bastano pochi minuti, a piedi (percorso che comunque consiglierei per la splendida vista Man mano che si sale) ci vuole forse un'oretta, procedendo a passo normale e prendendosi qualche pausa per ammirare il paesaggio. Di fronte all'entrata c'è un chioschetti di souvenir che vende anche bevande o snack, prevalentemente souvenir e spiace aver avuto l'impressione che dietro una apparenza di accoglienxa ci fosse solo il desiderio di vendere statuette e croci di legno per qualche soldo.. Non è un posto adattissimo a chi ha difficoltà motorie, forse limitandosi a pochissime cose ce la si potrebbe fare ma anche solo entrare per vedere la grotta di San Francesco risulterebbe impossibile per via dell'entrata bassa e stretta. Non è ammesso all'interno portare cani, e la cosa voglio spiegarmela pensando al fatto che magari i dirupi e i sentieri renderebbero la presenza di un cane pericolosa, ma sinceramente è una roba assurda considerando che lì si omaggia proprio San Francesco. In ogni caso è il posto più bello che ho visto ad assisi, e sì che ce ne sono di...
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