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Basilica of Saint Mary of Sorrow 'Minore' — Attraction in Castelpetroso

Name
Basilica of Saint Mary of Sorrow 'Minore'
Description
Nearby attractions
Nearby restaurants
La Fonte dell'Astore
Via Santuario, 15, 86090 Castelpetroso IS, Italy
Nearby hotels
Fonte del Benessere Resort
Via Santuario, 21, 86090 Castelpetroso IS, Italy
Tenuta Due A
Contrada colle Cimino, 86090 Castelpetroso IS, Italy
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Basilica of Saint Mary of Sorrow 'Minore'
ItalyMoliseCastelpetrosoBasilica of Saint Mary of Sorrow 'Minore'

Basic Info

Basilica of Saint Mary of Sorrow 'Minore'

Via Santuario, 24, 86090 Castelpetroso IS, Italy
4.7(2K)
Closed
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spot

Ratings & Description

Info

Cultural
Accessibility
attractions: , restaurants: La Fonte dell'Astore
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Phone
+39 0865 936110
Website
santuarioaddolorata.it
Open hoursSee all hours
Sat6:45 AM - 7:30 PMClosed

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Nearby restaurants of Basilica of Saint Mary of Sorrow 'Minore'

La Fonte dell'Astore

La Fonte dell'Astore

La Fonte dell'Astore

4.5

(386)

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Reviews of Basilica of Saint Mary of Sorrow 'Minore'

4.7
(1,997)
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5.0
44w

La Basilica Minore dell'Addolorata ⛪️ rappresenta senza ombra di dubbio uno dei luoghi più iconici dell'intero Molise e, proprio per questo, ci è parsa assolutamente imprescindibile una tappa in loco durante il nostro recente soggiorno a Castelpetroso. Giunti sul posto verso le 17.00 🕔 inoltrate a seguito della visita del centro di Isernia, abbiamo parcheggiato davanti al negozietto di ricordini iniziando così il nostro giro 🚶🏻🚶🏻‍♀️ esplorativo delle aree esterne (sempre suggestivi, peraltro, i colori dell'imbrunire). Davvero monumentale il profilo architettonico dell'edificio ⛪️, del resto apprezzabile già da notevole distanza percorrendo 🚘 la SS17, che mi ha ricordato moltissimo le cattedrali gotiche francesi. Attorno al complesso, che si erge maestoso in posizione sopraelevata rispetto alla valle sottostante, è stata ricavata una bellissima Via Crucis con pannelli bianchi ⚪️ innestati su di una grande parete circolare in pietra 🪨. Sicuramente da vedere anche gli spazi interni, quantunque la struttura offra il meglio di sé ammirata 👀 dall'esterno. Da segnalare, in particolare, la pianta a sezione ottagonale, i peculiari banchi in legno 🪵 e il grande organo a canne posto sopra la porta d'accesso. Ad avermi lasciato un po' perplesso è stata invece proprio quest'ultima, vetrata 🪟 e con infissi comuni, che quasi la fanno assomigliare più all'uscio di un refettorio che al punto d'ingresso a un luogo sacro 🙏🏻. Va comunque specificato che quella in oggetto, ad onor del vero, è solo la porta più interna che collega il santuario vero e proprio con una sorta di sala "di servizio", per così dire. Qui, tra l'altro, trovano posto dei pannelli marmorei commemorativi affissi alle pareti, una bacheca recante le norme di comportamento 📵, un pannello didascalico 🪧 con un breve excursus storico della basilica ⛪️ e un banco informazioni ℹ️ (che non so se funga eventualmente anche da biglietteria 🎫). Pregevole invece il portone più esterno, suddiviso in quadranti e impreziosito da scene di natura religiosa 🙏🏻. Altro elemento degno di nota è il busto bronzeo di Giovanni Paolo II con annessa reliquia ematica 🩸 incastonata all'altezza del petto. In merito al pontefice polacco 🇵🇱, infatti, va ricordata la sua visita al santuario ⛪️ del 19 marzo 1995 in occasione di un viaggio pastorale in terra molisana; in quell'occasione, peraltro, egli celebrò sia la santa messa che l'Angelus. Ulteriori dettagli d'interesse sulla storia della struttura riguardano poi il motivo stesso della sua edificazione. Stando alla testimonianza delle veggenti, il 22 marzo 1888 la Vergine Maria fece la propria apparizione dinanzi a due pastorelle, Serafina e Bibiana, in località Cesa tra Santi, sulle pendici del Monte Patalecchia. A questa prima apparizione ne seguirono altre e, nell'ultimo decennio del XIX secolo, si decise quindi di costruire un santuario presso il luogo delle apparizioni, ma più a valle rispetto a questo, affinché fosse più facilmente raggiungibile dai pellegrini. Il progetto venne affidato a Giuseppe Gualandi, alla cui morte (1944) subentrò il figlio Francesco. La costruzione, iniziata il 28 settembre 1890, proseguì tuttavia a rilento a causa di problemi economici ma anche delle vicende belliche relative ai due conflitti mondiali. La struttura venne infine completata 🏗🧱 nei decenni seguenti e dunque consacrata 🙏🏻 in data 21 settembre 1975 dal vescovo di Boiano-Campobasso Alberto Carinci. Meno di due anni prima, tra l'altro (precisamente il 6 dicembre 1973), Paolo VI aveva già proclamato Maria Santissima Addolorata di Castelpetroso patrona del Molise. Ad ogni modo, tornando alla nostra visita, non c'è stato possibile percorrere la Via Matris (un sentiero di 750 metri che si snoda lungo la montagna collegando la Basilica ⛪️ al luogo delle apparizioni) visto che, una volta tornati all'esterno, il vento 🌬 non era diminuito e che, in ogni caso, si stava ormai facendo buio. Tappa indubbiamente...

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LE APPARIZIONI

Secondo la testimonianza delle veggenti, la Vergine Maria apparve la prima volta il 22 marzo 1888[1] a due pastorelle di nome Serafina e Bibiana in località Cesa tra Santi, sulle pendici del Monte Patalecchia. A questa prima apparizione ne seguirono altre e, in seguito al riconoscimento di tale fenomeno, papa Paolo VI ha proclamato Maria Santissima Addolorata di Castelpetroso patrona del Molise il 6 dicembre 1973.

La costruzione

Negli anni novanta del XIX secolo, si decise di costruire un santuario presso il luogo delle apparizioni, ma più a valle rispetto a questo, affinché fosse più facilmente raggiungibile dai pellegrini[2]. Il progetto venne affidato a Giuseppe Gualandi, alla cui morte (1944) subentrò il figlio Francesco.

Il 28 settembre 1890 venne posata la prima pietra e si diede inizio alla costruzione del santuario. Essa procedette a rilento a causa di problemi economici e delle due guerre mondiali: nel 1907 fu terminata e aperta al culto la cappella dei Polacchi, ma le mura perimetrali della chiesa furono portate a compimento solo nel 1950[2], grazie alle sovvenzioni di don Nicolino Passarelli, canonico teologo della cattedrale di Venafro, avvocato della Sacra Rota e professore. Nei decenni successivi si completò il santuario che venne consacrato il 21 settembre 1975 dal vescovo di Boiano-Campobasso Alberto Carinci.

Vicende successive

Il 19 marzo 1995, giorno di san Giuseppe e terza domenica di quaresima, papa Giovanni Paolo II, in occasione del suo secondo viaggio pastorale in Molise, visitò il luogo delle apparizioni e il santuario, e celebrò la santa messa e l'Angelus[3].

Il 14 novembre 2004, l'arcivescovo metropolita di Campobasso-Boiano Armando Dini ha promulgato il nuovo statuto del santuario, che è stato affidato ad un proprio vicario episcopale. In conseguenza di tale nuovo statuto, i frati francescani dell'Immacolata, che amministravano economicamente e pastoralmente le attività del santuario, ne hanno successivamente abbandonato la direzione dopo 12 anni di attività al suo interno[4], al loro posto sono subentrati i frati minori conventuali.

Nel gennaio 2005 è stato realizzato l'adeguamento liturgico posizionando il nuovo altare al centro dell'aula[5].

Il 21 settembre 2011, in occasione del 121º anniversario della posa della prima pietra, il santuario ha ricevuto la visita del cardinale Angelo Bagnasco[6], presidente della Conferenza Episcopale Italiana.

Il 21 settembre 2013, 123º anniversario della posa della prima pietra, il santuario è stato elevato alla dignità di basilica minore da papa Francesco, il quale l'ha visitata il 5 luglio 2014 incontrando i giovani di Abruzzo e Molise.

Presenza di religiosi

Dal febbraio 1993 al 2005 il santuario è stato affidato alle cure pastorali e liturgiche dei francescani e delle francescane dell’Immacolata, fondati da padre Stefano Maria Manelli negli anni settanta. Nel nuovo millennio sono subentrati i frati minori conventuali di Abruzzo e Molise. L'assistenza dei pellegrini e l'orfanotrofio sorto accanto alla chiesa sono stati affidati alle piccole discepole di Gesù di Marino (Roma) fino al 2013.

Dal 28 settembre 2014 i servizi di assistenza dei pellegrini sono stati affidati a un altro istituto religioso femminile, le serve del Signore e della Vergine di Matarà.

Ho visitato questo bel Santuario nel tardo pomeriggio, in una giornata piovosa e con poca luce, di ritorno da un giro piuttosto stancante;ci avrei voluto dedicare più attenzione,visto l' interesse artistico, storico e spirituale di questo luogo,quindi spero di tornare con più tempo e più sole ,e rifare la salita al luogo dell'apparizione per gustare l'emozionante panorama che proietta la vista su tutta la piana... Cmque sono soddisfatto della mia visita e ringrazio Dio e la...

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1y

The Basilica of Castelpetroso, located in the Molise region of Italy, is an architectural and spiritual gem that attracts visitors from around the world. Built in the 19th century atop a hill, it offers breathtaking views of the surrounding landscape.

Its neo-Romanesque architectural style is characterized by elegant arches, columns, and ornate details. Inside, worshippers and tourists alike are mesmerized by the beauty of its frescoes and religious sculptures, dating from various historical periods.

However, the most notable feature of the Basilica of Castelpetroso is its famous statue of the Virgin Mary, said to possess miraculous powers. Each year, thousands of pilgrims flock to the sanctuary seeking comfort, healing, and spiritual protection.

In addition to its religious significance, the Basilica of Castelpetroso is also a popular tourist destination due to its picturesque location and serene atmosphere. It is a place where faith and beauty intertwine, leaving a lasting impression on...

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La Basilica Minore dell'Addolorata ⛪️ rappresenta senza ombra di dubbio uno dei luoghi più iconici dell'intero Molise e, proprio per questo, ci è parsa assolutamente imprescindibile una tappa in loco durante il nostro recente soggiorno a Castelpetroso. Giunti sul posto verso le 17.00 🕔 inoltrate a seguito della visita del centro di Isernia, abbiamo parcheggiato davanti al negozietto di ricordini iniziando così il nostro giro 🚶🏻🚶🏻‍♀️ esplorativo delle aree esterne (sempre suggestivi, peraltro, i colori dell'imbrunire). Davvero monumentale il profilo architettonico dell'edificio ⛪️, del resto apprezzabile già da notevole distanza percorrendo 🚘 la SS17, che mi ha ricordato moltissimo le cattedrali gotiche francesi. Attorno al complesso, che si erge maestoso in posizione sopraelevata rispetto alla valle sottostante, è stata ricavata una bellissima Via Crucis con pannelli bianchi ⚪️ innestati su di una grande parete circolare in pietra 🪨. Sicuramente da vedere anche gli spazi interni, quantunque la struttura offra il meglio di sé ammirata 👀 dall'esterno. Da segnalare, in particolare, la pianta a sezione ottagonale, i peculiari banchi in legno 🪵 e il grande organo a canne posto sopra la porta d'accesso. Ad avermi lasciato un po' perplesso è stata invece proprio quest'ultima, vetrata 🪟 e con infissi comuni, che quasi la fanno assomigliare più all'uscio di un refettorio che al punto d'ingresso a un luogo sacro 🙏🏻. Va comunque specificato che quella in oggetto, ad onor del vero, è solo la porta più interna che collega il santuario vero e proprio con una sorta di sala "di servizio", per così dire. Qui, tra l'altro, trovano posto dei pannelli marmorei commemorativi affissi alle pareti, una bacheca recante le norme di comportamento 📵, un pannello didascalico 🪧 con un breve excursus storico della basilica ⛪️ e un banco informazioni ℹ️ (che non so se funga eventualmente anche da biglietteria 🎫). Pregevole invece il portone più esterno, suddiviso in quadranti e impreziosito da scene di natura religiosa 🙏🏻. Altro elemento degno di nota è il busto bronzeo di Giovanni Paolo II con annessa reliquia ematica 🩸 incastonata all'altezza del petto. In merito al pontefice polacco 🇵🇱, infatti, va ricordata la sua visita al santuario ⛪️ del 19 marzo 1995 in occasione di un viaggio pastorale in terra molisana; in quell'occasione, peraltro, egli celebrò sia la santa messa che l'Angelus. Ulteriori dettagli d'interesse sulla storia della struttura riguardano poi il motivo stesso della sua edificazione. Stando alla testimonianza delle veggenti, il 22 marzo 1888 la Vergine Maria fece la propria apparizione dinanzi a due pastorelle, Serafina e Bibiana, in località Cesa tra Santi, sulle pendici del Monte Patalecchia. A questa prima apparizione ne seguirono altre e, nell'ultimo decennio del XIX secolo, si decise quindi di costruire un santuario presso il luogo delle apparizioni, ma più a valle rispetto a questo, affinché fosse più facilmente raggiungibile dai pellegrini. Il progetto venne affidato a Giuseppe Gualandi, alla cui morte (1944) subentrò il figlio Francesco. La costruzione, iniziata il 28 settembre 1890, proseguì tuttavia a rilento a causa di problemi economici ma anche delle vicende belliche relative ai due conflitti mondiali. La struttura venne infine completata 🏗🧱 nei decenni seguenti e dunque consacrata 🙏🏻 in data 21 settembre 1975 dal vescovo di Boiano-Campobasso Alberto Carinci. Meno di due anni prima, tra l'altro (precisamente il 6 dicembre 1973), Paolo VI aveva già proclamato Maria Santissima Addolorata di Castelpetroso patrona del Molise. Ad ogni modo, tornando alla nostra visita, non c'è stato possibile percorrere la Via Matris (un sentiero di 750 metri che si snoda lungo la montagna collegando la Basilica ⛪️ al luogo delle apparizioni) visto che, una volta tornati all'esterno, il vento 🌬 non era diminuito e che, in ogni caso, si stava ormai facendo buio. Tappa indubbiamente CONSIGLIATA 👍🏻.
CristianCristian
LE APPARIZIONI Secondo la testimonianza delle veggenti, la Vergine Maria apparve la prima volta il 22 marzo 1888[1] a due pastorelle di nome Serafina e Bibiana in località Cesa tra Santi, sulle pendici del Monte Patalecchia. A questa prima apparizione ne seguirono altre e, in seguito al riconoscimento di tale fenomeno, papa Paolo VI ha proclamato Maria Santissima Addolorata di Castelpetroso patrona del Molise il 6 dicembre 1973. La costruzione Negli anni novanta del XIX secolo, si decise di costruire un santuario presso il luogo delle apparizioni, ma più a valle rispetto a questo, affinché fosse più facilmente raggiungibile dai pellegrini[2]. Il progetto venne affidato a Giuseppe Gualandi, alla cui morte (1944) subentrò il figlio Francesco. Il 28 settembre 1890 venne posata la prima pietra e si diede inizio alla costruzione del santuario. Essa procedette a rilento a causa di problemi economici e delle due guerre mondiali: nel 1907 fu terminata e aperta al culto la cappella dei Polacchi, ma le mura perimetrali della chiesa furono portate a compimento solo nel 1950[2], grazie alle sovvenzioni di don Nicolino Passarelli, canonico teologo della cattedrale di Venafro, avvocato della Sacra Rota e professore. Nei decenni successivi si completò il santuario che venne consacrato il 21 settembre 1975 dal vescovo di Boiano-Campobasso Alberto Carinci. Vicende successive Il 19 marzo 1995, giorno di san Giuseppe e terza domenica di quaresima, papa Giovanni Paolo II, in occasione del suo secondo viaggio pastorale in Molise, visitò il luogo delle apparizioni e il santuario, e celebrò la santa messa e l'Angelus[3]. Il 14 novembre 2004, l'arcivescovo metropolita di Campobasso-Boiano Armando Dini ha promulgato il nuovo statuto del santuario, che è stato affidato ad un proprio vicario episcopale. In conseguenza di tale nuovo statuto, i frati francescani dell'Immacolata, che amministravano economicamente e pastoralmente le attività del santuario, ne hanno successivamente abbandonato la direzione dopo 12 anni di attività al suo interno[4], al loro posto sono subentrati i frati minori conventuali. Nel gennaio 2005 è stato realizzato l'adeguamento liturgico posizionando il nuovo altare al centro dell'aula[5]. Il 21 settembre 2011, in occasione del 121º anniversario della posa della prima pietra, il santuario ha ricevuto la visita del cardinale Angelo Bagnasco[6], presidente della Conferenza Episcopale Italiana. Il 21 settembre 2013, 123º anniversario della posa della prima pietra, il santuario è stato elevato alla dignità di basilica minore da papa Francesco, il quale l'ha visitata il 5 luglio 2014 incontrando i giovani di Abruzzo e Molise. Presenza di religiosi Dal febbraio 1993 al 2005 il santuario è stato affidato alle cure pastorali e liturgiche dei francescani e delle francescane dell’Immacolata, fondati da padre Stefano Maria Manelli negli anni settanta. Nel nuovo millennio sono subentrati i frati minori conventuali di Abruzzo e Molise. L'assistenza dei pellegrini e l'orfanotrofio sorto accanto alla chiesa sono stati affidati alle piccole discepole di Gesù di Marino (Roma) fino al 2013. Dal 28 settembre 2014 i servizi di assistenza dei pellegrini sono stati affidati a un altro istituto religioso femminile, le serve del Signore e della Vergine di Matarà. Ho visitato questo bel Santuario nel tardo pomeriggio, in una giornata piovosa e con poca luce, di ritorno da un giro piuttosto stancante;ci avrei voluto dedicare più attenzione,visto l' interesse artistico, storico e spirituale di questo luogo,quindi spero di tornare con più tempo e più sole ,e rifare la salita al luogo dell'apparizione per gustare l'emozionante panorama che proietta la vista su tutta la piana... Cmque sono soddisfatto della mia visita e ringrazio Dio e la Madonna🙏👍😀⛪
Vezio R.Vezio R.
Il Santuario dell'Addolorata di Castelpetroso ⛪ ✝ è uno dei più importanti luoghi di culto della Cristianità in Italia. La costruzione di questo eccezionale sito religioso ebbe inizio nel 1890, a seguito delle apparizioni miracolose della Madonna, che si era palesata in tutto il suo splendore, ed in tutto il suo dolore per la morte del figlio Gesù, prima a due pastorelle del luogo, e successivamente anche al Vescovo di Bojano, Mons. Francesco Macarone Palmieri, accorso sul sito per verificare la veridicità degli eventi miracolosi. Quest'ultimo, insieme al Conte Carlo Acquaderni (il cui figlio guarì miracolosamente dalla tubercolosi ossea dopo aver bevuto dalla fonte ⛲ nata nel luogo delle apparizioni) costituirono una commissione che promosse l'inizio dei lavori 🏗 di costruzione della Basilica, che a causa dei disastri delle due Grandi Guerre si protrassero fino al 1975, anno della Canonizzazione della chiesa. La Basilica, caratterizzata da uno stile Neogotico, tornato di moda a fine Ottocento, svetta imponente sulla vallata di Castelpetroso, e rappresenta un'oasi mistica in mezzo allo splendido verde della campagna molisana. Il Santuario è dotato, all'ingresso di un importante parcheggio 🅿 gratuito per le auto 🚘 e per le corriere 🚍 che trasportano i fedeli. Oltre la Basilica c'è una bellissima terrazza panoramica dedicata al Conte Acquaderni, alla cui sinistra c'è una struttura che ospita il Gran Caffè della Basilica ☕, alle cui spalle ci sono i servizi igienici, comodi, puliti ed anch'essi offerti gratuitamente. Salendo più in alto si trova il Centro Don Nicola Lombardi, che consta di un Infopoint con vendita di souvenir di carattere religioso, e diverse sale a disposizione dei Pellegrini, tra cui una Sala Multimediale, una Sala adibita a Mostra Fotografica ed un Auditorium. Presso il Santuario è anche possibile soggiornare ed usufruire di un servizio di ristorazione presso la "Casa di Accoglienza del Pellegrino". Per informazioni più dettagliate sui servizi offerti consiglio di dare un'occhiata al sito del Santuario. A mio avviso, però, la parte più mistica e suggestiva è la Via Matris, un percorso ripido a piedi, che parte dalla Basilica sino ad arrivare in alto sul Monte Patalecchia, dove si trova la fonte d'acqua ⛲ e la cappella costruita in prossimità del luogo originario delle apparizioni. Il percorso, abbastanza scosceso, è caratterizzato dalla presenza di sette stazioni con altrettante sculture, volte a rappresentare i Sette Dolori della Madonna. Consiglio a tutti di fare una visita al Santuario, magari in giorni comuni della settimana, per accogliere in maniera silenziosa e rispettosa, il misticismo e l'amore di una Madre che perde con consapevolezza un Figlio, immolato per "salvare" chi lo ha torturato, deriso e Crocifisso...
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La Basilica Minore dell'Addolorata ⛪️ rappresenta senza ombra di dubbio uno dei luoghi più iconici dell'intero Molise e, proprio per questo, ci è parsa assolutamente imprescindibile una tappa in loco durante il nostro recente soggiorno a Castelpetroso. Giunti sul posto verso le 17.00 🕔 inoltrate a seguito della visita del centro di Isernia, abbiamo parcheggiato davanti al negozietto di ricordini iniziando così il nostro giro 🚶🏻🚶🏻‍♀️ esplorativo delle aree esterne (sempre suggestivi, peraltro, i colori dell'imbrunire). Davvero monumentale il profilo architettonico dell'edificio ⛪️, del resto apprezzabile già da notevole distanza percorrendo 🚘 la SS17, che mi ha ricordato moltissimo le cattedrali gotiche francesi. Attorno al complesso, che si erge maestoso in posizione sopraelevata rispetto alla valle sottostante, è stata ricavata una bellissima Via Crucis con pannelli bianchi ⚪️ innestati su di una grande parete circolare in pietra 🪨. Sicuramente da vedere anche gli spazi interni, quantunque la struttura offra il meglio di sé ammirata 👀 dall'esterno. Da segnalare, in particolare, la pianta a sezione ottagonale, i peculiari banchi in legno 🪵 e il grande organo a canne posto sopra la porta d'accesso. Ad avermi lasciato un po' perplesso è stata invece proprio quest'ultima, vetrata 🪟 e con infissi comuni, che quasi la fanno assomigliare più all'uscio di un refettorio che al punto d'ingresso a un luogo sacro 🙏🏻. Va comunque specificato che quella in oggetto, ad onor del vero, è solo la porta più interna che collega il santuario vero e proprio con una sorta di sala "di servizio", per così dire. Qui, tra l'altro, trovano posto dei pannelli marmorei commemorativi affissi alle pareti, una bacheca recante le norme di comportamento 📵, un pannello didascalico 🪧 con un breve excursus storico della basilica ⛪️ e un banco informazioni ℹ️ (che non so se funga eventualmente anche da biglietteria 🎫). Pregevole invece il portone più esterno, suddiviso in quadranti e impreziosito da scene di natura religiosa 🙏🏻. Altro elemento degno di nota è il busto bronzeo di Giovanni Paolo II con annessa reliquia ematica 🩸 incastonata all'altezza del petto. In merito al pontefice polacco 🇵🇱, infatti, va ricordata la sua visita al santuario ⛪️ del 19 marzo 1995 in occasione di un viaggio pastorale in terra molisana; in quell'occasione, peraltro, egli celebrò sia la santa messa che l'Angelus. Ulteriori dettagli d'interesse sulla storia della struttura riguardano poi il motivo stesso della sua edificazione. Stando alla testimonianza delle veggenti, il 22 marzo 1888 la Vergine Maria fece la propria apparizione dinanzi a due pastorelle, Serafina e Bibiana, in località Cesa tra Santi, sulle pendici del Monte Patalecchia. A questa prima apparizione ne seguirono altre e, nell'ultimo decennio del XIX secolo, si decise quindi di costruire un santuario presso il luogo delle apparizioni, ma più a valle rispetto a questo, affinché fosse più facilmente raggiungibile dai pellegrini. Il progetto venne affidato a Giuseppe Gualandi, alla cui morte (1944) subentrò il figlio Francesco. La costruzione, iniziata il 28 settembre 1890, proseguì tuttavia a rilento a causa di problemi economici ma anche delle vicende belliche relative ai due conflitti mondiali. La struttura venne infine completata 🏗🧱 nei decenni seguenti e dunque consacrata 🙏🏻 in data 21 settembre 1975 dal vescovo di Boiano-Campobasso Alberto Carinci. Meno di due anni prima, tra l'altro (precisamente il 6 dicembre 1973), Paolo VI aveva già proclamato Maria Santissima Addolorata di Castelpetroso patrona del Molise. Ad ogni modo, tornando alla nostra visita, non c'è stato possibile percorrere la Via Matris (un sentiero di 750 metri che si snoda lungo la montagna collegando la Basilica ⛪️ al luogo delle apparizioni) visto che, una volta tornati all'esterno, il vento 🌬 non era diminuito e che, in ogni caso, si stava ormai facendo buio. Tappa indubbiamente CONSIGLIATA 👍🏻.
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LE APPARIZIONI Secondo la testimonianza delle veggenti, la Vergine Maria apparve la prima volta il 22 marzo 1888[1] a due pastorelle di nome Serafina e Bibiana in località Cesa tra Santi, sulle pendici del Monte Patalecchia. A questa prima apparizione ne seguirono altre e, in seguito al riconoscimento di tale fenomeno, papa Paolo VI ha proclamato Maria Santissima Addolorata di Castelpetroso patrona del Molise il 6 dicembre 1973. La costruzione Negli anni novanta del XIX secolo, si decise di costruire un santuario presso il luogo delle apparizioni, ma più a valle rispetto a questo, affinché fosse più facilmente raggiungibile dai pellegrini[2]. Il progetto venne affidato a Giuseppe Gualandi, alla cui morte (1944) subentrò il figlio Francesco. Il 28 settembre 1890 venne posata la prima pietra e si diede inizio alla costruzione del santuario. Essa procedette a rilento a causa di problemi economici e delle due guerre mondiali: nel 1907 fu terminata e aperta al culto la cappella dei Polacchi, ma le mura perimetrali della chiesa furono portate a compimento solo nel 1950[2], grazie alle sovvenzioni di don Nicolino Passarelli, canonico teologo della cattedrale di Venafro, avvocato della Sacra Rota e professore. Nei decenni successivi si completò il santuario che venne consacrato il 21 settembre 1975 dal vescovo di Boiano-Campobasso Alberto Carinci. Vicende successive Il 19 marzo 1995, giorno di san Giuseppe e terza domenica di quaresima, papa Giovanni Paolo II, in occasione del suo secondo viaggio pastorale in Molise, visitò il luogo delle apparizioni e il santuario, e celebrò la santa messa e l'Angelus[3]. Il 14 novembre 2004, l'arcivescovo metropolita di Campobasso-Boiano Armando Dini ha promulgato il nuovo statuto del santuario, che è stato affidato ad un proprio vicario episcopale. In conseguenza di tale nuovo statuto, i frati francescani dell'Immacolata, che amministravano economicamente e pastoralmente le attività del santuario, ne hanno successivamente abbandonato la direzione dopo 12 anni di attività al suo interno[4], al loro posto sono subentrati i frati minori conventuali. Nel gennaio 2005 è stato realizzato l'adeguamento liturgico posizionando il nuovo altare al centro dell'aula[5]. Il 21 settembre 2011, in occasione del 121º anniversario della posa della prima pietra, il santuario ha ricevuto la visita del cardinale Angelo Bagnasco[6], presidente della Conferenza Episcopale Italiana. Il 21 settembre 2013, 123º anniversario della posa della prima pietra, il santuario è stato elevato alla dignità di basilica minore da papa Francesco, il quale l'ha visitata il 5 luglio 2014 incontrando i giovani di Abruzzo e Molise. Presenza di religiosi Dal febbraio 1993 al 2005 il santuario è stato affidato alle cure pastorali e liturgiche dei francescani e delle francescane dell’Immacolata, fondati da padre Stefano Maria Manelli negli anni settanta. Nel nuovo millennio sono subentrati i frati minori conventuali di Abruzzo e Molise. L'assistenza dei pellegrini e l'orfanotrofio sorto accanto alla chiesa sono stati affidati alle piccole discepole di Gesù di Marino (Roma) fino al 2013. Dal 28 settembre 2014 i servizi di assistenza dei pellegrini sono stati affidati a un altro istituto religioso femminile, le serve del Signore e della Vergine di Matarà. Ho visitato questo bel Santuario nel tardo pomeriggio, in una giornata piovosa e con poca luce, di ritorno da un giro piuttosto stancante;ci avrei voluto dedicare più attenzione,visto l' interesse artistico, storico e spirituale di questo luogo,quindi spero di tornare con più tempo e più sole ,e rifare la salita al luogo dell'apparizione per gustare l'emozionante panorama che proietta la vista su tutta la piana... Cmque sono soddisfatto della mia visita e ringrazio Dio e la Madonna🙏👍😀⛪
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Il Santuario dell'Addolorata di Castelpetroso ⛪ ✝ è uno dei più importanti luoghi di culto della Cristianità in Italia. La costruzione di questo eccezionale sito religioso ebbe inizio nel 1890, a seguito delle apparizioni miracolose della Madonna, che si era palesata in tutto il suo splendore, ed in tutto il suo dolore per la morte del figlio Gesù, prima a due pastorelle del luogo, e successivamente anche al Vescovo di Bojano, Mons. Francesco Macarone Palmieri, accorso sul sito per verificare la veridicità degli eventi miracolosi. Quest'ultimo, insieme al Conte Carlo Acquaderni (il cui figlio guarì miracolosamente dalla tubercolosi ossea dopo aver bevuto dalla fonte ⛲ nata nel luogo delle apparizioni) costituirono una commissione che promosse l'inizio dei lavori 🏗 di costruzione della Basilica, che a causa dei disastri delle due Grandi Guerre si protrassero fino al 1975, anno della Canonizzazione della chiesa. La Basilica, caratterizzata da uno stile Neogotico, tornato di moda a fine Ottocento, svetta imponente sulla vallata di Castelpetroso, e rappresenta un'oasi mistica in mezzo allo splendido verde della campagna molisana. Il Santuario è dotato, all'ingresso di un importante parcheggio 🅿 gratuito per le auto 🚘 e per le corriere 🚍 che trasportano i fedeli. Oltre la Basilica c'è una bellissima terrazza panoramica dedicata al Conte Acquaderni, alla cui sinistra c'è una struttura che ospita il Gran Caffè della Basilica ☕, alle cui spalle ci sono i servizi igienici, comodi, puliti ed anch'essi offerti gratuitamente. Salendo più in alto si trova il Centro Don Nicola Lombardi, che consta di un Infopoint con vendita di souvenir di carattere religioso, e diverse sale a disposizione dei Pellegrini, tra cui una Sala Multimediale, una Sala adibita a Mostra Fotografica ed un Auditorium. Presso il Santuario è anche possibile soggiornare ed usufruire di un servizio di ristorazione presso la "Casa di Accoglienza del Pellegrino". Per informazioni più dettagliate sui servizi offerti consiglio di dare un'occhiata al sito del Santuario. A mio avviso, però, la parte più mistica e suggestiva è la Via Matris, un percorso ripido a piedi, che parte dalla Basilica sino ad arrivare in alto sul Monte Patalecchia, dove si trova la fonte d'acqua ⛲ e la cappella costruita in prossimità del luogo originario delle apparizioni. Il percorso, abbastanza scosceso, è caratterizzato dalla presenza di sette stazioni con altrettante sculture, volte a rappresentare i Sette Dolori della Madonna. Consiglio a tutti di fare una visita al Santuario, magari in giorni comuni della settimana, per accogliere in maniera silenziosa e rispettosa, il misticismo e l'amore di una Madre che perde con consapevolezza un Figlio, immolato per "salvare" chi lo ha torturato, deriso e Crocifisso...
Vezio R.

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