La presente recensione deve essere compresa come una critica, e non vuole ledere nessuno, ma vuole essere quanto più oggettiva, realistica e al tempo stesso imparziale.
Ritengo che il posto non avrebbe nulla da invidiare a molti altri luoghi che si trovano in Sicilia e in generale in Italia. Ma dico e sottolineo che "non avrebbe nulla da invidiare" ma si potrebbe dire anche che "Altri posti sono da invidiare sicuramente" non per i posti ma per le persone che li gestiscono. Potremmo anche dire che le persone che gestiscono questi posti o che non gestiscono pur avendone titolo "hanno qualcosa di tremendamente vergognoso". A sostegno di questa tesi, i motivi sono molto semplici, e confermano oggettività e imparzialità di questa recensione. Ne possiamo parlare individuare alcune, la mancata accessibilità, il comportamento abusivo e menefreghista di chi lo abita, e in ultimo lo stato e la condizione dello stesso.
- Mancanza di accessibilità - Comportamento abusivo e menefreghista
Tutti gli accessi anche quelli pubblici sono stati "privatizzati" , da gente ignominiosa e ignorante che si è appropriata di contrade e trazzere, che hanno reso l'accesso al fiume difficile se non impossibile. Senza il minimo standard di controllo di chi come autorità preposta e pagata dalla collettività dovrebbe vigilare e sanzionare.
Da entrambe le rive del fiume si rende inaccessibile il posto a meno che qualcuno non ti apra la strada soprattutto dalla parte di Adrano.
Dalla parte opposta, si entra da località villaggio Carcaci, la collina è franata e sta franando verso il fiume, l'accesso tutto in verticale è pericoloso perfino per i più temerari. A meno che si prenda l'iniziativa di salire il fiume da sopra o da sotto, e raggiungere così il punto assegnato coi rischi che ne conseguono guadagnando terreno, spine e pietre. Ma non tutti possono essere Messner o Kayakisti.
- Stato e condizione -
Lo stato e la condizione in cui sono tenuti i luoghi è pessimo. Sentieri non tracciati, luoghi abbandonati, spazzatura e residui ingombranti. Inoltre tutto questo degrado restituisce una immagine turistica e una figura politica, assimilabile ad una periferia di una megalopoli indiana.
Per chiuderla con due slogan che contrassegnavano la pubblicità istituzionale di spot finanziati negli anni 90' e inizio 00' della Regione Sicilia. In Sicilia "Turismo e Cultura" anche quella più melliflua e moralistica che serve ad adornare le lingue di politici e magnacci
"Tutto il resto è nascosto" e se non è nascosto, te lo nascondono, sottraendolo. Perché il patrimonio artistico e l'alto senso civico verso la cosa pubblica da queste parti spesso è dimenticata per una sorta di imbastardimento del carattere. Perché della cosa pubblica, sembra che qui tutti se ne impossessano senza il titolo giuridico, ma solo per autoaggiudicazione. Così alla siciliana maniera come...
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