Una forcella che vale una vetta, coi suoi 2.333 m di quota. Chi arriva in Val Montanaia difficilmente ci arriva per caso, tuttavia alle eccezioni è bene offrire un paio di avvisi. La Val Montanaia è altamente spettacolare, però dalle immagini dei suoi immensi ghiaioni si capisce che tutte le montagne di questa zona sono formate da rocce più facilmente soggette all'azione demolitrice di pioggia, vento, neve e ghiaccio. Periodicamente la parte di ghiaione al disotto del Campanile subisce vistose alterazioni a causa di piene alluvionali, in genere stagionali, del torrente che lo solca e lo scava profondamente. Si può quasi dire che non si salga al Campanile per due volte lungo lo stesso sentiero, da quanto spesso hanno dovuto ripristinarlo adattandone il tracciato. Le segnalazioni presenti in questo tratto sono abbastanza numerose e visibili da guidare con discreta continuità anche gli escursionisti meno esperti, con poche eccezioni di tratti mancanti dei marcatori(1), anche solo in uno dei due sensi di percorrenza. L'attuale tracciato del settembre 2020 obbliga ad attraversare un corso d'acqua confluente nel torrente Montanaia in più punti e ciò deve costituire un valido motivo per evitarlo durante o appena a seguito di forti piogge. Normalmente i guadi sono facili e brevi da percorrere, ma l'arrivo di un temporale (ne ho avuto un'esperienza diretta) può far ingrossare rapidamente il torrente e i suoi rami laterali, tanto da renderli decisamente meno confortevoli, addirittura al punto da indurre al tentativo di scendere fuori sentiero, soluzione che è sempre da evitare per quanto possibile. La situazione del tratto superiore del sentiero, quella che va dal Bivacco Perugini alla Forcella Montanaia è accettabile per gli escursionisti esperti, in quanto un'ampia porzione dibquello che fu il tracciato, oltre la sua metà inferiore è stata quasi del tutto confusa dagli smottamenti del ghiaione e dai profondi solchi scavati dall'erosione naturale. Qui i marcatori di sentiero sono frequentemente sbiaditi o coperti da altre rocce ammassate. Bisogna saper individuare le tracce di calpestio lasciate dai precedenti escursionisti e affidarsi agli "ometti", onnipresenti in tutto l'itinerario, ma qui realmente utili. Per la discesa dalla Forcella Montanaia c'è l'alternativa di una traccia direttissima, quasi sulla linea di massima pendenza, utilizzabile da chi ha le adeguate capacità tecniche. (1) per tratti mancanti dei marcatori intendo quelli in cui due di essi successivi non sono posti ad una distanza accettabile per poter procedere senza incertezze mantenendosi sul...
Read moreBel passo e bella la vista sul campanile e sul rifugio Perugini (anche se si vede solo un puntino rosso). Però è impegnativo. Se si arriva dal rifugio Pordenone il sentiero è impegnativo ma normale, più che mai c'è un gran bel dislivello. Se invece si arriva dal rifugio Padova sono 2 ore e 15 ma è impegnativo per via del terreno e della ripidità su terreno per altro franoso e ghiaioso che al ritorno può diventare un pó rognoso e scivoloso....oppure divertente per chi ama surfare sullo sfasciume/ghiaia tipica delle Dolomiti (a vostro rischio). Diciamo che questo versante NON è per turisti né per camminatori una tantum ma per chi in montagna ci va, sà...
Read moreVista incredibile per una forcella incredibile... A 2333m di quota in mezzo alle dolomiti friulane è uno dei miei posti in assoluto. Sconsiglio, purtroppo, a familgie, anziani ecc. Per la difficoltà del percorso servono assolutamente delle buone scarpe da montagna e bisogna informarsi bene sul percorso e sulla sua difficoltà. Per una persona allenata direi di non perdere tempo ed andarci subito!!! (UNICAMENTE ARRIVATI PRECISAMENTE IL FORCELLA IL TELEFONO DOVREBBE...
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