Nel cuore del Molise, dove il tempo sembra essersi fermato, sorge uno dei gioielli più affascinanti della regione: il Castello di Civitacampomarano.
Immerso tra le colline della provincia di Campobasso, questo imponente maniero domina il piccolo borgo di Civitacampomarano, un paese che conta poco meno di 300 anime ma custodisce un patrimonio storico e culturale straordinario.
Il castello, con la sua pianta trapezoidale e le possenti torri cilindriche, affonda le sue radici nel Medioevo. La sua costruzione è databile intorno al XIV secolo anche se le prime tracce lo collcherebbero nella seconda metà del XIII secolo. Ma è tra il XV e il XVI secolo, sotto la famiglia Angioina e poi sotto i Carafa — una delle famiglie nobili più influenti del Regno di Napoli — che la fortezza prende la forma attuale.
Le mura spesse e le torri angolari erano progettate per resistere agli assedi e alle invasioni, ma il castello non è solo un simbolo di difesa: è stato anche residenza signorile, centro amministrativo e cuore pulsante della vita politica locale.
Una curiosità poco nota è che il castello è stato anche luogo di cultura e di arte: qui visse Vincenzo Cuoco, importante filosofo e patriota nato proprio a Civitacampomarano nel 1770, considerato uno dei padri del pensiero liberale italiano. Il castello è anche stato set naturale per eventi e progetti legati all’arte contemporanea, come il famoso CVTà Street Fest, che ha trasformato il borgo in una galleria a cielo aperto.
Nonostante i secoli e i segni del tempo, il Castello di Civitacampomarano è ancora oggi un maestoso custode di storie, misteri e bellezza. Dall’alto, si può apprezzare l’armonia tra la struttura fortificata e il paesaggio molisano, un dialogo tra uomo e natura che continua da secoli.
Il personale è molto gentile, il costo della visita è di 5€ a persona (adulti) e lasciando un documento si può usufruire di un tablet che, inquadrando i QRcode disposti lungo il tracciato, racconterà la storia del castello e dei suoi precedenti possessori.
Ottima esperienza, venite a visitarlo perché merita molto. Un ottimo esempio di corretta gestione di un bene statale....
Read moreInvitato da un carissimo amico già lo scorso anno a Civitacampomarano, suo paese natio, sono rimasto affascinato subito da questo piccolo borgo molisano, che ha mantenuto nel tempo la sua caratteristica di struttura insediativa storica, dove nonostante il susseguirsi di epoche, stagioni, mode e generazioni, la continuità dei tessuti edilizi tipici del luogo sono rimasti inalterati nella loro bellezza. Bellezze che sono state valorizzate con i splendidi “murales” (se così si possono definire), dalle fattezze di vere e proprie opere d’ arte, di artisti noti nazionali ed internazionali, che di in anno in anno, e nelle sue varie edizioni, vede una esplosione di gente nel paesino, attraverso il “CVTà Street Fest” Ma Civitacampomarano non è solo questo è anche storia e narrativa, dove ha trovato natività Vincenzo Cuoco che è stato scrittore, giurista, politico, storico ed economista italiano, come pure Gabriele Pepe, cugino di Guglielmo e di Florestano, e da parte materna con lo stesso Cuoco; Gabriele fu attore nelle note vicende del Regno di Napoli e gli eventi della repubblica napoletana. Anche il famoso Castello Angioino, che sovrasta l’ intera rocca di Cività , ha contribuito a dare memorie storiche ai quei silenziosi luoghi, e addirittura si pensa, immaginaria ambientazione del famoso “Promessi sposi” del Manzoni, della dimora del suo personaggio dell’Innominabile. Nei miei giorni trascorsi in quel incantevole paesino , ho trovato veramente calore umano, e fraterna amicizia tra gli abitanti del luogo . Un ringraziamento particolare ad Alfia per la sue bellissime e molto particolareggiate spiegazioni durante la visita effettuata al Castello Angioino.
Stefano Pepe – Referente Media Press – Comunicazione FIC - (Padova, 29...
Read moreCivitacampomarano è uno dei tanti paesi del sud Italia che combatte ogni giorno contro lo spopolamento e lo fa con tenacia e caparbietà, grazie ai suoi abitanti. Eravamo di ritorno dalla vacanza quando abbiamo deciso di fermarci in questo piccolo ma suggestivo borgo nel cuore del Molise. Ne avevo sentito parlare perché sono appassionato di Street Art e mi ero promesso di visitarlo non appena fosse stato possibile. I murales riportano la firma di artisti nazionali e internazionali e sono nascosti in ogni angolo del paese, raccontano un po' la storia del luogo, le tradizioni, le speranze. Il punto forte resta il Castello Angioino (museo nazionale), un vero gioiello architettonico al centro del paese. Il costo del biglietto è irrisorio per quello che si vede, appena 3 euro. Un grazie in particolare va ad Alfia (addetta all'informazione turistica del Castello) che ha saputo indicarci e aiutarci nel migliore dei modi possibili. Non di secondaria importanza è l'arte culinaria, è possibile fermarsi a mangiare al ristorante "La Passeggiata", dove si può soddisfare il proprio palato tra menù di carne o di pesce di ottima qualità. Che dire? È stata davvero una bellissima esperienza dove non è mancato proprio nulla, arte, storia, cucina, accoglienza ... sono certo che...
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