Il Castello di Stenico (arroccato sul dosso che domina l’abitato del paese omonimo) è uno dei più antichi della regione, secondo per importanza al solo al Castello del Buonconsiglio (di cui Castel Stenico è sede distaccata), ed è uno splendido esemplare di architettura altomedievale. Il primo documento che lo menziona risale al 1163. Divenuto proprietà dei principi vescovi nel XIII secolo, fu fatto residenza estiva e sede del Capitano (il funzionario che amministrava in nome del principe vescovo di Trento). Nei secoli chi lo ha governato ha provveduto ad ampliare, arricchire, modificare la struttura del maniero, determinandone così l'attuale aspetto composito. Nel medioevo il Castello di Stenico fu proprietà del principe vescovo Enrico di Metz (sec. XIV), del principe Giovanni Hinderbach (sec. XV) ed in fase rinascimentale del cardinale Bernardo Cles, a cui si devono gli affreschi in pieno stile dell'epoca. Restaurato accuratamente nel 1973 dalla Provincia Autonoma di Trento. I lavori di restauro hanno riportato alla luce nella Cappella di San Martino un meraviglioso ciclo di affreschi medievali di riconosciuto valore e sculture databili come alto medievali. Di grande suggestione anche la Sala del Giudizio illuminata solo da feritoie e la Sala del Consiglio con affreschi del Quattrocento. Un percorso espositivo dedicato alle arti applicate, propone al visitatore una testimonianza di maestria degli artigiani che lavorarono nel territorio. C'è una leggenda legata al Castello di Stenico: riguarda la cosiddetta "torre della fame" che Bozone fece erigere nel XII secolo. Utilizzata come prigione, in realtà si narra che nella torre venissero rinchiusi e lasciati morire di fame (da qui il nome) i condannati, le cui urla raggiungevano la città. La leggenda vuole anche che i fantasmi dei condannati si aggirino da allora nelle notti di luna piena per il castello accendendo lumi...
Read morePotrei ben giudicare il castello se avessimo avuto l'opportunità di visitarlo. Arriavti alle 17:15, abbiamo controllato sui totem l'orario di apertura fino alle 18 e quindi abbiamo valutato di poter ancora visitare il castello. Dopo aver fatto con fatica la ripida salita con due bambini ed un neonato in passeggino, ci siamo attardati qualche minuto a riprendere fiato ed a controllare le tariffe fuori la biglietteria, ben in vista degli addetti all'interno (uno dei quali è anche uscito a richiamarci perché credeva volessimo entrare senza biglietto). Entrati in biglietteria, erano le 17:28, gli addetti ci informano che non è più possibile fare i biglietti perché l'applicazione di vendita si era (in anticipo?) automaticamente interrotta alle 17:30. Ora, io capisco la necessità di rispettare gli orari, ma non è pensabile né che questa informazione non sia presente in nessuno dei totem informativi del castello (è presente online, ma se sono sul posto perché dovrei controllare online), ne che l'addetto alla biglietteria esca per richiamarci alle 17:25 e non ci inviti ad affrettarci per fare i biglietti in tempo. Specifico che una seconda addetta alla biglietteria, che non ci aveva visto inizialmente, si è scusata ed è stata molto gentile. Inflessibile invece la valutazione del collega che, pure avendoci visto con lauto anticipo con tre bambini di cui uno di un anno in passeggino, ci ha impedito di acquistare...
Read moreMeravigliosa e interessante dimora dei Principi Vescovi di Trento, che trasformarono nei secoli un primitivo luogo fortificato in un castello in posizione strategica, un nido d'aquila che si raggiunge solo a piedi (dal parcheggio pochi minuti di cammino in salita). A dispetto della sua mole severa e massiccia, all'interno si ritrova il gusto della dotta corte principesca, con residui di affreschi. La visita consente di accedere ai sotterranei, cucine, camere da letto e di rappresentanza e alla spettacolare Cappella rimani a affrescata, sotto la quale furono trovati plutei appartenenti ad una Chiesa precedente (e oggi visibili nella ricostruzione posta in una sala di fronte). All' interno del castello sono conservati reperti archeologici, dipinti, mobili, suppellettili da cucina, oggetti provenienti dal territorio, che mostrano la vita popolare in vari secoli. Consiglio di visionare il filmato disponibile nella prima sala (della Giustizia) per inquadrare il contesto storico-politico-culturale in cui nacque e si sviluppò questo castello. Da visitare! Personale gentilissimo; presenza di pannelli informativi, servizi igienici e saletta con distributori di bevande calde/fredde e snack. Con la "Trentino card" rilasciata con una prenotazione negli hotel,...
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