Il bosco e l'Eremo dei Frati Bianchi tra Cupramontana e Poggio Cupro (AN).
Oltrepassata Cupramontana, percorrendo una strada stretta e in forte pendenza, svoltando a destra e superando un cancello, si entra in una folta macchia, silenziosa e appartata, raro esempio di bosco igrofilo di collina. Popolata da ontani neri e, nel periodo di fioritura, da specie rare quali il giglio rosso e le orchidee piramidali, attraversata da un fosso detto del Corvo, che, quando convoglia l'acqua, crea suggestive cascatelle, questa zona è diventata area floristica protetta. Dopo 20 minuti di camminata nel bosco, superato un ultimo tratto in salita, si arriva ad un piazzale dove sorge l'Eremo dei Frati bianchi. Fu fondato da San Romualdo intorno all'anno 1000 e il suo nome deriva proprio dal colore bianco dei sai dei monaci camaldolesi. Alla sinistra del monastero si trovano delle grotte scavate nella pietra arenaria, opera di eremiti che erano arrivati in questo luogo per vivere una vita di meditazione e preghiera. La località è infatti nota anche con il nome di Grotte del Massaccio. Fra il 1300 e il 1400, per sfuggire ai processi e alle condanne del Tribunale dell'Inquisizione, vi trovarono rifugio anche alcuni seguaci dei Fraticelli, frati francescani dichiarati eretici. L'eremo decadde dopo l'editto napoleonico del 1810, che imponeva la chiusura di monasteri ed abbazie il cui numero di monaci e frati fosse inferiore a 24. Dopo il 1928 la struttura fu venduta ad un privato cittadino di Cupramontana, che ne affittò una parte ad una famiglia di coloni, che finché restò, se non altro vigilò sulla preservazione del monumento. Quando la famiglia emigrò però l'eremo, completamente incustodito, fu preda di atti di vandalismo e saccheggi. Dal 2000 l'Associazione Eremo S.r.l. ha messo in atto impegnativi lavori di restauro della struttura, oggi meta di visite turistiche, ma anche luogo di mostre e congressi nonché della celebrazione di...
Read moreSi arriva, dopo aver percorso una stradina, in salita ad un pianoro, alla sinistra del quale c'è una falesia di roccia arenaria. la facilità di questa pietra ad essere scavata ha permesso intorno all'anno mille, a numerosi frati benedettini, di poter realizzare grotte dove poter condurre vita di meditazione e preghiera. L'eremo sembra sia stato voluto da San Romualdo. I padri Camaldolesi, realizzarono poi, a cingere il prato, altre abitazioni, ognuna con annesso orticello, come avvenne in Camaldoli. Purtroppo la visita del fabbricato, della cappellina, non è facilmente fruibile, tuttavia si può curiosare in giro ed apprezzare ad esempio, la fonte con i bacili in terracotta, e l'impianto per la fruizione dell'acqua della vicina sorgente. Merita una visita; apprezzabile è poi lo sforzo di fare didattica tramite cartellonistica circa le emergenze...
Read morePosto fantastico e magico. Non capisco come posti del genere non vengano pubblicizzati. Innanzitutto preciso che si può raggiungere da due strade. Ecco perché vi sono recensioni discordanti. Il navigatore fa passare da via spezzo, dove si parcheggia e si prosegue a piedi per circa 2 km e mezzo in mezzo ad un bosco fantastico. L’altra strada, rimane dopo la ditta FAMAR a Cupramontana... superata la ditta, sulla sx c’è Il cartello per raggiungere l’eremo dei frati bianchi. Dalla sbarra si parcheggia e si procede a piedi... non ho controllato perfettamente ma saranno circa 500 mt alla destinazione... attraversanti un boschetto fantastico. C’e un prato strepitoso. Portatevi qualcosa da mangiare e bere onde potersi fermare un attimo in questa pace assoluta. Noi vi siamo stati x un po’ in totale...
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