Il Castello, che come Castel Tasso fu di proprietà dei principi vescovi di Bressanone, risale al tardo XVI secolo è rimasto quasi intatto ed è uno dei meglio conservati dell’Alto Adige.
Dopo vari passaggi di proprietà nel corso dei secoli, il castello è stato assurdamente utilizzato anche come asilo nido, scuola, centrale telefonica e teatro, ma dal 1979 è proprietà della regione che lo ha restaurato negli anni ‘80 (XX sec.) e reso fruibile ai visitatori con apertura da Aprile al 5 novembre con orari 10-17, chiusura lunedì e martedì e possibilità di visitarlo gratuitamente se in possesso della Brixen Card.
La visita, resa ancora più interessante dal supporto dell’audioguida, si sviluppa su 3 piani ed inizia dalla cappella di S. Caterina e due sale espositive con alcune opere, come una Sacra Famiglia nella Casa di Nazaret, 8 Santi Ausiliatori - Portelle d'altare, olio su tavola (1525 ca., attribuito a Vigil Raber). Al 1^ piano visitiamo: la stanza degli ospiti, il cucinino, la stanza del personale e, soprattutto, la Stanza Quattro Stagioni (o stanza di sotto), Il programma decorativo di questa stanza è dedicato al decorso di un anno e conserva una splendida stufa (1580), smaltata di verde e realizzata dal fumista brissinese Michael Prugger, e mostra in tutte le formelle lo stemma del principe vescovo. Al 2^ piano si trova la Camera da letto del principe vescovo, con immagini pittoriche ispirate a scene dell’infanzia di Gesù (Pietro Maria Bagnatore), raffinate boiserie delle pregevoli porte e la toilette inserita nella stanza che costituisce un elemento di modernità, perchè inserita direttamente nel muro. La Camera del Principe, la stanza più sfarzosa del castello, che fu abitata per la prima volta nel 1584 dal principe vescovo Spaur, con un arredo originale e la stufa in maiolica dipinta che fu realizzata nella bottega di Paul Pidensdorfer mentre le decorazioni pittoriche in blu sono di Traubl. Pregevole anche i battenti delle porte che sono decorati e presentano dei paesaggi con rovine in prospettiva tridimensionale. Si dice che abbiano lavorato per 7 anni, 7 mesi e 7 giorni 7 falegnami avrebbero lavorato utilizzando 7 tipi di legni (pero, frassino, abete rosso, noce, tiglio, ciliegio, ulivo e cirmolo). Infine, la Sala delle Udienze trasformata in cappella nel XVIII secolo, la Cancelleria Biblioteca e la Sala centrale con notevole camino di marmo modificato dopo il 1822 e che presenta lo stemma dei signori von Goldegg.
Di particolare pregio sono le decorazioni parietali, vero punto di forza del maniero e la boiserie dei soffitti, vero elemento che valorizza ancora di più la qualità artistica dell’edificio.
Un castello di rustica bellezza e che merita...
Read moreLo spazio espositivo del piano terra è dedicato ai reperti archeologiciprovenienti da Velturno e dalla Val d’Isarco e portati alla luce in diverse campagne di scavo a partire dagli anni ’70 del secolo scorso dall’Ufficio Beni archeologici della Soprintendenza Provinciale ai Beni culturali. La grande vetrina a muro, entrando a sinistra, presenta una scelta di reperti provenienti dalla località Tanzgasse, sede dell’Archeoparc di Velturno (luogo di culto della tarda Età del Rame ed edificio di Età Tardo-romana), dai dintorni della chiesa parrocchiale (insediamento tardo-antico e del primo Medioevo, sepolcro del primo Medioevo) e da altre località. Molti degli oggetti sono stati restaurati ed esposti qui per la prima volta.
L’esposizione permanente di reperti provenienti da Velturno viene periodicamente affiancata da mostre temporanee che hanno l’intento d’illustrare lo stato attuale della ricerca e della tutela archeologica in Val d’Isarco. Esse valgono tra l’altro a sottolineare la continuità spaziale e cronologica dell’insediamento umano a partire dalla Preistoria in un territorio, quello solcato appunto dal fiume Isarco, così importante in ogni epoca per i collegamenti tra un versante e l’altro dello spartiacque...
Read moreEin sehr schönes Schloss. Von außen etwas unscheinbar, aber dann kommt die große Überraschung. Am Eingang bekommt man einen Guide, welcher einem die einzelnen Stationen erklärt und etwas zur Geschichte erzählt. Es gibt insgesamt 17 Stationen. Die erste beginnt im EG und fängt mit der Geschichte an und geht dann über zur Kapelle und alten Gemälden. Dann im ersten OG fängt aber das große Staunen an, wenn man schon die Vorhalle betritt. Handwerkszeug und -kunst vom Feinsten. Jeder Raum übertrifft den nächsten. Wer also Interesse hat an Geschichte und Kunst, der ist hier genau richtig. Hier ist noch wahres Handwerk zu bestaunen und auch die Malereien an den Wänden. Wundervoll. Leider war zu meiner Zeit das Schloss mit einem Gerüst umhüllt und man konnte leider nicht alles von der Fassade sehen, aber was ich sah war toll und atemberaubend. Ich werde später es nochmal versuchen, wenn die Arbeiten abgeschlossen sind, um alles im ganzer Pracht sehen zu können. Auf jeden Fall, wer in der Nähe ist und sich dafür interessiert, dem kann ich einen Besuch nur wärmstens...
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