Questa è storia delle Marche. I feudatari appoggiavano i monaci: per rendere produttive le terre incolte, abitabili i posti inospitali. Sorgevano le chiese, "una chiesa per ogni contrada", e brulicavano gli eremi. Versante sud del monte Fiegni, zona Sottacqua, sotto pareti di calcare che precipitano nel Fiastrone. 3 grotte. La Grotta dei Frati, centrale, è la più grande, profonda 47 m. Ha una chiesa. I Clareni la dedicarono a S.Egidio - documentato nel 1256. Luogo noto anche come Frati Minori di Fiegni. Poi la intitolarono a S.Maria Maddalena o S.Maria Maddalena de specu. I Fraticelli provvidero a rendere agibili le rocce strapiombanti. Prima costruirono la cisterna per disporre di acqua - necessaria per spegnere la calce, elemento base con l'argilla per cementare le pietre: visibile la fascia bianca lasciata dalla calce . Poi costruirono i muri di sostegno del perimetro, per disporre di un piano di appoggio. Sul terreno livellato costruirono il convento: piano terra, 1° piano, sottotetto. C'era un corridoio che immetteva sulle celle. Dalla stanza refettorio si può accedere all’interno della grotta passando dietro l’altare. Al 1° piano si accedeva tramite una rampa di scale, tuttora intatte che si ergono alla destra dell’entrata. Giunti alla sommità si notano i fori di appoggio delle travi che costituivano il solaio del sottotetto nonché quelli del tetto, che per non subire infiltrazioni di acqua era stato infilato in un taglio di roccia trasversale fatto dai frati stessi. 1587- nell'eremo vivevano 7 frati. 1652- il convento della Grotta fu affiliato a quello di Colfano il cui superiore provvedeva al servizio religioso per pastori carbonai locali. Negli anni, i detriti, portati dalle acque che dall’alto scendono al Fiastrone, invasero l’interno della grotta che rimase quasi interamente sepolta. Anni’70 - Padre Natale Sartini dei frati Minori di Colfano asportò i detriti dall’interno della grotta che è tornata come era allo stato primitivo con chiesetta e cisterna. La “Grotta del Lavatoio” è di modeste dimensioni, ha sul fondo un muretto di sostegno e una vasca simile a un lavatoio o fonte. Forse l’esaurimento della sorgente, per abbassamento della falda idrica, segnò la fine del monastero. Per l’acqua, gli eremiti non potevano scendere al fiume, né potevano utilizzare l’acqua della cisterna che non avendo ricambio diventava stagnante. Poteva essere utilizzata per la pulizia personale e per gli animali: capre, asini. Alla “Grotta dei Partigiani” si accede da un sentierino molto angusto, ingresso ampio ma di modesta altezza, ubicata a strapiombo, sul vuoto, con un salto di 250 metri a picco sul Fiastrone. All’interno fu posta una Madonnina. Chiamata così perché durante la Seconda Guerra Mondiale vi trovarono rifugio gli uomini della resistenza delle frazioni vicine. INTERNO della Grotta dei Frati- Dimensioni: 9 metri per 9. Altezza: 4-5 metri. Sul fondo della Grotta si erge la cappellina ipogea, nuda roccia. A sinistra un muro curvo delimita l’ambiente e si ricongiunge alla chiesuola, simulando una navata, un po’ irregolare, con la cappellina in funzione di abside. L’edicola è quadrata, 4 metri e mezzo di lato. L’altezza alla chiave di volta è di metri 3,60. La facciata è gotica: cuspidata con un arco ogivale che poggia su mensole. La volta a crociera ha vele sostenute da costoloni di cotto - si dipartono dagli spigoli e poggiano anch’essi su mensole. L’austerità e la semplicità stilistica è massima. Una nicchietta trilobata e la cornice modanata della cuspide è tutto quello che orna la facciata. La copertura è ormai inglobata tra i detriti e le concrezioni, in un unico ammasso. Sul lato destro una porticina permette l’accesso ai vani ipogei posteriori. La pietra è sponga, travertino poroso che si deposita nelle sorgenti calcaree, estratto in zona, facile da lavorare, resistente agli agenti atmosferici. Pavimentazione in mattoni. Una cisterna raccoglie l'acqua dalle rocce. Dietro la cappellina si accede al resto della cavità naturale: un condotto scende verso il fondo, dove dimorano i...
Read morePercorso bellissimo immerso nella natura e nei boschi! Sarà un km se partite dal piazzale dove potete lasciare la macchina ed iniziare la camminata, scegliendo di passare per la frazione Villa di Cessapalombo. Seguite le indicazioni e vi troverete su di una stradina percorribile anche in bicicletta, la fate tutta anche in macchina ed arrivate appunto, al piazzale dove la potete lasciare e continuare a piedi. Il posto è molto suggestivo e almeno noi non abbiamo trovato nessuno, soli soletti, fantastico!È una passeggiata da fare vestiti sportivi, portandovi acqua e magari qualcosa da mangiare! Molto piacevole,...
Read morePosto suggestivo, ma purtroppo lasciato un po' in malóra, infatti già più in degrado rispetto le foto viste prima di partire. Sentiero di circa 2 ore (solo andata) abbondanti con bimbi. C'è da fare un guado dove l' acqua arriva alle ginocchia e partendo dal cimitero di Monastero c'è il sentiero E2 che è ben segnato. Da fare con i bimbi è carino ma impegnativo dato il forte dislivello In tutta la gita tra andata e ritorno, non abbiamo incontrato nessuno, e NON ESSENDOCI SEGNALE per il telefono, e con passaggi a con sentiero stretto e su burrone, non consiglio di farla da solo o con bimbi...
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