Immerso nella valle di Antas, nel territorio di Fluminimaggiore, che ha sempre goduto di forte attrattiva per i suoi giacimenti di piombo e ferro. Il primo ad imbattersi nel tempio fu il Generale La Marmora nel 1838, descrivendolo come immerso in una foresta di elci oscura e pittoresca. I suoi occhi testimoniarono lo stato di devastazione del sito romano: alberi cresciuti all’interno del tempio accelerandone la distruzione, colonne spezzate e dislocate, e di intatto permaneva solo la base dell’edificio. Fois Foiso, 6 anni prima degli scavi del 1966, visitò l’area e si rese conto nell’osservare la gradinata d’accesso, che erano presenti ruderi di un tempio precedente e che i due erano stati edificati con due differenti tecniche, una di origine punica e l’altra romana. Occorre dire che il sito era già sacro in età nuragica (IX sec. a.C.) attribuito al Dio delle acque e della vegetazione, e dagli scavi successivi la teoria di due diverse fasi costruttive venne confermata datando la prima costruzione del santuario al 500 a.C. da parte dei cartaginesi (poi ristrutturato nel 300 a.C.) consacrando il sito al Dio punico Sid Addir. Dopo la fase punica subentrò quella romanica (metà III sec. a.C.) e il tempio venne edificato su quello punico per il volere di Augusto e poi restaurato durante Caracalla (213/217 d.C.). I lavori di ricostruzione del 1976 diretti da Ferruccio Barreca riportarono il tempio alla suo più completo splendore. Dagli scavi emerse una tabella bronzea recante una dedica al Sardus Pater e l’anno successivo i lavori restituirono un nuovo frammento dell’iscrizione dell’epistilio riportante la scritta “Tempio del Dio Sardus Pater Babai”. L’edificio mantiene lo stesso orientamento a sud-est di quello punico e si suddivide in pronao, cella e adyton bipartito. Il pronao è profondo 6,60 mt e ha 4 colonne frontali più due laterali, dal fusto liscio e alte 8 mt, con capitelli ionici. La cella è profonda 11 mt ed è accessibile lateralmente. Il pavimento è intatto solo in parte ed è composto da un mosaico di marmo bianco. L’area cultuale (dayton) è composta da due vani con 2 vasche quadrate per i riti di purificazione dove presumibilmente veniva ospitata la statua in bronzo di Sardus di cui oggi permane solo un dito di una mano di 15 cm suggerendo una dimensione totale di almeno 3 metri. Della gradinata restano 3 ripiani rispetto al numero originario e sul 4°si elevava l’altare sacrificale secondo i canoni rituali romani. Intorno all’altare vennero rinvenuti numerosi ex voto tra cui statuette rappresentanti Ercole, lance in ferro, 42 monete repubblicane e 1103 imperiali, un delfino eneo, un’offerta votiva con iscrizione “Alexander, schiavo, imperiale, addetto alle regiones ha offerto in dono a Sardus Pater” del III sec. a.C. La conclusione del millenario culto di Babai-Sid-Sardus si ipotizza essere intorno al IV sec. d.C. per la caduta in disuso o per distruzione violenta del tempio. Nella valle di Antas, il santuario non è l’unico elemento di interesse presente. Nel 1984, ulteriori lavori hanno messo in luce una piccola necropoli precedente al tempio composta da tre tombe a pozzetto risalenti alla prima metà del ferro e che, a scavi ultimati, sono state ricoperte. Nel 2003/2004 ne sono state rinvenute altre 2. È presente poi un villaggio nuragico (1200-900 a.C.) frequentato anche in età tardo-romana e delle cave romane dove venivano estratti i massi in calcare destinati alla costruzione del tempio. Vi è poi un antico sentiero che conduce alla grotta di Su Mannau, dove veniva praticato il...
Read moreХрам Бабая- Отца Сарда в Антасе Тот кем пугают в детстве русских детишек, бабайка, оказывается является основателем Сардинского народа или сардов . По легенде был сыном Меликерта-Геракла и открывателем Сардинии (она же древняя Икнуза (что означает стопа). Действительно, по форме остров напоминает стопу. 🙂 Храм Сарду-Бабаю находится на высоте 358 м над уровнем моря, в окружении дубовых лесов. Это и сейчас довольно уединенное место, а в те давние времена и подавно. Удивительно, что храм никогда не терял своего значения и был почитаем как в эпоху нурагов, финикийской цивилизации, так и римлянами. Это уважение объясняется просто: Божество отвечало за благосостояние и материальное процветание. Найденные здесь многочисленные вотивные подношения в виде монет всех возможных эпох и благодарственные надписи говорят нам о том, что Сард-Бабай был исключительно мощным и необходимым Богом. Кроме того, Сардиния, богатая серебром, свинцом и оловом, медью играла важнейшую роль как источник ценных металлов. Для технологии бронзового и железного веков это как нефть и электричество для нас. Долина реки Антас, где находится храм Сарда, исключительно богата металлами, об этом нам говорят многочисленные шахты, заброшенные в 70-х годах после нефтяного кризиса. Самые ранние относятся к цивилизации нурагов (1200 л до н э). В 200 м от храма имеются следы деревни, где в маленьком святилище была найдена бронзовая статуэтка Бабая - мудрого война, предка Сарда и серебряное кольцо с надписью « Я пожертвовал Сиду-Бабаю 94 денара», что вообщем не мало 😄 Храм окружает некрополь, он был раскопан в 1970 -х годах. Это многочисленные гробницы эпохи нурагов (11-8 вв до н э). Представляют собой каменные колодцы в скальном подиуме, ориентированные на север-юг. Среди гробниц имеется кенотаф, в двух других были обнаружены останки тел. Один погребён в сидячем положении, рядом бронзовая статуэтка Сарда-Бабая. Эта типология погребальных колодцев чрезвычайна редка для Сардинии, например, гробницы Монте-Прама. Что касается самого храма , то постройка времён Карфагена относится к 5 в до н э и посвящена пуническому божеству Сиду-Аддиру-Бабаю. Строительство храма условно можно разделить на 2 этапа: 5 век до н э - простой храм обнесённый стеной (теменос) с алтарём, у которого найдены следы костей. В 3 в до н э храм перестраивался , украшался скульптурой , чьи многочисленные следы найдены. Также к этому времени относятся посвятительные надписи, позволяющие сделать вывод о панкарфагенском святилище. Здесь найдены золотые украшения, амулеты египетского производства, 200 бронзовых монет из Сицилии, Карфагена, Сардинии. Римляне после захвата острова строят на этом месте новый храм при Августе в 38 г до н э. Это был храм на высоком подиуме с четырьмя ионическими колонами на фасаде. Внутри был разделён на 3 части: пронаос, целу и адитон. Внутри целы сохранилась полихромная мозаика. В адитоне находились две ванны для ритуальных целей. В одной из ванн размещалась 3-м бронзовая скульптура-симулякр Бога Сарда-Отца, от которого археологи нашли палец. Во второй ванне ,возможно , была статуя Меликерта- Геракла , отца Сарда. Материал - местный известняк. В 3 в храм был реконструирован римлянами, об этом имеется надпись «Каракала отреставрировал храм Бога Сарда-Бабая». Здесь найдены многочисленные вотивные дары: бронзовые статуэтки, 42 республиканские монеты ,1103 монеты императорского времени. Большинство находок хранится в археологическом музее Кальяри. Храм пришёл в упадок в 4 веке с приходом...
Read moreIl tempio, nato come santuario nuragico, probabilmente intercantonale, fu attivo anche in epoca precoloniale, punica e romana, ma non rivela tracce di una fase fenicia. Sin dall'inizio dell'età del ferro, nel IX secolo a.C., il sito ebbe una valenza funeraria, forse legata al culto degli antenati, come attesta una serie di tombe a pozzetto monosome rinvenute presso il podio. Una delle tombe restituì una figurina in bronzo, di fattura nuragica, ma di chiara influenza levantina, rappresentante una divinità maschile nuda che impugna con la mano sinistra una lancia, mentre alza la mano destra in segno benedicente. La statuina può essere associata alla fisionomia e ai tratti cultuali del dio punico Sid, guerriero e cacciatore, trasposizione della divinità locale Babai, che ricomparirà in età romana col nome di Sardus Pater Bab(a)i. In età punica il santuario conobbe due fasi costruttive: la prima attorno al 500 a.C., subito dopo la conquista cartaginese dell'isola; la seconda, d'impronta punico-ellenistica, attorno al 300 a.C. Le labili tracce delle due fasi sono state individuate sotto la scalinata monumentale di età romana. Che il tempio in età punica rivestisse una notevole importanza è testimoniato da diversi elementi architettonici e numerosi ex voto rinvenuti fuori contesto. Lo stato di frammentazione degli ex voto ha portato gli studiosi a ipotizzare una deliberata distruzione del santuario. Questa potrebbe essere avvenuta al tempo della rivolta dei mercenari cartaginesi di stanza in Sardegna, nel III secolo a.C., ovvero ad opera dei primi cristiani. La struttura attualmente visibile risale all'età romana: un primo impianto è augusteo, mentre una seconda fase di ristrutturazione, con la collocazione dell'iscrizione di Caracalla nel frontone, risale al III secolo d.C. Nell'epigrafe si legge: "Imperatori Caesari M. Aurelio Antonino. Augusto Pio Felici templum dei Sardi Patris Babi vetustate conlapsum ... A ... restituendum curavit Q Coelius o Cocceius Proculus": in onore dell'imperatore Marco Aurelio Antonino Augusto, Pio Felice, il tempio del dio Sardus Pater Babi rovinato per l'antichità fece restaurare Quinto Celio (o Cocceio) Proculo. Il monumento, costruito col calcare locale, presenta una gradinata d'accesso e un podio realizzato in "opus quadratum". La gradinata, di cui restano solo tre gradini in parte ricostruiti, si componeva originariamente di numerosi ripiani pavimentati in cocciopesto; sul quarto ripiano, in corrispondenza di quella che doveva essere la roccia sacra del tempio punico, si elevava l'ara sacrificale, secondo i canoni rituali romani. Il tempio si suddivide longitudinalmente in pronao, cella e "adyton" (o penetrale) bipartito. Il pronao, profondo m 6,6, ha quattro colonne sul prospetto e una su ciascun lato; le colonne hanno fusto liscio (m 8 circa di h ricostruita), basi attiche e capitelli ionici. La cella, di circa m 11 di profondità, presenta dei pilastri addossati alle pareti, mentre il pavimento conserva il rivestimento di mosaico bianco per l'intera superficie. Nel muro di fondo della cella si aprono due porte che immettono in due minuscoli vani quasi quadrati (l'"adyton" bipartito) dotati di due cisterne quadrangolari. L'area sacra intorno al tempio, da sempre considerata parte integrante del precedente tempio punico, è stata invece recentemente interpretata come una parte aggiuntiva di età posteriore a...
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