Il Castello di Frinco, con il suo avamposto crollato nel 2014, incombe su mezzo paese e continua a tenere lontani, per ovvie ragioni di sicurezza, i fedeli dalla chiesa parrocchiale, la signora Mariuccia dalla sua casa e i pochi turisti dagli spalti. Eppure il castello rappresenta un importante luogo storico: nel 1193 vi fu sancita la pace fra Asti e il marchese Bonifacio I del Monferrato, nel 1227 nei suoi saloni Bonifacio II di Monferrato firmò l’alleanza con Asti. Appartenne a importanti famiglie del Comune di Asti, come i Pelletta, i Turco, i Mazzetti. A questa famiglia, nel 1470, l’imperatore Federico III concesse di coniare le proprie monete, con lo stemma araldico delle tre mazze, in Frinco. Questa attività portò molti introiti dovuti alle tante falsificazioni di monete altrui, operate soprattutto intorno al 1600. Per questo nel 1611 l’imperatore Rodolfo II d’Asburgo confiscò ai Mazzetti il feudo, assegnandolo al proprio consigliere Ernesto Molart, barone di Reineck e Drosensorf che nel 1614 lo vendette al duca di Savoia Carlo Emanuele, che a sua volta lo cedette nuovamente ai Mazzetti, ma questa volta privati del diritto di conio. Nel 1630 il castello fu parzialmente distrutto da mine di una colonna francese; nel 1640 Frinco fu saccheggiato dalle truppe francesi del marchese di Harcourt. Nel 1829, estintesi la dinastia dei Mazzetti, Frinco fu acquisito dai marchesi Incisa di Camerana, che, nel 1893, vendettero i possedimenti frinchesi, incluso il castello, alla congregazione degli Oblati di San Giuseppe di Asti che ne fece la sede estiva per gli studenti del Ginnasio e del Liceo e per i propri novizi. Per un po’ fu anche e vergognosamente adibito ad allevamento di polli, per poi essere ceduto a un’immobiliare milanese (fallita!) e, nel 2019, al Comune di Frinco che pare abbia finalmente ottenuto dalla Regione i mezzi per la ricostruzione e...
   Read moreIn occasione della Festa patronale è stato possibile visitare questo splendido castello costruito intorno al 1200. Con una comoda navetta lo abbiamo raggiunto in pochi minuti. La magnifica vista vale la salita. È possibile visitare una piccola porzione del maniero che da un paio d'anni e' di proprietà del comune e dopo un importante crollo è oggetto di ristrutturazione. Era presente una guida ( la gentilissima signora Giovanna) che con enorme passione ci ha mostrato le bellezze della struttura e raccontato tanti aneddoti interessanti. Spero che presto le aree accessibili aumentino e che venga sponsorizzato maggiormente quanto di magnifico abbiamo...
   Read moreIl borgo è particolare, sembra quasi disabitato, in decadenza, ma il tempo rallenta. Dalla piazzetta si gode una vista rilassante e scendendo le scalette a destra ci si trova sotto volte di pietra che stupiscono. Ha il fascino del silenzio e della vita che trascorre tra fasto e declino. Il castello l'ho visto da fuori, perché non era chiaro come accedervi. Forse è chiuso. Ma se passate nelle vicinanze del borgo...
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