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Castello di Frinco — Attraction in Frinco

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Castello di Frinco
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Nuovo Cicot
Via Asti Chivasso, 3, 14030 Frinco AT, Italy
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Castello di Frinco
ItalyPiedmontFrincoCastello di Frinco

Basic Info

Castello di Frinco

Via Levante, 13, 14030 Frinco AT, Italy
3.9(47)
Open 24 hours
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spot

Ratings & Description

Info

Cultural
Scenic
Family friendly
attractions: , restaurants: Nuovo Cicot
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Phone
+39 0141 904066
Website
lastoriadifrinco.it

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Reviews

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Langhe & Monferrato:Vineyard and Wine Tasting
Langhe & Monferrato:Vineyard and Wine Tasting
Tue, Dec 30 • 5:00 PM
14052, Calosso, Piemonte, Italy
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Terre di Tuber Truffle Experience & Academy
Terre di Tuber Truffle Experience & Academy
Sat, Jan 3 • 9:00 AM
12040, Zona Artigianale, Piedmont, Italy
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Nuovo Cicot

Nuovo Cicot

Nuovo Cicot

4.3

(384)

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Roberto GerbiRoberto Gerbi
Il Castello di Frinco, con il suo avamposto crollato nel 2014, incombe su mezzo paese e continua a tenere lontani, per ovvie ragioni di sicurezza, i fedeli dalla chiesa parrocchiale, la signora Mariuccia dalla sua casa e i pochi turisti dagli spalti. Eppure il castello rappresenta un importante luogo storico: nel 1193 vi fu sancita la pace fra Asti e il marchese Bonifacio I del Monferrato, nel 1227 nei suoi saloni Bonifacio II di Monferrato firmò l’alleanza con Asti. Appartenne a importanti famiglie del Comune di Asti, come i Pelletta, i Turco, i Mazzetti. A questa famiglia, nel 1470, l’imperatore Federico III concesse di coniare le proprie monete, con lo stemma araldico delle tre mazze, in Frinco. Questa attività portò molti introiti dovuti alle tante falsificazioni di monete altrui, operate soprattutto intorno al 1600. Per questo nel 1611 l’imperatore Rodolfo II d’Asburgo confiscò ai Mazzetti il feudo, assegnandolo al proprio consigliere Ernesto Molart, barone di Reineck e Drosensorf che nel 1614 lo vendette al duca di Savoia Carlo Emanuele, che a sua volta lo cedette nuovamente ai Mazzetti, ma questa volta privati del diritto di conio. Nel 1630 il castello fu parzialmente distrutto da mine di una colonna francese; nel 1640 Frinco fu saccheggiato dalle truppe francesi del marchese di Harcourt. Nel 1829, estintesi la dinastia dei Mazzetti, Frinco fu acquisito dai marchesi Incisa di Camerana, che, nel 1893, vendettero i possedimenti frinchesi, incluso il castello, alla congregazione degli Oblati di San Giuseppe di Asti che ne fece la sede estiva per gli studenti del Ginnasio e del Liceo e per i propri novizi. Per un po’ fu anche e vergognosamente adibito ad allevamento di polli, per poi essere ceduto a un’immobiliare milanese (fallita!) e, nel 2019, al Comune di Frinco che pare abbia finalmente ottenuto dalla Regione i mezzi per la ricostruzione e il restauro.
Ercole CoggiolaErcole Coggiola
E questo è un bel castello "doubleface" nel senso che dalla statale si ammira in tutta la sua solidità e bellezza mentre dall'interno del paese rimane un pò più scheletrico ed è un peccato. Ma sembra che i lavori proseguono... Inoltre mi è stato detto che è possibile visitare poche parti riferendosi al sindaco che cura anche questo aspetto. Prossimamente verificherò di persona.
Marina Van der BijMarina Van der Bij
Onze familiestamboom is heel erg uitgebreid en het blijkt dat onze voorouders hier hebben gewoond, Caesar Mazzetti. In 2016 kasteel en museum bezocht, gewoon erg leuk. Helaas konden we toen niet het kasteel in. Wellicht kom ik nog een keer terug om het te bekijken.
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Il Castello di Frinco, con il suo avamposto crollato nel 2014, incombe su mezzo paese e continua a tenere lontani, per ovvie ragioni di sicurezza, i fedeli dalla chiesa parrocchiale, la signora Mariuccia dalla sua casa e i pochi turisti dagli spalti. Eppure il castello rappresenta un importante luogo storico: nel 1193 vi fu sancita la pace fra Asti e il marchese Bonifacio I del Monferrato, nel 1227 nei suoi saloni Bonifacio II di Monferrato firmò l’alleanza con Asti. Appartenne a importanti famiglie del Comune di Asti, come i Pelletta, i Turco, i Mazzetti. A questa famiglia, nel 1470, l’imperatore Federico III concesse di coniare le proprie monete, con lo stemma araldico delle tre mazze, in Frinco. Questa attività portò molti introiti dovuti alle tante falsificazioni di monete altrui, operate soprattutto intorno al 1600. Per questo nel 1611 l’imperatore Rodolfo II d’Asburgo confiscò ai Mazzetti il feudo, assegnandolo al proprio consigliere Ernesto Molart, barone di Reineck e Drosensorf che nel 1614 lo vendette al duca di Savoia Carlo Emanuele, che a sua volta lo cedette nuovamente ai Mazzetti, ma questa volta privati del diritto di conio. Nel 1630 il castello fu parzialmente distrutto da mine di una colonna francese; nel 1640 Frinco fu saccheggiato dalle truppe francesi del marchese di Harcourt. Nel 1829, estintesi la dinastia dei Mazzetti, Frinco fu acquisito dai marchesi Incisa di Camerana, che, nel 1893, vendettero i possedimenti frinchesi, incluso il castello, alla congregazione degli Oblati di San Giuseppe di Asti che ne fece la sede estiva per gli studenti del Ginnasio e del Liceo e per i propri novizi. Per un po’ fu anche e vergognosamente adibito ad allevamento di polli, per poi essere ceduto a un’immobiliare milanese (fallita!) e, nel 2019, al Comune di Frinco che pare abbia finalmente ottenuto dalla Regione i mezzi per la ricostruzione e il restauro.
Roberto Gerbi

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E questo è un bel castello "doubleface" nel senso che dalla statale si ammira in tutta la sua solidità e bellezza mentre dall'interno del paese rimane un pò più scheletrico ed è un peccato. Ma sembra che i lavori proseguono... Inoltre mi è stato detto che è possibile visitare poche parti riferendosi al sindaco che cura anche questo aspetto. Prossimamente verificherò di persona.
Ercole Coggiola

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Onze familiestamboom is heel erg uitgebreid en het blijkt dat onze voorouders hier hebben gewoond, Caesar Mazzetti. In 2016 kasteel en museum bezocht, gewoon erg leuk. Helaas konden we toen niet het kasteel in. Wellicht kom ik nog een keer terug om het te bekijken.
Marina Van der Bij

Marina Van der Bij

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Reviews of Castello di Frinco

3.9
(47)
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4.0
6y

Il Castello di Frinco, con il suo avamposto crollato nel 2014, incombe su mezzo paese e continua a tenere lontani, per ovvie ragioni di sicurezza, i fedeli dalla chiesa parrocchiale, la signora Mariuccia dalla sua casa e i pochi turisti dagli spalti. Eppure il castello rappresenta un importante luogo storico: nel 1193 vi fu sancita la pace fra Asti e il marchese Bonifacio I del Monferrato, nel 1227 nei suoi saloni Bonifacio II di Monferrato firmò l’alleanza con Asti. Appartenne a importanti famiglie del Comune di Asti, come i Pelletta, i Turco, i Mazzetti. A questa famiglia, nel 1470, l’imperatore Federico III concesse di coniare le proprie monete, con lo stemma araldico delle tre mazze, in Frinco. Questa attività portò molti introiti dovuti alle tante falsificazioni di monete altrui, operate soprattutto intorno al 1600. Per questo nel 1611 l’imperatore Rodolfo II d’Asburgo confiscò ai Mazzetti il feudo, assegnandolo al proprio consigliere Ernesto Molart, barone di Reineck e Drosensorf che nel 1614 lo vendette al duca di Savoia Carlo Emanuele, che a sua volta lo cedette nuovamente ai Mazzetti, ma questa volta privati del diritto di conio. Nel 1630 il castello fu parzialmente distrutto da mine di una colonna francese; nel 1640 Frinco fu saccheggiato dalle truppe francesi del marchese di Harcourt. Nel 1829, estintesi la dinastia dei Mazzetti, Frinco fu acquisito dai marchesi Incisa di Camerana, che, nel 1893, vendettero i possedimenti frinchesi, incluso il castello, alla congregazione degli Oblati di San Giuseppe di Asti che ne fece la sede estiva per gli studenti del Ginnasio e del Liceo e per i propri novizi. Per un po’ fu anche e vergognosamente adibito ad allevamento di polli, per poi essere ceduto a un’immobiliare milanese (fallita!) e, nel 2019, al Comune di Frinco che pare abbia finalmente ottenuto dalla Regione i mezzi per la ricostruzione e...

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4.0
3y

In occasione della Festa patronale è stato possibile visitare questo splendido castello costruito intorno al 1200. Con una comoda navetta lo abbiamo raggiunto in pochi minuti. La magnifica vista vale la salita. È possibile visitare una piccola porzione del maniero che da un paio d'anni e' di proprietà del comune e dopo un importante crollo è oggetto di ristrutturazione. Era presente una guida ( la gentilissima signora Giovanna) che con enorme passione ci ha mostrato le bellezze della struttura e raccontato tanti aneddoti interessanti. Spero che presto le aree accessibili aumentino e che venga sponsorizzato maggiormente quanto di magnifico abbiamo...

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5.0
3y

Il borgo è particolare, sembra quasi disabitato, in decadenza, ma il tempo rallenta. Dalla piazzetta si gode una vista rilassante e scendendo le scalette a destra ci si trova sotto volte di pietra che stupiscono. Ha il fascino del silenzio e della vita che trascorre tra fasto e declino. Il castello l'ho visto da fuori, perché non era chiaro come accedervi. Forse è chiuso. Ma se passate nelle vicinanze del borgo...

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