L'Aquila "bella me" ci lascio il cuore ogni volta che ti rivedo. Bellezza e fragilità accolgono il viandante, regalando emozioni forti tra scorci, storia, cultura, profumi e buon cibo: Aquilani siete persone splendide, forti e gentili con quel sorriso ricco di sensibilità che non si dimentica facilmente. È un giovedì del mese di Giugno, tempo instabile, io e la mia amica Romina decidiamo di recarci a L'Aquila per un saluto alla città, dopo un lungo periodo di lontananza: una rigenerante passeggiata, un bicchiere di vino alla cantina storica "Ju Boss", un aperitivo al "Ristorante Garibaldi" che ci ospita durante un breve scroscione di pioggia e una visita, da tanto ripromessa, al Museo d'arte contemporanea "MAXXI". Peccato che qui si apre una nota di delusione rispetto alle nostre aspettative. Iniziamo il nostro percorso all'interno del museo, ospitato nel meraviglioso palazzo barocco Ardinghelli. Ci ritroviamo in una sala dove la scienza prende il sopravvento tra equazioni, formule, energia sprigionata da una supernova e video di eloqui tecnici da parte di esperti in materia, con una evidente promozione dell'intensa attività di ricerca del Laboratorio nazionale del Gran Sasso. Passiamo alla seconda sala e i nostri occhi si guardano perplessi, ci soffermiamo su un servizio fotografico ritraente sezioni ossee di un mammuth, come fossero immagini radiografiche. Alla terza saletta al piano superiore, io e Romina bisbigliamo contrariate: riproduzione di vecchie locandine, lettere e articoli di giornale e ci chiediamo "ma dove siamo?". Chiediamo al troppo numeroso e non necessario personale di vigilanza (ho visto meno personale al Louvre) dove ci dovessimo recare, vista l'impossibilità di un'intuitiva progressione. Ci viene risposto che l'ultima sala è al piano terra, che la nostra esperienza si è quasi conclusa vista la chiusura di un'intera ala per allestimento in corso e che per questo motivo abbiamo ricevuto una riduzione di costo del biglietto da 7€ a 5€ (informazione non data dalla biglietteria). Per onestà intellettuale, per la pochezza artistica esposta e limitata all'ultima micro sala, al piano terra, con tele di Bellobono, l'ingresso sarebbe dovuto essere gratuito (sarei stata disponibile a pagare un prezzo esoso se ne fosse valsa la pena, come successo in altre circostanze). Insomma, com'è possibile che con un'Accademia di Belle Arti, fiore all'occhiello della città, non si dia la possibilità a giovani studenti talentuosi e ai tanti artisti presenti sul territorio, di arricchire temporaneamente gli spazi vuoti, rendendo il viaggio all'interno delle sale significativo e consono ad un museo di arte contemporanea? Al mio rientro a casa, ho avvertito il desiderio di visitare al più presto un vero museo delle scienze e soprattutto, ho riscontrato, ahimè, più arte contemporanea nella mia...
Read moreI had one of the most pleasant experiences at the museum. Other than a classroom guided by their teacher, very knowledgeable by the way, I believe I was the other only patron at the time of my visit. I was lucky that one of the staff members, a student in Social Services, told me I had miss a couple of the pieces displayed in the collection. She was extremely knowledgeable, not only about the exhibits but about the museum itself. Help me understand the frescoes around the walls and ceilings, the significance of the stairs, and other little details easy to miss when one enters without any plan or basic understanding of the culture that drove the designs of the era in with the palazzo was built. She pointed and cross referenced certain aspects of the light with what was done at Collemaggio. Had a blast visiting the museum. I have to add that all the staff members were nice...
Read moreA beautiful 17th century building, the Palazzo Ardinghelli, rebuilt and restored after the 2009 earthquake. The contemporary art takes on a special meaning in this ambience. The staff was all young people and the guides who explained the rooms and the artwork were expert and enthusiastic. Keep up the excellent and fantastic...
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