Depuis la gare de Locri, pas d'autres solutions que de se rendre au site archéologique à pied (comptez 30 bonnes minutes de marche). Il existe bien un arrêt de bus devant le site, mais il n'y a pas de bus et ne comptez pas non plus sur un taxi. Pour vous y rendre, il existe deux chemins, soit par la route principale ( indiqué par Google maps) - le passage du pont est un peu dangereux mais après la bande de sécurité est très large (côté gauche dans le sens de la marche), soit on peut prendre le chemin qui longe la plage, en passant par les pinèdes et donc à l'ombre - mais il faut connaître le passage sous le chemin de fer juste en face de l'entrée du musée (je le conseille plus pour le retour) . Locri Epizephrye fut une très importante cité grecque. Sa fondation prête à discussion depuis l'antiquité ! Pour certains auteurs grecs, elle aurait été construite par des colons originaires de Locride en face de l'île d'Eubee. Pour d'autres, ce serait un oracle d'Apollon ou encore des esclaves spartiates en fuite qui auraient été à l'origine de sa création. En réalité, une première ville a été fondée sur un cap à une vingtaine de kilomètres. Puis, expansion oblige, Locri s'est établie à la confluence de plusieurs rivières, sans doute au VIIIe siècle avant JC, ce qui en fait une des plus anciennes colonies grecques hors Grèce. C'est ici que furent rédigées par Zaleukos les premières lois écrites du continent européen, au VIIe siècle avant JC ! Le culte de Zeus et surtout des Dioscures dont on a retrouvé un temple et des statues pourrait s'expliquer d'après une légende par une victoire de Locri contre Crotone dans laquelle ces divinités seraient apparues. La cité était immense - entourée par 8 km de murs. On peut en visiter une petite partie parmi les orangers et citronniers - belle atmosphère, un rien sauvage. Des panneaux expliquent très bien les vestiges : temple de Persephone, autel de Déméter, temple de Marasa et d'Aphrodite, temple de Zeus, quartier des artisans ( fours à céramique bien conservés). Ne manquez pas de vous rendre au Casino Macri, ancienne ferme où sont exposés les vestiges de l'époque romaine. La ferme fut en effet construite en intégrant les vestiges des thermes. Le musée, climatisé, a été récemment rénové et présente des artefacts découverts hors des murailles de la ville, dans les nécropoles et un rare nymphée établi dans une grotte. La scénographie est claire, classique mais très intéressante. On dirait que le musée est prêt à accueillir les très nombreuses trouvailles exposées au musée de Regio ! Cela permettrait de donner une autre dimension à ce site qui mérite d'être vu. Le prix d'entrée est de 5 euros plus la taxe Méloni de 1 euro uniquement pour les visiteurs de l'été !!!! En revanche, super accueil - une responsable parle français - sympathique, professionnel et pertinent. Il est possible de voir le théâtre grec de l'extérieur (car fermé), distant d'un petit kilomètre.. Pour cela il faut longer les grilles du site et au bout tourner à gauche. Facile....
Read moreIl sito dista pochi Km da Locri ed è facilmente raggiungibile essendo l'ingresso sulla SS Ionica 106. C'è un posteggio libero all'entrata. Gli uffici e la biglietteria sono stati recentemente riedificati. I prezzi del biglietto sono popolari. Dal punto di vista culturale il Parco Archeologico e i Musei al suo interno, sono di altissima rilevanza archeologica essendo molti edifici e i relativi reperti risalenti al VI secolo A.C. (cioè circa 2.800 anni fa!). Come leggerete sulle guide turistiche, Locri Epizefiri fu una città greca e successivamente romana. L'area da visitare è piuttosto vasta e per il 95% all'aperto, e c'è da camminare assai, pertanto il periodo migliore per la visita durante estate è giugno o settembre, per evitare insolazioni, comunque indossate scarpe comode, munitevi di acqua, antisolare ed evitate le ore più calde del giorno! Naturalmente non aspettatevi di vedere resti di costruzioni come ad Ercolano o Pompei, lo stato di conservazione qui è molto inferiore e restano solo fondamenta degli antichi edifici e qualche base di muro. Proprio per questo motivo, per capire cosa state guardando, è indispensabile leggere le informazioni poste sulle targhe davanti ai vari siti. E qui c'è la prima nota dolente: la maggior parte dei cartelli hanno le scritte sbiadite se non addirittura completamente cancellate dal sole! (caro Direttore, cosa aspetta a provvedere? Basterebbe rifarle e proteggerle con una pensilina per permettere così anche al visitatore di leggerle con calma, senza cuocersi al sole... ). A ciò si aggiunge l'assenza di una guida (o per lo meno quando ci sono stato io non c'era) in quanto la mappa del Parco, stampata su un foglio, e consegnataci in biglietteria, è assolutamente insufficiente. All'interno del Parco, oltre al Museo dei Ragazzi, c'è il Museo della Polis che conserva i reperti archeologici di epoca greco-romana ritrovati nel sito (altri sono visibili al museo di Reggio Calabria). Tale museo è ospitato in una masseria ottocentesca (Casino Macrì) e in due case dei contadini adiacenti. La masseria è stata proprio costruita sul complesso delle Terme romane che è molto interessante da vedere insieme al museo. Purtroppo l'altro Museo denominato precedentemente "Antiquarium", in prossimità dell'entrata, non è stato al momento ancora riaperto al pubblico, dopo i lavori di ampliamento e riqualificazione, appena conclusi. Merita anche vedere i resti del Teatro Greco (però piuttosto distante dall'ingresso...) e, se vi resta del tempo, andate anche al Palazzo Nieddu a Locri, che ne...
Read moreAll’interno del Parco si trovano il Museo archeologico nazionale, che ospita anche il Museo dei Ragazzi (un percorso espositivo parallelo dedicato ai più piccoli) e il Casino Macrì.
Il Museo conserva le produzioni degli artigiani locresi come i famosi pinakes (quadretti votivi), le offerte alle divinità in terracotta, gli specchi bronzei, le tavolette dell’Archivio di Zeus Olimpio, le ceramiche, edicole funerarie e bassorilievi.
Interessante la documentazione sul Persephoneion, con la storia e le descrizione dell'impianto del santuario (Magna Grecia).
Il Parco archeologico, che sorge lungo la SS 106 "Jonica" a circa 5 km da Locri, occupa il sito della colonia magno-greca di Lokroi Epizephyroi e ricostruisce la storia della colonia nei secoli VI-III a.C. fino alle trasformazioni dell’età romana.
La visita all’area archeologica si snoda tra il quartiere abitativo-artigianale di località Centocamere; la cosiddetta Stoà (struttura porticata) in forma di U; il teatro del IV secolo a.C., oggetto di interventi anche in età romana.
Le numerose aree sacre, dedicate a Demetra, a Zeus saettante, quella di Marasà e la Casa dei Leoni con il sacello dedicato ad Afrodite, offrono un’immagine viva dei culti praticati dagli abitanti di Locri.
L’area centrale del sito racconta la Locri romana, divenuta municipium nell’89 a.C., quando la città si dota di nuovi edifici pubblici, tra cui il Foro e un complesso termale.
Un interessante excursus su una delle colonie più importanti della Magna Grecia, nonché vivace centro commerciale e città di fiorente cultura.
L’ingresso (adulti) costa € 5 ed il sito è aperto dalle ore...
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