The atmosphere here is amazing, but our food was almost inedible. Having a meal in a castle is no doubt a unique and lovely experience, but unfortunately, our food was absolutely terrible. We went for lunch on Sunday, and we were the only people in the entire establishment. We ate by ourselves in the formal restaurant, but the tavern downstairs was completely empty too. We understood why it was empty once our food arrived. We ordered several different plates, and all 5 of us were disappointed. Specifically, we ordered 2 portions of pumpkin risotto, and it was made with cheese that tasted as if it had gone bad. Between the 5 of us, none of us were interested in eating it. I feel terrible leaving a negative review, but risotto is normally a family favorite in any flavor, and I've never met a cheese I didn't like. We all greed that this was the worst risotto we've ever had. We each attempted a few bites, but it was terribly sour. None of us ate it. Similarly, we ordered 2 portions of the gnocchi with a broccoli cream and smoked cheese which sounded delicious, but was utterly disappointing. Of the hundreds of times I've had gnocchi in my life, this might have been the worst. We visited here about 8 years ago for pizza and it was a great experience. We returned a few years ago when we had family visiting Italy, and we were excited to take them to a castle to eat, but had an equally disappointing dining experience in the main restaurant. We assumed that the last visit was a fluke and gave them another chance because the atmosphere is so interesting. We will not be returning. The prices are twice that of any typical local restaurant, and the food is much, much, worse. They had a lovely bread plate, fresh flowers on the table, clean white linens, excellent service, and a one-of-a-kind setting, but none of that can compensate for a bad, overpriced meal. I hope that they can revamp their menu because it's truly a lovely setting, but I definitely do not...
Read moreIl Castello di Valbona, situato a Lozzo Atestino ai piedi dei Colli Euganei in provincia di Padova, è un'imponente fortezza medievale che ha conservato quasi intatto il suo aspetto originario del XIII secolo. Origini e Funzione Difensiva Nonostante non ci sia una data precisa per la sua costruzione, il castello esisteva già nella prima metà del XIII secolo ed era strettamente legato al più grande Castello di Lozzo (oggi Villa Lando Correr), di cui era una dipendenza strategica. La sua posizione era cruciale per il controllo di un'area un tempo paludosa, che permetteva il controllo e la tassazione dei viandanti. Il castello, di forma quasi rettangolare, è caratterizzato da quattro torri esagonali agli angoli (forma rara e costosa, ma che ne aumentava significativamente la difesa) e due torri quadrate in prossimità delle due porte principali. La torre maestra si erge al centro della struttura. Era dotato di ponti levatoi che superavano un profondo vallo (oggi interrato) e presentava soluzioni difensive ingegnose, come le grondaie sopra le porte per versare olio bollente sugli assalitori. Al suo interno, due cortili e un pozzo assicuravano l'approvvigionamento idrico. Conflitti e Passaggi di Proprietà La storia del Castello di Valbona è intessuta di assedi e distruzioni a causa della sua posizione strategica nei conflitti tra le potenze regionali del tempo: Padova (Carraresi), Verona (Scaligeri), Este ed i Vicentini. Fu assediato e distrutto una prima volta nel 1231 e subito ricostruito. Nel 1313, fu nuovamente conquistato dai Veronesi, saccheggiato e devastato. Nel Trecento divenne un importante presidio dei Carraresi, come testimoniano gli stemmi con il carro e il cimiero ancora visibili sul portone d'ingresso. Nel corso dei secoli, il castello è passato attraverso le mani di numerose famiglie nobili, tra cui i Barbarigo e, in tempi più recenti, i Targa, a cui si deve la conservazione del monumento, e infine i conti Albrizzi, attuali proprietari. Dal Fortilizio a Struttura Ricettiva Nel XVI secolo, con il venir meno della sua funzione militare, il castello fu adattato a dimora. Oggi, il Castello di Valbona è uno dei fortilizi medievali meglio conservati del territorio euganeo. Al suo interno è stato allestito un rinomato ristorante ed è una popolare location per eventi, come matrimoni e grandi feste. È anche possibile visitarlo, esplorando le sale interne, le prigioni, i camminamenti di guardia e ammirando il panorama circostante. Leggende e Misteri Come molti antichi castelli, anche Valbona è avvolto da leggende. La più nota riguarda la figlia di Germano Ghibelli, uno dei proprietari. Si narra che la giovane, innamorata di un uomo di rango inferiore, sia morta tragicamente per non aver potuto coronare il suo sogno d'amore. Le leggende variano sulle circostanze della sua morte (decapitata o murata viva), ma tutte concordano sul fatto che il suo spirito si aggiri ancora tra le mura del castello, talvolta manifestandosi con lamenti o affacciandosi tra i merli in lacrime. Il Castello di Valbona rappresenta una testimonianza tangibile del passato medievale del Veneto, un luogo dove storia, architettura e leggenda si fondono, offrendo un'esperienza unica...
Read moreDisorganizzazione totale e sconcertante. Arriviamo alle 20:00 e ci mettiamo in lista di attesa, dopo circa un'ora ci rendiamo conto che la lista è del tutto teorica, bisogna stare in loco e accaparrarsi i posti da soli. Morale della favola, alle 21:20 siamo riusciti a conquistare un tavolo. Alle 21:35 ordiniamo; ci preannunciano 40/50' di attesa. Alle 11:35 dopo ben due ore, ancora non ci è stato servito nulla. Alle 11:40 servono due tavoli, i cui clienti avevano ordinato almeno 20 minuti dopo di noi; le nostre pizze non erano ancora né confezionate, né tanto meno in forno. A quel punto ce ne siamo andati e abbiamo cenato a casa all'1:30 del mattino. Ecco alcune delle osservazioni fatte durante l'interminabile e inutile attesa di 3 ore e 40 minuti: nonostante fosse sabato e nonostante la discreta capienza del locale, c'era un pizzaiolo solo! gli ingredienti di fine cottura venivano aggiunti senza guanti dalle cameriere; le pizze pronte venivano appoggiate “in attesa”, in zona aperta e di passaggio, sicché spesso ci finiva dentro qualche dito; piatti sporchi e pizze da servire venivano appoggiati assieme, quasi accavallati, sullo stesso tavolo; nel muro sud della corte interna, proprio sopra ai tavoli, c'è un enorme alveare, con un ammasso esterno di centinaia di api, a quell'ora di sera erano mezze addormentate, ma comunque in un continuo movimento ondeggiante; le pizze non abbiamo avuto modo di assaggiarle, ma il menu era assai banale; ecc. ecc. la lista potrebbe continuare, ma non voglio infierire troppo. Dato che avevamo un'ospite, oltre alla serataccia, ci abbiamo fatto anche una figuraccia. Metto una stella perché non è possibile...
Read more