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Santuario Santa Maria di Picciano — Attraction in Matera

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Santuario Santa Maria di Picciano
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Santuario Santa Maria di Picciano
ItalyBasilicataMateraSantuario Santa Maria di Picciano

Basic Info

Santuario Santa Maria di Picciano

via Santuario di Picciano, 75100 Matera MT, Italy
4.5(445)
Open 24 hours
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Ratings & Description

Info

Cultural
Scenic
Family friendly
attractions: , restaurants:
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Phone
+39 0835 302890
Website
santuariopicciano.it

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Uncover Materas history with a historian
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Thu, Dec 25 • 9:00 AM
75100, Matera, Basilicata, Italy
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Corte De Luca w/ JHOSEF ZAMPELLA
Corte De Luca w/ JHOSEF ZAMPELLA
Sun, Dec 28 • 6:00 PM
18 Via Viglione, 70029 Santeramo in Colle
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Reviews of Santuario Santa Maria di Picciano

4.5
(445)
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5.0
5y

Luogo santo in cui si venera la Madonna di Picciano con al suo interno una comunità monasticaL’antichissimo Santuario di Picciano sorge su una delle numerose alture nei dintorni di Matera, 15 km a Nord Ovest rispetto la città dei Sassi, in un paesaggio molto suggestivo dominato da una fitta vegetazione. Il Santuario, posto in posizione strategica sulla sommità dell’omonimo colle a circa 440 m sul livello del mare, è immerso in un fitto bosco che parte vicino la frazione di Matera chiamata Picciano A, alla base della collina. In questo territorio si insediarono i cavalieri Templari per difendere i pellegrini in viaggio lungo la via di Bari. Diverse chiese nei Sassi di Matera, come la chiesa di Materdomini o di Sant’Antonio Abate, e nei paesi del materano, così come in altre nella provincia di Potenza, racchiudono al loro interno diverse testimonianze della presenza dei templari in Basilicata.

Internamente la chiesa, in stile romanico, presenta una sola navata abbellita da filari di tufo giallo e bianco. L’abside sul fondo della chiesa è semplice ma allo stesso tempo grazioso. Sopra l’altare maggiore vi è l’immagine della Madonna, risalente al XV secolo, mentre nella cappella alle spalle dell’altare vi è la statua della Madonna di Picciano, portata in processione il 25 marzo durante la festa che si svolge presso il Santuario. Il cammino in preghiera parte da Matera di notte ed arriva fin sopra il colle Timmari. La navata destra presenta un chiaro riferimento ai cavalieri Templari, con uno stemma con tre merli (foto a destra) che è riconducibile alla famiglia del frate Silvio Zurla. A frate Zurla di Crema (1642-1685) si deve il completamento dell’edificio, con la navata a sinistra dell’altare maggiore con due altari devozionali, e la costruzione del nuovo altare maggiore, con sopra un ancòna di pietra, intagliata con figure a rilievo; qui fu collocata la sacra immagine della Vergine, protetta da un cristallo proveniente da Venezia. Secondo gli storici il primo insediamento monastico era situato lungo il letto del torrente Gravina, che in questo luogo prende il nome di Gravina di Picciano (da non confondere con la Gravina di Matera), precisamente in una grotta chiamata “Grottolino”. Testimonianza di questo primo insediamento è la Cappella dei Grottini, posto sulla sponda destra del torrente. Successivamente i monaci trasferirono la chiesa sul colle, in una posizione strategica che domina l’intera vallata. Il primo documento, sottoscritto dall’abate Guglielmo del monastero Santa Maria di Picciano, che attesta la presenza di una comunità monastica in questo territorio risale al 1219. Il monastero divenne nel corso degli anni sempre più importante, fino ad essere considerato sia in una bolla di Papa Gregorio IX nel 1238 sia nel 1252, quando Papa Innocenzo IV incaricò l’arcivescovo di Trani di effettuare dei controlli nel monastero di Picciano. L’importanza dell’insediamento monastico aumentò notevolmente nel XIII secolo sotto l’influenza dei monaci benedettini, come testimoniato da documenti che attestano numerose donazioni, compravendite ed acquisizioni di diritti ed immunità. In questo periodo vi fu la costruzione dell’oratorio e del grande portale d’ingresso, sormontato da un rosone. Dalla testimonianza del cronista materano Eustachio Verricelli, datata 1595, si capisce l’importanza che il monastero ricopriva nell’intera area. In questi anni si diffuse il tradizionale pellegrinaggio che interessava (ed interessa ancora oggi) popolo e clero, con in testa il vescovo di Matera. Secondo Verricelli il giorno 25 marzo, festa del Santuario, a Picciano si registrarono nel 1595 circa dodicimila pellegrini provenienti anche dalle regioni limitrofe. Si diffuse tra il XVII ed il XVIII secolo una leggenda secondo cui un pastore abruzzese, dopo aver ricevuto l’apparizione della Madonna, ricevette l’ordine di costruire sul colle una chiesa in onore della Vergine (successivamente costruita nel 1722). In occasione della festa si decise di organizzare una piccola fiera nei pressi...

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5.0
41w

Santuario risale al XII-XIII secolo. Dietro l’altare in seguito ad alcuni lavori di restauro, hanno portato alla luce un portale risalente a questo periodo.Tutto l’impianto basilicale è articolato su tre navate. Le strutture portanti che compongono il santuario sono state modificate più volte nel tempo. Ristrutturazioni e perfezionamenti nel corso della storia hanno ampliato l’oratorio, apportando modifiche al soffitto ed alla realizzazione di un grande affresco absidale, raffigurante la scena evangelica Dalla metà del ‘300, ai monaci benedettini subentrarono i Gerosolimitani, poi Cavalieri di Malta, i quali vi costituirono una Commenda e si presero cura del Santuario. A fine ‘500, il Commendatore Gian Girolamo Carafa fece eseguire una copia della venerata effige della Madonna di Picciano, portandola sempre con sé e alla sua morte fu collocata nella chiesa concattedrale de La Valletta, dove ancora oggi è venerata col nome di Madonna di Caraffa.Dopo un lungo periodo di abbandono, il luogo ha riavuto nuova vita con il ritorno dei monaci benedettini, nel 1966, e la ricostruzione del monastero. La presenza stabile della comunità monastica ha fatto incrementare l’arrivo di nuovi pellegrini, favorendo l’assistenza continua e un servizio costante per l’amministrazione dei sacramenti, specie quello della...

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1.0
10y

Bellissimo Santuario dal punto di vista spirituale e del raccoglimento interiore, bravi i monaci e le suore che vi sono all'interno, sconsigliato per matrimoni soprattutto perché Padre Raimondo, mi sembra di aver capito essere il Padre superiore, è molto intollerante e davvero pesante nella celebrazione della liturgia, l'opposto di come un uomo di Chiesa dovrebbe comportarsi. Riprende in continuazione l'assemblea, creando distrazioni inutili dalla preghiera, durante l'omelia fa digressioni assurde su fatti di gossip o inutili al raccogliemento interiore, persino i bambini che camminano in Chiesa gli recano disturbo e non perde mai occasione di rimproverare chi non si comporta secondo i suoi sbagliatissimi canoni. In pratica è il re del Santuario, non un Padre Spirituale. Poveri gli altri monaci che devono convivere con lui! Detto questo, il posto è fantastico, utile per esercizi...

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Daniela ZanniDaniela Zanni
Santuario risale al XII-XIII secolo. Dietro l’altare in seguito ad alcuni lavori di restauro, hanno portato alla luce un portale risalente a questo periodo.Tutto l’impianto basilicale è articolato su tre navate. Le strutture portanti che compongono il santuario sono state modificate più volte nel tempo. Ristrutturazioni e perfezionamenti nel corso della storia hanno ampliato l’oratorio, apportando modifiche al soffitto ed alla realizzazione di un grande affresco absidale, raffigurante la scena evangelica Dalla metà del ‘300, ai monaci benedettini subentrarono i Gerosolimitani, poi Cavalieri di Malta, i quali vi costituirono una Commenda e si presero cura del Santuario. A fine ‘500, il Commendatore Gian Girolamo Carafa fece eseguire una copia della venerata effige della Madonna di Picciano, portandola sempre con sé e alla sua morte fu collocata nella chiesa concattedrale de La Valletta, dove ancora oggi è venerata col nome di Madonna di Caraffa.Dopo un lungo periodo di abbandono, il luogo ha riavuto nuova vita con il ritorno dei monaci benedettini, nel 1966, e la ricostruzione del monastero. La presenza stabile della comunità monastica ha fatto incrementare l’arrivo di nuovi pellegrini, favorendo l’assistenza continua e un servizio costante per l’amministrazione dei sacramenti, specie quello della riconciliazione.
IgnitudeIgnitude
The sanctuary is a very ancient monastery, however the restoration work was carried out with a heavy hand, removing the ancient traces.
Mar AntoMar Anto
Emozionante giornata di ritiro fatto in questo santuario mariano bellissimo, circondato dalla natura e tenuto benissimo e con cura dalla comunità dei monaci olivetani. Comunità che è stata davvero accogliente ed ospotale in tutto compreso l' ottimo pranzo! Grazie per averci permesso di animare e partecipare alla processione della statua della Madonna, è stato un onore immenso!
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Santuario risale al XII-XIII secolo. Dietro l’altare in seguito ad alcuni lavori di restauro, hanno portato alla luce un portale risalente a questo periodo.Tutto l’impianto basilicale è articolato su tre navate. Le strutture portanti che compongono il santuario sono state modificate più volte nel tempo. Ristrutturazioni e perfezionamenti nel corso della storia hanno ampliato l’oratorio, apportando modifiche al soffitto ed alla realizzazione di un grande affresco absidale, raffigurante la scena evangelica Dalla metà del ‘300, ai monaci benedettini subentrarono i Gerosolimitani, poi Cavalieri di Malta, i quali vi costituirono una Commenda e si presero cura del Santuario. A fine ‘500, il Commendatore Gian Girolamo Carafa fece eseguire una copia della venerata effige della Madonna di Picciano, portandola sempre con sé e alla sua morte fu collocata nella chiesa concattedrale de La Valletta, dove ancora oggi è venerata col nome di Madonna di Caraffa.Dopo un lungo periodo di abbandono, il luogo ha riavuto nuova vita con il ritorno dei monaci benedettini, nel 1966, e la ricostruzione del monastero. La presenza stabile della comunità monastica ha fatto incrementare l’arrivo di nuovi pellegrini, favorendo l’assistenza continua e un servizio costante per l’amministrazione dei sacramenti, specie quello della riconciliazione.
Daniela Zanni

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Emozionante giornata di ritiro fatto in questo santuario mariano bellissimo, circondato dalla natura e tenuto benissimo e con cura dalla comunità dei monaci olivetani. Comunità che è stata davvero accogliente ed ospotale in tutto compreso l' ottimo pranzo! Grazie per averci permesso di animare e partecipare alla processione della statua della Madonna, è stato un onore immenso!
Mar Anto

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