HTML SitemapExplore
Find Things to DoFind The Best Restaurants
Find Things to DoFind The Best Restaurants

Sant'Andrea di Suasa — Attraction in Mondavio

Name
Sant'Andrea di Suasa
Description
Sant'Andrea di Suasa is a hamlet of the municipality of Mondavio in the province of Pesaro-Urbino, Italy. The castle-village sits 265 metres above sea level, 23 km from the Adriatic coast and develops along the crest of a large hill to the left of the Cesano river.
Nearby attractions
Nearby restaurants
Nearby hotels
Related posts
Keywords
Sant'Andrea di Suasa tourism.Sant'Andrea di Suasa hotels.Sant'Andrea di Suasa bed and breakfast. flights to Sant'Andrea di Suasa.Sant'Andrea di Suasa attractions.Sant'Andrea di Suasa restaurants.Sant'Andrea di Suasa travel.Sant'Andrea di Suasa travel guide.Sant'Andrea di Suasa travel blog.Sant'Andrea di Suasa pictures.Sant'Andrea di Suasa photos.Sant'Andrea di Suasa travel tips.Sant'Andrea di Suasa maps.Sant'Andrea di Suasa things to do.
Sant'Andrea di Suasa things to do, attractions, restaurants, events info and trip planning
Sant'Andrea di Suasa
ItalyMarcheMondavioSant'Andrea di Suasa

Basic Info

Sant'Andrea di Suasa

61040 Sant'Andrea, Province of Pesaro and Urbino, Italy
4.6(85)
Open 24 hours
Save
spot

Ratings & Description

Info

Sant'Andrea di Suasa is a hamlet of the municipality of Mondavio in the province of Pesaro-Urbino, Italy. The castle-village sits 265 metres above sea level, 23 km from the Adriatic coast and develops along the crest of a large hill to the left of the Cesano river.

Cultural
Scenic
Off the beaten path
attractions: , restaurants:
logoLearn more insights from Wanderboat AI.

Plan your stay

hotel
Pet-friendly Hotels in Mondavio
Find a cozy hotel nearby and make it a full experience.
hotel
Affordable Hotels in Mondavio
Find a cozy hotel nearby and make it a full experience.
hotel
The Coolest Hotels You Haven't Heard Of (Yet)
Find a cozy hotel nearby and make it a full experience.
hotel
Trending Stays Worth the Hype in Mondavio
Find a cozy hotel nearby and make it a full experience.

Reviews

Things to do nearby

Bollicine di Fine Anno: degustazione e vendita speciale da Libero Arbitrio
Bollicine di Fine Anno: degustazione e vendita speciale da Libero Arbitrio
Tue, Dec 30 • 5:00 PM
42 Via Gaspare Spontini, 60030 Maiolati Spontini
View details
Get the Appoverlay
Get the AppOne tap to find yournext favorite spots!
Wanderboat LogoWanderboat

Your everyday Al companion for getaway ideas

CompanyAbout Us
InformationAI Trip PlannerSitemap
SocialXInstagramTiktokLinkedin
LegalTerms of ServicePrivacy Policy

Get the app

© 2025 Wanderboat. All rights reserved.

Reviews of Sant'Andrea di Suasa

4.6
(85)
avatar
5.0
7y

È il paese in cui sono nato e in cui vivo, la principale caratteristica è il rapporto tra lo spazio (dominato da colline e appennino privi di qualsiasi elemento che li deturpi- c'è elemento più prezioso del paesaggio italiano? E quanti luoghi sono stati sfregiati con la cementificazione srlvaggia?) e l'abitato. Il primo è sconfinato, il secondo è assai ridotto. Un gruppo di case circondate dalle intonse mura medioevali con una sola porta di accesso il tutto conservato come in origine ( molti borghi nel secondo novecento hanno visto sparire porte e mura in nome della modernità! Che eresia!). L'origine dell'abitato è sicuramente databile a dopo il V secolo d.C quando Suasa, sita sul fondovalle, fu progressivamente abbandonata. Nel corso dei secoli si fortifico' e visse le vicende che caratterizzarono la pentapoli bizantina, le invasioni barbatiche, il ducato d'Urbino, lo Stato Pontificio, ecc... fu a lungo libero e prospero Comune, prima con a capo un Priore essendo S.Andrea centro religioso benedettino ( legato a San Lorenzo in Campo), poi con a capo un "Sindaco " laico. Con l'unità d' Italia cessò il Comune e per uno scherzo del destino fu accorpato a Mondavio e non a Fratte Rosa come previsto. Il declino fu inevitabile, risorse ed energie finirono per essere tutte a beneficio del nuovo capolugo, destino che accomuna molti borghi accorpati a forza. Contro questa decisione si tentò anche un lungo e complesso ricorso presso il Governo nazionale assumendo uno tra i più influenti avvocati torinesi ( Torino fu prima capitale d'Italia). L'iter fu bruscamente interrotto dalla prima guerra mondiale, Sant'Andrea si vide costretta ad ingoiare l'amaro calice, tutto ciò che era previsto nell'accordo di fusione dei due Comuni fu carta straccia in breve tempo. Nei decenni successivi il borgo divenne frazione dimenticata. Questo per rispondere a chi, nelle recensioni indica il borgo come vuoto e abbandonato, ora sapete perché. Tuttavia vorrei far notare che questo è un luogo speciale per molti motivi: La sua storia che supera i 1500 anni; l'ambiente naturale; il paesaggio; la qualità di vita,; il nucleo storico che testimonia il tipico abitato medioevale; è un luogo in cui puoi lasciare la chiave sulla toppa della porta; è un luogo in cui puoi ascoltare i suoni della natura; è un luogo in cui non hai paura di lasciar che i bambini giochino in strada; è un luogo in cui puoi respirare aria pulita; è un luogo lontano dal caos; è un luogo in cui puoi passeggare senza pericoli; è un luogo in cui il tuo cane non corre pericoli se privo di guinzaglio; è un luogo in cui la natura da spettacolo( vi invito a consultare la app iNaturalis dove ho documentato infinite specie vegetali e qualche specie animali- più difficili da documentare-) a differenza di tanti luoghi urbanizzati sempre più privi di biodiversità;... Quindi sì avete visto un borgo con molte crepe ( per i motivi di cui sopra) e senza bar, ristoranti o gelaterie, ma più vivo di tanti luoghi che avete frequentato. Io continuo a preferire questo luogo un pochino solitario, silenzioso ma assolutamente autentico e unico. La foto che vedete è la vista del Monte Catria dalle mie finestre sul giro mura di Ponente a...

   Read more
avatar
5.0
13w

Castello di Sant'Andrea di Suasa. E' situato su una collina di 260 metri d'altezza, a 9 chilometri dal capoluogo Mondavio. La sua origine risale al X secolo e lo si deve ai Benedettini. In seguito fece parte per molti anni del vicariato di Mondavio. In tempi moderni divenne comune autonomo e lo restò fino al 1865, quando si aggregò a Mondavio. Il castello ha un'integra cerchia muraria ed un'unica porta fortificata d'ingresso. La struttura interna è costituita da piccoli slarghi, poche vie e vicoli che separano i vari isolati urbani, risulttando quasi un grande condominio. Sono da appprezzare la chiesa, restaurata nel XIX secolo, l'ex palazzo comunale con la porta e la torre campanaria. L'aggiunta di Suasa al nome del castello è per accostamento alla vecchia città romana omonima distrutta dai Goti...

   Read more
avatar
5.0
3y

Beatiful and quiet medieval hamlet surrounded by hills. Nothing to do here, just enjoy the landscape from the ancient red city walls or visit the local winery Savelli for a taste of the...

   Read more
Page 1 of 7
Previous
Next

Posts

M SM S
È il paese in cui sono nato e in cui vivo, la principale caratteristica è il rapporto tra lo spazio (dominato da colline e appennino privi di qualsiasi elemento che li deturpi- c'è elemento più prezioso del paesaggio italiano? E quanti luoghi sono stati sfregiati con la cementificazione srlvaggia?) e l'abitato. Il primo è sconfinato, il secondo è assai ridotto. Un gruppo di case circondate dalle intonse mura medioevali con una sola porta di accesso il tutto conservato come in origine ( molti borghi nel secondo novecento hanno visto sparire porte e mura in nome della modernità! Che eresia!). L'origine dell'abitato è sicuramente databile a dopo il V secolo d.C quando Suasa, sita sul fondovalle, fu progressivamente abbandonata. Nel corso dei secoli si fortifico' e visse le vicende che caratterizzarono la pentapoli bizantina, le invasioni barbatiche, il ducato d'Urbino, lo Stato Pontificio, ecc... fu a lungo libero e prospero Comune, prima con a capo un Priore essendo S.Andrea centro religioso benedettino ( legato a San Lorenzo in Campo), poi con a capo un "Sindaco " laico. Con l'unità d' Italia cessò il Comune e per uno scherzo del destino fu accorpato a Mondavio e non a Fratte Rosa come previsto. Il declino fu inevitabile, risorse ed energie finirono per essere tutte a beneficio del nuovo capolugo, destino che accomuna molti borghi accorpati a forza. Contro questa decisione si tentò anche un lungo e complesso ricorso presso il Governo nazionale assumendo uno tra i più influenti avvocati torinesi ( Torino fu prima capitale d'Italia). L'iter fu bruscamente interrotto dalla prima guerra mondiale, Sant'Andrea si vide costretta ad ingoiare l'amaro calice, tutto ciò che era previsto nell'accordo di fusione dei due Comuni fu carta straccia in breve tempo. Nei decenni successivi il borgo divenne frazione dimenticata. Questo per rispondere a chi, nelle recensioni indica il borgo come vuoto e abbandonato, ora sapete perché. Tuttavia vorrei far notare che questo è un luogo speciale per molti motivi: La sua storia che supera i 1500 anni; l'ambiente naturale; il paesaggio; la qualità di vita,; il nucleo storico che testimonia il tipico abitato medioevale; è un luogo in cui puoi lasciare la chiave sulla toppa della porta; è un luogo in cui puoi ascoltare i suoni della natura; è un luogo in cui non hai paura di lasciar che i bambini giochino in strada; è un luogo in cui puoi respirare aria pulita; è un luogo lontano dal caos; è un luogo in cui puoi passeggare senza pericoli; è un luogo in cui il tuo cane non corre pericoli se privo di guinzaglio; è un luogo in cui la natura da spettacolo( vi invito a consultare la app iNaturalis dove ho documentato infinite specie vegetali e qualche specie animali- più difficili da documentare-) a differenza di tanti luoghi urbanizzati sempre più privi di biodiversità;... Quindi sì avete visto un borgo con molte crepe ( per i motivi di cui sopra) e senza bar, ristoranti o gelaterie, ma più vivo di tanti luoghi che avete frequentato. Io continuo a preferire questo luogo un pochino solitario, silenzioso ma assolutamente autentico e unico. La foto che vedete è la vista del Monte Catria dalle mie finestre sul giro mura di Ponente a Sant'Andrea di Suasa.
William TalleviWilliam Tallevi
Castello di Sant'Andrea di Suasa. E' situato su una collina di 260 metri d'altezza, a 9 chilometri dal capoluogo Mondavio. La sua origine risale al X secolo e lo si deve ai Benedettini. In seguito fece parte per molti anni del vicariato di Mondavio. In tempi moderni divenne comune autonomo e lo restò fino al 1865, quando si aggregò a Mondavio. Il castello ha un'integra cerchia muraria ed un'unica porta fortificata d'ingresso. La struttura interna è costituita da piccoli slarghi, poche vie e vicoli che separano i vari isolati urbani, risulttando quasi un grande condominio. Sono da appprezzare la chiesa, restaurata nel XIX secolo, l'ex palazzo comunale con la porta e la torre campanaria. L'aggiunta di Suasa al nome del castello è per accostamento alla vecchia città romana omonima distrutta dai Goti di Re Alarico.
Franco AliasiFranco Aliasi
Rocca medioevale bellissima molto piccola con parecchi edifici da ristrutturare ma i paesaggi che si vedono sono favolosi. L’immagine che si rimane impressa percorrendone gli stretti vicoli è quella d’un Italia che ormai esiste solamente nelle fotografie, in quegli scatti d’inizio novecento, arrivati ai giorni nostri su libri.
See more posts
See more posts
hotel
Find your stay

Pet-friendly Hotels in Mondavio

Find a cozy hotel nearby and make it a full experience.

È il paese in cui sono nato e in cui vivo, la principale caratteristica è il rapporto tra lo spazio (dominato da colline e appennino privi di qualsiasi elemento che li deturpi- c'è elemento più prezioso del paesaggio italiano? E quanti luoghi sono stati sfregiati con la cementificazione srlvaggia?) e l'abitato. Il primo è sconfinato, il secondo è assai ridotto. Un gruppo di case circondate dalle intonse mura medioevali con una sola porta di accesso il tutto conservato come in origine ( molti borghi nel secondo novecento hanno visto sparire porte e mura in nome della modernità! Che eresia!). L'origine dell'abitato è sicuramente databile a dopo il V secolo d.C quando Suasa, sita sul fondovalle, fu progressivamente abbandonata. Nel corso dei secoli si fortifico' e visse le vicende che caratterizzarono la pentapoli bizantina, le invasioni barbatiche, il ducato d'Urbino, lo Stato Pontificio, ecc... fu a lungo libero e prospero Comune, prima con a capo un Priore essendo S.Andrea centro religioso benedettino ( legato a San Lorenzo in Campo), poi con a capo un "Sindaco " laico. Con l'unità d' Italia cessò il Comune e per uno scherzo del destino fu accorpato a Mondavio e non a Fratte Rosa come previsto. Il declino fu inevitabile, risorse ed energie finirono per essere tutte a beneficio del nuovo capolugo, destino che accomuna molti borghi accorpati a forza. Contro questa decisione si tentò anche un lungo e complesso ricorso presso il Governo nazionale assumendo uno tra i più influenti avvocati torinesi ( Torino fu prima capitale d'Italia). L'iter fu bruscamente interrotto dalla prima guerra mondiale, Sant'Andrea si vide costretta ad ingoiare l'amaro calice, tutto ciò che era previsto nell'accordo di fusione dei due Comuni fu carta straccia in breve tempo. Nei decenni successivi il borgo divenne frazione dimenticata. Questo per rispondere a chi, nelle recensioni indica il borgo come vuoto e abbandonato, ora sapete perché. Tuttavia vorrei far notare che questo è un luogo speciale per molti motivi: La sua storia che supera i 1500 anni; l'ambiente naturale; il paesaggio; la qualità di vita,; il nucleo storico che testimonia il tipico abitato medioevale; è un luogo in cui puoi lasciare la chiave sulla toppa della porta; è un luogo in cui puoi ascoltare i suoni della natura; è un luogo in cui non hai paura di lasciar che i bambini giochino in strada; è un luogo in cui puoi respirare aria pulita; è un luogo lontano dal caos; è un luogo in cui puoi passeggare senza pericoli; è un luogo in cui il tuo cane non corre pericoli se privo di guinzaglio; è un luogo in cui la natura da spettacolo( vi invito a consultare la app iNaturalis dove ho documentato infinite specie vegetali e qualche specie animali- più difficili da documentare-) a differenza di tanti luoghi urbanizzati sempre più privi di biodiversità;... Quindi sì avete visto un borgo con molte crepe ( per i motivi di cui sopra) e senza bar, ristoranti o gelaterie, ma più vivo di tanti luoghi che avete frequentato. Io continuo a preferire questo luogo un pochino solitario, silenzioso ma assolutamente autentico e unico. La foto che vedete è la vista del Monte Catria dalle mie finestre sul giro mura di Ponente a Sant'Andrea di Suasa.
M S

M S

hotel
Find your stay

Affordable Hotels in Mondavio

Find a cozy hotel nearby and make it a full experience.

Get the Appoverlay
Get the AppOne tap to find yournext favorite spots!
Castello di Sant'Andrea di Suasa. E' situato su una collina di 260 metri d'altezza, a 9 chilometri dal capoluogo Mondavio. La sua origine risale al X secolo e lo si deve ai Benedettini. In seguito fece parte per molti anni del vicariato di Mondavio. In tempi moderni divenne comune autonomo e lo restò fino al 1865, quando si aggregò a Mondavio. Il castello ha un'integra cerchia muraria ed un'unica porta fortificata d'ingresso. La struttura interna è costituita da piccoli slarghi, poche vie e vicoli che separano i vari isolati urbani, risulttando quasi un grande condominio. Sono da appprezzare la chiesa, restaurata nel XIX secolo, l'ex palazzo comunale con la porta e la torre campanaria. L'aggiunta di Suasa al nome del castello è per accostamento alla vecchia città romana omonima distrutta dai Goti di Re Alarico.
William Tallevi

William Tallevi

hotel
Find your stay

The Coolest Hotels You Haven't Heard Of (Yet)

Find a cozy hotel nearby and make it a full experience.

hotel
Find your stay

Trending Stays Worth the Hype in Mondavio

Find a cozy hotel nearby and make it a full experience.

Rocca medioevale bellissima molto piccola con parecchi edifici da ristrutturare ma i paesaggi che si vedono sono favolosi. L’immagine che si rimane impressa percorrendone gli stretti vicoli è quella d’un Italia che ormai esiste solamente nelle fotografie, in quegli scatti d’inizio novecento, arrivati ai giorni nostri su libri.
Franco Aliasi

Franco Aliasi

See more posts
See more posts