La Tomba di Rotari A breve distanza da S. Maria Maggiore, e quasi attaccato all'abside della diruta chiesa di San Pietro, si eleva il piú caratteristico monumento di Monte Sant'Angelo: la cosiddetta « Tomba di Rotari », che a giudizio della maggior parte degli scrittori è anche « il monumento piú misterioso dell'Italia meridionale », cosí per la sua forma come per l'uso a cui doveva essere in origine destinato, ma soprattutto, forse, per la epigrafe apposta al suo interno e intorno a cui ogni visitatore piú o meno colto s'interroga da secoli. Questa epigrafe è costituita di tre versi incisi di sèguito su d'una sola riga: INCOLA MONTANI PARMENSIS PROLE PAGANI ET MONTIS NATUS RODELCRIMI VOCITATUS HANC FIERI TUMBAM IUSSERUNT HI DUO PULCHRAM
Il nostro Pagano (di origini parmesi) e il nostro Rodelcrimo o Rodelgrimo, i cui casati ricorrono piú d'una volta nelle carte garganiche dei bassi tempi e che dovevano anche aver avuto rapporti di parentela fra loro, se la sorella di un Pagano, di nome Augessa, come risulta da una carta cavense di Lucera del 1109, aveva sposato un Rodelgrimo, figlio di Sygenolfo, allora dimorante in Lucera.
Due uomini fra i piú in vista senza dubbio, e per censo e per cariche ricoperte, di quella interessantissima società « montanara » che s'era andata formando col rapido crescere del nuovo centro abitato intorno al Santuario dell'Arcangelo, méta ininterrotta di pontefici, di re, di imperatori, di principi, di porporati, di uomini d'alta cultura e di umili fedeli, provenienti in pellegrinaggio. la « cappella » o « tribuna» di San Giovanni era limitata intorno al Mille al solo dado della galleria a pianterreno. Essa s'arrestava, insomma, alla cornice con bassorilievi nei fondati, tirata al disopra delle arcate a sesto acuto. Caduta piú tardi la cupola a calotta emisferica che poggiava su codesto quadrato poco piú su della cornice, ecco intervenire i nostri due « galantuomini », Pagano e Rodelgrimo. E a questa sopraelevazione, ricca di finestre e di ornati di diverse specie, il popolo dà il nome di « tomba », nel senso che a quel tempo era proprio della parola « tumba »; per cui il bel Battistero di San Giovanni diventa d'ora in poi sulle sue labbra « San Giovanni in tomba ».
Il popolo pugliese era nel suo complesso un popolo colto, e la sua cultura, di origine prevalentemente classica, riceveva sempre nuovo alimento dal flusso continuo dei pellegrini ai suoi Santuari, dall'andirivieni dei Crociati dell'intero mondo cristiano, dai suoi sempre piú fiorenti commerci con i maggiori centri del Mediterraneo. Dominatori e predoni di ogni parte di Europa si avvicendarono per secoli sulla terra di Puglia detta « fortunata » come la disse Dante, perchè esposta, a causa della sua posizione geografica, alle diverse vicende della fortuna; ma non riuscirono mai ad essiccarne o alterarne la vena creativa. Lavorare ed innalzare la pietra era per la sua gente un modo, forse il primo modo, di cantare...
Read moreIl battistero di San Giovanni, detto Tomba di Rotari, è uno dei monumenti più enigmatici di tutta Italia. Il nome deriva dal re Rotari , anche se non siamo certi che è seppellito qui, infatti non si sa di preciso se il re longobardo Rotari sia mai stato a Monte Sant'Angelo, ma gli viene attribuito un testamento, nel quale avrebbe espresso il desiderio di esservi sepolto, cosicché si è voluto riconoscere il suo mausoleo in questa singolare costruzione, anche se molto probabilmente fu sepolto a Pavia. L'intreccio di arte longobarda, normanna e araba fanno di questo monumento uno dei più affascinanti e misteriosi che ci siano in Italia.L'ipotesi più attendibile è che il battistero di San Giovanni fu fondato nei primi anni del XII secolo da un certo Pagano, originario di Parma ma residente a Monte Sant'Angelo, e da un Rodelgrimo, nativo del Gargano, all'interno da vedere i capitelli con scene bibliche (Balaam e l'asino, l'annuncio ai pastori)ma sopratutto in alto all'inizio della splendida cupola (unica nel suo genere) troviamo raffigurate scene dall'apocalisse. Insomma un posto che "dovete" visitare, con un euro potete visitare uno dei più bei monumenti longobardi, e la vicina chiesa di Santa Maria maggiore , voluta da Costanza...
Read moreLa visita costa 1 € e ne vale la pena. Una costruzione di epoca medievale che lascia l’idea della grande capacità umana quando ancora non avevano i mezzi di oggi. Considerando che monte sant’angelo era anche su una montagna … e quindi non facile il trasporto dei prodotti necessari alla costruzione). Il battistero merita come del resto merita la visita tutto il paese. Per entrare ( come per tutti i musei) è richiesto il green pass. Una nota negativa per il custode che fa il biglietto che ci ha detto che ci avrebbe fatto entrare anche senza, “potevamo dimenticare il green pass in macchina del resto”. Ahi ahi ahi comune di sant’angelo, forse vi sfuggono le regole del covid … per questo una...
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