Detta anche Crustano la torre deve il suo nome a uluzzu nome dialettale con cui viene indicato l’asfodelo, pianta delle gigliacee presente nella macchia mediterranea circostante. Torre Crustano poi Uluzzo, insieme a torre Inserraglio, vennero costruite in un secondo momento, rispetto alle altre cinque più possenti della costa neretina. Il nome Crustano secondo alcuni, deriverebbe invece da ‘crusta’ (incrostazione) da intendersi, in questo caso, come il rivestimento, sulla testa, della ‘rozza’ torre, del secondo piano
Torre Uluzzo viene indicata nella cartografia antica partire dal XVI secolo, inizialmente col nome “Torre del Capo delle Vedove”, poi “Torre del Crustamo”, “Torre de Crostomo”, infine “Torre Uluzzo”. Risulta agibile nel 1569 secondo gli Elenchi del Vicerè. Ancora efficiente nel 1695, risultava già gravemente danneggiata nel XVIII secolo. Nel 2020, il rudere è stato finalmente restaurato e messo in sicurezza con un progetto, che ha avuto un costo di 34 mila euro.
Differenti dalle loro sorelle più grandi e possenti torri di difesa, quelle di solo avvistamento, le cosidette “tipiche del Regno”, avevano sola funzione di orientamento per i naviganti e di allarme per gli abitanti dell’entroterra. Il suggestivo e scenografico rudere è ormai privo di copertura con i muri parzialmente crollati. Con le impronte dei barbacani di tre piombatoie in lato mare (il più integro), lascia ancora intuire la struttura di una torre tipica del Regno a corpo quadrangolare scarpato (9,50 m per lato) e coronamento controscarpato.
Tratto da Torri costiere...
Read moreTorre Uluzzu, situato su di un promontorio roccioso a picco sul mare Jonio, in Una delle insenature più belle del Salento. Fu pensata ed edificata nel 1575 da Alfonso de Salazar che ne era il committente, anche questa Torre fa parte del sistema difensivo della costa voluta da Carlo V D'Asburgo, sistema che prevedeva Torri distanti una dall'altra visibili a vista lungo tutta la costa e masserie fortificate nella prima fascia dell'entroterra. Questo sistema serviva per proteggere la popolazione dai continui sbarchi e sacchegiamenti da parte dei Saraceni. Costruita dal maestro Neretino (cittadino di Nardò), Leonardo Spalletta. Purtroppo la torre era seriamente compromessa già nel 1695, anno in cui alcuni documenti parlano che la struttura era già poco frequentata. Nel XVIII secolo poi si hanno testimonianze del crollo poi giunto fino ai nostri giorni. Naturalmente la conservazione di questa torre in particolare non merita le 5 stelle da me indicate. Ma essendo stata edificata su un'insenatura dalla bellezza straordinaria con rocce a picco sul mare ed una vegetazione ancora incontaminata, per l'appunto uno dei posti più allo stato brado di tutto il Salento. Da qui la decisione di premiare il posto con il massimo dei voti. Consiglio a chi visita questo posto di attraversare la pineta per visitare la "grotta del cavallo" dove sono stati trovati alcuni graffiti risalenti al periodo...
Read moreIf you want to be alone on the beach and don’t mind climbing over gigantic rocks to do it than this is your place. Dress to hike then strip down to your bathing suit. Parking is €3 for 2 days at the sole lonely bar across the street. Supposedly there’s a cool cave. One star off for the sheer effort it takes to get there. No...
Read more