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Mirasole Abbey — Attraction in Opera

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Mirasole Abbey
Description
Mirasole Abbey is a monastery in the comune of Opera near Milan, Lombardy, Northern Italy. The monastery was initially founded by the Humiliati in the 13th century. The buildings have had diverse uses over the centuries. Since 2013, houses a community of the Premonstratensians.
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Mirasole Abbey
ItalyLombardyOperaMirasole Abbey

Basic Info

Mirasole Abbey

Str. Consortile Mirasole, 7, 20073 Opera MI, Italy
4.5(966)
Open 24 hours
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spot

Ratings & Description

Info

Mirasole Abbey is a monastery in the comune of Opera near Milan, Lombardy, Northern Italy. The monastery was initially founded by the Humiliati in the 13th century. The buildings have had diverse uses over the centuries. Since 2013, houses a community of the Premonstratensians.

Cultural
Family friendly
attractions: , restaurants:
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Phone
+39 02 576103
Website
abbaziamirasole.org

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Reviews of Mirasole Abbey

4.5
(966)
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5.0
6y

Interessantissima e molto curata: da visitare (per sostenere il progetto di Welfare di comunità che vi è ospitato)

Tra le abbazie che costituivano una particolare cerchia intorno alla Milano medievale (cerchia oggi intuibile, più che visibile!), Mirasole è – secondo me – la meno bella e la meno ricca dal punto di vista artistico, ma è comunque molto bella e ha un grandissimo valore storico. Conserva la struttura originale della cascina, così come voluta dagli Umiliati che, nella prima metà del XIII secolo, si dedicavano alla fabbricazione di panni di lana, governando – in modo assolutamente innovativo per l’epoca – l’intera filiera, cosa che permetteva di rendere visibile il valore sacro del lavoro e di eliminare lo sfruttamento dei lavoratori. In questa cascina, vivevano, lavoravano e pregavano frati e suore, laici “consacrati” e, con le proprie famiglie, laici sposati: per questo, oltre agli ambienti di lavoro, ci sono un’ala per la residenza (oggi adibita a foresteria), un chiostro e – ovviamente – una chiesa.

Il complesso è architettonicamente molto interessante: l’accesso alla corte – sul lato est – è dominato da una torre duecentesca; la chiesa, in mattoni a vista e con la facciata – molto semplice – rivolta a sud (invita a rivolgere lo sguardo verso Cristo, sole della vita ovvero a “mirare il sole”), ha mantenuto la struttura originaria a navata unica, anche se nella seconda metà del Cinquecento è stata aggiunta una cappella laterale, e presenta bellissimi affreschi quattrocenteschi sulla volta del presbiterio e sulla parete di fondo; il chiostro quattrocentesco, essenziale, presenta un porticato scandito da archi e colonne in pietra (su alcuni capitelli è scolpito lo stemma di Mirasole, un sole raggiante dal volto umano delimitato dalla falce di luna).

Il complesso, trascurato per decenni, poi recuperato dalla proprietà (la Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Policlinico di Milano) era stato affidato nel 2013 all’ordine dei Canonici regolari premostratensi che ne hanno avviato il rilancio; ma quest’ordine – a corto di uomini – ha rescisso il contratto dopo soli due anni; il testimone è passato alla Fondazione Progetto Arca e all’Impresa Sociale Progetto Mirasole, che vi realizza un progetto di Welfare di Comunità: sono stati fatti altri lavori per rendere il fienile, le stalle, i dormitori … utilizzabili in modo da dare opportunità di lavoro a persone in difficoltà ospitate nella foresteria.

Oggi tutto il complesso è ordinatissimo, pulitissimo, accogliente, facilmente fruibile da persone con interessi diversi (tutte possono contribuire all’iniziativa di Welfare di comunità che vi ha sede).

Gli amanti della storia e dell’architettura possono visitare, in totale autonomia o con il supporto di una audioguida molto ben fatta (ricca, senza essere noiosa: riprende i testi presentati nella mostra allestita in una sala che si affaccia sul chiostro), l’intero complesso. Chi cerca un po’ di verde può sedersi nella corte ai piedi degli alberi o ai...

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3y

È inserita all’interno del percorso delle sette Abbazie Milanesi, chiamato "Strada delle Abbazie". Vi ero stata molti anni fa ed era chiusa per restauri. Sono lieta di averla ritrovata aperta, con i lavori terminati e restituita al suo decoro. Comprende, oltre a chiesa e chiostro, diversi corpi di fabbrica adibiti a vari usi (zone abitativa per persone disagiate, laboratori artigianali, bar ristoro, le antiche scuderie, sala conferenze, salone per matrimoni ed eventi, spazio gioco e svago). All'esterno il sentiero che la costeggia permette di aggirarla completamente e vederla da tutti i lati. Anticamente era una abbazia fortificata, con mura, torri e fossato. Resta la torre principale di ingresso. Parcheggio gratuito su due lati. È un pezzo di storia non solo milanese e ha origini secolari. Gli Umiliati arrivarono qui, dove esisteva già una chiesa edificata, intorno o dopo il 1253 intitolandola a S. Pietro da Verona (canonizzato in quell'anno). Nel 1288 la dedicazione passò alla Vergine Maria e, quando nel 1400 fu ricostruita nelle forme che vediamo ancora oggi, fu intitolata alla Vergine Assunta. Una formella superstite del periodo degli Umiliati è incassata a destra dell'ingresso della chiesa stessa. L'interno ha perso molto dei suoi affreschi ma resta, nell'abside, una pregevole "Assunzione di Maria" e una raffinata Cappella con stucchi nella navata destra. Il chiostro è un angolo di paradiso. I quattro pilastrini angolari presentano altrettante formelle scolpite: due mostrano lo stemma di Mirasole, le altre due un papa con la tiara. Le colonne sono 7 per lato, quindi 28 più i 4 pilastrini angolari. Dal chiostro inferiore si può salire a quello superiore, con due loggiati. Qui sono presenti, sui laterizi di copertura, tantissimi graffiti, opera probabilmente degli allievi del Collegio Elvetico che vi si era installato, dopo la soppressione degli Umiliati (1573). Dal 1797 è proprietà dell'Ospedale Maggiore di Milano, che ha avviato i lavori di restauro. Dopo una breve parentesi dei monaci premonstratensi, oggi il complesso è in comodato d' uso (per 30 anni) a "Progetto Mirasole Impresa Sociale", che vive del proprio lavoro, di offerte private e cura ogni attività...

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3y

Una grande delusione. Conosco questa location da molti anni. Adoriamo questa Abbazia ma, ci hanno davvero deluso.

Le signore Antonella, Valentina e Sofia, hanno boicottato fin dall'inizio il nostro matrimonio.

A 2 mesi dalle nozze volevano vietare un momento di preghiera (tradizionale Africano).

Non volevano darci tutti i tavoli per il ricevimento, da noi richiesti.

1/4 della sala destinata al mio catering è stato occupato con scatoloni del progetto Mirasole. Hanno occupato 2/4 dei frigo da noi richiesti con i loro alimenti. I restanti frigo, non funzionanti.

Tutto ciò perché abbiamo deciso di utilizzare il nostro catering. Nei mesi precedenti,la referente del mio catering ci ha dichiarato diverse volte di un comportamento veramente pessimo nei suoi confronti.

Sono stati fatti diversi sopralluoghi e in tutti questi sopralluoghi la ragazza Sofia ha avuto da ridire con mio marito perché non si erano coordinate tra di loro.

Durante l'allestimento hanno fatto finta di accendere l'aria condizionata in sala ma questa, non funzionava. Mio marito e mio cognato hanno controllato di persona e dopo avere verificato che non era stata neanche accesa hanno provveduto loro e dopo diverse ore è partita. È stato ritardato il 1° momento di preghiera tradizionale Africano perché non volevano attivare l'audio nella 2° sala.

Hanno messo una delle ragazze della location, Sofia, a seguire tutto il matrimonio ad infastidire il ricevimento e tutti gli invitati. Prima del taglio della torta, avendo fatto ritardare tutto di 40 minuti ci è stata concessa 1:30h in più. Ma, dopo il taglio della torta Sofia che "controllava il matrimonio" ha cominciato ad infastidire tutti gli invitati insultando mio marito dicendogli che non ci si comporta così. Quando la comunicazione dell'ora estesa arrivava proprio da lei.

Hanno cambiato le carte in tavola fino all'ultimo a loro piacimento.

Potrei andare avanti a descrivere tutta la serata. Ma, per fortuna eravamo circondati da parenti, amici che ci hanno sostenuto e dato una mano fin dall'inizio, di conseguenza è stata festa indimenticabile.

Ci hanno deluso molto ed a malincuore, non consiglio assolutamente questa...

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Adriana RosasAdriana Rosas
Interessantissima e molto curata: da visitare (per sostenere il progetto di Welfare di comunità che vi è ospitato) Tra le abbazie che costituivano una particolare cerchia intorno alla Milano medievale (cerchia oggi intuibile, più che visibile!), Mirasole è – secondo me – la meno bella e la meno ricca dal punto di vista artistico, ma è comunque molto bella e ha un grandissimo valore storico. Conserva la struttura originale della cascina, così come voluta dagli Umiliati che, nella prima metà del XIII secolo, si dedicavano alla fabbricazione di panni di lana, governando – in modo assolutamente innovativo per l’epoca – l’intera filiera, cosa che permetteva di rendere visibile il valore sacro del lavoro e di eliminare lo sfruttamento dei lavoratori. In questa cascina, vivevano, lavoravano e pregavano frati e suore, laici “consacrati” e, con le proprie famiglie, laici sposati: per questo, oltre agli ambienti di lavoro, ci sono un’ala per la residenza (oggi adibita a foresteria), un chiostro e – ovviamente – una chiesa. Il complesso è architettonicamente molto interessante: l’accesso alla corte – sul lato est – è dominato da una torre duecentesca; la chiesa, in mattoni a vista e con la facciata – molto semplice – rivolta a sud (invita a rivolgere lo sguardo verso Cristo, sole della vita ovvero a “mirare il sole”), ha mantenuto la struttura originaria a navata unica, anche se nella seconda metà del Cinquecento è stata aggiunta una cappella laterale, e presenta bellissimi affreschi quattrocenteschi sulla volta del presbiterio e sulla parete di fondo; il chiostro quattrocentesco, essenziale, presenta un porticato scandito da archi e colonne in pietra (su alcuni capitelli è scolpito lo stemma di Mirasole, un sole raggiante dal volto umano delimitato dalla falce di luna). Il complesso, trascurato per decenni, poi recuperato dalla proprietà (la Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Policlinico di Milano) era stato affidato nel 2013 all’ordine dei Canonici regolari premostratensi che ne hanno avviato il rilancio; ma quest’ordine – a corto di uomini – ha rescisso il contratto dopo soli due anni; il testimone è passato alla Fondazione Progetto Arca e all’Impresa Sociale Progetto Mirasole, che vi realizza un progetto di Welfare di Comunità: sono stati fatti altri lavori per rendere il fienile, le stalle, i dormitori … utilizzabili in modo da dare opportunità di lavoro a persone in difficoltà ospitate nella foresteria. Oggi tutto il complesso è ordinatissimo, pulitissimo, accogliente, facilmente fruibile da persone con interessi diversi (tutte possono contribuire all’iniziativa di Welfare di comunità che vi ha sede). Gli amanti della storia e dell’architettura possono visitare, in totale autonomia o con il supporto di una audioguida molto ben fatta (ricca, senza essere noiosa: riprende i testi presentati nella mostra allestita in una sala che si affaccia sul chiostro), l’intero complesso. Chi cerca un po’ di verde può sedersi nella corte ai piedi degli alberi o ai tavolini del bar.
Mari UbeMari Ube
È inserita all’interno del percorso delle sette Abbazie Milanesi, chiamato "Strada delle Abbazie". Vi ero stata molti anni fa ed era chiusa per restauri. Sono lieta di averla ritrovata aperta, con i lavori terminati e restituita al suo decoro. Comprende, oltre a chiesa e chiostro, diversi corpi di fabbrica adibiti a vari usi (zone abitativa per persone disagiate, laboratori artigianali, bar ristoro, le antiche scuderie, sala conferenze, salone per matrimoni ed eventi, spazio gioco e svago). All'esterno il sentiero che la costeggia permette di aggirarla completamente e vederla da tutti i lati. Anticamente era una abbazia fortificata, con mura, torri e fossato. Resta la torre principale di ingresso. Parcheggio gratuito su due lati. È un pezzo di storia non solo milanese e ha origini secolari. Gli Umiliati arrivarono qui, dove esisteva già una chiesa edificata, intorno o dopo il 1253 intitolandola a S. Pietro da Verona (canonizzato in quell'anno). Nel 1288 la dedicazione passò alla Vergine Maria e, quando nel 1400 fu ricostruita nelle forme che vediamo ancora oggi, fu intitolata alla Vergine Assunta. Una formella superstite del periodo degli Umiliati è incassata a destra dell'ingresso della chiesa stessa. L'interno ha perso molto dei suoi affreschi ma resta, nell'abside, una pregevole "Assunzione di Maria" e una raffinata Cappella con stucchi nella navata destra. Il chiostro è un angolo di paradiso. I quattro pilastrini angolari presentano altrettante formelle scolpite: due mostrano lo stemma di Mirasole, le altre due un papa con la tiara. Le colonne sono 7 per lato, quindi 28 più i 4 pilastrini angolari. Dal chiostro inferiore si può salire a quello superiore, con due loggiati. Qui sono presenti, sui laterizi di copertura, tantissimi graffiti, opera probabilmente degli allievi del Collegio Elvetico che vi si era installato, dopo la soppressione degli Umiliati (1573). Dal 1797 è proprietà dell'Ospedale Maggiore di Milano, che ha avviato i lavori di restauro. Dopo una breve parentesi dei monaci premonstratensi, oggi il complesso è in comodato d' uso (per 30 anni) a "Progetto Mirasole Impresa Sociale", che vive del proprio lavoro, di offerte private e cura ogni attività dell'abbazia.
Vimala Giulia De VecchiVimala Giulia De Vecchi
Una grande delusione. Conosco questa location da molti anni. Adoriamo questa Abbazia ma, ci hanno davvero deluso. Le signore Antonella, Valentina e Sofia, hanno boicottato fin dall'inizio il nostro matrimonio. A 2 mesi dalle nozze volevano vietare un momento di preghiera (tradizionale Africano). Non volevano darci tutti i tavoli per il ricevimento, da noi richiesti. 1/4 della sala destinata al mio catering è stato occupato con scatoloni del progetto Mirasole. Hanno occupato 2/4 dei frigo da noi richiesti con i loro alimenti. I restanti frigo, non funzionanti. Tutto ciò perché abbiamo deciso di utilizzare il nostro catering. Nei mesi precedenti,la referente del mio catering ci ha dichiarato diverse volte di un comportamento veramente pessimo nei suoi confronti. Sono stati fatti diversi sopralluoghi e in tutti questi sopralluoghi la ragazza Sofia ha avuto da ridire con mio marito perché non si erano coordinate tra di loro. Durante l'allestimento hanno fatto finta di accendere l'aria condizionata in sala ma questa, non funzionava. Mio marito e mio cognato hanno controllato di persona e dopo avere verificato che non era stata neanche accesa hanno provveduto loro e dopo diverse ore è partita. È stato ritardato il 1° momento di preghiera tradizionale Africano perché non volevano attivare l'audio nella 2° sala. Hanno messo una delle ragazze della location, Sofia, a seguire tutto il matrimonio ad infastidire il ricevimento e tutti gli invitati. Prima del taglio della torta, avendo fatto ritardare tutto di 40 minuti ci è stata concessa 1:30h in più. Ma, dopo il taglio della torta Sofia che "controllava il matrimonio" ha cominciato ad infastidire tutti gli invitati insultando mio marito dicendogli che non ci si comporta così. Quando la comunicazione dell'ora estesa arrivava proprio da lei. Hanno cambiato le carte in tavola fino all'ultimo a loro piacimento. Potrei andare avanti a descrivere tutta la serata. Ma, per fortuna eravamo circondati da parenti, amici che ci hanno sostenuto e dato una mano fin dall'inizio, di conseguenza è stata festa indimenticabile. Ci hanno deluso molto ed a malincuore, non consiglio assolutamente questa location a nessuno.
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