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Galleria di Palazzo Santacroce-Altieri — Attraction in Oriolo Romano

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Galleria di Palazzo Santacroce-Altieri
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Galleria di Palazzo Santacroce-Altieri
ItalyLazioOriolo RomanoGalleria di Palazzo Santacroce-Altieri

Basic Info

Galleria di Palazzo Santacroce-Altieri

Piazza Giorgio Santacroce ( ex, Piazza Umberto I, 20, 01010 Oriolo Romano VT, Italy
4.4(335)
Open 24 hours
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spot

Ratings & Description

Info

Cultural
Scenic
Family friendly
Accessibility
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+39 06 9983 7145
Website
beniculturali.it

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Reviews of Galleria di Palazzo Santacroce-Altieri

4.4
(335)
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5.0
2y

Avvolto da una misteriosa aura di storia, arte ed esoterismo, Palazzo Altieri a Oriolo Romano, custodisce i racconti delle tre famiglie che hanno scandito il suo divenire nel tempo: i Santa Croce, gli Orsini e gli Altieri. Il palazzo, eretto nel cuore del borgo, ha visto l'alternarsi di eventi e personaggi che ne hanno influenzato l'evoluzione architettonica e artistica, trasformandolo in un autentico compendio dell'identità culturale della regione del Lazio.

Il fascino del Palazzo Altieri inizia con la figura di Giorgio III Santa Croce, il fondatore di Oriolo Romano, e si manifesta nel connubio tra urbanistica moderna e interessi esoterici. Giorgio, con la sua visione e la sua audacia, ha creato una "città ideale", con un orientamento regolare e preciso delle strade e degli ingressi, proiettando un'immagine dell'uomo nel tessuto urbano. Non solo uomo di potere, Giorgio è stato anche un uomo di mistero, come suggerisce l'ipotesi di una sua affinità con gli studi esoterici, insieme al suo fratellastro Scipione Santa Croce, legato alla famiglia Medici.

La loro influenza si riflette anche nella presenza del simbolo del pellicano all'interno del Palazzo. Nel cristianesimo, questo uccello rappresenta il sacrificio di Cristo, alimentando i suoi piccoli con il proprio sangue nei tempi di carestia. Ma il pellicano ha anche un ruolo nell'alchimia e nell'Ordine dei Rosa Croce, organizzazione esoterica con cui Giorgio e Scipione potrebbero aver avuto contatti.

Successivamente, il Palazzo passa nelle mani degli Orsini per un breve periodo. Sono loro a commissionare gli affreschi cinquecenteschi dell'incoronazione della Vergine, ancora oggi visibili nella cappella del palazzo. Il loro segno più sottile ma non meno importante, rimane nelle piccole rosette che decorano il cornicione della stessa cappella.

Ma è con l'arrivo della famiglia Altieri nel 1670 che il Palazzo conosce un ulteriore sviluppo. Gli Altieri, sotto la guida di Papa Clemente X, operano un'intensa ristrutturazione del Palazzo, arricchendo gli interni di preziose decorazioni. È Clemente X che attraverso un'operazione di ingegneria genealogica garantisce il futuro della famiglia, adottando il cardinale Paluzzo Paluzzi degli Albertini e tutta la sua famiglia, incluso Gaspare che sposa Laura Caterina Altieri, l'ultima discendente naturale della famiglia Altieri.

Il celebre architetto Carlo Fontana è incaricato di rimodellare il Palazzo. Sotto la sua guida, vengono aggiunte le ali laterali e viene realizzato un ingresso maestoso, dominato dalla figura di Apollo. Ma l'intervento degli Altieri non si limita all'architettura: il salone principale, oggi chiamato salone degli avi, ospita i ritratti dei Papi, una collezione unica che include le effigi di tutti i pontefici da San Pietro a Papa Francesco.

Tra gli artisti che contribuiscono a questo rinascimento artistico del Palazzo, spicca Giacinto Gimignani, pittore italiano del Barocco, che affresca la cappella e il salone principale del palazzo. E non mancano le opere di Giovanni Baglione, il rivale di Caravaggio, che decora il soffitto di un'ala del palazzo con storie dedicate a Giacobbe e Davide, figure bibliche significative nell'immaginario religioso ed esoterico.

Riflettere sulla mia visita al Palazzo Altieri mi porta a rivivere un coinvolgimento emotivo di rara intensità. La magnificenza dell'arte, così tangibile e viva nelle sue mura, ha reso il mio sguardo insaziabile, costringendomi a guardare in alto, a scrutare ogni millimetro degli affreschi, a immergermi nei colori e nei dettagli, come se cercassi di assorbire l'essenza stessa del tempo impressa in ogni pennellata.

Questa esperienza mi ha arricchito, mi ha lasciato con la sensazione di aver toccato un pezzo di storia vivente, di aver camminato tra le pagine di un libro aperto, scritto da mani abili e guidato da menti affascinanti. Palazzo Altieri non è solo un monumento, è un tesoro di emozioni, storia e arte. E mi considero fortunato ad aver potuto...

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5.0
7y

A beautiful Palazzo! Ist's historical importance is clearly indicated by the location: it crowns a hill from which the roads radiate into adjoining communities and into the countryside. It clearly reflects the power of the princely family, the Altieri's, in former times. Timrs have changed, power had emigrated- relocated leaving this elegant shell with no living purpose- except that of a museum It is time to restore a living purpose to this wonderful building! It could well serve the community as a social and artistic center. It could be used for concerts, exhibitions, as a social library, as a lecture hall, a meetingplace.It could be at the disposal of local societies such as "Banco del Tempo", etc. This magnificent center could be revitalized to become the epicenter of the energetic life of lovely Oriolo Romano, in the...

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4.0
1y

🏛️ Palazzo Santacroce - Altieri a Oriolo Romano è un luogo che cattura immediatamente l'attenzione grazie alla sua imponente struttura storica e al fascino dell'architettura rinascimentale. L'edificio, situato in una posizione dominante rispetto al centro del paese, offre una vista suggestiva, mentre i dettagli della facciata raccontano secoli di storia e tradizione.

🌳 Appena varcato l'ingresso, ci si trova immersi in un cortile ampio, decorato con 🌿 alberi secolari 🌲 e un giardino che, anche se non troppo curato, conserva un aspetto rustico e autentico. Passeggiando, è facile immaginare come un tempo questo spazio fosse luogo di ritrovo per le famiglie nobili della zona e teatro di eventi e feste eleganti.

🖼️ All'interno del palazzo si scoprono stanze affascinanti, alcune delle quali adornate con affreschi e dipinti antichi che raffigurano scene storiche e personaggi illustri. Anche se alcune parti mostrano i segni del tempo, questo dettaglio dona al luogo un'atmosfera autentica, come se ogni parete avesse una storia da raccontare.

📜 Uno degli aspetti più interessanti è la biblioteca 📚, ricca di volumi antichi che lasciano intravedere una collezione unica. Anche solo sfogliare qualche libro è un piacere per chi ama la storia e la cultura. Nonostante alcune aree siano chiuse al pubblico, ciò che è visibile lascia un'impressione di grandezza e rispetto per il passato.

🏰 Complessivamente, Palazzo Santacroce - Altieri rappresenta un’esperienza interessante e offre uno spaccato sulla storia locale e sulla vita delle famiglie nobili.

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Riccardo “profxeni” PauRiccardo “profxeni” Pau
Avvolto da una misteriosa aura di storia, arte ed esoterismo, Palazzo Altieri a Oriolo Romano, custodisce i racconti delle tre famiglie che hanno scandito il suo divenire nel tempo: i Santa Croce, gli Orsini e gli Altieri. Il palazzo, eretto nel cuore del borgo, ha visto l'alternarsi di eventi e personaggi che ne hanno influenzato l'evoluzione architettonica e artistica, trasformandolo in un autentico compendio dell'identità culturale della regione del Lazio. Il fascino del Palazzo Altieri inizia con la figura di Giorgio III Santa Croce, il fondatore di Oriolo Romano, e si manifesta nel connubio tra urbanistica moderna e interessi esoterici. Giorgio, con la sua visione e la sua audacia, ha creato una "città ideale", con un orientamento regolare e preciso delle strade e degli ingressi, proiettando un'immagine dell'uomo nel tessuto urbano. Non solo uomo di potere, Giorgio è stato anche un uomo di mistero, come suggerisce l'ipotesi di una sua affinità con gli studi esoterici, insieme al suo fratellastro Scipione Santa Croce, legato alla famiglia Medici. La loro influenza si riflette anche nella presenza del simbolo del pellicano all'interno del Palazzo. Nel cristianesimo, questo uccello rappresenta il sacrificio di Cristo, alimentando i suoi piccoli con il proprio sangue nei tempi di carestia. Ma il pellicano ha anche un ruolo nell'alchimia e nell'Ordine dei Rosa Croce, organizzazione esoterica con cui Giorgio e Scipione potrebbero aver avuto contatti. Successivamente, il Palazzo passa nelle mani degli Orsini per un breve periodo. Sono loro a commissionare gli affreschi cinquecenteschi dell'incoronazione della Vergine, ancora oggi visibili nella cappella del palazzo. Il loro segno più sottile ma non meno importante, rimane nelle piccole rosette che decorano il cornicione della stessa cappella. Ma è con l'arrivo della famiglia Altieri nel 1670 che il Palazzo conosce un ulteriore sviluppo. Gli Altieri, sotto la guida di Papa Clemente X, operano un'intensa ristrutturazione del Palazzo, arricchendo gli interni di preziose decorazioni. È Clemente X che attraverso un'operazione di ingegneria genealogica garantisce il futuro della famiglia, adottando il cardinale Paluzzo Paluzzi degli Albertini e tutta la sua famiglia, incluso Gaspare che sposa Laura Caterina Altieri, l'ultima discendente naturale della famiglia Altieri. Il celebre architetto Carlo Fontana è incaricato di rimodellare il Palazzo. Sotto la sua guida, vengono aggiunte le ali laterali e viene realizzato un ingresso maestoso, dominato dalla figura di Apollo. Ma l'intervento degli Altieri non si limita all'architettura: il salone principale, oggi chiamato salone degli avi, ospita i ritratti dei Papi, una collezione unica che include le effigi di tutti i pontefici da San Pietro a Papa Francesco. Tra gli artisti che contribuiscono a questo rinascimento artistico del Palazzo, spicca Giacinto Gimignani, pittore italiano del Barocco, che affresca la cappella e il salone principale del palazzo. E non mancano le opere di Giovanni Baglione, il rivale di Caravaggio, che decora il soffitto di un'ala del palazzo con storie dedicate a Giacobbe e Davide, figure bibliche significative nell'immaginario religioso ed esoterico. Riflettere sulla mia visita al Palazzo Altieri mi porta a rivivere un coinvolgimento emotivo di rara intensità. La magnificenza dell'arte, così tangibile e viva nelle sue mura, ha reso il mio sguardo insaziabile, costringendomi a guardare in alto, a scrutare ogni millimetro degli affreschi, a immergermi nei colori e nei dettagli, come se cercassi di assorbire l'essenza stessa del tempo impressa in ogni pennellata. Questa esperienza mi ha arricchito, mi ha lasciato con la sensazione di aver toccato un pezzo di storia vivente, di aver camminato tra le pagine di un libro aperto, scritto da mani abili e guidato da menti affascinanti. Palazzo Altieri non è solo un monumento, è un tesoro di emozioni, storia e arte. E mi considero fortunato ad aver potuto sperimentare tutto ciò.
Elena BertucciElena Bertucci
Abbiamo visitato questo incantevole palazzo la prima domenica di Aprile, in concomitanza con le aperture gratuite dei musei. Le tre stelle però hanno un perché. Nonostante abbiamo trovato gentilissima la signora che ci ha accolti, spiegandoci che si poteva scaricare una audioguida totalmente gratuita, cosa che peraltro avevamo già fatto seguendo le sue indicazioni dateci al telefono quando abbiamo chiamato per la conferma di apertura, un altro dipendente della struttura è stato estremamente scortese, al limite del nevrotico. Comunque, per quanto riguarda la visita, abbiamo attivato la guida, abbastanza esaustiva. Il problema principale, in questo caso, è che, siccome il palazzo non è lineare, non si capisce bene come continuare la passeggiata, quale stanza vedere dopo quella appena visitata, senza andare a leggersi i nomi delle stanze situati sui totem esplicativi non sempre vicini all'ingresso della stanza stessa. Sarebbe bastata una freccia, o una indicazione sulla guida, per agevolare il percorso. Nonostante i bellissimi affreschi, il palazzo soffre di una mancanza quasi completa di arredi, che lo rende malinconicamente spoglio. La parte più bella, a mio avviso, è la Galleria dei Papi, dove tutti quelli che si sono succeduti sono raffigurati in altrettante tele. Il palazzo, così messo, pare, diciamo, un po' abbandonato. Avrebbe grandissime potenzialità che, come spesso purtroppo succede, non vengono assolutamente sfruttate. Il piano visitabile, poi, è solo uno, e dei giardini nemmeno l'ombra, almeno nella nostra visita. Vale la pena quando non si paga, altrimenti, non proprio.
Enrico IndolfiEnrico Indolfi
Il palazzo fu edificato nel corso degli anni 1578-1585 per volontà di Giorgio III Santacroce quale fondatore, e di suo figlio Onorio III che ha nel tempo proseguito la realizzazione del palazzo la cui costruzione corrisponde ai diversi periodi di presenza delle tre famiglie storicamente proprietarie del palazzo: i Santa Croce dalla fondazione 1578 al 1604, gli Orsini dal 1604 al 1671, gli Altieri dal 1671 al 1971. Esso risulta, un tipico palazzo-villa. Il loggiato centrale è a cinque arcate e poggia sul sottostante vano rettangolare di pietra dura basaltica. La tradizione attribuisce paternità del palazzo così come l’intero quadro urbanistico, a Jacopo Barozzi detto il Vignola, ma è un’attribuzione molto dubbia. Il palazzo raggiunse l’attuale configurazione nei secoli XVII-XVIII ad opera degli Altieri sotto la direzione di Carlo Fontana. Ai corpi esterni vennero aggiunte le due ali di direzione nord, così da creare un ampio cortile. Fu elevata in posizione asimmetrica la torretta con l’orologio, abbellito l’ingresso con il ponte in pietra basaltica e rifatta la bella fontana al centro della piazza antistante il palazzo. Il costo del biglietto d'ingresso e' 5 euro.
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