Al momento in cui sto scrivendo questa recensione é importante avvertire che l'accesso all'area faunistica é consentito previa prenotazione obbligatoria da effettuarsi almeno un giorno prima della visita.
Fatta questa doverosa precisazione va anche rimarcato che l'incontro con la guida é nella parte alta del paese, presso il museo dell'orso, e non qui dove é posizionato il segnaposto di Google che é invece il punto di arrivo, da cui parte poi la visita vera e propria e dove si viene accompagnati, ciascuno col proprio veicolo, seguendo l'auto della guida.
Almeno per quello che é -con ogni evidenza- il momento di maggior afflusso turistico (agosto) i gestori devono fronteggiare i flussi con visite che partono ogni mezz'ora ma, dal momento che l'esposizione completa ed esauriente della guida dura in media un'ora abbondante, si creano delle inevitabili sovrapposizioni tra gruppi di visitatori con a tratti (a seconda dell'educazione media del "pubblico pagante", cui viene raccomandato a più riprese di fare assoluto silenzio) troppa gente intorno al perimetro dell'area faunistica che inibisce un po' la normale e già pigra routine delle orse ivi ospitate.
Come detto dalla guida stessa: "se avete paura di incontrare un orso nei boschi, portatevi un bambino e non avvisterete neanche un orso". Senza nulla togliere alla valutazione sull'esperienza vissuta, che merita il voto più alto, soprattutto per l'encomiabile lavoro svolto dallo staff sia nella divulgazione che nella salvaguardia degli esemplari più sfortunati di questa specie animale, è indubbio che la presenza di bambini -con le loro urla incontrollate o dediti a fare altro perché stanchi o annoiati- non agevola affatto l'avvicinarsi e l'osservazione dei plantigradi.
Sarebbe il caso, per lo meno, di formare gruppi con bambini e gruppi senza, dato che i bambini saranno anche i principali destinatari di questa avventura ma ci sono anche "bambini un po' più cresciuti" che, al pari, gradirebbero la possibilità di vedere questi animali fare le loro cose nel loro habitat senza che la visita si riduca alla stregua di un mero intrattenimento da giardino zoologico, cosa che non è e che mortifica il lavoro delle guide, le quali, si intuisce, avrebbero tanto da spiegare e mostrare sotto il profilo prettamente scientifico e zoofilo potendo avvalersi di più silenzio e di un conseguente approccio più ravvicinato con l'orso.
Se in futuro si riuscirà a sistemare questa cosa, separando nettamente la visita con bambini (in inevitabile stile giardino zoologico) dalla visita per adulti zoofili, credo ci potrà essere maggiore soddisfazione per ogni differente tipologia di appassionati ed amatori degli orsi. Spero di poter tornare in un periodo meno affollato ma il tempo libero é...
Read moreDò due stelle per due ragioni:
Segnalazione importante non comunicata dalla struttura durante la prenotazione: l'area è recintata da una robusta inferriata oltre la quale corrono fili della corrente per disincentivare eventuali fughe degli orsi. Bisogna fare molta attenzione se si prova a fare una foto attraverso le sbarre del recinto o se ci si appoggia, soprattutto se si hanno dei bambini al seguito. Infatti è successo che mia figlia di 21 mesi sia scivolata a terra e andata a finire con il braccino su uno di quei fili scoppiando in un pianto dirompente e inconsolabile per il dolore forte, disturbando così anche la visita. Se ci avessero avvisato preventivamente, ci saremmo presentati muniti di passeggino (il percorso lo permette) o fascia/seggiolino da trasporto oppure, avendo due bimbi piccoli, avremmo semplicemente rinunciato. Invece la guida ci ha avvisato dei fili a visita cominciata e non abbiamo potuto evitare l'accaduto.
Si tratta di una piccola area faunistica di un ettaro in cui vivono in cattività due orsi bruni europei (non marsicani), due sorelle, nate in un altro rifugio che non poteva più ospitarle, giunte in questo da piccole e, perciò, è impossibile rimetterle in libertà. È una cosa che fa molta tristezza, vederle lì, comunque, per quanto ben trattate e curate, pur sempre rinchiuse a vita. Non avrebbero dovuto far riprodurre degli orsi in cattività (a meno che la loro mamma non fosse arrivata nel rifugio incinta e ferita) e, magari, una volta adulte, provare a rimetterle in libertà in via sperimentale eventualmente con un radiocollare, visto che una delle due mostra segni di stress poiché gira sempre in tondo. Questa è la mia modesta opinione, probabilmente errata, ma le sensazioni a seguito della visita non sono proprio piacevoli, per quanto sia l'unico modo di vedere in sicurezza degli orsi. Inoltre temo sempre che spesso sulla tutela degli animali si faccia anche della speculazione, considerando anche il fatto che il biglietto costa...
Abbiamo terminato la visita poco fa. Appuntamento al momento museo dell orso a palena. Un gruppo di 20 persone. Luigia ci ha accompagnati. Una guida esperta che ama il proprio lavoro. Subito ci ha fatto capire come dovevamo comportarci spiegando l'approccio con l orso e ribadendo che noi siamo gli intrusi. Abbiamo avvistato Iris e Margherita le due orse sorelle cresciute dall' uomo a causa della perdita della madre. A causa di questo son state provate delle cure parentali indispensabili per una corretta vita in libertà. Lo spazio a loro disposizione è di 1 ettaro, davvero poso visto le caratteristiche in natura ma stanno ampliando l area. Le orse sono bellissime, margherita più stressata con evidente movimenti di stress. Luigi Aci ha spiegato il ciclo di vita, con annessi e connesso. Margherita si è avvicinata a noi , rete di contenimento permettendo a pochissima distanza. Sono dei bellissimi plantigradi purtroppo, per colpa dell'uomo, relegato in poco spazio. Ci vorrebbe ancora più sensibilizzazione. Si consiglia un vestiario leggero, scarpe da ginnastica ed acqua. La visita dura...
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