Un luogo meraviglioso da cui godere di una vista mozzafiato. Sfortunatamente attualmente è chiuso ed è visitabile solo esternamente. Il Castello si erge su di una collina, bisogna lasciare la macchina su di uno spiazzo a circa 300 m (in salita ripida) più in basso. Consigliato andare in ore non troppo caldo. Dal sito del Comune di Palmi 👉 Tra i diversi bei castelli chiaramontani in Sicilia, quello di Palma di Montechiaro è il solo edificato su su un costone roccioso a picco sul mare.
Realizzato nel 1353 fu, per la sua posizione strategica, di grande importanza nella storia della lotta contro i pirati. Dopo la morte di Andrea Chiaramonte e la confisca di tutti i suoi beni, il castello passò alla famiglia Moncada che ne cambiò il nome in Montechiaro con il chiaro intento di cancellare la memoria dei precedenti signori. Dopo vari passaggi il castello perviene nel XVII secolo, per linea femminile, alla famiglia Tomasi un componente della quale, Carlo Tomasi Caro, ricevette dal re Filippo IV il titolo di duca di Palma. Questi, abbracciata la vita monastica, cedette tutti i suoi beni al fratello Giulio che fu II duca di Palma e I principe di Lampedusa. Abbandonato al degrado per parecchio tempo, solo da poco ha subito lavori di restauro.
E' da ricordare che all'interno della cappella è custodita una statua della Madonna che il Caputo attribuisce ad Antonello Gagini.
Assai interessante è la leggenda in cui si narra che la statua, sottratta dai vicini abitanti di Agrigento, fu riportata dai palmesi nel castello dopo una lunga e furibonda lotta. Ad avvalorare tale fatto è il nome dato ad un corso d'acqua che da allora fu indicato come il " vallone della...
Read moreCostruito nel 1353 da Federico III Chiaramonte, è l’unico castello del suo casato edificato su uno sperone roccioso a strapiombo sul mare, a soli 5 km da Palma di Montechiaro. La sua posizione dominante lo rendeva una vedetta strategica contro le incursioni dei pirati saraceni Dopo l’esecuzione di Andrea Chiaramonte nel 1392 e la confisca dei suoi beni, il maniero passò alla famiglia Moncada che lo ribattezzò “Montechiaro” con l’intento di cancellare la memoria dei dominatori precedenti Nella cappella interna è custodita una statua in marmo attribuita allo scultore Antonello Gagini, raffigurante la Madonna del Castello (Maria Montis Claris). Secondo la leggenda, la statua fu sottratta o distrutta dai turchi o dagli abitanti di Agrigento ma miracolosamente recuperata dai palmesi La statua presenta un dettaglio unico: Gesù Bambino poggia una mano sul seno scoperto della Madonna, creando una scena di dolce intimità materna. Alcuni notano leggere differenze cromatiche tra la testa e il busto, che potrebbero essere tracce degli interventi post-leggendari Dopo decenni di degrado, il Comune ha acquisito il castello, salvandolo dal pericolo di collasso. Sono stati avviati restauri (a volte controversi, come l’uso di mattoni e cotto moderno), che hanno permesso di aprirlo al pubblico e utilizzarlo per eventi culturali, con ingresso...
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Realizzato nel 1353 fu, per la sua posizione strategica, di grande importanza nella storia della lotta contro i pirati. Dopo la morte di Andrea Chiaramonte e la confisca di tutti i suoi beni, il castello passò alla famiglia Moncada che ne cambiò il nome in Montechiaro con il chiaro intento di cancellare la memoria dei precedenti signori. Dopo vari passaggi il castello perviene nel XVII secolo, per linea femminile, alla famiglia Tomasi un componente della quale, Carlo Tomasi Caro, ricevette dal re Filippo IV il titolo di duca di Palma. Questi, abbracciata la vita monastica, cedette tutti i suoi beni al fratello Giulio che fu II duca di Palma e I principe di Lampedusa. Abbandonato al degrado per parecchio tempo, solo da poco ha subito lavori di restauro.
E' da ricordare che all'interno della cappella è custodita una statua della Madonna che il Caputo attribuisce ad Antonello Gagini.
Assai interessante è la leggenda in cui si narra che la statua, sottratta dai vicini abitanti di Agrigento, fu riportata dai palmesi nel castello dopo una lunga e furibonda lotta. Ad avvalorare tale fatto è il nome dato ad un corso d'acqua che da allora fu indicato come il " vallone della...
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