il sacrario militare del monte Grappa è uno dei principali ossari militari della Grande Guerra e si trova sulla vetta del monte Grappa tra le province di Treviso, di Vicenza e Belluno a 1.776 metri di quota.
Una volta conclusa la Grande Guerra, sul massiccio del Grappa rimanevano molti cimiteri militari dislocati in diversi punti della montagna. Perciò, si pensò di costruire un unico cimitero monumentale sotto la vetta del monte, ma, terminati i lavori, a seguito di problemi di umidità delle gallerie appena realizzate, si decise di costruire l'attuale sacrario militare. Progettato dallo stesso architetto che aveva ideato il sacrario militare di Redipuglia, Giovanni Greppi, e dallo scultore Giannino Castiglioni, la costruzione del sacrario cominciò nel 1932, mentre l'inaugurazione avvenne il 22 settembre 1935.
Il sacrario è costituito da una serie di gradoni semicircolari che si sviluppano sul pendio che dalla strada conduce alla cima del sacrario. Ciò consente di sfruttare al meglio la pendenza del terreno, limitando le difficoltà di costruzione e, in definitiva, i costi di realizzazione. L'elemento caratterizzante del sacrario è il motivo a colombario utilizzato per i loculi destinati ad ospitare le salme dei soldati caduti. Il modello a colombario, unitamente all'uso della pietra viva e del bronzo per le chiusure dei loculi, vuole richiamare la classicità romana fortemente amata dalla committenza fascista.
Il sacrario contiene i resti di 22.950 soldati ed è così disposto: Settore nord, ossario austroungarico con 10.295 morti di cui 295 identificati. Settore sud, ossario italiano con 12.615 morti di cui 2.283 identificati. Sul lato della via eroica, sono tumulati 40 caduti rinvenuti dopo la costruzione del Sacrario.
Tra i due ossari, c'è la cosiddetta via Eroica lunga 300 metri, con a lato i 14 grandi cippi recanti i nomi delle cime teatro di guerra. All'inizio della via eroica, a nord, c'è il portale Roma: progettato e costruito dall'architetto Alessandro Limongelli ed offerto da Roma, sul portale è scolpito: "Monte Grappa tu sei la mia patria", il primo verso della canzone del monte Grappa.
Al centro dell'ossario italiano c'è il sacello della Madonna del Grappa, la Vergine Ausiliatrice posta nella vetta il 4 agosto 1901 dal patriarca di Venezia Giuseppe Sarto (poi papa Pio X), a simbolo della fede cristiana nel Veneto.
Durante la prima guerra mondiale, la Madonna del Grappa divenne simbolo della Patria e della protezione divina, al punto che una volta riparata dall'esplosione di una granata, prima di esser riposta nel sacello (4 agosto 1921) fece il giro dell'Italia su un vagone ferroviario al cui passaggio tutti lanciavano fiori, pregavano, piangevano, si inginocchiavano.
Nel sacrario c'è una tomba importante per la storia del Grappa, è quella del maresciallo d'Italia, generale Gaetano Giardino, che qui comandò l'armata del Grappa portandola alla vittoria finale.
Tra le tante sepolture colpisce in particolare la tomba n. 107 (settore austro-ungarico) del soldato Peter Pan e anche quella del soldato italiano Zicchi Antonio, perché inizialmente era stato catalogato come Ficchi Antonio.
Per arrivare al sacrario militare si percorre la strada Cadorna, costruita appositamente su ordine del generale Luigi Cadorna per dare supporto logistico alle linee difensive, che venne ultimata il 7...
Read moreIl Sacrario Militare di Monte Grappa è un imponente complesso monumentale situato sulla cima del Monte Grappa, in Veneto, Italia. Eretto a partire dal 1935, il sacrario commemora i caduti della Prima Guerra Mondiale, un periodo in cui il Monte Grappa fu teatro di feroci battaglie. Il monumento, concepito dall'architetto Giovanni Greppi e dallo scultore Giannino Castiglioni, si sviluppa su una struttura a gradoni semicircolari che sale verso la cima. Il sacrario è diviso in tre sezioni principali: La Tomba del Milite Ignoto: Situata al centro della struttura, rappresenta il punto focale del sacrario. La Tomba del Maresciallo d'Italia Gaetano Giardino: A capo del sacrario, è un punto focale di grande importanza. Il Cimitero Austro-Ungarico: Si trova sul lato sinistro, guardando il sacrario, e ospita le spoglie dei soldati dell'Impero austro-ungarico. La Tomba del Maresciallo d'Italia Gaetano Giardino Il Maresciallo d'Italia Gaetano Giardino (1866-1935) fu un'importante figura militare durante la Prima Guerra Mondiale, noto per aver comandato la 4ª Armata durante le decisive battaglie del Grappa. La sua tomba, un sarcofago monumentale, è collocata in una posizione di rilievo, a simboleggiare l'importanza del suo contributo alla difesa del fronte italiano. La tomba si trova all'inizio del sacrario, prima di salire la scalinata che porta al Milite Ignoto. Il Cimitero Austro-Ungarico e il soldato Peter Pan Il cimitero austro-ungarico rappresenta un elemento cruciale del sacrario, offrendo una prospettiva di riconciliazione e rispetto per i caduti di entrambi gli schieramenti. Situato sul lato nord del complesso, il cimitero ospita le spoglie di migliaia di soldati austro-ungarici, la maggior parte dei quali ignoti. La semplicità delle croci in ferro, disposte in file ordinate, contrasta con la grandiosità del sacrario principale, sottolineando la tragica uniformità della morte in guerra. All'interno di questo cimitero si trova la tomba del soldato Peter Pan, il cui nome, sebbene omonimo del celebre personaggio letterario, non ha alcuna correlazione con esso. Il nome, scolpito su una semplice croce di ferro, è un promemoria della natura casuale della guerra, un'illustrazione del fatto che le vittime della guerra sono persone con nomi e storie individuali. La tomba del soldato Peter Pan non ha una particolare rilevanza storica o militare, ma è diventata nel tempo un punto di interesse a causa della singolare coincidenza del nome. Il suo nome è stato spesso notato da visitatori e guide, diventando un simbolo della memoria collettiva che include anche gli avversari. Infine, il Sacrario di Monte Grappa non è solo un monumento ai caduti italiani, ma un luogo che commemora le vite sacrificate da tutti i lati del conflitto, come testimoniato dalla presenza del Cimitero...
Read moreOggi salita al Monte Grappa (1776 MT) e visita al Sacrario/Ossario con 22950 soldati sepolti di cui solo 2500 identificati. Appena saliti gli scalini del Sacrario è successo un fenomeno, per uno che come me si ritiene razionale, assolutamente inspiegabile......gli occhi si sono inumiditi e la gola si è stretta in una morsa dolorosa.... come se le anime, gli spiriti o l'energia delle persone li sepolte mi avvolgesse e pretendesse la mia personale compassione o comprensione per un destino al quale ancora oggi esse stesse non sanno dare una spiegazione.....😱😱🤔🤔 Più di 100 anni sono passati......tanti, troppi ed è difficile dopo così tanto tempo riuscire ad immedesimarsi in quei soldati venuti da tutte le parti d'Italia e trovatisi su quelle cime impervie e inospitali senza saperne esattamente il motivo.... Eh sì, perché la maggior parte di quei fanti era stata strappata dalle proprie terre (padri e figli di cui il 60% agricoltori) e costretta a difendere dei confini di cui non sapevano neppure l'esistenza (l'ultimo reclutamento riguardó i famosi ragazzi del 99 che all'epoca avevano 16 anni.......pensate se un ragazzo d'oggi sedicenne, vostro figlio, venisse costretto ad arruolarsi😱). Di una cosa però sono certo: tutti quei fanti volevano e speravano di tornare a casa e trovare un paese migliore dove poter realizzare qualche sogno personale. Poi penso all'indifferenza e all'indolenza che pervade la nostra società rispetto alla voglia di difendere i propri valori e le proprie LIBERTÀ......TUTTE LE LIBERTÀ e gli occhi si inumidiscono ancora di più e il nodo alla gola, che in queste mie terre d'origine si chiama "groppo", diventa ancora più doloroso e insopportabile😰😰. Ma probabilmente questi stati d'animo non sono altro che una normale situazione di chi come me è ormai entrato ufficialmente a far parte della categoria anziani o "diversamente giovani", i quali sono portati ormai ad analizzare il passato più che fare progetti per il futuro che, inevitabilmente, rappresenta una parte della vita decisamente più breve. Di una cosa ho però piena consapevolezza: a differenza di quei fanti la speranza di tornare a casa e trovare un paese migliore è...
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