HTML SitemapExplore
logo
Find Things to DoFind The Best Restaurants

Asinara National Park — Attraction in Posthudorra/Porto Torres

Name
Asinara National Park
Description
Asinara is the second largest island of Sardinia after Sant'Antioco. It houses a great variety of habitats. The island has an extremely odd historical, environmental, and legal status.
Nearby attractions
Nearby restaurants
Nearby hotels
Related posts
Keywords
Asinara National Park tourism.Asinara National Park hotels.Asinara National Park bed and breakfast. flights to Asinara National Park.Asinara National Park attractions.Asinara National Park restaurants.Asinara National Park travel.Asinara National Park travel guide.Asinara National Park travel blog.Asinara National Park pictures.Asinara National Park photos.Asinara National Park travel tips.Asinara National Park maps.Asinara National Park things to do.
Asinara National Park things to do, attractions, restaurants, events info and trip planning
Asinara National Park
ItalySardiniaPosthudorra/Porto TorresAsinara National Park

Basic Info

Asinara National Park

07046 Asinara Province of Sassari, Italy
4.7(1.4K)
Open until 12:00 AM
Save
spot

Ratings & Description

Info

Asinara is the second largest island of Sardinia after Sant'Antioco. It houses a great variety of habitats. The island has an extremely odd historical, environmental, and legal status.

Outdoor
Adventure
Family friendly
Pet friendly
attractions: , restaurants:
logoLearn more insights from Wanderboat AI.
Phone
+39 079 503388
Website
parcoasinara.org
Open hoursSee all hours
TueOpen 24 hoursOpen

Plan your stay

hotel
Pet-friendly Hotels in Posthudorra/Porto Torres
Find a cozy hotel nearby and make it a full experience.
hotel
Affordable Hotels in Posthudorra/Porto Torres
Find a cozy hotel nearby and make it a full experience.
hotel
The Coolest Hotels You Haven't Heard Of (Yet)
Find a cozy hotel nearby and make it a full experience.
hotel
Trending Stays Worth the Hype in Posthudorra/Porto Torres
Find a cozy hotel nearby and make it a full experience.

Reviews

Things to do nearby

Explore caves by kayak
Explore caves by kayak
Tue, Dec 9 • 9:00 AM
07046, Porto Torres, Sardinia, Italy
View details
Get the Appoverlay
Get the AppOne tap to find yournext favorite spots!
Wanderboat LogoWanderboat

Your everyday Al companion for getaway ideas

CompanyAbout Us
InformationAI Trip PlannerSitemap
SocialXInstagramTiktokLinkedin
LegalTerms of ServicePrivacy Policy

Get the app

© 2025 Wanderboat. All rights reserved.
logo

Reviews of Asinara National Park

4.7
(1,384)
avatar
5.0
1y

Parco Asinara

La storia

Le testimonianze relative alla presenza umana nell’isola risalgono all’epoca neolitica e sono rappresentate dalle tombe ipogeiche, o domus de janas, situate nella zona di Campu Perdu. Alcuni testi di provenienza greco-romana la collegano al mito di Ercole che nei suoi viaggi avrebbe raggiunto la Sardegna e la stessa Asinara, un aneddoto che è all’origine di una delle sue denominazioni più antiche Herculis insula.

La sua posizione al centro del Mediterraneo l’ha resa per secoli un avamposto commerciale e un luogo di difesa. Frequentata prima dai romani – che le avrebbero attribuito anche il nome Sinuaria, per la sua forma frastagliata e sinuosa –,  approdo dei Bizantini e delle popolazioni arabe, nel Medioevo diventa teatro degli scontri tra le repubbliche marinare per il controllo della Sardegna.

Dal 1100 e per diversi decenni è abitata da un gruppo di monaci Camaldolesi, un ordine benedettino che fonda il convento di Sant’Andrea. Dell’antica struttura, che prende il nome dall’area in cui è situata in origine, non rimangono oggi molte tracce tangibili. Dopo i decenni bui determinati dalle scorribande di corsari e pirati e segnate da diversi tentativi di colonizzazione, nell’isola prende finalmente forma la prima comunità stabile. Si tratta di pastori di origine sarda e di alcune famiglie di pescatori provenienti dalla Liguria e da varie parti dell’Italia.

Nonostante le difficoltà, dovute alla mancanza di risorse e dalla distanza dalla Sardegna, la comunità asinarese vive una fase di relativa tranquillità fino agli inizi dell’età moderna, quando il governo italiano prende una drastica decisione.

Nel 1885, dopo un lungo dibattito intellettuale e politico, alla Camera viene approvata la proposta per l’installazione di un lazzaretto e di una colonia penale agricola. Per far posto al progetto la popolazione viene forzatamente allontanata ed è costretta a lasciare indietro le proprie abitazioni e i terreni. Le famiglie si disperdono in varie zone della Sardegna settentrionale e alcune di queste si stabiliscono nell’area di Stintino, dove fondano l’omonimo villaggio.

Da questo momento l’Asinara è amministrata interamente dai due presidi. La colonia penale fonda il suo sistema e i suoi principi sul lavoro coatto dei detenuti ed è organizzata in una decina di diramazioni edificate in diversi momenti e dislocate su tutto il territorio.  In esse la popolazione carceraria è divisa in base alla gravità dei reati e alle abilità: ciascuna struttura è infatti adibita a differenti attività produttive che sfruttano le caratteristiche del territorio, dall’allevamento, alla coltivazione di cereali e vite. Più tardi, nella fase di stabilizzazione della colonia, viene concesso ai detenuti al termine della pena o condannati per reati minori  di svolgere attività specializzate come quella del calzolaio, del barbiere e del meccanico.

La Stazione Sanitaria Marittima Quarantenaria, invece, accoglie gli equipaggi delle navi che transitano nel Mediterraneo sospetti di aver contratto epidemie come colera e tubercolosi. Anch’essa è divisa in alcuni fabbricati denominati “Periodi”, dove i pazienti trascorrono le varie fasi di remissione della malattia. Rimane attiva fino al secondo dopoguerra, quando la maggior parte delle epidemie sono state debellate grazie ai progressi della medicina e al miglioramento delle generali condizioni di vita.

Nel primo Novecento, l’Asinara diventa anche un campo di prigionia.

Oggi 2024 le carceri sono chiuse, e si può visitare il parco che offre uno spettacolo immenso con tutta...

   Read more
avatar
5.0
17w

Siamo partiti dal porto di Stintino intorno alle 9:30, su una Defender 4x4 con la nostra guida, Fiorella. Preparata, gentile, appassionata: ci ha accompagnati per tutta la giornata raccontandoci l’isola dell’Asinara in modo autentico, preciso ma mai noioso. Rientro previsto intorno alle 17:00, e onestamente ne è valsa la pena fino all’ultimo minuto. L’Asinara è un posto che ti entra dentro. È selvaggia, silenziosa, potente. Oggi è Parco Nazionale e Area Marina Protetta, e infatti ogni zona ha regole di accesso diverse. Alcune aree sono completamente interdette, perfino dal mare, per tutelare gli ecosistemi più delicati. Si incontrano animali liberi ovunque, a cominciare dagli asinelli bianchi — tipici del posto — che camminano tranquilli sulle stradine sterrate. Poi ci sono falchi, gabbiani, cinghiali, capre selvatiche e una varietà di vegetazione mediterranea incredibile. Tutto intorno è natura viva, non toccata. Il mare? Difficile descriverlo senza sembrare esagerati. Colori pazzeschi, trasparenze che vanno dal verde chiaro al blu profondo. Soste panoramiche una più bella dell’altra. In un punto abbiamo fatto anche una pausa sotto l’ombra di un albero, con i piedi nella sabbia e l’acqua davanti calma come mai. Un angolo di paradiso senza rumori, senza fretta. ( Cala Sabina; strepitosa!) Ma l’isola non è solo natura. Ha anche un passato forte. Per decenni è stata colonia penale agricola e poi carcere di massima sicurezza. Le strutture carcerarie sono ancora lì, dismesse ma visitabili. Celle con le porte blu, lunghi corridoi vuoti, vecchie disposizioni di servizio appese alle pareti. Roba d’altri tempi. Fiorella ci ha raccontato tutto con grande attenzione, facendo emergere la storia delle persone, delle vite passate lì dentro. Siamo passati anche dove c’è una scultura che rappresenta il lavoro agricolo dei detenuti. Perché sull’isola si coltivava davvero: vigne, grano, foraggi, ortaggi. C’era un caseificio, un mulino, un sistema autosufficiente dove il lavoro forzato si inseriva in un’idea — almeno sulla carta — di recupero dei detenuti (proprio come dice l’articolo 27 della Costituzione, che è affisso su uno dei pannelli informativi: la pena non deve essere solo punizione, ma rieducazione.) Il giro in Jeep è stato il modo ideale per spostarsi. Le strade sono per lo più sterrate, a tratti sconnesse, ma niente di problematico con una guida esperta e un mezzo adatto. Abbiamo visto tanto, respirato tanto, ascoltato storie, fatto soste giuste, e mai di corsa. Se devo riassumere l’esperienza: intensa, vera, completa. Non è solo una gita in mezzo alla natura. È un’immersione dentro un luogo che ha avuto mille vite: ospedale, carcere, prigione di guerra, e oggi santuario di biodiversità e memoria. Se capitate da queste parti, fatevela. Portatevi acqua, scarpe comode, protezione solare. E lasciate a...

   Read more
avatar
1.0
2y

Premetto che chi scrive è un sardo che ha a cuore la sua terra e che la valutazione di una sola stella non riguarda minimamente la bellezza del mare e del paesaggio, che indubbiamente ne merita cinque. Detto questo, per quanto l'Asinara sia un angolo di paradiso non si può rimanere indifferenti di fronte alla quasi totale disorganizzazione che la governa. Qualche giorno fa io e altri 5 amici abbiamo deciso di visitare l'isola e siamo partiti con il traghetto delle 8,15 da Porto Torres (unica soluzione fattibile, considerando che quello successivo sarebbe partito alle 11,30 e quindi troppo tardi). Il bar del traghetto era chiuso e già questo, a mio parere, è un disservizio non indifferente, vista l'inevitabile alta affluenza di persone. Una volta sbarcati sull'isola alle 9 e 30 circa, compriamo subito i biglietti della navetta per raggiungere Cala d'oliva, che sarebbe dovuta partire alle 10 e 10. Alle 9 e 55 decidiamo di entrare nel bar presente al molo per bere un caffé (chiamarlo bar è un grosso complimento) e alle 10 e 05 ci ripresentiamo nel punto in cui saremmo dovuti partire con le navette 5 minuti dopo, e qui l'amara sorpresa: le navette non c'erano più. Ci rivolgiamo ad un dipendente che si occupava del noleggio delle biciclette per chiedere spiegazioni. La sua risposta, con tanto di tono stizzito, è stata che le navette erano al completo e che quindi erano già partite, nonostante avessimo già fatto e pagato i biglietti con tanto di orario di partenza scritto. "I soldi ve li ridiamo oppure prendete la prossima navetta che parte fra un'ora", queste le sue parole. Dopo qualche minuto di discussione si è offerto di accompagnarci con un pullmino (mi sembra il minimo) ma non senza continuare a polemizzare dicendo "Dai vi accompagno io, sennò piangete", come se fossimo noi in torto per aver pagato un servizio che ci è stato negato. Potrei continuare a scrivere per parlare degli orari piuttosto discutibili delle navette (l'ultima per tornare da Cala d'oliva è alle 16,30, la prima e l'ultima per andare e tornare da Fornelli rispettivamente alle 11 e alle 15) ma credo sia abbastanza. Da sardo, mi metto nei panni di un turista che può vivere un'esperienza del genere e ritengo che non sia accettabile. È assurdo pensare che un posto così suggestivo possa essere gestito in...

   Read more
Page 1 of 7
Previous
Next

Posts

Z C.Z C.
Siamo partiti dal porto di Stintino intorno alle 9:30, su una Defender 4x4 con la nostra guida, Fiorella. Preparata, gentile, appassionata: ci ha accompagnati per tutta la giornata raccontandoci l’isola dell’Asinara in modo autentico, preciso ma mai noioso. Rientro previsto intorno alle 17:00, e onestamente ne è valsa la pena fino all’ultimo minuto. L’Asinara è un posto che ti entra dentro. È selvaggia, silenziosa, potente. Oggi è Parco Nazionale e Area Marina Protetta, e infatti ogni zona ha regole di accesso diverse. Alcune aree sono completamente interdette, perfino dal mare, per tutelare gli ecosistemi più delicati. Si incontrano animali liberi ovunque, a cominciare dagli asinelli bianchi — tipici del posto — che camminano tranquilli sulle stradine sterrate. Poi ci sono falchi, gabbiani, cinghiali, capre selvatiche e una varietà di vegetazione mediterranea incredibile. Tutto intorno è natura viva, non toccata. Il mare? Difficile descriverlo senza sembrare esagerati. Colori pazzeschi, trasparenze che vanno dal verde chiaro al blu profondo. Soste panoramiche una più bella dell’altra. In un punto abbiamo fatto anche una pausa sotto l’ombra di un albero, con i piedi nella sabbia e l’acqua davanti calma come mai. Un angolo di paradiso senza rumori, senza fretta. ( Cala Sabina; strepitosa!) Ma l’isola non è solo natura. Ha anche un passato forte. Per decenni è stata colonia penale agricola e poi carcere di massima sicurezza. Le strutture carcerarie sono ancora lì, dismesse ma visitabili. Celle con le porte blu, lunghi corridoi vuoti, vecchie disposizioni di servizio appese alle pareti. Roba d’altri tempi. Fiorella ci ha raccontato tutto con grande attenzione, facendo emergere la storia delle persone, delle vite passate lì dentro. Siamo passati anche dove c’è una scultura che rappresenta il lavoro agricolo dei detenuti. Perché sull’isola si coltivava davvero: vigne, grano, foraggi, ortaggi. C’era un caseificio, un mulino, un sistema autosufficiente dove il lavoro forzato si inseriva in un’idea — almeno sulla carta — di recupero dei detenuti (proprio come dice l’articolo 27 della Costituzione, che è affisso su uno dei pannelli informativi: la pena non deve essere solo punizione, ma rieducazione.) Il giro in Jeep è stato il modo ideale per spostarsi. Le strade sono per lo più sterrate, a tratti sconnesse, ma niente di problematico con una guida esperta e un mezzo adatto. Abbiamo visto tanto, respirato tanto, ascoltato storie, fatto soste giuste, e mai di corsa. Se devo riassumere l’esperienza: intensa, vera, completa. Non è solo una gita in mezzo alla natura. È un’immersione dentro un luogo che ha avuto mille vite: ospedale, carcere, prigione di guerra, e oggi santuario di biodiversità e memoria. Se capitate da queste parti, fatevela. Portatevi acqua, scarpe comode, protezione solare. E lasciate a casa la fretta.
Thomas FrancesconiThomas Francesconi
ATTENZIONE PRENDETE LE BICI CON CAUTELA. Per tutti quelli che si vogliono avventurare in questa isola semideserta, per una giornata all'insegna del sole, degli Asini e qualche caletta (sono meno di quanto immaginiate) sconsiglio di farlo in bicicletta. Io credevo di fare come a Favignana dove arrivi ti prendi la bici, giri l'isola e ti fermi dove vuoi per un bagno ecc ecc. Qui sull'asinara invece è completamente diverso perché teoricamente ci vieni per stare nel nulla, per vedere cittadine fantasma, visitare le due prigioni, vederti dei bei panorami e asini ovunque. Per il mare è un po' meno adatta perché le spiagge sono poche e si riempono subito. Inoltre è tutta un susseguirsi di sali/scendi con pendenze parecchio elevate, quindi a meno di essere molto ben allenati, farete molta fatica a muovervi. Io sono arrivato col traghetto (da porto torres, nave "Sara D") a cala reale, li ho fatto un giro nella casa delle tartarughe dove dei ragazzi ti spiegano quello che fanno, come le curano ed è molto carino (costa molto poco 2,50€) poi ho noleggiato le bici, 15€ cad. per delle Mountain bike ed ho cominciato a pedalare fino a cala d'oliva (prigione comunità agricola e bunker). Il primo tratto passa veloce, ma poi cominciano le salite e ci puoi mettere tutta la volontà del mondo, ma o ci vai leggero o se solo porti zainetti, borse ecc potrebbe essere l'inizio della fine XD Tornassi indietro noleggierei la macchina elettrica o un tour guidato. Oppure in alternativa ci sono i bus che costano pochissimo e sono puntualissimi. Una volta visitata cala d'oliva parte il sentiero del faro che porta a cala sabina. Poi alle 18 parte l'ultimo traghetto da cala reale. Consigliata, ma con le dovute precauzioni (è anche pieno di vespe).
Marta SimulaMarta Simula
Un posto magico, con paesaggi mozzafiato e sempre a contatto con la natura. Chi si aspetta i servizi di una normale spiaggia o isola abitata sbaglia! È un parco naturale e ciò che offre sono incontri con flora e fauna, attività sportive di diverso genere, paesaggi e mare stupendo! Noi siamo andati in coppia ad agosto e ci siamo mossi a piedi da Cala Reale: siamo stati alla spiaggia dell'Ossario, che ci hanno consigliato per la mattina in quanto meno affollata e infatti siamo riusciti a godercela al meglio, avevamo un nostro ombrellone e non serviva nient'altro! Poi ci siamo spostati a Campu Pedru dove c'è una piccola area picnic all'aperto dove abbiamo pranzato con dei panini preparati in casa. Subito dopo siamo andati a vedere il CRAMA, dove avevamo prenotato precedentemente sul traghetto, in cui con 2,5€ a testa si può capire come funziona il soccorso marino delle tartarughe e vedere una o più specie lì ricoverate, purtroppo. Successivamente nel pomeriggio siamo stati in una spiaggia a destra di Cala Reale, praticamente deserta e immersa nella natura, ci sono passati vicino addirittura diversi cavalli! Anche qui spiaggia veramente molto bella, natura incontaminata che può solo che stupire. Un vero e proprio paradiso terrestre. ❤️
See more posts
See more posts
hotel
Find your stay

Pet-friendly Hotels in Posthudorra/Porto Torres

Find a cozy hotel nearby and make it a full experience.

Siamo partiti dal porto di Stintino intorno alle 9:30, su una Defender 4x4 con la nostra guida, Fiorella. Preparata, gentile, appassionata: ci ha accompagnati per tutta la giornata raccontandoci l’isola dell’Asinara in modo autentico, preciso ma mai noioso. Rientro previsto intorno alle 17:00, e onestamente ne è valsa la pena fino all’ultimo minuto. L’Asinara è un posto che ti entra dentro. È selvaggia, silenziosa, potente. Oggi è Parco Nazionale e Area Marina Protetta, e infatti ogni zona ha regole di accesso diverse. Alcune aree sono completamente interdette, perfino dal mare, per tutelare gli ecosistemi più delicati. Si incontrano animali liberi ovunque, a cominciare dagli asinelli bianchi — tipici del posto — che camminano tranquilli sulle stradine sterrate. Poi ci sono falchi, gabbiani, cinghiali, capre selvatiche e una varietà di vegetazione mediterranea incredibile. Tutto intorno è natura viva, non toccata. Il mare? Difficile descriverlo senza sembrare esagerati. Colori pazzeschi, trasparenze che vanno dal verde chiaro al blu profondo. Soste panoramiche una più bella dell’altra. In un punto abbiamo fatto anche una pausa sotto l’ombra di un albero, con i piedi nella sabbia e l’acqua davanti calma come mai. Un angolo di paradiso senza rumori, senza fretta. ( Cala Sabina; strepitosa!) Ma l’isola non è solo natura. Ha anche un passato forte. Per decenni è stata colonia penale agricola e poi carcere di massima sicurezza. Le strutture carcerarie sono ancora lì, dismesse ma visitabili. Celle con le porte blu, lunghi corridoi vuoti, vecchie disposizioni di servizio appese alle pareti. Roba d’altri tempi. Fiorella ci ha raccontato tutto con grande attenzione, facendo emergere la storia delle persone, delle vite passate lì dentro. Siamo passati anche dove c’è una scultura che rappresenta il lavoro agricolo dei detenuti. Perché sull’isola si coltivava davvero: vigne, grano, foraggi, ortaggi. C’era un caseificio, un mulino, un sistema autosufficiente dove il lavoro forzato si inseriva in un’idea — almeno sulla carta — di recupero dei detenuti (proprio come dice l’articolo 27 della Costituzione, che è affisso su uno dei pannelli informativi: la pena non deve essere solo punizione, ma rieducazione.) Il giro in Jeep è stato il modo ideale per spostarsi. Le strade sono per lo più sterrate, a tratti sconnesse, ma niente di problematico con una guida esperta e un mezzo adatto. Abbiamo visto tanto, respirato tanto, ascoltato storie, fatto soste giuste, e mai di corsa. Se devo riassumere l’esperienza: intensa, vera, completa. Non è solo una gita in mezzo alla natura. È un’immersione dentro un luogo che ha avuto mille vite: ospedale, carcere, prigione di guerra, e oggi santuario di biodiversità e memoria. Se capitate da queste parti, fatevela. Portatevi acqua, scarpe comode, protezione solare. E lasciate a casa la fretta.
Z C.

Z C.

hotel
Find your stay

Affordable Hotels in Posthudorra/Porto Torres

Find a cozy hotel nearby and make it a full experience.

Get the Appoverlay
Get the AppOne tap to find yournext favorite spots!
ATTENZIONE PRENDETE LE BICI CON CAUTELA. Per tutti quelli che si vogliono avventurare in questa isola semideserta, per una giornata all'insegna del sole, degli Asini e qualche caletta (sono meno di quanto immaginiate) sconsiglio di farlo in bicicletta. Io credevo di fare come a Favignana dove arrivi ti prendi la bici, giri l'isola e ti fermi dove vuoi per un bagno ecc ecc. Qui sull'asinara invece è completamente diverso perché teoricamente ci vieni per stare nel nulla, per vedere cittadine fantasma, visitare le due prigioni, vederti dei bei panorami e asini ovunque. Per il mare è un po' meno adatta perché le spiagge sono poche e si riempono subito. Inoltre è tutta un susseguirsi di sali/scendi con pendenze parecchio elevate, quindi a meno di essere molto ben allenati, farete molta fatica a muovervi. Io sono arrivato col traghetto (da porto torres, nave "Sara D") a cala reale, li ho fatto un giro nella casa delle tartarughe dove dei ragazzi ti spiegano quello che fanno, come le curano ed è molto carino (costa molto poco 2,50€) poi ho noleggiato le bici, 15€ cad. per delle Mountain bike ed ho cominciato a pedalare fino a cala d'oliva (prigione comunità agricola e bunker). Il primo tratto passa veloce, ma poi cominciano le salite e ci puoi mettere tutta la volontà del mondo, ma o ci vai leggero o se solo porti zainetti, borse ecc potrebbe essere l'inizio della fine XD Tornassi indietro noleggierei la macchina elettrica o un tour guidato. Oppure in alternativa ci sono i bus che costano pochissimo e sono puntualissimi. Una volta visitata cala d'oliva parte il sentiero del faro che porta a cala sabina. Poi alle 18 parte l'ultimo traghetto da cala reale. Consigliata, ma con le dovute precauzioni (è anche pieno di vespe).
Thomas Francesconi

Thomas Francesconi

hotel
Find your stay

The Coolest Hotels You Haven't Heard Of (Yet)

Find a cozy hotel nearby and make it a full experience.

hotel
Find your stay

Trending Stays Worth the Hype in Posthudorra/Porto Torres

Find a cozy hotel nearby and make it a full experience.

Un posto magico, con paesaggi mozzafiato e sempre a contatto con la natura. Chi si aspetta i servizi di una normale spiaggia o isola abitata sbaglia! È un parco naturale e ciò che offre sono incontri con flora e fauna, attività sportive di diverso genere, paesaggi e mare stupendo! Noi siamo andati in coppia ad agosto e ci siamo mossi a piedi da Cala Reale: siamo stati alla spiaggia dell'Ossario, che ci hanno consigliato per la mattina in quanto meno affollata e infatti siamo riusciti a godercela al meglio, avevamo un nostro ombrellone e non serviva nient'altro! Poi ci siamo spostati a Campu Pedru dove c'è una piccola area picnic all'aperto dove abbiamo pranzato con dei panini preparati in casa. Subito dopo siamo andati a vedere il CRAMA, dove avevamo prenotato precedentemente sul traghetto, in cui con 2,5€ a testa si può capire come funziona il soccorso marino delle tartarughe e vedere una o più specie lì ricoverate, purtroppo. Successivamente nel pomeriggio siamo stati in una spiaggia a destra di Cala Reale, praticamente deserta e immersa nella natura, ci sono passati vicino addirittura diversi cavalli! Anche qui spiaggia veramente molto bella, natura incontaminata che può solo che stupire. Un vero e proprio paradiso terrestre. ❤️
Marta Simula

Marta Simula

See more posts
See more posts