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Sanctuary of San Donato — Attraction in Ripacandida

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Sanctuary of San Donato
Description
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Sapore Lucano
Via Candida, 91, 85020 Ripacandida PZ, Italy
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Casato Lioy
Via Leopoldo Chiari, 24, 85020 Ripacandida PZ, Italy
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Sanctuary of San Donato tourism.Sanctuary of San Donato hotels.Sanctuary of San Donato bed and breakfast. flights to Sanctuary of San Donato.Sanctuary of San Donato attractions.Sanctuary of San Donato restaurants.Sanctuary of San Donato travel.Sanctuary of San Donato travel guide.Sanctuary of San Donato travel blog.Sanctuary of San Donato pictures.Sanctuary of San Donato photos.Sanctuary of San Donato travel tips.Sanctuary of San Donato maps.Sanctuary of San Donato things to do.
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Sanctuary of San Donato
ItalyBasilicataRipacandidaSanctuary of San Donato

Basic Info

Sanctuary of San Donato

Piazzale S. Donato, 85020 Ripacandida PZ, Italy
4.6(166)
Open until 5:00 PM
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spot

Ratings & Description

Info

Cultural
Scenic
Family friendly
Accessibility
attractions: , restaurants: Sapore Lucano
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Wed7:30 AM - 12 PM, 3 - 5 PMOpen

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Sapore Lucano

Sapore Lucano

Sapore Lucano

4.9

(9)

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Reviews of Sanctuary of San Donato

4.6
(166)
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5.0
6y

All'ingresso da nord-est dell'abitato, in viale Regina Margherita, vi è l'antico santuario di San Donato vescovo, protettore della cittadina, con i suoi affreschi del 1500 e la sua storia millenaria. La chiesa sorge probabilmente su una costruzione più antica, che il pontefice Eugenio III elenca nella bolla del 1152 indirizzata al vescovo di Rapolla Ruggero.

Presenta una semplice facciata, adornata da un portale del XVII secolo. L'interno a navata unica, è articolato in quattro piloni che definiscono tre campate coperte da volte a crociera, a sesto rialzato.

Il ciclo pittorico ha inizio sulle volte della terza campata con storie tratte dal Libro della Genesi; esso fu eseguito dal cosiddetto 'Maestro delle Storie di Adamo ed Eva', affinacato dal 'Maestro delle Storie dei Patriarchi' impegnato sulle volte della seconda campata. Gli affreschi furono eseguiti in più riprese, durante la dominazione della famiglia Caracciolo, per volontà di ser Francesco da Ripacandida, notaio e terziario francescano (per questo l'alto numero di santi francescani in una chiesa custodita sino a metà Quattrocento da monaci benedettini di Montevergine). A partire dal 1498, invece, Troiano II Caracciolo, rientrato in possesso dei beni appartenuti a suo padre Giovanni II, duca di Melfi, commissionò gli affreschi della prima campata a partire dall'ingresso, con la realizzazione di un monumentale Giudizio Universale, in cui appare una rara rappresentazione del Purgatorio nella tipologia del 'Ponte del capello' e un ciclo cristologico dispiegato sulle...

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5.0
4y

È la piccola Assisi di Basilicata, il santuario di San Donato, è stato riconosciuto nel come monumento messaggero di cultura di pace dall'Unesco. Incanta per gli affreschi cinquecenteschi, noti come la bibbia di Ripacandida, che rappresentano il ciclo della Genesi, il ciclo Cristologico, il ciclo dei Santi. La presenza dei frati minori Osservanti francescani dal 1606 al 1866 e delle suore francescane di Gesù bambino che ancora oggi lo custodiscono a partire dal 1894, unitamente al commovente affresco di San Francesco che riceve le Stimmate, ha portato al gemellaggio del santuario con la Basilica di San Francesco di Assisi, ricevendo in dono una reliquia del corpo del Santo...

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5.0
5y

Luogo Religioso La Fede Incontra l’arte Il Santuario di San Donato Patrono della Città di Ripacandida Festeggiato il giorno 7 di Agosto, scende in Processione dalla chiesa Madre al Santuario di San Donato due giorni prima,venerato da tutta la Comunità del Vulture Luogo Incantevole sia interno che esterno , presente anche il Parco Naturale con Il Labirinto con piante secolari Il Tutto Da Visitare Come da Foto anche una Panoramica del Monte Vulture poco distante...

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Michele LabriolaMichele Labriola
All'ingresso da nord-est dell'abitato, in viale Regina Margherita, vi è l'antico santuario di San Donato vescovo, protettore della cittadina, con i suoi affreschi del 1500 e la sua storia millenaria. La chiesa sorge probabilmente su una costruzione più antica, che il pontefice Eugenio III elenca nella bolla del 1152 indirizzata al vescovo di Rapolla Ruggero. Presenta una semplice facciata, adornata da un portale del XVII secolo. L'interno a navata unica, è articolato in quattro piloni che definiscono tre campate coperte da volte a crociera, a sesto rialzato. Il ciclo pittorico ha inizio sulle volte della terza campata con storie tratte dal Libro della Genesi; esso fu eseguito dal cosiddetto 'Maestro delle Storie di Adamo ed Eva', affinacato dal 'Maestro delle Storie dei Patriarchi' impegnato sulle volte della seconda campata. Gli affreschi furono eseguiti in più riprese, durante la dominazione della famiglia Caracciolo, per volontà di ser Francesco da Ripacandida, notaio e terziario francescano (per questo l'alto numero di santi francescani in una chiesa custodita sino a metà Quattrocento da monaci benedettini di Montevergine). A partire dal 1498, invece, Troiano II Caracciolo, rientrato in possesso dei beni appartenuti a suo padre Giovanni II, duca di Melfi, commissionò gli affreschi della prima campata a partire dall'ingresso, con la realizzazione di un monumentale Giudizio Universale, in cui appare una rara rappresentazione del Purgatorio nella tipologia del 'Ponte del capello' e un ciclo cristologico dispiegato sulle volte. DA VISITARE.
Ilario BonomiIlario Bonomi
Straordinaria collezione di affreschi dai vari soggetti ed epoche di realizzazione. Si gode al meglio scaricando, grazie al QRCode indicato all'ingresso, un utile commento audio che permette di cogliere e interpretare il significato delle varie rappresentazioni, davvero molte e complesse, che rivestono buona parte delle pareti e del tetto. Un luogo assolutamente da non perdere.
Ernesto SignoreErnesto Signore
Bellissima la chiesa principale di Ripacandida! Conserva al suo interno i dipinti della volta quasi per intero, tali da renderla simile o ricordare la famosa Cappella degli Scrovegni a Padova. Peccato che i dipinti sulle pareti laterali sono in buona parte andati perduti. Bellissimo anche l'organo conservato in discreto stato. D visitare per me curiosità inattese.
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All'ingresso da nord-est dell'abitato, in viale Regina Margherita, vi è l'antico santuario di San Donato vescovo, protettore della cittadina, con i suoi affreschi del 1500 e la sua storia millenaria. La chiesa sorge probabilmente su una costruzione più antica, che il pontefice Eugenio III elenca nella bolla del 1152 indirizzata al vescovo di Rapolla Ruggero. Presenta una semplice facciata, adornata da un portale del XVII secolo. L'interno a navata unica, è articolato in quattro piloni che definiscono tre campate coperte da volte a crociera, a sesto rialzato. Il ciclo pittorico ha inizio sulle volte della terza campata con storie tratte dal Libro della Genesi; esso fu eseguito dal cosiddetto 'Maestro delle Storie di Adamo ed Eva', affinacato dal 'Maestro delle Storie dei Patriarchi' impegnato sulle volte della seconda campata. Gli affreschi furono eseguiti in più riprese, durante la dominazione della famiglia Caracciolo, per volontà di ser Francesco da Ripacandida, notaio e terziario francescano (per questo l'alto numero di santi francescani in una chiesa custodita sino a metà Quattrocento da monaci benedettini di Montevergine). A partire dal 1498, invece, Troiano II Caracciolo, rientrato in possesso dei beni appartenuti a suo padre Giovanni II, duca di Melfi, commissionò gli affreschi della prima campata a partire dall'ingresso, con la realizzazione di un monumentale Giudizio Universale, in cui appare una rara rappresentazione del Purgatorio nella tipologia del 'Ponte del capello' e un ciclo cristologico dispiegato sulle volte. DA VISITARE.
Michele Labriola

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Ernesto Signore

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