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Castle of Roccabianca — Attraction in Roccabianca

Name
Castle of Roccabianca
Description
The Castello or Castle of Roccabianca, also called Rocca dei Rossi, is a castle built in the town of Roccabianca, province of Parma, Emilia Romagna, northern Italy. It was built and decorated in 1460 by the lord of San Secondo, Pier Maria II de' Rossi, for his great love Bianca Pellegrini.
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Castle of Roccabianca
ItalyEmilia-RomagnaRoccabiancaCastle of Roccabianca

Basic Info

Castle of Roccabianca

Piazza Giuseppe Garibaldi, 7, 43010 Roccabianca PR, Italy
4.3(442)
Open 24 hours
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spot

Ratings & Description

Info

The Castello or Castle of Roccabianca, also called Rocca dei Rossi, is a castle built in the town of Roccabianca, province of Parma, Emilia Romagna, northern Italy. It was built and decorated in 1460 by the lord of San Secondo, Pier Maria II de' Rossi, for his great love Bianca Pellegrini.

Cultural
Scenic
Family friendly
Accessibility
attractions: , restaurants:
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Phone
+39 0521 374065
Website
castellodiroccabianca.com

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Reviews of Castle of Roccabianca

4.3
(442)
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4.0
1y

Il Castello di Roccabianca sorge sulla vecchia località di Rezinoldo o Arzenoldo, toponimo antico che significa “argine alto”, per via della vocazione fluviale del territorio. Viene costruito su di una preesistenza alla metà del XV sec. da Pier Maria Rossi II, signore del più vasto feudo del territorio di Parma, sia per scopi militari ma anche residenziali. Pur essendo il Rossi già sposato con la nobile Antonia Torelli dei conti di Montechiarugolo, egli si innamora di una dama di corte, Bianca Pellegrini da Como, portandolo a donargli il castello di Roccabianca e quello di Torrechiara sulle prime colline parmigiane. Il castello viene infatti decorato, come quello collinare, con elementi che ricordano il sentimento del Rossi per questa amante ed esternamente viene dipinto completamente di bianco, per ricordare il cognome dell’amante Bianca, cambiando per sempre il nome del paese in Roccabianca. Purtroppo i fasti del feudo rossiano furono destinati a finire nel 1482, quando dopo la morte del Rossi, il castello passa nelle mani di Gian Francesco Pallavicino. Il feudo rimase in suo possesso fino alla morte nel 1497, per poi passare, dopo varie peripezie politiche, alla nipote Barbara, figlia di Rolando. Durante il suo matrimonio nel 1524 con Lodovico Rangoni di Modena, Barbara porta in dote il feudo di Roccabianca, decretandone il passaggio alla famiglia del marito. Il dominio dei Rangoni su Roccabianca, portò notevole prosperità al castello, sancendone la trasformazione da fortezza quattrocentesca a dimora nobiliare di campagna, come testimoniano gli splendidi affreschi di scuola emiliana a decoro di alcune sale, eseguiti tra il XVI e il XVII secolo. Con l’estinzione del ramo dei Rangoni di Spilamberto-Roccabianca, il castello viene sequestrato alla metà del Settecento dalla Camera Ducale di Parma, che nel 1785 lo ridiede ufficialmente alla famiglia Pallavicino. Quest’ultimi essendo grandi proprietari terrieri, iniziarono la trasformazione del castello in corte rurale, come ricovero attrezzi e dimore per i braccianti agricoli che lavoravano nei loro poderi agricoli. Nel 1901 i Pallavicino vendettero il castello ad un proprietario terriero bresciano, che assieme ad esso acquistò molti fondi agricoli nella zona, dando continuità all’uso che i precedenti proprietari facevano...

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5.0
3y

Conosciuta anche come Castello di Roccabianca, i lavori di costruzione iniziarono circa nel 1450 e terminarono circa nel 1565, per volere del Pier Maria de Rossi, con la Rocca che si può visitare attualmente e anche con il castello, ovvero le mura che si estendeva nel borgo fortificato di fronte, dove attualmente c'è la piazza del paese (dalla Torre e con la guida è tutto molto chiaro). Fu allora detto di Roccabianca, in quanto fu costruita in onore di Bianca Pellegrini, amante del condottiero, che la ricevette in dono nel 1467; tanto che a conferma, all'interno della rocca su una parete, è stato dipinto lo stemma araldico della Bianca, nascosto con altri disegni, in modo da non renderlo troppo riconoscibile. Conferma anche da testamento del Maria de Rossi, che avrebbe lasciato la Rocca alla sua amata Bianca, non fosse che quest'ultima morì prima di lui. La torre che si erige centralmente alla rocca, era un presidio militare con tanto di accesso a 3 metri da terra con ponte levatoio, anche ancora oggi si vedono i segni. Dopo vari passaggi di proprietà, l'attuale proprietario ha iniziato un opera di recupero e restauro degno di nota, e mettendo a disposizione la Rocca anche per eventi pubblici e privati, come concerti, cerimonie ecc. La guida Luca che ci ha accompagnato per circa una ora, si è dimostrata davvero molto preparata sotto tutti i punti di vista, dalla storia delle famiglie che si sono susseguite come proprietari dell'edificio, alla spiegazione degli affreschi presenti e recuperati all'interno, fino alla conoscenza della terminologia delle varie strutture militari, oltre che trasudare davvero passione e trasmettendolo a coloro che lo ascoltano, sinceramente di tutti i castelli con guide visitati, è la persona più completa a 360° che abbiamo mai trovato. Davvero molto consigliato. Visita effettuata a Agosto 2022, durata circa un'ora,...

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2.0
1y

Bello ma non wow. Scrivo da appassionato di vecchi manieri, rocche, castelli e tutto ciò che sa di medioevo, antichità e di passato lontano. Dopo averne visitati tanti devo dire che la rocca da fuori non è niente di esilarante anzi il contrario, entrando invece mi son ricreduto; infatti il cortile interno è molto curato con piante di agrumi in vasi di terracotta che creano un ambiente molto gradevole e la vista sul mastio che si erge di fronte alzando la testa dà un senso di passato glorioso, come gli archi del porticato affrescato sempre nel lato del giardino. Le poche stanze visitate invece purtroppo son un po’ spoglie e prive di originalità e non comunicano più di tanto, forse per il fatto che fosse (nel passato) la residenza estiva del castellano Pier Maria Rossi e della sua amante. Ma di certo non paragonabili al castello principale di Torrechiara, dove il suddetto risiedeva principalmente. Si vede e si percepisce dall’intera struttura una certa “modestia” architettonica se paragonata a quella principale di Torrechiara e questo mi ha lasciato un po’ disorientato. Bello il piccolo borgo prospiciente con la pianta delle antiche abitazioni a forma di ferro di cavallo che dall’alto del mastio, una volta saliti, si evidenzia ancora di più. Nel borgo purtroppo però c’è ben poco: una pizzeria un bar e non molto altro. La guida una ragazza molto preparata e appassionata. Tirando le somme bello si ma non bellissimo.

Ps. Abbasso il voto da tre a due stelle dopo tutta la prosopopea inutile nella risposta di una lungaggine incommentabile e alquanto risentita della proprietà. Sottolineo invece che nessuno voleva il castello della Disney,sennò sarei andato a Parigi, ma neanche trovarsi davanti a 4 stanze vuote. Che poi fosse quella estiva o invernale di residenza ha poco importanza sempre spoglia e tendente al triste...

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Leo LeoneLeo Leone
Il Castello di Roccabianca sorge sulla vecchia località di Rezinoldo o Arzenoldo, toponimo antico che significa “argine alto”, per via della vocazione fluviale del territorio. Viene costruito su di una preesistenza alla metà del XV sec. da Pier Maria Rossi II, signore del più vasto feudo del territorio di Parma, sia per scopi militari ma anche residenziali. Pur essendo il Rossi già sposato con la nobile Antonia Torelli dei conti di Montechiarugolo, egli si innamora di una dama di corte, Bianca Pellegrini da Como, portandolo a donargli il castello di Roccabianca e quello di Torrechiara sulle prime colline parmigiane. Il castello viene infatti decorato, come quello collinare, con elementi che ricordano il sentimento del Rossi per questa amante ed esternamente viene dipinto completamente di bianco, per ricordare il cognome dell’amante Bianca, cambiando per sempre il nome del paese in Roccabianca. Purtroppo i fasti del feudo rossiano furono destinati a finire nel 1482, quando dopo la morte del Rossi, il castello passa nelle mani di Gian Francesco Pallavicino. Il feudo rimase in suo possesso fino alla morte nel 1497, per poi passare, dopo varie peripezie politiche, alla nipote Barbara, figlia di Rolando. Durante il suo matrimonio nel 1524 con Lodovico Rangoni di Modena, Barbara porta in dote il feudo di Roccabianca, decretandone il passaggio alla famiglia del marito. Il dominio dei Rangoni su Roccabianca, portò notevole prosperità al castello, sancendone la trasformazione da fortezza quattrocentesca a dimora nobiliare di campagna, come testimoniano gli splendidi affreschi di scuola emiliana a decoro di alcune sale, eseguiti tra il XVI e il XVII secolo. Con l’estinzione del ramo dei Rangoni di Spilamberto-Roccabianca, il castello viene sequestrato alla metà del Settecento dalla Camera Ducale di Parma, che nel 1785 lo ridiede ufficialmente alla famiglia Pallavicino. Quest’ultimi essendo grandi proprietari terrieri, iniziarono la trasformazione del castello in corte rurale, come ricovero attrezzi e dimore per i braccianti agricoli che lavoravano nei loro poderi agricoli. Nel 1901 i Pallavicino vendettero il castello ad un proprietario terriero bresciano, che assieme ad esso acquistò molti fondi agricoli nella zona, dando continuità all’uso che i precedenti proprietari facevano della Rocca.
Ivan Spyro1340Ivan Spyro1340
Conosciuta anche come Castello di Roccabianca, i lavori di costruzione iniziarono circa nel 1450 e terminarono circa nel 1565, per volere del Pier Maria de Rossi, con la Rocca che si può visitare attualmente e anche con il castello, ovvero le mura che si estendeva nel borgo fortificato di fronte, dove attualmente c'è la piazza del paese (dalla Torre e con la guida è tutto molto chiaro). Fu allora detto di Roccabianca, in quanto fu costruita in onore di Bianca Pellegrini, amante del condottiero, che la ricevette in dono nel 1467; tanto che a conferma, all'interno della rocca su una parete, è stato dipinto lo stemma araldico della Bianca, nascosto con altri disegni, in modo da non renderlo troppo riconoscibile. Conferma anche da testamento del Maria de Rossi, che avrebbe lasciato la Rocca alla sua amata Bianca, non fosse che quest'ultima morì prima di lui. La torre che si erige centralmente alla rocca, era un presidio militare con tanto di accesso a 3 metri da terra con ponte levatoio, anche ancora oggi si vedono i segni. Dopo vari passaggi di proprietà, l'attuale proprietario ha iniziato un opera di recupero e restauro degno di nota, e mettendo a disposizione la Rocca anche per eventi pubblici e privati, come concerti, cerimonie ecc. La guida Luca che ci ha accompagnato per circa una ora, si è dimostrata davvero molto preparata sotto tutti i punti di vista, dalla storia delle famiglie che si sono susseguite come proprietari dell'edificio, alla spiegazione degli affreschi presenti e recuperati all'interno, fino alla conoscenza della terminologia delle varie strutture militari, oltre che trasudare davvero passione e trasmettendolo a coloro che lo ascoltano, sinceramente di tutti i castelli con guide visitati, è la persona più completa a 360° che abbiamo mai trovato. Davvero molto consigliato. Visita effettuata a Agosto 2022, durata circa un'ora, costo €8 a testa.
Chiara AlborghettiChiara Alborghetti
Romantico! 😍 Bellissimo castello nella pianura padana, stupende le volte affrescate nella corte, così come i soffitti lignei e l'acetaia nel sottotetto. L'edera avvolge l'interno della corte e fa da cornice alle finestre aperte delle sale. 😌 Si può visitare nei week-end a un prezzo molto onesto di 6€, con possibilità di acquistare i prodotti della distilleria e dell'acetaia. Gentilissime le signore della biglietteria. Note negative: andrebbe ripulita la salita alla torre. Nelle prime sale la guida parlava con un tono di voce troppo alto ed era difficile capire cosa dicesse. Abbiamo visto il castello quasi di corsa inseguendo la guida. 😐
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Chiara Alborghetti

Chiara Alborghetti

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