This ceremony takes place at a precise moment of the year, when nature celebrates the awakening of spring in the Valle dei Sicani with an explosion of scents and colours. It is no coincidence that the structure of the central arches takes shape in a fusion of plant materials, products of nature, an architecture of fruits, essences, smells and what the peasantry can offer to the victorious Christ. Bread, the fruit of hard work in the fields, is the essential decorative element of the architecture of the festival, in it it takes on a symbolism connotative of the rhythms of the life of the people. The people that have given rise to a unique event, rich in devotion, culture and art. The religious centrality of the festival leads through the exuberance and vitality of the collective imagination to the most astonishing forms of art: architecture - painting - sculpture - spectacle - sounds - gestures - art - music and other expressive languages, through the tradition perpetuated by the two brotherhoods become the cultural expression of a territory. The path is born from the skilful and creative manipulation of natural materials by the "Signurara” confraternity (Jesus devotees) and "Madunnara" brotherhood (the Virgin Mary devotees) giving life to splendid and enormous architectural artefacts, to a vegetal architecture rich in decorative and aesthetic elements that connote the devotional nature of the event, reeds, willow, olive twigs, rosemary, laurel, oranges, are transformed into cathedrals, into colonnades. Bread, eggs, sugar, salt are at the origin of most of the decorations that pass on the symbolism that builds the event: almonds, ears of corn, dates, flowers and legumes are the materials that skilful and virtuous hands transform into 'nimpes' and mosaics that accompany the joyful occurrence of the feast. All this thanks to the creative and generous people who have made their site an exceptional place of art. This year 2023 163 different types of material used 67500m of rods used 194...
Read more04.05.22025 - E' il secondo anno che vado a vedere gli archi di Pasqua, a S. Biagio. Purtroppo registro un decremento dell'attrattiva. Molto meno ad un maggior costo: • Minore l’area espositiva (rispetto all’elaborazione in termini di superficie espositiva dello scorso anno) • Minore la pregevolezza delle opere (rispetto all’elaborazione delle opere, ed ai mosaici dello scorso anno) • Maggiore il costo, con un aumento in un anno del 100% → nel 2024 il biglietto era di € 2,00, e quest’anno balza addirittura al doppio (€ 4,00) • Minore l’accoglienza, con i desk presidiati da ragazze spesso intolleranti (salvo rare eccezioni, come il desk-biglietteria centrale) alle richieste dei turisti. • Minore la presenza degli espositori presenti all’evento (rispetto allo scorso anno) Siamo pur sempre dinnanzi ad una ECCELLENZA della nostra capacità artistica ed artigianale, si intenda. Ma (data la viabilità molto incline a fenomeni di mal d’auto) … la crisi non può essere addossata interamente al turista. Affinché sia fruibile sempre alla stessa maniera, e non scoraggi chi viene da lontano, facendo un sacrificio economico e personale bisogna che l’amministrazione o chi di competenza, riveda un atteggiamento indisponente, e con esso le politiche commerciali e promozionali…. In un contesto di peggioramento la gente potrebbe abbandonare l’idea di ritornare, e questo si ripercuoterebbe anche su tutto il territorio circostante, colmo di opere che si rendono non fruibili ai turisti (luoghi di interesse non visitabili, chiusi, assenza delle pro-loco, etc..). Il...
Read moreAvevo ultimato il servizio di vigilanza 7km da S.Biagio Platani e, siccome nel pomeriggio dovevo fare un altro servizio, ho preferito rimanere nei dintorni. Mi andava in caffè e mi son detto, invece di andare ad Alessandria della Rocca che già conosco, andiamo a S.Biagio Platani che, peraltro, è più vicino. Giunto in paese, mi sono detto, ecco un altro paesino come tanti altri: un barbiere, un tabaccaio, una panettieria, un salumiere, una macelleria, un benzinaio, una chiesetta e un cimitero (forse con una decina di tombe). Inizialmente l'idea non era sembrata tanto malsana ma, appena entrato nel corso principale, ho visto qualcosa di davvero inaspettato, gli archi di Pasqua, un insieme di tante piccole opere d'arte colorate, fatte di pane, mais, lenticchie e canne intagliate. Sono rimasto davvero stupefatto e voglio condividere questa mia esperienza con chiunque si vorrà intrattenersi per qualche minuto in questa mia recensione. Quella degli "Archi di Pasqua" è una festa che si tiene ogni anno, per un mese intero con diverse attrazioni con anche una piccola isola giochi per bambini. Il corso principale chiosa con una rotonda un monumento ai caduti delle varie guerre, con affianco un gallo in ferro battuto, con sedili in pietra; il tutto costituisce il belvedere del paese che si affaccia sulla vallata del verde del territorio...
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