Una terra bellissima e disgraziata.

La domenica il sito chiude alle 14 e l'ultimo ingresso è alle 12. Siamo arrivati alle 11.45 fortunati del fatto che il giorno prima abbiamo fatto il biglietto nel Museo sottostante. Di fatto i signori in reception non volevano farci salire dicendo che ormai il sito era chiuso, ma vedendoci informati, quello con gli occhi chiari e i capelli bianchi ha detto che il computer era rotto e non poteva stampare i biglietti, ma noi li avevamo dal museo del Giorno prima.

Allora, lo stesso ha detto che saremo potuti salire promettendo di riscendere alle 12.45, al ché persino il collega (che pure non ci voleva far salire) gli ha risposto che era inverosimile che in 45 minuti avremmo potuto fare avanti e ritorno. Ci hanno fatto promettere che alle 13.45 saremo stati giù e così è stato accompagnati dai loro sguardi annoiati e pressanti.

Ora, se l'ultimo ingresso è posto alle 12 vuol dire che almeno 1h,30/2h sono previste per la visita. Allora perché questi due signori si sarebbero dovuti comportare in questo modo? Una risposta: il pranzo domenicale. Volevano essere liberi dal loro lavoro per il loro tornaconto e chiudere zitti zitti due ore prima.

Il sito archeologico è suggestivo, ricco e profondo, ma questo compromesso morale insito nella struttura mentale del siciliano medio è ciò che non permette il salto di questa regione.

<<Futti e futtitinni>> ed è una tristezza quando capita sulle spalle del siciliano che davvero vuole riscattare il passato, il presente e il futuro di una terra tanto bella e disgraziata.