Dalle alture della Rocca, chiamata Artemisium, i romani controllavano la viabilità, la valle del Calaggio ed i territori Dauno-Irpini e Lucani. Nel medioevo,il Castello di Sant'Agata (grazie alla sua posizione strategica) ha ricoperto l'importante funzione di distretto militare-amministrativo, avendo il comando di una circoscrizione composta da più paesi.Nel periodo Longobardo, era l'Avamposto del Ducato di Benevento.Nel periodo Normanno, era chiamato Comestabulia. Nel periodo Svevo era chiamata Castellania. Federico II, lo inserì tra i Castra Exempta, (castelli di primaria importanza in quanto strategici per fini militari e residenziali).Tra l'altro, Federico II provvide al suo restauro sia nel 1239 che nel 1250, obbligando alla riparazione, tutti i paesi della Castellania. Anche nel periodo Angioino il Castello aveva la sua importanza strategico-militare e residenziale.Con gli Aragonesi, era governato dagli Orsini, che possedettero l'alta Signoria fino a quando, nel 1576, la vendettero ai Marchesi Loffredo, (marchesato che durò circa tre secoli).Nel contesto, si citano, due interessanti episodi, in epoca normanna: "Sancta Agata Isti sunt milites Sanctae Agathae tenentes feudum Landulphus filius Petri Aguinardi tenet, sicut dixit, feudum II. militum. et cum augmento obtulit milites IV. Gualeramus, sicut dixit, tenet feudum I. militis. et cum augmento obtulit milites II.Riccardus filius Brini tenet feudum, sicut dixit, I. militis. Et cum augmento obtulit milites II" (pag.582 del Catalogus Baronum neapolitano). Contributo dei Feudatari, Cavalieri e Militi, che da S.Agata, partirono per la III Crociata. Il Castello di Sant'Agata, era considerato, rifugio inespugnabile. "Abbalardo d'Altavilla, alla morte del padre (1057) fu affidato alla tutela dello zio, Roberto il Guiscardo, che lo spogliò d'ogni possesso. L'Abbalardo, non perdonò mai al Guiscardo questa sua prepotenza: prese parte, perciò, alla grande insurrezione pugliese contro di lui (1064).."(n.b. le ribellioni di Abbalardo, furono più volte soppresse, dal Guiscardo, anno 1075). "Si ritirò allora, sempre ribelle, a Sant'Agata di Puglia (Foggia), ove resistette fino al 1078, quando, per l'intervento di sua madre, ottenne il perdono dello zio". Come si evince dal virgolettato, Roberto il Guiscardo, duca di Puglia, pur tenendo sotto assedio l' inespugnabile Castello di Sant'Agata, non riuscì mai a sconfiggere le resistenze del nipote Abbalardo,(Abelardo) che fu perdonato solo grazie all'intervento di sua madre. In riferimento ai cenni storici succitati, si ritiene opportuno descrivere alcune caratteristiche comportamentali, probabilmente, acquisite nel tempo dai santagatesi. Si ricorda, (prima dell'uso della TV ) il fenomeno di quella infanzia organizzata in militaresche.. bande rionali, munite di spade di legno, vecchi vasi da notte usati come elmi, archi e frecce costruite con stecche di ombrello, pietre e anche calci e pugni-,che, a volte si scontravano con altre bande, per difendere il proprio territorio. Sui pendii periferici, (detti "Coste") sotto il Castello, le bande dei ragazzi con i loro capi, costruivano piccoli fortilizi, con ricoveri chiamati "Casoni", assolutamente da non violare. Altra caratteristica acquisita nel tempo, è la capacità, (da quell' altitudine dominante a 800 metri), di essere attenti osservatori dei fenomeni meteorologici: il vedere dall'alto le nuvole, e seguire, con esse, la direzione dei venti, osservare il movimento delle ondulazioni striate della pioggia, della grandine e della neve, prevedendo l'eventuale arrivo in paese o il cambio di direzione, avere il senso dell'orientamento: indicando le direzioni dei luoghi, dei paesi, delle città, avere il privilegio di osservare: panoramiche infinite, albe, tramonti, la vista del mare all'orizzonte e ancora, il sentirsi sospesi, in volo, sulle bianche distese di nuvole (nebbia) formatesi...
Read moreRitorno alle origini..... Finalmente nel 2023 siamo riusciti a visitare il Castello di Sant'Agata , una leggenda in casa nostra che diventa realtà , sono cresciuto con le storie di mio padre su questo castello dove fino all'età di 8 anni soggiornava per il periodo estivo con sua madre pronipote di Francesco Del Buono , famiglia che acquisto' il Castello alla fine dell'800. Eravamo già stati al Castello ad inizi del 2000 ma purtroppo in era affittato ad un privato che organizzava eventi e gran parte degli spazi erano inaccessibili ...
Dopo 20 anni abbiamo nuovamente voluto far rivivere a mio padre i luoghi delle sue origini e dei suoi ricordi da bambino...
Il castello dopo anni di ristrutturazione aveva tutto un altro aspetto il custode persona di straordinaria cultura con un modo di spiegare che avresti ascoltato per ore ci ha guidato lungo tutta la storia e la leggenda legata a questo posto quando ha scoperto che mio padre aveva soggiornato per diversi anni in questo luogo si sono messi a parlare di come era arredato e come le stanze signorili ancora oggetto di restauro erano arredate secondo i sui ricordi e qui li abbiamo persi...
il mio giudizio sarà di parte ma il castello merita sicuramente una visita , anche se all'epoca era ancora aperto il cantiere per il restauro , si poteva visitare tutta la cinta muraria con panorami mozzafiato, la cappella , il nuovo auditorium ricavato nella parte delle stalle, le stalle , la prigione e le cucine con i magazzini...
Manca la parte sopra delle stanze signorili , peccato , dovremmo organizzare un nuovo viaggio nella...
Read moreCominciamo col dire che l'organizzazione è da manuale. Arrivo sul posto e la guida (una simpaticissima dipendente del Comune) mi dà un benvenuto che sorprende: "Sono qui per lei !" Esordisce e di lì comincia un visita fatta con un racconto appassionato , sapiente, accorato. Crede in quello che fa e soprattutto è preparatissima (scopro solo dopo che Rita ha un curriculum di studi di tutto rispetto) . Apre tutte le porte , mi introduce a corte , e racconta come poche sanno fare . È competente e rende la visita entusiasmante. Il castello, anche se in parte ricostruito, rende l'idea di ciò che era il passato nel centro pugliese. Gli orari di apertura sono presenti sul sito del Comune e sono perfettamente rispettati. Consiglio di contattare prima i recapiti telefonici in ogni caso . Prima di andare via , come consueto, chiedo dei bagni e la "mia" guida me li indica precisando che "sono nascosti, per non deturpare ". Fantastico anche il giro sulle torri da dove mi si mozza il fiato. Apprezzo tutto e ringrazio . Ultima notazione : a volte piccoli Comuni organizzano servizi incredibilmente validi, con le persone giuste al posto...
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