This is a very interesting museum. Our guide (Consuela) explained the origins of the Cedro and its connection with Judaism. Artwork and photographs are displayed depicting the growing and harvesting process. We also watched a 13 minute movie which at the moment is only in Italian. At the end we had a Cedro tasting - drinks, candies, oils and jam. All of the products are available in the shop. Plan to spend 2 to 2 hours here. Well worth the visit and the building...
Read moreIl Palazzo era conosciuto nel XVI sec. come "Impresa Vecchia", probabilmente era un opificio nel quale si coltivava la vite e la cannamela. Rientrava nel quadro di imprese complesse sia per la loro fisionomia colturale che per i criteri di gestione. Essa fu una delle Imprese del Principe Sanseverino di Bisignano, nella quale si produceva lo zucchero. Esse erano dislocate lungo la costa Tirrenica e ne faceva parte anche l'Impresa di Belvedere, di Scalea dei Principi Spinelli e di Tortora. Dal XIV sec. in poi, fiorirono nel Meridione fabbriche dello zucchero, dette anche Trappetum Cannamelarum. (...) Nel 1621 "l'Impresa Vecchia" è in parte seminata ad orzo. Alla fine del '600 inizia una lenta decadenza del Feudo Abatemarco che porterà alla scomparsa di questa attività ed i terreni erano incentrati sulla p' roduzione del vino, con viti "moscatelle" e "cerelle". Non mancano gli alberi da frutto e salici che rivestono una notevole importanza nell'economa locale. L'Impresa, venne convertita a partire dalla fine del Settecento nella produzione di vari tipi di ceramiche dall'ultima Famiglia di Baroni, i Brancati: vasi e boccali in ceramica acroma, pesi per le reti da pesca, piatti. Nel corso dei saggi di restauro del Palazzo sono stati rinvenuti depositi di terra rossa argillosa contenenti numerosi frammenti di vasi di ceramica, ma anche un pavimento risalente all'epoca romana....
Read moreÈ stata la prima volta che siamo venuti a visitare questo museo ed è stata una bellissima esperienza. Appena arrivati Consuelo ci ha spiegato la storia della struttura, il perché venisse chiamata "carcere dell'impresa" e il perché successivamente fu dedicata all'architetto Marino. Abbiamo potuto scoprire non solo la storia del cedro, di tutte le sue proprietà e di tutti i sacrifici per far crescere il frutto, ma è stata una bella sorpresa scoprire che ogni anno una rappresentanza del popolo ebraico viene a Santa Maria del Cedro a comprare i cedri perfetti, senza nessun graffio e senza nessuna macchia, per la loro festa di Sukkot o chiamata anche Festa delle Capanne. Poi dopo aver ascoltato la storia e aver visto tutta la struttura, abbiamo potuto assaggiare l'olio di oliva e cedro su crostini, la marmellata, il cedro a fettine, la cedrata e i vari liquori. Alla fine c'è la possibilità di poter acquistare i prodotti in vendita tra una vasta scelta di liquori, marmellate, biscotti, tavolette di cioccolato, salse, pasta ecc. Consiglio vivamente di visitare questo museo perché ne vale veramente la...
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