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Castello di Vettignè — Attraction in Santhià

Name
Castello di Vettignè
Description
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B&B il Passatempo di Enrica
frazione Vettignè, 13048 Santhià VC, Italy
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Castello di Vettignè
ItalyPiedmontSanthiàCastello di Vettignè

Basic Info

Castello di Vettignè

13048 Vettignè, Province of Vercelli, Italy
4.2(68)
Open 24 hours
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Ratings & Description

Info

Cultural
Scenic
attractions: , restaurants:
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Castello e Parco di Masino
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Fri, Dec 12 • 12:00 AM
Via del Castello, 1, Caravino, 10010
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Visit the Castle and Park of Masino
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Sat, Dec 13 • 12:00 PM
10010, Masino, Piedmont, Italy
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Meet the writer - Chiara Colombini
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Sat, Dec 13 • 4:00 PM
Via Ranzoni, 13836 Cossato
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Reviews of Castello di Vettignè

4.2
(68)
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5.0
2y

Enrica is an EXCELLENT host. She took very good care of us (7 people in our group). We came in late at night and she greeted us and was very helpful in getting us settled in. The breakfast experience was a highlight of our stay. Enrica's culinary skills shone through as she presented us with a delectable and copious morning spread. The flavors were delightful, and the generous portions left us fully satisfied. The property itself is a treasure trove of history and charm. With its ancient architecture, it exudes a unique character that captivated our senses. The historical significance of Castello di Vettignè adds another layer of intrigue to the experience. Learning that it once housed an entire village of over 300 people is truly fascinating, and it enriched our stay with a sense of connection to the past. This is one of those few places I would most certainly visit and I would highly recommend it to my...

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4.0
3y

Qui nelle terre d'acqua lo scorrere delle stagioni è in grado di creare un sorprendente sfumare di colori, oggi il verde brillante dei campi in estate è incredibile. Distese di campi che a primavera vengono ricoperti d'acqua, formando una sterminata piana di rettangoli... questo è "il mare a quadretti" con questo nome viene associato al territorio risicolo Vercellese, un paesaggio inusuale che non può non stupire ed affascinare chi si trova a percorrere le strade di questo angolo di Piemonte.

Questa mattina mi trovo a percorrere in auto strada per le grange, che letteralmente significa "granai”, erano antiche unità abitative e centri agricoli all'interno dei quali i monaci cistercensi, attuarono opere di bonifica sui territori al fine di renderli adatti ad un impiego agricolo. Nel cuore di questo mare a quadretti sorge un’antico ma ormai abbandonato borgo, formatosi intorno a un castello anch’esso abbandonato, le cui parti più antiche risalgono al XV secolo e mi accingo nell’andarlo a visitare.

La struttura originaria, a pianta quadrangolare, racchiude un ampio cortile: gli edifici superstiti occupano la zona occidentale e l’angolo di nord-est. L’edificazione del castello risale al 1460 circa e si compone di una massiccia rocchetta munita di una torre cilindrica e di una piccola torretta quadrata, posta a sporgere all’angolo di sud-est.
Il secondo corpo di fabbrica è invece un torrione collocato all’angolo  opposto, da cui si intravede ancora l’antico ingresso che consentiva l’accesso al complesso tramite un ponte levatoio.

Tutto il complesso subì, tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo, trasformazioni di carattere funzionale e strutturale, essendo venuta meno la funzione strategica e difensiva di un tempo, nel 1867, il castello passò ai Savoia quando Maria Vittoria Carlotta Enrichetta Dal Pozzo della Cisterna,figlia dell’ultimo erede maschio dei Dal Pozzo, proprietari del castello, sposava il principe Amedeo di Savoia. Nello stesso periodo l’ala est fu ristrutturata con la realizzazione di un palazzo su tre piani per ospitare gli appartamenti reali, dove spesso soggiornavano i tre figli di Amedeo di Savoia.

Il castello fu venduto dalla famiglia Savoia a privati alla fine della Seconda guerra mondiale ed è stato progressivamente abbandonato, il nucleo del castello e le costruzioni del borgo, pur in precario stato di conservazione, disegnano ancora un panorama suggestivo, immerso nel mutevole paesaggio delle risaie incorniciato dalla catena alpina...

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4.0
3y

È uno dei castelli più notevoli del vercellese, sia per la posizione (sorge in aperta campagna) sia per la struttura architettonica. A colpire è soprattutto la svettante torre principale dalla caratteristica forma cilindrica, molto simile a quelle dei vicini castelli di Quinto Vercellese e San Genuario. Sono inoltre ancora ben visibili le caditoie di quello che nel XV Secolo, epoca della sua costruzione, doveva essere il cammino di ronda. Fu tra il XVII ed il XVIII Secolo che il castello perse la sua originaria funzione difensiva. Appartenne a lungo ai Vialardi di Verrone e successivamente ai Dal Pozzo, finché nel 1867 divenne proprietà dei Savoia-Aosta; nel secondo dopoguerra fu ceduto a privati. Meriterebbe cinque stelle per valore storico ed artistico, ma purtroppo è impossibile tacere lo stato di abbandono nel...

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Samir KhanSamir Khan
Enrica is an EXCELLENT host. She took very good care of us (7 people in our group). We came in late at night and she greeted us and was very helpful in getting us settled in. The breakfast experience was a highlight of our stay. Enrica's culinary skills shone through as she presented us with a delectable and copious morning spread. The flavors were delightful, and the generous portions left us fully satisfied. The property itself is a treasure trove of history and charm. With its ancient architecture, it exudes a unique character that captivated our senses. The historical significance of Castello di Vettignè adds another layer of intrigue to the experience. Learning that it once housed an entire village of over 300 people is truly fascinating, and it enriched our stay with a sense of connection to the past. This is one of those few places I would most certainly visit and I would highly recommend it to my friends and family
Massimo PalmaMassimo Palma
Qui nelle terre d'acqua lo scorrere delle stagioni è in grado di creare un sorprendente sfumare di colori, oggi il verde brillante dei campi in estate è incredibile. Distese di campi che a primavera vengono ricoperti d'acqua, formando una sterminata piana di rettangoli... questo è "il mare a quadretti" con questo nome viene associato al territorio risicolo Vercellese, un paesaggio inusuale che non può non stupire ed affascinare chi si trova a percorrere le strade di questo angolo di Piemonte. Questa mattina mi trovo a percorrere in auto strada per le grange, che letteralmente significa "granai”, erano antiche unità abitative e centri agricoli all'interno dei quali i monaci cistercensi, attuarono opere di bonifica sui territori al fine di renderli adatti ad un impiego agricolo. Nel cuore di questo mare a quadretti sorge un’antico ma ormai abbandonato borgo, formatosi intorno a un castello anch’esso abbandonato, le cui parti più antiche risalgono al XV secolo e mi accingo nell’andarlo a visitare. La struttura originaria, a pianta quadrangolare, racchiude un ampio cortile: gli edifici superstiti occupano la zona occidentale e l’angolo di nord-est. L’edificazione del castello risale al 1460 circa e si compone di una massiccia rocchetta munita di una torre cilindrica e di una piccola torretta quadrata, posta a sporgere all’angolo di sud-est.
Il secondo corpo di fabbrica è invece un torrione collocato all’angolo  opposto, da cui si intravede ancora l’antico ingresso che consentiva l’accesso al complesso tramite un ponte levatoio. Tutto il complesso subì, tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo, trasformazioni di carattere funzionale e strutturale, essendo venuta meno la funzione strategica e difensiva di un tempo, nel 1867, il castello passò ai Savoia quando Maria Vittoria Carlotta Enrichetta Dal Pozzo della Cisterna,figlia dell’ultimo erede maschio dei Dal Pozzo, proprietari del castello, sposava il principe Amedeo di Savoia. Nello stesso periodo l’ala est fu ristrutturata con la realizzazione di un palazzo su tre piani per ospitare gli appartamenti reali, dove spesso soggiornavano i tre figli di Amedeo di Savoia. Il castello fu venduto dalla famiglia Savoia a privati alla fine della Seconda guerra mondiale ed è stato progressivamente abbandonato, il nucleo del castello e le costruzioni del borgo, pur in precario stato di conservazione, disegnano ancora un panorama suggestivo, immerso nel mutevole paesaggio delle risaie incorniciato dalla catena alpina sullo sfondo.
Stefano MasnaghettiStefano Masnaghetti
È uno dei castelli più notevoli del vercellese, sia per la posizione (sorge in aperta campagna) sia per la struttura architettonica. A colpire è soprattutto la svettante torre principale dalla caratteristica forma cilindrica, molto simile a quelle dei vicini castelli di Quinto Vercellese e San Genuario. Sono inoltre ancora ben visibili le caditoie di quello che nel XV Secolo, epoca della sua costruzione, doveva essere il cammino di ronda. Fu tra il XVII ed il XVIII Secolo che il castello perse la sua originaria funzione difensiva. Appartenne a lungo ai Vialardi di Verrone e successivamente ai Dal Pozzo, finché nel 1867 divenne proprietà dei Savoia-Aosta; nel secondo dopoguerra fu ceduto a privati. Meriterebbe cinque stelle per valore storico ed artistico, ma purtroppo è impossibile tacere lo stato di abbandono nel quale versa.
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Samir Khan

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Il secondo corpo di fabbrica è invece un torrione collocato all’angolo  opposto, da cui si intravede ancora l’antico ingresso che consentiva l’accesso al complesso tramite un ponte levatoio. Tutto il complesso subì, tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo, trasformazioni di carattere funzionale e strutturale, essendo venuta meno la funzione strategica e difensiva di un tempo, nel 1867, il castello passò ai Savoia quando Maria Vittoria Carlotta Enrichetta Dal Pozzo della Cisterna,figlia dell’ultimo erede maschio dei Dal Pozzo, proprietari del castello, sposava il principe Amedeo di Savoia. Nello stesso periodo l’ala est fu ristrutturata con la realizzazione di un palazzo su tre piani per ospitare gli appartamenti reali, dove spesso soggiornavano i tre figli di Amedeo di Savoia. Il castello fu venduto dalla famiglia Savoia a privati alla fine della Seconda guerra mondiale ed è stato progressivamente abbandonato, il nucleo del castello e le costruzioni del borgo, pur in precario stato di conservazione, disegnano ancora un panorama suggestivo, immerso nel mutevole paesaggio delle risaie incorniciato dalla catena alpina sullo sfondo.
Massimo Palma

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Stefano Masnaghetti

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