Il Parco Archeominerario rappresenta ciò che resta dell'estesissima miniera di zolfo di Cabernardi. Anche se rimane ben poco delle strutture murarie originarie ( la Guida ne spiegherà la ragione), grazie alle informazioni degli accompagnatori, sarà possibile ricostruire le attività che si svolgevano nei vari settori del nucleo estrattivo. Inoltre, con il supporto degli immagini, dei reperti e dell'esperienza sensoriale fruibili nel Museo, si entra pienamente nell'atmosfera che caratterizzava la vita di coloro che lavoravano nella miniera e dei loro familiari. È lo spaccato di una società che non esiste più, ma che deve continuare a vivere nella memoria di tutti. La prenotazione è stata fatta telefonicamente e perfezionata via mail. Il costo del biglietto d'ingresso al sito minerario e al Museo, di sette euro, appare onesto. Consiglio assolutamente la visita! Unico appunto per la gestione: migliorare l'audio del video presso la sala del Museo. Complimenti comunque per l' impegno profuso nel riportare in vita questa...
Read moreEntrare al Parco Archeominerario di Cabernardi è come attivare la macchina del tempo e immergersi nella vita di oltre 6mila operai che qui hanno lavorato dal 1886 al 1952. Una vita durissima, iniziavano a lavorare a 15 anni con la qualifica di “ragazzo” in condizioni impietose, inevitabile pensare ai nostri figli e provare una morsa al cuore!
Valentina ci ha accolto con gentilezza e Ardenio ci ha illustrato con precisione e passione tutto il sistema di estrazione e lavorazione raccontandoci anche aneddoti e testimonianze trasmesse dal suo papà che qui ha lavorato.
Visita consigliata per conoscere lo spaccato di una comunità che aveva la miniera come fulcro, provando le emozioni che i racconti di Ardenio sanno evocare
Il biglietto si acquista online, in inverno 3 orari tra sabato e domenica. Da aprile molte...
Read moreDecisamente da visitare. 70 anni fa lo sciopero dei minatori di Cabernardi per difendere il posto di lavoro nella pur difficile e pericolosa miniera di zolfo gestita dalla Montecatini, nel territorio di Sassoferrato. La protesta dei "sepolti vivi", come chiamarono le centinaia di lavoratori barricati nelle gallerie nella profondità della terra, avrebbe sortito i suoi effetti. Ma solo per poco, perché di lì a poco la miniera avrebbe chiuso per sempre. Oggi, sul filo della storia, la miniera è un museo, un parco archeominerario e un luogo di attrazione turistica. Per non dimenticare, per conoscere un passato neppure...
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