SCRIVO LA LEGGENDA DI QUESTO CASTELLO✎ . Narra di un gruppo di fantasmi, che in una notte tempestosa, avrebbe preso forma proprio nel Castello Fieschi di Savignone, a nord di Genova, e abbia vagato nella valle deserta fino all'alba. I fantasmi, dall’aspetto “affascinante”, sembrano figure nobili del passato: monarchi, conti, cardinali o cavalieri. Secondo una versione di questa storia, potrebbero essere i fantasmi legati alla leggenda di Isabella Fieschi, detta Fosca, e del giovane e ligure amante A quanto pare, un maestro del Ducato di Milano si innamorò della figlia del feudo di Savignone e i due si sposarono; tennero un banchetto di un anno al quale parteciparono i principali membri dei nobili dei due regni. Dopo qualche tempo, i costumi del tribunale di Milano riuscirono a corrompere la timida Fosca, che divenne volgare e malvagia. La principessa iniziò a viaggiare da un regno all'altro, lasciando una triste immagine di sé, mentre il popolo mormorava sconsolato. A questo punto, il marito Luchino Visconti di Milano si insospettì e inviò una spia per monitorare la malvagia moglie. Fosca decise di ritirarsi nuovamente e di tornare a casa sua, nel Castello di Savignone, dove riceveva il suo amante ogni notte e al quale porgeva una corda dalla torre della fortezza per farlo salire, fino al sorgere del sole. Dopo aver scoperto la relazione, Luchino Visconti decise di difendere il suo onore e ordinò ad un assassino di uccidere il ragazzo. Dopo il tetro ordine del marito di Fosca, l'amante sconosciuto fu trovato in fondo ad un burrone nei pressi del castello. Il giovane, ben visto dalle persone del luogo. Questo creò uno scompiglio generale. Fosca, distrutta dal dolore, finse di riconciliarsi con il marito, ma solo perché aveva tramato un piano terribile, con l’intenzione di avvelenarlo. Oltre ai molteplici spettri, testimoni di una felicità matrimoniale che durò ben poco, sembra che nel castello appaiano due fiammelle danzanti come simbolo della nobildonna e del suo giovane amante. Le due anime sono tutt’ora inseguite da un grosso serpente, presunto fantasma dell’assassino incaricato dal marino di Fosca o proprio del marito, Luchino Visconti, che per pura coincidenza, oppure no, ha un biscione nello stemma del casato. Oggi il castello resta ancora in rovina; all'inizio dell'estate 2013 l'Amministrazione Comunale di Savignone ha avviato i lavori di messa in sicurezza e di riutilizzo funzionale del castello; il restauro, che interessa il vano voltato d'ingresso, la corte e la torre a ferro di cavallo, è volto non solo a salvaguardare quanto rimane del rudere, sia dal lato storico che da quello strutturale, ma anche riqualificare l'edificio rendendolo al contempo idoneo ad ospitare eventi, mostre e manifestazioni, riconsegnando alla cittadinanza il simbolo del Comune. Il fascino delle rovine del castello di Savignone è innegabile, esso giace talmente integrato nella natura circostante che da lontano è quasi difficile scorgerne le...
Read moreA cinque anni d'età andavo già in villeggiatura a Castellorosso, località di Savignone, proprio sotto il Castello dei Fieschi. A dieci anni guidai un gruppo di scout a visitarlo e così tutte le mie estati seguenti, fino a vent'anni, ci feci capolino con Aldo, Adriano, Stefano e Paolo, ovvero "gli Zunini", miei cari amici. Ora il castello è visibile solo dall'esterno per ragioni di sicurezza ma nei giochi di ragazzini lo esplorammo in ogni recondito e pericoloso particolare. Se ne ha notizia come proprietà dei vescovi di Tortona all'inizio dell'XIII secolo e poi passò ai Fieschi di Savignone e Montoggio di cui anche il toponimo Crocefieschi indica il valico nelle terre di codesti ricchissimi signori. Non molti sanno che il Castello era collegato mediante una serie di posti di guardia e alcune torri per la comunicazione con segnali visivi; a Regiosi, presso Casella, alcuni conoscono la posizione dei ruderi della torre contemporaneamente visibile dai castelli di Montoggio e Savignone costituita a tal scopo. Famosa è invece la storia della Fosca, Isabella Fieschi, la bella castellana dalla torbida storia il cui fantasma si ascolterebbe urlare in alcune notti dalle rovine del sinistro maniero. La visita al castello si sporge verso il pericoloso burrone su cui occorre avere grande attenzione e non sporgersi: diversi decenni fa un gruppo di scout, le cui collettive imprese avventate sempre mi lasciano perplesso, si avventurarono con innevamento sul burrone e due ragazzini scivolarono fermandosi su un piccolo alberello prima del salto mortale. Giunti i vigili del fuoco chiamati dai compagni, uno dei militi cercò di raggiungerli ma scivolò a sua volta non riuscendo a fermarsi e fu recuperato esanime al fondo del burrone. Salendo facilmente pochi metri lungo la cresta di puddinga su cui è il castello ci si trova di fronte ad una parete di roccia strapiombante che ha la caratteristica di produrre una eco con un ritardo di alcuni secondi. Ho percorso in arrampicata il canale che solca la parete dell'antistante Monte Brughea e, nonostante la facilità della salita, che per i passi di minor difficoltà non supera il II-III grado, ne sconsiglio a tutti il percorso per la qualità della roccia, la quantità di detriti mobili e la completa assenza di possibilità di...
Read moreIl castello di Savignone, attualmente in rovina, fu un tempo fortezza e residenza padronale nonché oggetto di battaglie ed assedi. È anche un luogo di leggende. Si trova incastrato su un roccione di puddinga che sovrasta da un'altezza di 150 metri il comune di Savignone. È stato recentemente messo in sicurezza dal comune di Savignone, ma è normalmente chiuso al pubblico. Il castello, essendo costruito sulla cresta di roccia, è particolarmente impressionante, circondato sui lati da pareti di roccia strapiombanti nella valle. Si raggiunge a piedi in pochi minuti da Savignone, percorrendo un sentiero abbastanza ripido. La visita dall'esterno, molto interessante, va fatta con una certa attenzione, ma ne...
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