Partendo dal giardino Largo San Zanobi ,dopo via Roma di Scandicci,seguendo la strada di Mosciano e via Canto alle Gracchie per circa 8 km si giunge presso Via del Lago, si può parcheggiare ai lati della strada provinciale. Via del Lago si presenta come una strada sterrata che attraversa vigneti e si apre su uno splendido panorama della Roveta da una parte, e dall’altra su San Michele a Torri, per ca 1 km si giunge infine ad una radura dopo ca 15 min dove sulla destra una sbarra indica “proprietà privata” ma a fianco della vigna un percorso ghiaioso in discesa è il passaggio adibito a itinerario turistico, come segnalato dai colori bianco/rosso sulla sbarra, dopo 300 ca a un bivio una segnalazione vi indica la direzione. Il tratto finale del percorso, dentro il bosco, è delimitato da una rete verde e si percorre in discesa, fare attenzione perché è sconnesso. Il Mulino che appare davanti ai nostri occhi è rimasto funzionante fino al 700 quando i contadini lo usavano per macinare le granaglie. Tutto il complesso era costituito da tre macine poste all’interno della costruzione vicino alla diga che permettevano di far funzionare almeno una delle tre macine quando il livello dell’acqua si fosse abbassato. Con il tempo il fango compromettendo il funzionamento e dopo nel 1832 in seguito alla morte di due fratelli per annegamento nel laghetto artificiale sottostante questo fu svuotato. I ruderi del mulino abbandonato, rappresentano uno scenario molto suggestivo e decadente, con l’acqua che precipita da una cascata dentro una pozza verde. Addentrarsi dentro il mulino occorre molta attenzione perché nei pavimenti si aprono delle voragini che per la mancanza delle misure di sicurezza si corre il rischio di cadere al disotto, con gravi conseguenze. Il luogo però appare affascinate e ombroso, consiglio a chiunque di trascorrere un...
Read moreLuogo quasi ignorato da tutte le guide turistiche della zona e anche trovarlo non è facile visto che esternamente è quasi invisibile a causa della vegetazione che lo ricopre. Il mulino è una costruzione semicircolare nata come diga per sbarrare il corso del borro dei Lami. La struttura è organizzata su tre livelli e presente delle grandi arcate tonde , parzialmente franate, all'interno delle quali scorrono le acque che alimentavano le macine in pietra alcune ancora sul posto, anche se divelte. La struttura è pericolante ma è ancora possibile camminare nel corridoio con volta botte situato al terzo piano. Oggi l'acqua dopo aver attraversato alcuni locali esce allo scoperto e forma una cascata che si getta in una pozza circolare sottostante. Qualche decina di metri più a valle sono visibili i ruderi di una seconda struttura, probabilmente un secondo mulino, del quale rimangono alcuni cisternini voltati a botte, delle gore e...
Read moreVisita al Mulinaccio, Scandicci – Giugno 2025
Il Mulinaccio di Scandicci è un luogo ricco di fascino storico e naturale. Durante la visita di giugno 2025, ho trovato l’ambiente trascurato, immerso nel verde, con un’atmosfera tranquilla e suggestiva. Le rovine del vecchio mulino evocano un passato rurale autentico, e i sentieri nei dintorni permetterebbero una piacevole passeggiata nella natura. Ideale per chi cerca un angolo di pace vicino alla città. Peccato per la mancanza di indicazioni più dettagliate o di una guida sul posto, che avrebbe arricchito l’esperienza culturale. In ogni caso, un luogo che merita una visita, soprattutto nelle belle giornate primaverili . Occhio. Ci sono state frane che hanno reso difficile visitare luogo. Da una parte ci sono transenne con divieti. Dall'altra si riesce passare, ma...
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