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Saepinum Archaeological Area — Attraction in Sepino

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Saepinum Archaeological Area
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Saepinum Archaeological Area
ItalyMoliseSepinoSaepinum Archaeological Area

Basic Info

Saepinum Archaeological Area

Contrada Altilia 1, 86017 Sepino CB, Italy
4.6(1.5K)
Open 24 hours
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Ratings & Description

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Cultural
Outdoor
Family friendly
attractions: , restaurants:
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+39 0874 790207
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CTE Molise | Partytech _ where Bits meet Beats
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Wed, Dec 10 • 10:00 PM
45 Via Del Benessere, 86010 Nuova Comunità
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Reviews of Saepinum Archaeological Area

4.6
(1,467)
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5.0
6y

Sepino è un centro di pianura, situato ai piedi del Matese e aperto sulla valle del Tammaro. Il nome deriva probabilmente da saepire = “recintare” ad indicare l’antico stazzo recintato connesso all’allevamento transumante, attività continuata poi nel forum pecuarium. La città romana è preceduta da un centro fortificato di epoca sannitica che sorge sulla montagna retrostante, detta di “Terravecchia”, espugnato dai romani nel 293 a.C., durante la terza guerra sannitica, ed in seguito a ciò abbandonato dalla popolazione che si sposta appunto a valle. Sceglie un luogo che è punto di incontro di due assi stradali che diventano il decumano e il cardo massimi della città: il tratturo Pescasseroli-Candela e quello trasversale che scende dal Matese e prosegue verso le colline della piana del Tammaro. Il centro ha una sua prima organizzazione nel II secolo a.C. e la massima fioritura in età augustea, quando vengono costruiti o restaurati i più importanti edifici della città (dal foro alla basilica, dal macellum alle terme). L’impianto urbano si mantiene vitale almeno fino al IV-V secolo d.C., quando si registra un nuovo fermento edilizio, probabilmente a seguito del terremoto del 346 d.C. che colpì il Sannio e la Campania. A questo periodo segue una forte crisi economica e demografica, aggravata dalle devastazioni della guerra greco-gotica (535-553 d.C.) riflessa nell’abbandono e crollo degli edifici più importanti del centro, nel restringimento dell’area abitata, nell’interramento del basolato del foro e nell’uso sepolcrale di alcune aree ai suoi margini. Nel 667 d.C. si ha la cessione di tutta la piana ad una colonia di Bulgari da parte dei duchi longobardi di Benevento e la ripresa dell’agricoltura per opera dei benedettini del monastero di S. Sofia di Benevento. La ripresa dura fino alla metà del IX secolo d.C. quando il territorio è minacciato dalle scorrerie dei Saraceni e la popolazione si sposta sulle cime che circondano la piana, alla ricerca di luoghi più sicuri, determinando la successiva nascita dei castelli. La popolazione della Sepino romana si sposta così nel Castellum Sepini, l’attuale Sepino, posto in montagna, in un luogo più sicuro e difendibile. La situazione rimane immutata fino all’arrivo dei Normanni, nella prima metà del XI secolo d.C., quando il territorio di Sepino, insieme a quello di Campobasso, diviene una delle baronie della...

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5.0
7y

This site is easily found off the main road.Parking in the restaurant car park.Beautiful site to visit on a sunny day.There is a small museum on site showing finds through the ages.The museum building is the round one you can see around the amphitheatre.It is constructed out of the old houses that were on site.Beautiful to just walk around and enjoy the atmosphere.A few signs written in English and Italian.Read up on the site before you come.The area is crossed by the sheep route and we were fortunate to have chosen the day when the sheep were driven through the ruins.A great experience.Do not miss the funeral tombs,one outside the Bojano gate and the other more impressive o e at the opposite gate.Can not recommend this site enough for people who like...

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5.0
28w

I’ve seen many Roman ruins in Italy. This one is special—as it captures a fairly complete authentic representation of life 2,000 years ago. Its history of renovation although complex has been quite minimal over the last few hundred years. After major efforts after WWII, things sat dormant for decades. Recently, with a major investment from the Ministry of Culture, things are hopping. I’ve taken guests here for three decades. The recent improvements and upgraded operations are impressive. There’s about 40 staff on site working very hard, including professional archeologists and forest management experts. Ask for lead staff Lorenzo and Isabella among others. There’s a snack shop just beyond the Roman...

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Pasquale Dell' ErarioPasquale Dell' Erario
Sepino è un centro di pianura, situato ai piedi del Matese e aperto sulla valle del Tammaro. Il nome deriva probabilmente da saepire = “recintare” ad indicare l’antico stazzo recintato connesso all’allevamento transumante, attività continuata poi nel forum pecuarium. La città romana è preceduta da un centro fortificato di epoca sannitica che sorge sulla montagna retrostante, detta di “Terravecchia”, espugnato dai romani nel 293 a.C., durante la terza guerra sannitica, ed in seguito a ciò abbandonato dalla popolazione che si sposta appunto a valle. Sceglie un luogo che è punto di incontro di due assi stradali che diventano il decumano e il cardo massimi della città: il tratturo Pescasseroli-Candela e quello trasversale che scende dal Matese e prosegue verso le colline della piana del Tammaro. Il centro ha una sua prima organizzazione nel II secolo a.C. e la massima fioritura in età augustea, quando vengono costruiti o restaurati i più importanti edifici della città (dal foro alla basilica, dal macellum alle terme). L’impianto urbano si mantiene vitale almeno fino al IV-V secolo d.C., quando si registra un nuovo fermento edilizio, probabilmente a seguito del terremoto del 346 d.C. che colpì il Sannio e la Campania. A questo periodo segue una forte crisi economica e demografica, aggravata dalle devastazioni della guerra greco-gotica (535-553 d.C.) riflessa nell’abbandono e crollo degli edifici più importanti del centro, nel restringimento dell’area abitata, nell’interramento del basolato del foro e nell’uso sepolcrale di alcune aree ai suoi margini. Nel 667 d.C. si ha la cessione di tutta la piana ad una colonia di Bulgari da parte dei duchi longobardi di Benevento e la ripresa dell’agricoltura per opera dei benedettini del monastero di S. Sofia di Benevento. La ripresa dura fino alla metà del IX secolo d.C. quando il territorio è minacciato dalle scorrerie dei Saraceni e la popolazione si sposta sulle cime che circondano la piana, alla ricerca di luoghi più sicuri, determinando la successiva nascita dei castelli. La popolazione della Sepino romana si sposta così nel Castellum Sepini, l’attuale Sepino, posto in montagna, in un luogo più sicuro e difendibile. La situazione rimane immutata fino all’arrivo dei Normanni, nella prima metà del XI secolo d.C., quando il territorio di Sepino, insieme a quello di Campobasso, diviene una delle baronie della Contea di Molise.
Michael IademarcoMichael Iademarco
I’ve seen many Roman ruins in Italy. This one is special—as it captures a fairly complete authentic representation of life 2,000 years ago. Its history of renovation although complex has been quite minimal over the last few hundred years. After major efforts after WWII, things sat dormant for decades. Recently, with a major investment from the Ministry of Culture, things are hopping. I’ve taken guests here for three decades. The recent improvements and upgraded operations are impressive. There’s about 40 staff on site working very hard, including professional archeologists and forest management experts. Ask for lead staff Lorenzo and Isabella among others. There’s a snack shop just beyond the Roman south gate .
Doc VentiquattroDoc Ventiquattro
Sepinum. Cittadina di epoca romana (290 circa AC), fortificata e circondata da mura. Sorge lungo il corso del fiume Tammaro e lungo il tratturo che poneva in comunicazione l’Abruzzo (Pescasseroli) con la Puglia (Candela). Questi itinerari dell’antichità, percorsi dalle greggi sin da tempi remotissimi, hanno visto sorgere, grazie anche all’indotto economico commerciale che creavano, numerosi insediamenti lungo il loro corso, quale ad esempio Peltuinum (nell’Aquilano) posta lungo il Regio tratturo. La presenza di questa cittadina in una sede pianeggiante è successiva alle guerre che videro contrapposti Sanniti Pentri e Romani. Infatti dopo la sanguinosa caduta, per mano militare romana, dell’insediamento di Terravecchia (Sepino, Is) e la fine delle guerre sannitiche, venne meno la necessità militare e divenne preponderante una favorevole posizione commerciale garantita dalla posizione in pianura. I sentimenti antiromani dei Sanniti Pentri continuarono però nel corso del tempo e li videro allearsi con i nemici che, via via, si schierarono contro Roma. Pirro, poi, Annibale e, successivamente, ricoprendo un ruolo molto attivo nell’alleanza dei popoli Italici che combatterono contro Roma, nel corso delle Guerre Sociali. Cionondimeno, pur essendosi i Sanniti sempre schierati dalla parte perdente dei conflitti, Sepinum continuò la sua floridezza sociale ed economica (Municipium romano) per secoli. Alcune famiglie (Gens Neratia) fecero anche una grande fortuna, costruendosi anche solido prestigio politico a Roma. Nel periodo medioevale la cittadina, ormai caduta in rovina, venne chiamata dai dominatori arabi “Al Tell” cioè città in rovina, da cui deriverà l’attuale toponimo di Altilia. Visitabile liberamente, non esiste orario di apertura, appare ben tenuta, pulita ed in ordine. Molto piacevole da visitare, magari associando una visita al non troppo distante Santuario/Anfiteatro Sannitico di Pietrabbondante (Is)
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Pasquale Dell' Erario

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Doc Ventiquattro

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