We recently had the pleasure of visiting the Libarna Archeological Site, and it was a truly spectacular experience. The visit was made even more memorable by our amazing guide, who was not only incredibly knowledgeable but also very friendly and engaging.
One of the highlights of the visit was the tranquility of the site. There were no tourists or other people around, which allowed us to fully immerse ourselves in the history and beauty of the area. We were given the unique opportunity to enter the site and walk through designated areas around the main features, including the impressive amphitheater and theatre. Additionally, we explored two of the forty city blocks of ancient Libarna, which provided a fascinating glimpse into the past.
Overall, the Libarna Archeological Site is a hidden gem that offers a peaceful and enriching experience. I highly recommend it to anyone interested in history...
Read moreLungo la strada provinciale 35 “dei Giovi” tra Arquata Scrivia e Serravalle Scrivia in provincia di Alessandria affiorano i resti dell’antica città romana di Libarna. L’origine del popolamento della piana di Libarna risale alla media età del Ferro (VI-V secolo a.C.), quando la creazione di un emporio etrusco a Genova nella prima metà del VI secolo a.C. attiva lungo la valle della Scrivia una direttrice commerciale verso la pianura padana e le aree transalpine. L’origine della città, con il ruolo e la funzione di punto strategico è da ricondurre al tracciamento della via Postumia, da Genova ad Aquileia, nel 148 a.C. Il collegamento con la grande strada consolare è all’origine dello sviluppo di Libarna, centro con connotazioni commerciali e di transito funzionali alla sosta di persone e di merci lungo la via. La “riscoperta” della città avviene in occasione dell’apertura della “strada regia” Torino-Genova (1820-1825) e della realizzazione delle linee ferroviarie Genova-Novi-Torino (1850-1852) e Genova-Milano (1912). Solo nel 1924, con l’imposizione del vincolo archeologico, cessano le distruzioni e si intraprendono interventi di consolidamento e restauro dei monumenti. L'attuale area archeologica rappresenta una piccola parte dell'antica città, che occupava una superficie molto più estesa, ma l'area è molto ben tenuta e conservata: La città sorgeva su un terreno pianeggiante, ricco di acque, circondato da colline. Le strade dividevano la città in tanti spazi di forma tendenzialmente quadrata, ma di dimensioni differenti. Esse erano lastricate, rettilinee con collettori di scarico convogliati verso l'odierno rio della Pieve. La vita in città era ben organizzata e la città riceveva acqua tramite un acquedotto, era ricca di sorgenti, pozzi e fontane. Si possono visitare i resti perimetrali di alcuni edifici: il teatro, l'anfiteatro, il foro, le abitazioni (con botteghe e ambulatorio). Mentre il foro e le terme sono tuttora interrate. Non dimenticate di visitare il bellissimo pavimento decorato che faceva parte di una sala da pranzo: tra due fasce di mosaici a disegno geometrico in bianco e nero campeggia un mosaico (databile al II secolo d.C.) di grandi dimensioni che rappresenta Ambrosia aggredita dal re Licurgo e trasformata in vite da Dioniso che la vuole porre in salvo. L'area degli scavi di proprietà dello Stato Italiano, oltre che sito archeologico è teatro anche di eventi museali, musicali ed artistici. Ogni anno più di 4000 visitatori....
Read moreUn sito archeologico che meriterebbe di essere più conosciuto.
Girovagando in rete scopriamo l'esistenza dei resti dell'antica città di Libarna, ubicata tra Arquata Scrivia e Serravalle. L'attuale area archeologica rappresenta una piccola parte dell'antica città, che occupava una superficie molto più estesa. Sono visibili l'anfiteatro, il teatro, due quartieri di abitazioni e alcune strade urbane. Le terme, le porte ubiche e il foro dopo gli scavi archelogici sono stati reinterrati, e sono visibili attraverso ricostruzioni in 3d. Si evidenzia ad un primo sguardo la tipica disposizione delle colonie romane con il reticolato delle strade che si incrociano ad angolo retto e il foro in posizione centrale.
L'ingresso è gratuito ed il sito è molto ben tenuto e pulito: fa specie che ad aprire ai visitatori i cancelli di ingresso sia una archeologa della soprintendenza di Alessandria - per altro molto gentile e disponibile. Forse facendo pagare un modico biglietto di entrata si potrebbe pensare ad un custode, lasciando a lei la parte di accoglienza prettamente didattica. Se passate da queste parti vi...
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