Murales e installazioni artistiche: un viaggio tra le piccole strade della frazione di Sessa Aurunca “Sembra uscito da un libro di favole”. E’ il primo pensiero che ti balena in mente quando il tuo sguardo incrocia quello di Giovanni Casale. La barba lunga, una simpatica salopette e il sorriso che traspare anche dietro la mascherina. Il suo abbigliamento ricorda un po’ il cappellaio matto di Alice nel Paese delle Meraviglie. Del resto anche lo stesso Valogno, frazione di Sessa Aurunca, è un po’ il borgo delle meraviglie. Le sue stradine, i suoi muri, i suoi piccoli cortili da qualche anno ospitano opere di street art e installazioni d’arte con il chiaro obiettivo di “colorare il grigio dell’anima”. Giovanni Casale – Valogno Borgo d’Arte Qui a 400 metri sul livello del mare, a poco più di 10 chilometri dal Vulcano di Roccamonfina, tra le stradine strette di Valogno vivono appena 89 persone, di cui più del 70% ultra 65enni. Non c’è un alimentari, non c’è un bar, solo case vuote e pochi anziani. Un paese che rischiava di inserire il suo nome nella lunga lista di borghi fantasma disseminati un po’ lungo tutto lo Stivale, dove, appunto, il grigio si allargava a macchia d’olio. Insomma un “anti-luogo”. A mantenere vivo questo posto è l’intuizione di Giovanni, che dalla “caciara” del Tufello (quartiere di Roma), si trasferisce nel silenzio di Valogno e realizza l’Associazione culturale Il Risveglio per “colorare il dolore della malattia di un figlio, che ci ha portati dall’essere una famiglia stile ‘Mulino Bianco’ a fare i conti con la vera esistenza fatta di preghiere e imprecazioni”. Tanto coraggio e non pochi sacrifici, per dare vita ad un’autentica “chiamata alle arti” coinvolgendo le persone che popolano il borgo. Ascoltando la sua storia ti viene da pensare che forse un po’ matti bisogna esserlo per davvero. “Abbiamo individuato nel grigio il dolore: come può essere una malattia, un lutto, la perdita di un amico, di un posto di lavoro; dinamiche che accadevano e accadono al 90% delle persone che decidono di vivere e non di esistere. Sentimenti che in maniera trasversale accomunano gli abitanti e la gran parte delle persone che ci vengono a trovare – ci racconta Giovanni. Noi abbiamo provato a vedere il grigio dal punto di vista artistico come una non tinta, un non colore”. La sua casa, non è soltanto sede dell’associazione, ma un posto aperto a tutti. Oggi Valogno è un luogo di incontri, di storie e scambi di idee. Grazie all’associazione, si avvia un percorso di riappropriazione dell’identità personale e territoriale, da parte di chi vive da queste parti. “Il percorso prima dei murales è stato quello di recuperare l’identità di questo luogo, riportando alla luce i portali del borgo, nessuno dei quali è più coperto dal cemento. Oggi al suo interno conta 96 installazioni d’arte, una quarantina di murales e il resto degli interventi in ceramica o arti applicate” – ci spiega Giovanni, che insieme alla moglie Dora, hanno contattato gli artisti (tutti pagati dall’associazione), scegliendo di comune accordo, in una prima fase del progetto, i temi del disegno. Cosa che oggi avviene in maniera autonoma: gli artisti locali da soli si preparano il muro e lo dipingono o si organizzano per realizzare nuove installazioni. L’opera si adagia sul contenuto, tanto che nel borgo di Valogno è possibile ammirare un presepe con tanto di linguaggio per i non vedenti, messo all’esterno di un’abitazione che accoglie anche un...
Read moreMi ha incuriosito il racconto seguito su youtube di una visitatrice. Allora una domenica con mia moglie siamo andati a visitare questa frazione del comune di Sessa Aurunca. La località è immersa nel verde dei monti Aurunci, appennini che si affacciano in molti tratti sulla costa tra Sperlonga e la provincia di Caserta. Il piccolo centro si visita in 30 minuti e a parte i murales e alcuni addobi che la ingentilscono, non c'è tant'altro. I murales sono molto artistici e suggestivi tanto che viene in mente il come questi siano nati così copiosi in quasi tutte le pareti delle case del piccolo borgo. Ce ne sono di diversa fattura a dimostrare che le mani dei bravi artisti hanno seguito stili diversi. Poi il centro non può offrire altro, nemmeno un bar per dissetarsi o un caffè se si vuole. Si riprende la macchina e si sale fino a 1600 mt attraverso bellisimi e altrettanto suggestivi castagneti. Il monte trova il suo apice a Roccamonfina. Una passeggiata con dei panorami che si affacciano sulla costa. Si riscende a Sessa Aurunca che è sorprendente: tanto poco nota quanto importante da vedere. Non ho voluto dare 5 stelle perché almeno un bar a Valogno o dintorni ci...
Read more5 stelle per la bellezza del luogo, una piccola frazioncina che mostra una ottantina di murales, alcuni davvero belli. Ma quello che colpisce è che i pochi abitanti fanno davvero tanto per rendere "artistico" ogni angolo di questo borgo, di impianto settecentesco. Al grande impegno degli abitanti che hanno allestito anche un piccolo ritrovo bar improvvisato con tanto di macchina per il caffè a cialde, purtroppo non trova altrettanto riscontro la presenza delle istituzioni: manca una segnaletica stradale, manca un parcheggio (occorre parcheggiare lungo la provinciale sui marciapiedi), manca un bagno pubblico (supplisce l'unica attività commerciale rimasta in loco, un ristorante che fa anche da piccolo bar). Ed è un peccato perché questo borgo potrebbe davvero diventare una attrazione turistica in considerazione anche della meravigliosa posizione in mezzo ai rigogliosi boschi del vulcano ormai spento di Roccamonfina. E in una terra che offre castagne, funghi (porcini in primis), tartufi e altre bontà. Per questo le 5 stelle sono per gli abitanti che non si arrendono, per le istituzioni le stelle...
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