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Pizzo d'Evigno — Attraction in Stellanello

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Pizzo d'Evigno
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Pizzo d'Evigno
ItalyLiguriaStellanelloPizzo d'Evigno

Basic Info

Pizzo d'Evigno

17020 Stellanello, Province of Savona, Italy
4.8(90)
Open 24 hours
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spot

Ratings & Description

Info

Outdoor
Adventure
Scenic
Pet friendly
Off the beaten path
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Discover the secrets of Taggiasca oil
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Mon, Dec 29 • 2:00 PM
18038, Sanremo, Liguria, Italy
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Reviews of Pizzo d'Evigno

4.8
(90)
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5.0
2y

Ci sono arrivato partendo da Villa Faraldi, passando per il pizzo Aguzzo e Monte Ceresa. La giornata non era delle migliori ma le nubi erano alte e la vetta risultava libera. Si gode un panorama a 360 gradi dalla piana di Albenga al golfo dianese ad Imperia ed oltre, fino alle Alpi liguri. In vetta una statua della Madonna ed una grossa croce metallica ed il libro di vetta su cui descrivere la propria esperienza o mettere un pensiero personale. Andata e ritorno 18 km e circa 5 ore di cammino. Portare abbondante acqua nelle stagioni più calde e qualche snack o spuntino per riprendere energie. Sul cammino cavalli e bovini che pascolano indisturbati. Purtroppo anche troppe moto di comitive guidate che stonano con tutto il resto e segnano notevolmente i...

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5.0
6y

La vista è stupenda, il percorso è un po' accidentato si può percorre anche in bici mtb, con passaggi mediamente difficili, i sentieri sono anche solcati dal passaggio delle moto da enduro, creando dei canaloni che rendono il controllo un po' difficoltoso della mtb , consiglio comunque un e-bike mtb per superare le asperità dei sentieri, siccome è facile perdersi se non si conosce bene la zona suggerisco una pianificazione della gita, tenendo conto delle proprie capacità, per gli amanti della storia vale la pena ricordare che qui in questi luoghi le bande partigiane avevano gli accampamenti nella seconda guerra mondiale, dove Felice Cascione scrisse le parole di Fischia il Vento è infuria la bufera sulle note di nota...

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5.0
4y

Si tratta di una piramide erbosa alta 989 metri sul mare, al confine tra la provincia di Savona e quella di Imperia. Dalla vetta, si scorge la Corsica (nelle giornate più terse), ma anche la città di Albenga, Imperia, Diano Marina; nonché la riviera ligure quasi per intero; il monte Carmo, Galero, il gruppo del Beigua, l'Antola, il Maggiorasca fino alle Alpi Apuane (già situate in Toscana) e le Alpi Liguri (Mongioie, Pizzo d'Ormea, Monte Toraggio per citarne alcuni). Escursione interessante anche...

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Raffaele MaradeiRaffaele Maradei
Ci sono arrivato partendo da Villa Faraldi, passando per il pizzo Aguzzo e Monte Ceresa. La giornata non era delle migliori ma le nubi erano alte e la vetta risultava libera. Si gode un panorama a 360 gradi dalla piana di Albenga al golfo dianese ad Imperia ed oltre, fino alle Alpi liguri. In vetta una statua della Madonna ed una grossa croce metallica ed il libro di vetta su cui descrivere la propria esperienza o mettere un pensiero personale. Andata e ritorno 18 km e circa 5 ore di cammino. Portare abbondante acqua nelle stagioni più calde e qualche snack o spuntino per riprendere energie. Sul cammino cavalli e bovini che pascolano indisturbati. Purtroppo anche troppe moto di comitive guidate che stonano con tutto il resto e segnano notevolmente i sentieri.....peccato
Gianni CamanzoGianni Camanzo
La vista è stupenda, il percorso è un po' accidentato si può percorre anche in bici mtb, con passaggi mediamente difficili, i sentieri sono anche solcati dal passaggio delle moto da enduro, creando dei canaloni che rendono il controllo un po' difficoltoso della mtb , consiglio comunque un e-bike mtb per superare le asperità dei sentieri, siccome è facile perdersi se non si conosce bene la zona suggerisco una pianificazione della gita, tenendo conto delle proprie capacità, per gli amanti della storia vale la pena ricordare che qui in questi luoghi le bande partigiane avevano gli accampamenti nella seconda guerra mondiale, dove Felice Cascione scrisse le parole di Fischia il Vento è infuria la bufera sulle note di nota ballata russa
Mattia SandrinMattia Sandrin
Partenza da Imperia in bici fino a Diano San Pietro, lasciata quest'ultima ho perseguito a piedi lungo via Ai Prati, rimanendo in cresta fino al raggiungimento del Pizzo d'Evigno. Ultimi 200/300 metri una faticaccia non da poco ma la vista a 360° vale tutta la fatica.
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Ci sono arrivato partendo da Villa Faraldi, passando per il pizzo Aguzzo e Monte Ceresa. La giornata non era delle migliori ma le nubi erano alte e la vetta risultava libera. Si gode un panorama a 360 gradi dalla piana di Albenga al golfo dianese ad Imperia ed oltre, fino alle Alpi liguri. In vetta una statua della Madonna ed una grossa croce metallica ed il libro di vetta su cui descrivere la propria esperienza o mettere un pensiero personale. Andata e ritorno 18 km e circa 5 ore di cammino. Portare abbondante acqua nelle stagioni più calde e qualche snack o spuntino per riprendere energie. Sul cammino cavalli e bovini che pascolano indisturbati. Purtroppo anche troppe moto di comitive guidate che stonano con tutto il resto e segnano notevolmente i sentieri.....peccato
Raffaele Maradei

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La vista è stupenda, il percorso è un po' accidentato si può percorre anche in bici mtb, con passaggi mediamente difficili, i sentieri sono anche solcati dal passaggio delle moto da enduro, creando dei canaloni che rendono il controllo un po' difficoltoso della mtb , consiglio comunque un e-bike mtb per superare le asperità dei sentieri, siccome è facile perdersi se non si conosce bene la zona suggerisco una pianificazione della gita, tenendo conto delle proprie capacità, per gli amanti della storia vale la pena ricordare che qui in questi luoghi le bande partigiane avevano gli accampamenti nella seconda guerra mondiale, dove Felice Cascione scrisse le parole di Fischia il Vento è infuria la bufera sulle note di nota ballata russa
Gianni Camanzo

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Partenza da Imperia in bici fino a Diano San Pietro, lasciata quest'ultima ho perseguito a piedi lungo via Ai Prati, rimanendo in cresta fino al raggiungimento del Pizzo d'Evigno. Ultimi 200/300 metri una faticaccia non da poco ma la vista a 360° vale tutta la fatica.
Mattia Sandrin

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