La parte orientale della piazza del Duomo è dominata dalla prima residenza vescovile, detta in seguito Palazzo Pretorio, e dalla Torre di Piazza (detta anche Civica perché simbolo del potere comunale).La Torre alta 43metri, assume l’attuale configurazione architettonica nel corso del XV secolo, come conferma anche l’acquarello dipinto da Albrech Dürer nel 1495.E’ costruita su dodici livelli. Il primo livello, corrispondente ad un locale seminterrato privo di finestre e raggiungibile solo attraverso una botola a pavimento, è identificato con il fundus turris, utilizzato come carcere sin dalla prima metà del XIV secolo.Al terzo livello è documentata l’esistenza di un’altra prigione,denominata dei “quattro usci”, mentre la prigione del quarto livello era detta dei “tre usci”.La Torre non ha mai avuto un ingresso autonomo in quanto le prigioni del secondo e terzo livello erano direttamente collegate con Palazzo pretorio, sede dei tribunali cittadini. Al quarto e al quinto livello si accedeva dal sottotetto dell’adiacente palazzo per mezzo di scale in legno, eliminate nel corso dei lavori di restauro di Palazzo pretorio eseguiti a metà del secolo scorso.Da qui, dove sono stati posti i vecchi contrappesi dell’orologio, si raggiungono le prigioni del sesto livello e settimo livello per mezzo di una scala interna in pietra. L’accesso all’ottavo livello è più impegnativo, per la presenza di una scala lignea,stretta e di forte pendenza.Qui era collocato il meccanismo che faceva muovere i tre assi dell’orologio.ll decimo livello è costituito dalla cella campanaria, da cui si gode di una magnifica vista sulla città di Trento.L’undicesimo livello è ancora raggiungibile per mezzo di una scala a pioli e di qui,si può accedere al dodicesimo livello passando per uno stretto abbaino. La Torre civica poggia le sue fondamenta sui resti della Porta Veronensis e la sua esistenza è documentata a partire dalla fine del XII secolo. Nel corso dei secoli si distinguono, con più precisione, le carceri dei debiti, dette anche “della fermaiola” e quelle delle donne. Dai primi anni del XVI secolo il Comune provvede in più occasioni ad apportare riparazioni o adattamenti ai locali della Torre. Dai primi anni del XV secolo è accertata la presenza di una campana grande, in seguito detta anche “della renga”, ossia che chiamava all´arengo, cioè alle pubbliche assemblee,distinguendosi pertanto dalle campane della vicina chiesa cattedrale, destinate a ritmare i tempi della vita religiosa.Essa fu rinnovata nell’anno 1499 e nuovamente rifusa nel 1789. Accanto alle due campane è attestato, dal 1448, anche un orologio, alla cui regolamentazione era addetto un apposito ufficiale, di solito un fabbro ferraio. Come tutti gli orologi meccanici medievali, era costituito da un meccanismo che permetteva la battuta delle ore sulla campana grande della Torre. Dai primi anni del Cinquecento esso fu sostituito con un orologio dotato di quadrante e di un indice delle ore.Nel 1907 sono state restaurate le merlature e realizzata la copertura in rame sul tetto. Nel novembre 2011 laTorre di piazza è stata restituita alla città dopo due anni di restauri. I lavori hanno interessato il consolidamento delle strutture murarie. Il 4 agosto 2015 la Torre di piazza è stata oggetto di un grave incendio che ha completamente distrutto le strutture in legno tra l'VIII e l'XI livello, facendo crollare l'incastellatura campanaria che sosteneva la “Renga”.I lavori partiti all’inizio del 2018 hanno reso di nuovo accessibile la Torre Civica con la realizzazione di una nuova scala in acciaio, partendo dall'ottavo livello e passando attraverso gli assi dei quadranti e le travi che si sono conservate.Si può quindi raggiungere agevolmente e in totale sicurezza la cella campanaria.La nuova Renga, realizzata a Innsbruck, presso la Grassmayr, una delle ditte più conosciute a livello mondiale per la realizzazione di campane, è stata benedetta il giorno di San Vigilio di quest’anno dal vescovo Tisi, mentre la storica sarà posta alla base...
Read moreRealizzata nel 1150 circa sui resti di Porta Veronensis, porta di ingresso alla Tridentum romana lungo la via Claudia Augusta, fungeva da avamposto di difesa della piazza ed era stata voluta dal principe vescovo; costruita in pietra calcarea ammonitica, risultava piuttosto imponente, con mura spesse oltre due metri e un’altezza originaria di circa 22 metri. Un documento del 1224 attesta la presenza di campane per scandire la giornata lavorativa, mentre un altro del 1321 menziona un certo Giovanni, custode delle carceri. Nel tempo quindi, da un iniziale luogo fortificato con funzioni difensive, Torre Civica divenne un luogo di detenzione al pari di Torre Vanga e Torre della Tromba. Ospitava al massimo sei persone per volta in attesa di giudizio (che sarebbe stato pronunciato nell’adiacente Palazzo Pretorio, ai tempi sede del Tribunale collegato ai primi tre piani della Torre Civica). Alcune celle erano destinate alle donne, e chiamate pertanto “femenèle”, mentre la “fermaiola” era riservata ai debitori. Sono ancora visibili alcune scritte di carcerati, realizzate utilizzando probabilmente dei chiodi arruginiti, ed i passavivande per portare loro le pietanze. La cella campanaria ospitava tradizionalmente due campane, così importanti da portare un nome. I documenti ci dicono che ne 1449 un certo Bartolomeo da Rimini fu chiamato a Trento per fonderle. La “Renga” chiamava i cittadini al cosiddetto arengo (seduta pubblica), mentre la “Guardia”, più piccola, batteva le ore e segnalava la presenza di incendi. I loro rintocchi servivano a dettare al meglio i ritmi della vita cittadina, mentre quelle dell’adiacente Cattedrale di San Vigilio scandivano i tempi della vita religiosa. Nel 1545, in occasione del Concilio di Trento, la Torre venne abbellita con affreschi e dotata di un nuovo orologio. La facciata sulla pubblica piazza presentava immagini di San Vigilio, patrono della città, e della madre Santa Massenza, opere del pittore veronese Gerolamo Fontana. Questi affreschi furono restaurati nel 1723 dal celebre pittore Antonio Gresta di Ala, ma oggi sono purtroppo perduti. Durante le feste del Concilio di Trento (1545-1563) e in occasione del passaggio di grandi personalità la torre veniva illuminata e dalla sua sommità si sparavano fuochi d'artificio. Nell’agosto 2015 un incendio ha compromesso la settecentesca “Renga” (mentre la quattrocentesca “Guardia”, che presenta una preziosa immagine del Simonino, era fortunatamente in un deposito per un restauro). La temperatura ha infatti fuso lo stagno, che all’interno della lega del bronzo dà la sonorità alla campana, la quale è caduta di un livello. Il pesante battacchio è rotolato dalle scale scalfendo alcuni scalini ai piani inferiori. La campana, rimasta “muta”, è stata restaurata e poi riportata nella posizione in cui è stata rinvenuta; una nuova campana è stata fusa in sostituzione, e suona con la stessa tonalità di quella precedente. L’ultimo restauro del Comune ha permesso la riapertura della torre, consolidando le mura e realizzando una nuova, moderna scala in acciaio che conduce alla cella campanaria ed a un meraviglioso affaccio su Piazza Duomo. Le bruciature sulle travi sono state lasciate appositamente come testimonianza dell’evento. L’apertura della Torre e la conduzione delle visite guidate sono rese possibili grazie alla convenzione siglata tra il Comune di Trento, proprietario dell’edificio, e il Museo...
Read moreOto kompleksowa prezentacja Torre Civica (znanej też jako Torre di Piazza) — historycznej wieży w sercu Trydentu, na placu Duomo:
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🏛 Historia i znaczenie • Wieża została wzniesiona około połowy XII wieku na pozostałościach rzymskiej Porta Veronensis (I w. n.e.) jako element umocnień rezydencji biskupa Trento  . • Początkowa wysokość to około 22 m, później wielokrotnie nadbudowywana — do obecnych 45 m w XIV–XV wieku   . • Przez wieki pełniła różne funkcje: od obronnej i administracyjnej, po więzienie miejskie (różne cele, w tym dla kobiet i dłużników) aż do końca XIX wieku   . • Wieża była też punktem odniesienia dla mieszkańców — zegara i dźwięków dwóch dzwonów, „della Renga” i „della Guardia”, które wyznaczały rytm życia miejskiego i sygnalizowały ważne wydarzenia lub zagrożenia   .
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🧱 Architektura i struktura • Budowana z lokalnego wapienia ammonitowego, na planie prostokątnym ~7,6 × 7,8 m, z silnie zdobionymi narożnikami i murami grubości ponad 2 m u podstawy   . • Wieża ma 12 kondygnacji, z których do zwiedzania jest dostępnych 8 poziomów. Do góry prowadzą metalowe schody — 156 stopni   . • Dzień 4 sierpnia 2015 r. przyniósł pożar, który uszkodził wnętrze, w tym dzwon „Renga”. Po latach renowacji wieża została ponownie otwarta latem 2022 roku z zachowaniem śladów zdarzenia jako...
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