Der Fundplatz S’Ortali ’e su Monti liegt südlich von Tortoli in der Provinz Nuoro auf Sardinien. Er ist Standort einer Nuraghensiedlung (italienisch Villaggio nuragico), eines Gigantengrabes und einer Steinreihe.
Die Nuraghe von S’Ortali ’e su Monti (auch Nuraghe San Salvatore genannt) ist eine komplexe Nuraghe mit unregelmäßig elliptischer (nicht konischer) Seitenwand und besteht aus einem zentralen Turm (Mastio) und Seitentürmen. Der Mastio wurde 2010 ausgegraben und mittels einer Schicht aus der Bauzeit auf etwa 1500 v. Chr. datiert. Aus der Römerzeit wurden Bestattungen gefunden. Der Zugang weist einen Sturz auf, der ein wiederverwendeter Menhir ist. Er wird durch eine dreieckige Fensteröffnung überragt mit dem Zweck, ihn vom Gewicht des Mauerwerks zu entlasten. In einigen nuragischen Hütten wurden Silos für die Lagerung von Getreide und Mahlsteine gefunden.
Der Menhir stammt vielleicht von der Steinreihe auf dem nahen Hügel, wo noch zwei Menhire der Reihe stehen.
Das Gigantengrab von S’Ortali ’e su Monti besteht aus dem halbkreisförmigen Bogen der Exedra aus 15 Steinen, von denen einer wie eine Portalstele bzw. deren Rest aussieht, und der Galerie. Die in Sardu „Tumbas de los zigantes“ und (italienisch Tombe dei Giganti – plur.) genannten Bauten sind die größten pränuraghischen Kultanlagen Sardiniens und zählen europaweit zu den spätesten Megalithanlagen. Die 321 bekannten Gigantengräber sind Monumente der bronzezeitlichen Bonnanaro-Kultur (2.200-1.600 v. Chr.), die Vorläuferkultur der Nuraghenkultur ist. Die Anlage hat eine Zentralstele aufweist, die es bei Anlagen der zweiten Generation auf Sardinien ansonsten nicht gibt. Vor der Galerie steht der obere Teil einer Portalstele, die älter ist als der Quaderbau, der etwa von 1600 v. Chr. stammt. Der Zugang zur Galerie wurde in das Grundgestein geschnitten.
In der Nähe der Nuraghe liegen ein neolithisches Felsengrab (Domus de Janas) und die Nuraghe...
Read moreA 3 km dal centro abitato di Tortolì, si sviluppa il complesso archeologico riportato alla luce dall’archeologa Maria Ausilia Fadda nel 1990/1991, che comprende un nuraghe provvisto di antemurale, un vicino villaggio, tre menhir, una seconda cortina muraria, una tomba ipogeica e la tomba di giganti. Quest’ultima risale all’età del bronzo e sorge su una piccola collina al di là della strada che la divide dalla zona in cui si erge il nuraghe, costruito nello stesso periodo (15° sec. a.C.). La tomba è di tipo a filari costituita da pareti di grossi blocchi di granito e di porfido che danno vita ad un corpo tombale absidato lungo 15 mt e largo 10. Il pavimento al suo interno è costituito da roccia affiorante e l’esedra è caratterizzata da lastre infisse a coltello nel terreno e un bancone sedile lungo tutto il perimetro. Al centro dell’esedra, sorge la stele centinata o quantomeno, una parte dei tre pezzi che la componevano. La pietra infatti è stata riposizionata per non lasciare il corridoio sprovvisto di portello di ingresso, il quale però risulta privo della consueta apertura di 55x65 cm circa. Il pezzo superiore lo troviamo infatti adagiato nel terreno, posteriormente all’ala sinistra dell’esedra. Entrambi i blocchi della stele presentano una cornice in bassorilievo che segue la forma a semicerchio di uno e quadrata dell’altro. Poco distanti dalla tomba, sono presenti due menhir, dei quali uno alto quasi 4 mt e un terzo risulta adagiato sul terreno. Essi sono databili tra il III° e II° millennio a.C. e facevano parte di una serie composta da almeno 25 menhir, probabilmente resti di un circolo megalitico, che furono poi riutilizzati nella costruzione del nuraghe e della tomba...
Read moreIl nuraghe ha un muro di cinta a pianta irregolarmente ellittica, non canonica, una torre centrale e torri laterali.
La torre centrale è stata scavata nel 2010, arrivando allo strato del periodo di costruzione (circa 1500 a.C.). Nella stratigrafia sono state rinvenute sepolture di epoca romana.
L'ingresso ha un architrave sormontato da una finestrella triangolare, con lo scopo di alleggerire il peso della muratura.
All'esterno della cinta muraria erano in passato state rinvenute alcune capanne nuragiche e, verso nord, un'area destinata all'immagazzinamento del grano, custodito in dieci silos. Molte delle capanne erano inoltre dotate di macine. Questo ritrovamento ha permesso di ipotizzare che la principale attività esercitata dagli abitanti del villaggio fosse la coltivazione del grano e la sua successiva lavorazione.
Nei pressi dell'area sacra neolitica della vicina collina gli abitanti del villaggio costruirono una tomba dei giganti per la sepoltura dei propri defunti. Nei pressi del nuraghe è presente anche una tomba a grotticella del neolitico recente...
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