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San Salvatore Abbey — Attraction in Unione dei Comuni Amiata Val d'Orcia

Name
San Salvatore Abbey
Description
The Abbazia di San Salvatore or Abbadia San Salvatore is an abbey on the Monte Amiata, in the town of Abbadia San Salvatore, Tuscany, Italy, to which it gives its name. The traditional account of its origin indicates that the Lombard king Ratchis founded the abbey in 743, entrusting it to the Benedictines.
Nearby attractions
Mining Museum Park
Via Suor Gemma, 1, 53021 Abbadia San Salvatore SI, Italy
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Piazza XX Settembre, 18, 53021 Abbadia San Salvatore SI, Italy
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Viale Roma, 39, 53021 Abbadia San Salvatore SI, Italy
Il Gatto e la Volpe
Via della Pace, 44, 53021 Abbadia San Salvatore SI, Italy
Pizzeria Ponte Del Prato
Via I Maggio, 25, 53021 Abbadia San Salvatore SI, Italy
Ristorante Fabbrini
Via della Pace, 38A, 53021 Abbadia San Salvatore SI, Italy
La lucciola
Via Adua, 29, 53021 Abbadia San Salvatore SI, Italy
Osteria dei Locandieri
Via Trento, 37, 53021 Abbadia San Salvatore SI, Italy
Ristorante Il Cantinone
Via Asmara, 14, 53021 Abbadia San Salvatore SI, Italy
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San Salvatore Abbey
ItalyTuscanyUnione dei Comuni Amiata Val d'OrciaSan Salvatore Abbey

Basic Info

San Salvatore Abbey

Via del Monastero, 50, 53021 Abbadia San Salvatore SI, Italy
4.6(672)
Open 24 hours
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spot

Ratings & Description

Info

The Abbazia di San Salvatore or Abbadia San Salvatore is an abbey on the Monte Amiata, in the town of Abbadia San Salvatore, Tuscany, Italy, to which it gives its name. The traditional account of its origin indicates that the Lombard king Ratchis founded the abbey in 743, entrusting it to the Benedictines.

Cultural
Scenic
Family friendly
Accessibility
attractions: Mining Museum Park, restaurants: Osteria La Confusa, Il Viandante Goloso, Horto Sapiens, Galleria Centrale, Il Gatto e la Volpe, Pizzeria Ponte Del Prato, Ristorante Fabbrini, La lucciola, Osteria dei Locandieri, Ristorante Il Cantinone
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+39 0577 777352
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abbaziasansalvatore.it

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Alessio GuiggiAlessio Guiggi
Un bel monastero, fondato nella seconda metà del VIII secolo per volere del re longobardo Rachis. Secondo la tradizione la decisione fu presa a seguito dell'apparizione della Trinità sulla sommità di un albero...la verità era un preciso disegno politico di Rachis finalizzato alla protezione ed al controllo dei traffici lungo la via Francigena. L'edificio è in sobrio stile romanico, probabilmente il primo del genere nel senese. La facciata è alta e stretta, affiancata da due torrioni uno dei quali incompiuto. Pregevole al suo interno il "Christus Triumphans", un crocifisso ligneo policromo del XII secolo. Per quasi mille anni l'abbazia ha custodito il "Codex Amiatinus" (oggi conservato presso la Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze) che è la più antica copia manoscritta conservata integralmente della Bibbia nella versione latina redatta da San Girolamo. Bellissima e suggestiva la "cripta", un ambiente caratterizzato da un'armonica alternanza di colonne con archi e volte a crociera in un disegno architettonico raro per l'epoca storica a cui risale. Vi sono 35 colonne (di cui 24 originali) di forme diverse e ricche di motivi vegetali e figure zoomorfe o simboliche. Interessantissime quella con il "nodo gordiano" e quella "storica", nel cui capitello sono raffigurate 4 teste forse dei fondatori dell'abbazia.
alisei. netalisei. net
L’antica abbazia si affaccia su una bella e ampia piazza ed è affiancata da edifici storici. La chiesa ha una facciata a capanna alta e stretta affiancata da due campanili di cui solo uno è rimasto intatto, a quello di destra manca la parte superiore. Dell’intero corpo abbaziale, oggi è rimasta la basilica con la sua cripta e il chiostro, tutti visitabili. L’interno della basilica si sviluppa su una pianta a croce latina ad unica navata in stile romanico con tetto a capriate in legno. Austera e bella nella sua semplicità. Il presbiterio è decisamente sollevato a vantaggio della sottostante cripta. Curiosa la presenza di tre archi concentrici affrescati che contribuiscono a dare una maggiore profondità alla chiesa. Sopra l’altare maggiore domina un bel Crocifisso ligneo policromo della fine del XII secolo e le due cappelle laterali si presentano ricche di affreschi. La cripta ha subito un recente e lungo restauro a cui si è aggiunta una illuminazione scenografica che offre una splendida visione di questo capolavoro di architettura. Sono presenti ben 35 colonne con capitelli aventi forme singolari e tutte diverse, una vera meraviglia.
Michela TorcellanMichela Torcellan
Tappa fondamentale per chi ama il medioevo. Fondata a metà del secolo VIII dai Longobardi che intendevano consacrare il luogo di un'apparizione divina, l'abbazia fu centro di vita, arte e cultura per secoli. Rimane la cripta, troppo rimaneggiata per datarla con sicurezza, forse risalente all'epoca longobarda o forse no. È comunque innegabile il fascino di questa struttura dai capitelli e dalle colonne diverse, dai materiali e dalle forme disparate, tutta archetti e cornici in mattoni. Un'atmosfera mistica e arcana ci avvolge e ci sovrasta, anche se non sapremo mai quanto c'è di realmente altomedievale. Rimaniamo nel mistero che, se possibile, aggiunge malia a tutto il complesso. Da vedere.
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Un bel monastero, fondato nella seconda metà del VIII secolo per volere del re longobardo Rachis. Secondo la tradizione la decisione fu presa a seguito dell'apparizione della Trinità sulla sommità di un albero...la verità era un preciso disegno politico di Rachis finalizzato alla protezione ed al controllo dei traffici lungo la via Francigena. L'edificio è in sobrio stile romanico, probabilmente il primo del genere nel senese. La facciata è alta e stretta, affiancata da due torrioni uno dei quali incompiuto. Pregevole al suo interno il "Christus Triumphans", un crocifisso ligneo policromo del XII secolo. Per quasi mille anni l'abbazia ha custodito il "Codex Amiatinus" (oggi conservato presso la Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze) che è la più antica copia manoscritta conservata integralmente della Bibbia nella versione latina redatta da San Girolamo. Bellissima e suggestiva la "cripta", un ambiente caratterizzato da un'armonica alternanza di colonne con archi e volte a crociera in un disegno architettonico raro per l'epoca storica a cui risale. Vi sono 35 colonne (di cui 24 originali) di forme diverse e ricche di motivi vegetali e figure zoomorfe o simboliche. Interessantissime quella con il "nodo gordiano" e quella "storica", nel cui capitello sono raffigurate 4 teste forse dei fondatori dell'abbazia.
Alessio Guiggi

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L’antica abbazia si affaccia su una bella e ampia piazza ed è affiancata da edifici storici. La chiesa ha una facciata a capanna alta e stretta affiancata da due campanili di cui solo uno è rimasto intatto, a quello di destra manca la parte superiore. Dell’intero corpo abbaziale, oggi è rimasta la basilica con la sua cripta e il chiostro, tutti visitabili. L’interno della basilica si sviluppa su una pianta a croce latina ad unica navata in stile romanico con tetto a capriate in legno. Austera e bella nella sua semplicità. Il presbiterio è decisamente sollevato a vantaggio della sottostante cripta. Curiosa la presenza di tre archi concentrici affrescati che contribuiscono a dare una maggiore profondità alla chiesa. Sopra l’altare maggiore domina un bel Crocifisso ligneo policromo della fine del XII secolo e le due cappelle laterali si presentano ricche di affreschi. La cripta ha subito un recente e lungo restauro a cui si è aggiunta una illuminazione scenografica che offre una splendida visione di questo capolavoro di architettura. Sono presenti ben 35 colonne con capitelli aventi forme singolari e tutte diverse, una vera meraviglia.
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Tappa fondamentale per chi ama il medioevo. Fondata a metà del secolo VIII dai Longobardi che intendevano consacrare il luogo di un'apparizione divina, l'abbazia fu centro di vita, arte e cultura per secoli. Rimane la cripta, troppo rimaneggiata per datarla con sicurezza, forse risalente all'epoca longobarda o forse no. È comunque innegabile il fascino di questa struttura dai capitelli e dalle colonne diverse, dai materiali e dalle forme disparate, tutta archetti e cornici in mattoni. Un'atmosfera mistica e arcana ci avvolge e ci sovrasta, anche se non sapremo mai quanto c'è di realmente altomedievale. Rimaniamo nel mistero che, se possibile, aggiunge malia a tutto il complesso. Da vedere.
Michela Torcellan

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Reviews of San Salvatore Abbey

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L'abbazia di San Salvatore dà il nome al (quasi omonimo) borgo di Abbadia San Salvatore, sul Monte Amiata e ha origini antichissime: fu fondata nel 743 d.C. per volontà dei re longobardi Astolfo e Ratchis, nobili del Friuli, nel luogo dove quest'ultimo -come narra la leggenda- vide apparire, durante una battuta di caccia, la figura di Cristo sopra un abete bianco. L'edificazione dell'attuale chiesa iniziò nei primi decenni dell'anno 1000 sotto la guida dell'abate tedesco Winizzo e si concluse nel 1035. Consacrata nel 1036 (anno di morte di Winizzo) ebbe grande sviluppo in epoca carolingia, quando contava ben 100 monaci ed era un'importante tappa di pellegrinaggio sulla Via Francigena. La facciata della chiesa si rifà allo stile “Westwerk”: prospetto a capanna molto slanciato a due torri motivo dell'architettura sacra carolingia e ottoniana. Fu Abbazia imperiale e benedettina e tenne nel corso dei secoli stretti rapporti con il mondo germanico, sembra - tra l'altro - che il toponimo Amiata derivi dal temine teutonico “Heimat” (Patria). Nel 1228 l'abbazia passò all'ordine cistercense di Cateaux che favorì lo sviluppo agricolo e commerciale del luogo: tra il 1100 e il 1200 sorse così il popoloso centro medievale di Abbadia San Salvatore che contava nel 1348, ben 2500 abitanti. La fase dei primi anni del XVII sec. vide, sotto l'abate Rocca, la ricostruzione del chiostro e la trasformazione della chiesa in chiave barocca. L'Abbazia prosperò fine al 1782 quando, la chiesa fu soppressa e ridotta al rango di semplice parrocchia. Nel transetto vi sono due piccole Cappelle intitolate rispettivamente alla Madonna della Pieve (nel braccio sinistro) e al Santissimo Salvatore (nel braccio destro) entrambe con pregevoli affreschi di Francesco Nasini databili attorno alla metà del Seicento. La carattesistica di maggior interesse dell'Abbazia è senz'altro la sua ampia e bellissima cripta longobarda con trentadue colonne ed altrettanti capitelli (tutti diversi fra loro) di cui venticinque originali. La forza evocativa dell'ambiente è peraltro ora ottimamente enfatizzata dal nuovo “recente” impianto illuminotecnico. Va infine doverosamente segnalato che questa abbazia ha costudito per quasi mille anni il “Codex Amiatinus” ovvero, una delle più antiche versioni in latino della Bibbia conosciuta e redatta da Sofronio Eusebio Girolamo, oggi conservata presso la biblioteca Mediceo Laurenziana a Firenze. Invito infine, tutti i colleghi recensori a distinguere attentamente fra Abbadia San Salvatore e Abbazia San Salvatore! Nel primo caso: Abbadia San Salvatore, è il nome del Comune ossia dell'agglomerato urbano, quindi, commenti e foto vanno riferiti al paese in generale: strade, piazze, negozi, monumenti, folclore, panorami etc. Nel secondo caso: Abbazia San Salvatore, è il nome della celebre chiesa longobarda sita in via del Monastero, qui commenti e foto devono riguardare esclusivamente le peculiarità della chiesa! Non del paese in generale! Questo al fine di non divulgare (seppur in buona fede) informazioni inutili e infondate verso l'infinito bacino di utenti che si avvalgono di...

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Un bel monastero, fondato nella seconda metà del VIII secolo per volere del re longobardo Rachis. Secondo la tradizione la decisione fu presa a seguito dell'apparizione della Trinità sulla sommità di un albero...la verità era un preciso disegno politico di Rachis finalizzato alla protezione ed al controllo dei traffici lungo la via Francigena. L'edificio è in sobrio stile romanico, probabilmente il primo del genere nel senese. La facciata è alta e stretta, affiancata da due torrioni uno dei quali incompiuto. Pregevole al suo interno il "Christus Triumphans", un crocifisso ligneo policromo del XII secolo. Per quasi mille anni l'abbazia ha custodito il "Codex Amiatinus" (oggi conservato presso la Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze) che è la più antica copia manoscritta conservata integralmente della Bibbia nella versione latina redatta da San Girolamo. Bellissima e suggestiva la "cripta", un ambiente caratterizzato da un'armonica alternanza di colonne con archi e volte a crociera in un disegno architettonico raro per l'epoca storica a cui risale. Vi sono 35 colonne (di cui 24 originali) di forme diverse e ricche di motivi vegetali e figure zoomorfe o simboliche. Interessantissime quella con il "nodo gordiano" e quella "storica", nel cui capitello sono raffigurate 4 teste forse dei fondatori...

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L’antica abbazia si affaccia su una bella e ampia piazza ed è affiancata da edifici storici. La chiesa ha una facciata a capanna alta e stretta affiancata da due campanili di cui solo uno è rimasto intatto, a quello di destra manca la parte superiore. Dell’intero corpo abbaziale, oggi è rimasta la basilica con la sua cripta e il chiostro, tutti visitabili. L’interno della basilica si sviluppa su una pianta a croce latina ad unica navata in stile romanico con tetto a capriate in legno. Austera e bella nella sua semplicità. Il presbiterio è decisamente sollevato a vantaggio della sottostante cripta. Curiosa la presenza di tre archi concentrici affrescati che contribuiscono a dare una maggiore profondità alla chiesa. Sopra l’altare maggiore domina un bel Crocifisso ligneo policromo della fine del XII secolo e le due cappelle laterali si presentano ricche di affreschi. La cripta ha subito un recente e lungo restauro a cui si è aggiunta una illuminazione scenografica che offre una splendida visione di questo capolavoro di architettura. Sono presenti ben 35 colonne con capitelli aventi forme singolari e tutte diverse, una...

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