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FAI - Villa Della Porta Bozzolo — Attraction in Unione dei comuni del Medio Verbano

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FAI - Villa Della Porta Bozzolo
Description
Villa Della Porta Bozzolo is a villa located at Casalzuigno in the province of Varese, northern Italy. It was donated by the heirs of the Italian senator and pathologist Camillo Bozzolo to the Fondo per l'Ambiente Italiano—the National Trust of Italy—who now manage it.
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Antico Borgo Sanda
Via Sanda, 16, 21030 Casalzuigno VA, Italy
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FAI - Villa Della Porta Bozzolo
ItalyLombardyUnione dei comuni del Medio VerbanoFAI - Villa Della Porta Bozzolo

Basic Info

FAI - Villa Della Porta Bozzolo

Viale Senatore Camillo Bozzolo, 5, 21030 Casalzuigno VA, Italy
4.7(1.4K)
Open 24 hours
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spot

Ratings & Description

Info

Villa Della Porta Bozzolo is a villa located at Casalzuigno in the province of Varese, northern Italy. It was donated by the heirs of the Italian senator and pathologist Camillo Bozzolo to the Fondo per l'Ambiente Italiano—the National Trust of Italy—who now manage it.

Cultural
Outdoor
Family friendly
attractions: , restaurants:
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Phone
+39 0332 624136
Website
fondoambiente.it

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Fri, Dec 5 • 5:00 PM
21030, Brenta, Lombardy, Italy
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Fri, Dec 5 • 10:00 AM
21018, Sesto Calende, Lombardy, Italy
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Fri, Dec 5 • 5:00 PM
28838, Stresa, Piedmont, Italy
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Reviews of FAI - Villa Della Porta Bozzolo

4.7
(1,363)
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5.0
2y

I Palazzi e le Ville sono luoghi incantati e poterli visitare, laddove possibile, sono occasioni da non perdere. Il FAI offre in tutta Italia queste splendide opportunità. In particolare è imperdibile la visita della villa a Casalzuigno. La casa nobiliare, le cui proprietà si estendevano su tutta la Valcuvia, era un vero e proprio “regno autonomo”. Laddove oggi nel parco si ammirano i prati che salgono al bosco con la salita estetica e scenografica, si estendeva un enorme vigneto le cui uve lavorate e riposte in cantina ( le attrezzature potete ammirarle in tutta la loro forza nelle cantine), fornivano ai proprietari il vino per i pasti e i banchetti. Anche il bosco era ‘a servizio’ delle mense perché ricco un tempo di una fungaia di porcini! Ma ancora: sotto la loggia, in cima alla scalinata del parco, ci sono ancora “le pesciere”, oggi coi pesci rossi ma una volta c’era la riserva di pesci di fiume e di lago! Idem gli orti sottostanti, oggi tutti coltivati a fiori, erano destinati a rifornire le cucine la cui dispensa, sussiste ancora oggi anche se non visitabile in quanto parte dell’edificio in cui tutt’ora vive l’ultimo proprietario! Esisteva pure una ‘ghiacciaia’, che i contadini stipavano con la ‘neve buona’ per la conservazione delle carni macellate. Tutto questo detto, mentre passeggiate nel parco, salite sul belvedere e su, fino al bosco..se avete gambe. Troverete alle estremità del parco, due angoli pieni di rose in cui sostare prima di entrare nelle sale della Villa e restare esterrefatti dalle decorazioni che non solo ricoprono soffitti e mura ma pure stipiti, porte e scuri delle finestre! Ogni stanza e’ un gioiello da gustare, ammirare e tenere a mente come un bel ricordo. La Villa offre ristoro in un bar ristorante in cui vale la pena fermarsi: gestore gentilissima, ristoratrice appassionata, ospita anche eventi con ospiti numerosi. Fra i bei ricordi potete prendere un souvenir nella bottega della biglietteria: io ho trovato un cuore tintinnante e dei dolci buonissimi! Buona...

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4.0
3y

Bella villa aperta per le giornate primaverili FAI, con stanze e arredamento d'epoca. Ampio parco che conduce ad un belvedere. Suggerirei di inserire qualche fiore in più, oltre ai narcisi gialli: il colpo d'occhio sarebbe impagabile. Ampio parcheggio gratuito proprio davanti alla proprietà.

Qui sotto una breve descrizione storica tratta dal volantino ricevuto durante la giornata del FAI: la storia della Villa ha inizio nella seconda metà del Cinquecento, epoca in cui il nobile notaio Giroldino Della Porta acquistò una estesa proprietà fondiaria a Casalzuigno, per edificarvi una dimora signorile, le cui tracce sono ancora oggi in parte visibili nella zona occidentale del complesso. Al secolo successivo risale la prima riqualificazione della struttura originaria, con la realizzazione, in corrispondenza della corte nobiliare, delle ali che trasformarono la pianta della Villa in una "U" secondo una tipologia architettonica diffusa nella Lombardia del tempo. Risale alla prima metà del Settecento la ricca decorazione degli interni (ad opera dei lombardi Antonio Maria Porani e Paolo Salvione), la realizzazione dell'oratorio e, in occasione delle nozze di Gian Angelo III Della Porta con Isabella Giulini, l'articolata trasformazione del parco. In epoca barocca la Villa raggiunse così il massimo del suo splendore, divenendo una vera e propria "villa di delizia".

Gli anni seguenti segnarono un lento ed inarrestabile declino dei Della Porta e con esso una progressiva decadenza del complesso. Con l'estinzione della casata nel 1817, la Villa passó ai Carpani, poi nel 1861 ai Richini ed infine ai Bozzolo, che apporteranno tra Otto e Novecento numerosi restauri ed aggiornamenti, nell'intento di trasformare l'antico edificio in una moderna e confortevole residenza estiva. Seguirà un periodo di abbandono e di spoliazioni fino alla decisione nel 1989 degli eredi Bozzolo di donare al FAI - Fondo Ambiente Italiano l'importante dimora. conservando per la famiglia l'usufrutto di...

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5.0
1y

Un bellissima scoperta! Un luogo ben tenuto. Da visitare ed anche rivisitare.Complimenti alla guida Sara: accogliente,spiegazioni interessanti e ben snocciolate,in modo chiaro. È stata indicata la possibilità di effettuare picnic, con proprio cibo al sacco (questa informazione telefonicamente non era stata fornita, ma in aggiunta era stara indicata la possibilità di pranzare fuori dalla Villa e poi rientrare per continuare la visita in autonomia) o acquistato presso la Caffetteria/Ristorante I Rustici, sua sui prati,che sotto la Filanda oppure sui tavolini del viale dei Tigli,ma in ingresso vi è un cartello che invece afferma che i pic-nic non sono ammessi sui prati. Magari è opportuno modificare il cartello.Anche in personale in biglietteria è stato molto accogliente e disponibile. Non è legato al luogo,ma dato che a seguito delle domande postaci dalle persone in biglietteria, riporto la mia valutazione sulla Caffetteria/Ristorante I Rustici. La mia domanda era mirata al fatto di capire se si trattasse di una ulteriore attività del FAI, i cui guadagni, come quelli dei prodotti venduti in biglietteria, servivano per l'attività della associazione.Si tratta invece di una attività privata, il FAI dà in gestione i locali ed il giardino. Sapevamo che avremmo pagato qualcosa in più e non discutiamo sulla qualità del prodotto, ma sinceramente il vitello tonnato era proprio un boccone. Accattivante la possibilità di farsi preparare il picnic:: cappelli di paglia, stuoie, borse di tela per il trasporto dei prodotti di cui c'è una diversa scelta. Non conosciamo il costo, ma se rapportato al costo del ristorante supponiamo non sia indifferente. Ad oggi, per quella che è stata la nostra esperienza, consiglierei un luogo esterno alla villa oppure di portarsi il sacco del...

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Vanda SicilianoVanda Siciliano
I Palazzi e le Ville sono luoghi incantati e poterli visitare, laddove possibile, sono occasioni da non perdere. Il FAI offre in tutta Italia queste splendide opportunità. In particolare è imperdibile la visita della villa a Casalzuigno. La casa nobiliare, le cui proprietà si estendevano su tutta la Valcuvia, era un vero e proprio “regno autonomo”. Laddove oggi nel parco si ammirano i prati che salgono al bosco con la salita estetica e scenografica, si estendeva un enorme vigneto le cui uve lavorate e riposte in cantina ( le attrezzature potete ammirarle in tutta la loro forza nelle cantine), fornivano ai proprietari il vino per i pasti e i banchetti. Anche il bosco era ‘a servizio’ delle mense perché ricco un tempo di una fungaia di porcini! Ma ancora: sotto la loggia, in cima alla scalinata del parco, ci sono ancora “le pesciere”, oggi coi pesci rossi ma una volta c’era la riserva di pesci di fiume e di lago! Idem gli orti sottostanti, oggi tutti coltivati a fiori, erano destinati a rifornire le cucine la cui dispensa, sussiste ancora oggi anche se non visitabile in quanto parte dell’edificio in cui tutt’ora vive l’ultimo proprietario! Esisteva pure una ‘ghiacciaia’, che i contadini stipavano con la ‘neve buona’ per la conservazione delle carni macellate. Tutto questo detto, mentre passeggiate nel parco, salite sul belvedere e su, fino al bosco..se avete gambe. Troverete alle estremità del parco, due angoli pieni di rose in cui sostare prima di entrare nelle sale della Villa e restare esterrefatti dalle decorazioni che non solo ricoprono soffitti e mura ma pure stipiti, porte e scuri delle finestre! Ogni stanza e’ un gioiello da gustare, ammirare e tenere a mente come un bel ricordo. La Villa offre ristoro in un bar ristorante in cui vale la pena fermarsi: gestore gentilissima, ristoratrice appassionata, ospita anche eventi con ospiti numerosi. Fra i bei ricordi potete prendere un souvenir nella bottega della biglietteria: io ho trovato un cuore tintinnante e dei dolci buonissimi! Buona visita a tutti!!
Stefano LocatelliStefano Locatelli
Bella villa aperta per le giornate primaverili FAI, con stanze e arredamento d'epoca. Ampio parco che conduce ad un belvedere. Suggerirei di inserire qualche fiore in più, oltre ai narcisi gialli: il colpo d'occhio sarebbe impagabile. Ampio parcheggio gratuito proprio davanti alla proprietà. Qui sotto una breve descrizione storica tratta dal volantino ricevuto durante la giornata del FAI: la storia della Villa ha inizio nella seconda metà del Cinquecento, epoca in cui il nobile notaio Giroldino Della Porta acquistò una estesa proprietà fondiaria a Casalzuigno, per edificarvi una dimora signorile, le cui tracce sono ancora oggi in parte visibili nella zona occidentale del complesso. Al secolo successivo risale la prima riqualificazione della struttura originaria, con la realizzazione, in corrispondenza della corte nobiliare, delle ali che trasformarono la pianta della Villa in una "U" secondo una tipologia architettonica diffusa nella Lombardia del tempo. Risale alla prima metà del Settecento la ricca decorazione degli interni (ad opera dei lombardi Antonio Maria Porani e Paolo Salvione), la realizzazione dell'oratorio e, in occasione delle nozze di Gian Angelo III Della Porta con Isabella Giulini, l'articolata trasformazione del parco. In epoca barocca la Villa raggiunse così il massimo del suo splendore, divenendo una vera e propria "villa di delizia". Gli anni seguenti segnarono un lento ed inarrestabile declino dei Della Porta e con esso una progressiva decadenza del complesso. Con l'estinzione della casata nel 1817, la Villa passó ai Carpani, poi nel 1861 ai Richini ed infine ai Bozzolo, che apporteranno tra Otto e Novecento numerosi restauri ed aggiornamenti, nell'intento di trasformare l'antico edificio in una moderna e confortevole residenza estiva. Seguirà un periodo di abbandono e di spoliazioni fino alla decisione nel 1989 degli eredi Bozzolo di donare al FAI - Fondo Ambiente Italiano l'importante dimora. conservando per la famiglia l'usufrutto di alcuni alloggi.
Rachele CiceriRachele Ciceri
Un bellissima scoperta! Un luogo ben tenuto. Da visitare ed anche rivisitare.Complimenti alla guida Sara: accogliente,spiegazioni interessanti e ben snocciolate,in modo chiaro. È stata indicata la possibilità di effettuare picnic, con proprio cibo al sacco (questa informazione telefonicamente non era stata fornita, ma in aggiunta era stara indicata la possibilità di pranzare fuori dalla Villa e poi rientrare per continuare la visita in autonomia) o acquistato presso la Caffetteria/Ristorante I Rustici, sua sui prati,che sotto la Filanda oppure sui tavolini del viale dei Tigli,ma in ingresso vi è un cartello che invece afferma che i pic-nic non sono ammessi sui prati. Magari è opportuno modificare il cartello.Anche in personale in biglietteria è stato molto accogliente e disponibile. Non è legato al luogo,ma dato che a seguito delle domande postaci dalle persone in biglietteria, riporto la mia valutazione sulla Caffetteria/Ristorante I Rustici. La mia domanda era mirata al fatto di capire se si trattasse di una ulteriore attività del FAI, i cui guadagni, come quelli dei prodotti venduti in biglietteria, servivano per l'attività della associazione.Si tratta invece di una attività privata, il FAI dà in gestione i locali ed il giardino. Sapevamo che avremmo pagato qualcosa in più e non discutiamo sulla qualità del prodotto, ma sinceramente il vitello tonnato era proprio un boccone. Accattivante la possibilità di farsi preparare il picnic:: cappelli di paglia, stuoie, borse di tela per il trasporto dei prodotti di cui c'è una diversa scelta. Non conosciamo il costo, ma se rapportato al costo del ristorante supponiamo non sia indifferente. Ad oggi, per quella che è stata la nostra esperienza, consiglierei un luogo esterno alla villa oppure di portarsi il sacco del picnic da casa.
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Rachele Ciceri

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