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Sant'Anna di Stazzema - Museo e Parco Nazionale della Pace — Attraction in Unione dei comuni della Versilia

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Sant'Anna di Stazzema - Museo e Parco Nazionale della Pace
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Sant'Anna di Stazzema - Museo e Parco Nazionale della Pace
ItalyTuscanyUnione dei comuni della VersiliaSant'Anna di Stazzema - Museo e Parco Nazionale della Pace

Basic Info

Sant'Anna di Stazzema - Museo e Parco Nazionale della Pace

Via Coletti, 22, 55040 Sant'Anna LU, Italy
4.8(781)
Open 24 hours
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spot

Ratings & Description

Info

Cultural
Outdoor
Scenic
Family friendly
Accessibility
attractions: , restaurants:
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Phone
+39 0584 772025
Website
santannadistazzema.org

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Reviews of Sant'Anna di Stazzema - Museo e Parco Nazionale della Pace

4.8
(781)
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5.0
2y

Sant'Anna di Stazzema non è luogo di "solare" vacanza turistica ... amena e ridente oasi di pace. Qui è passata la barbarie che solo una 2a Guerra Mondiale ha saputo esprimere così ferocemente ... senza esclusione di "nefandezze". Era l' alba del 12 agosto del 1944 quando alcuni reparti tedeschi, guidati probabilmente da alcuni collaborazionisti italiani, circondarono tutta la zona dando vita a un massacro che non risparmio nessuno, in prevalenza donne, vecchi e bambini (gli uomini si erano allontanati nei boschi limitrofi credendo si trattasse di un rastrellamento atto a "prelevare", appunto, gli uomini per destinarli all'Organizzazione Todt, impegnata a fortificare la Linea Gotica dopo i "fatti" di Cassino). Non c'erano state azioni partigiane che potessero far pensare a possibili rappresaglie da parte di un esercito ormai prossimo alla sconfitta in Italia (dopo Cassino le forze alleate risalirono rapidamente verso la Pianura Padana e la Linea Gotica era l'ultimo baluardo ad impedire la disfatta) ... anzi, la zona di Sant'Anna di Stazzema era stata dichiarata "Zona Bianca" ossia luogo adatto ad accogliere gli sfollati. Ciò nonostante, come pare abbia accertato la magistratura militare italiana ... "non si trattò di rappresaglia a seguito di azioni del nemico ma di un atto di terrorismo atto a soggiogare la popolazione con il terrore" (informazioni Wikipedia). 560 persone furono massacrate senza pietà (tra le vittime 65 bambini sotto i dieci anni e donne in stato interessante) a colpi di mitragliatrice, bombe a mano e il fuoco ... tre ore poco più di terrore e a mezzogiorno tutto era compiuto. Quella povera gente non ha mai ricevuto giustizia, nonostante il tardivo tentativo italiano (ricordate il caso dell'Armadio della Vergogna" nel 1994?) ma soprattutto per le difficoltà sorte con il sistema giudiziale tedesco. Oggi nei luoghi dove una volta c'erano le scuole c'è un Museo che è memoria di questo tragico evento ... voci dei superstiti, foto, oggetti e documenti (struggente memoria). Davanti alla Chiesa dedicata a Sant'Anna c'è un cippo dove si ricorda che in quel luogo 132 persone furono uccise (compreso il Parroco Don Innocenzo Lazzeri, Medaglia d'oro) a colpi di mitragliatrice e arse utilizzando le panche della Chiesa (anch'essa data alle fiamme). Struggente la storia della famiglia Tucci, di Foligno ... furono trucidati 8 bambini (dai pochi mesi, il più piccolo, a 15 anni, il più grande) assieme alla mamma ... si è salvò solo il padre perché non presente. Oggi i poveri resti dell'eccidio riposano nel Monumento Ossario sul Col di Cava realizzato nel 1948 su progetto dell'Arch. Salvadori. Si tratta di una torre alta 12 metri aperta da quattro arcate dove è collegato un gruppo scultoreo rappresentante una giovane mamma con il sui bambini trucidati dal fuoco vigliacco di uomini senza onore né speranza ... 😥💖🌹🙏 Una nota per gli appassionati della bici da corsa. La salita a Sant'Anna di Stazzema è cosa seria ... 10 km (per chi vuole salire al Sacrario 12 km circa) con pendenza che raramente scende sotto il 10% (solo pochi tratti dove si può recuperare) con punte anche al 15/16% ... soprattutto se decidi di salire da Monteggiori (i dati sono inerenti proprio da quel versante) ... buon...

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8y

A Sant'anna nel periodo della guerra la vita scorreva come sempre. Un paese poco meno di 400 persone. I bambini portavano a pascolo le pecore, gli uomini a lavoro nei boschi e le donne a filare...le giovani ragazze andavano alla fonte per prendere l'acqua e sbocciavano i primi amori...si sentivono gli uccellini cantare da poggio a poggio. Per arrivare c'era solo una astrada sterrata e ci si arrivava solo a piedi. Per questo nel '44 quando i viveri stavano finendo nelle grandi citta iniziarono a scappare ed andare in luoghi sicuri come quaesto considerate "zone bianche". Da Firenze da Lucca Massa, si sentivano al sicuro lassu. Gli abitanti di sant'Anna accolsero tutti, diventarono più di 1200 persone... e poi il 12 Agosto, arrivarono nazisti e fascisti a piedi lassu con la morte negli occhi. Gli umoni di Sant'Anna scapparono nelle montagne per non essere catturati e passati alle armi, pensavano che alle donne e ai bambini non sarebbe successo nulla...alle 7 del mattino il paese era circondato poi ci fu un eccidio rastrellarono i civili, li chiusero nelle stalle o nelle cucine delle case, li uccisero con colpi di mitra, bombe a mano, colpi di rivoltella. La vittima più giovane, Anna Pardini, aveva 2 mesi. 560 persone donne,...

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8y

Il Museo Storico di Sant’Anna di Stazzema è stato inaugurato nel 1982, dal Presidente della Repubblica italiana Sandro Pertini, ed è dedicato ai temi della Seconda Guerra Mondiale, della Resistenza e degli atroci eccidi nazi-fascisti.

Il percorso museale accompagna i visitatori con una narrazione che parte dalla data dell’armistizio del settembre 1943 per arrivare ai terribili eventi dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema, avvenuto all’alba del 12 agosto 1944, in cui morirono per mano dei nazi-fascisti circa 540 persone tra uomini, donne e bambini.

Al suo interno il Museo è ricco di contenuti multimediali e di un importante centro di documentazione (Archivio e Biblioteca)

E' possibile visitare i luoghi che furono il doloroso teatro dell’eccidio: la piazza della Chiesa e i borghi del paese su cui si abbatté la furia omicida dei nazi-fascisti. Nel percorso è possibile seguire delle opere artistiche che raffigurano la via Crucis, ponendo a parallelo tra la passione di Gesù Cristo e i principali avvenimenti della strage di Sant’Anna,

Luogo simbolico è il Monumento Ossario, il sacrario dove riposano le vittime della strage, in un punto panoramico che abbraccia idealmente tutta la Versilia.

Ingresso...

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Michele AngarellaMichele Angarella
A Sant'anna nel periodo della guerra la vita scorreva come sempre. Un paese poco meno di 400 persone. I bambini portavano a pascolo le pecore, gli uomini a lavoro nei boschi e le donne a filare...le giovani ragazze andavano alla fonte per prendere l'acqua e sbocciavano i primi amori...si sentivono gli uccellini cantare da poggio a poggio. Per arrivare c'era solo una astrada sterrata e ci si arrivava solo a piedi. Per questo nel '44 quando i viveri stavano finendo nelle grandi citta iniziarono a scappare ed andare in luoghi sicuri come quaesto considerate "zone bianche". Da Firenze da Lucca Massa, si sentivano al sicuro lassu. Gli abitanti di sant'Anna accolsero tutti, diventarono più di 1200 persone... e poi il 12 Agosto, arrivarono nazisti e fascisti a piedi lassu con la morte negli occhi. Gli umoni di Sant'Anna scapparono nelle montagne per non essere catturati e passati alle armi, pensavano che alle donne e ai bambini non sarebbe successo nulla...alle 7 del mattino il paese era circondato poi ci fu un eccidio rastrellarono i civili, li chiusero nelle stalle o nelle cucine delle case, li uccisero con colpi di mitra, bombe a mano, colpi di rivoltella. La vittima più giovane, Anna Pardini, aveva 2 mesi. 560 persone donne, bambini e anziani.
Lorenzo VannoniLorenzo Vannoni
Il Museo Storico di Sant’Anna di Stazzema è stato inaugurato nel 1982, dal Presidente della Repubblica italiana Sandro Pertini, ed è dedicato ai temi della Seconda Guerra Mondiale, della Resistenza e degli atroci eccidi nazi-fascisti. Il percorso museale accompagna i visitatori con una narrazione che parte dalla data dell’armistizio del settembre 1943 per arrivare ai terribili eventi dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema, avvenuto all’alba del 12 agosto 1944, in cui morirono per mano dei nazi-fascisti circa 540 persone tra uomini, donne e bambini. Al suo interno il Museo è ricco di contenuti multimediali e di un importante centro di documentazione (Archivio e Biblioteca) E' possibile visitare i luoghi che furono il doloroso teatro dell’eccidio: la piazza della Chiesa e i borghi del paese su cui si abbatté la furia omicida dei nazi-fascisti. Nel percorso è possibile seguire delle opere artistiche che raffigurano la via Crucis, ponendo a parallelo tra la passione di Gesù Cristo e i principali avvenimenti della strage di Sant’Anna, Luogo simbolico è il Monumento Ossario, il sacrario dove riposano le vittime della strage, in un punto panoramico che abbraccia idealmente tutta la Versilia. Ingresso gratuito al museo
M.Giovanna _M.Giovanna _
Luogo della memoria da visitare con la dovuta calma e da conoscere per la propria cultura e la propria formazione. Provenendo dall'unica strada provinciale (attenzione: molto stretta e con curve) si arriva ad un ampio parcheggio libero. Da lì alla chiesetta e a qualche casa ci sono poche decine di metri da percorrere a piedi. C'è un bar. Il museo è poco oltre, ben allestito, con formidabile abbondanza di documentazione e testimonianze, tra foto, filmati, audio, citazioni, mappe accompagnati da testi esplicativi che ricostruiscono l'evento dell' eccidio e il contesto storico e territoriale, nonché gli sviluppi successivi agli anni della guerra. L'ingresso è ad offerta libera. Ricordare di portare denaro in contanti. Nel museo c'è il bookshop. Consigliabile recarsi in giorni di poco afflusso poiché la visita merita raccoglimento e concentrazione. Un magnifico sentiero nel bosco, lastricato in pietra e ben visibile perché è lo stesso percorso della via Crucis, porta al monumento e ossario alla sommità. Ripeto: prendersi tempo per non perdersi alcun angolo di tutta l'area, nemmeno il retro della chiesetta e arrivare preparati a sostenere un sisma emotivo.
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Michele Angarella

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Lorenzo Vannoni

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Luogo della memoria da visitare con la dovuta calma e da conoscere per la propria cultura e la propria formazione. Provenendo dall'unica strada provinciale (attenzione: molto stretta e con curve) si arriva ad un ampio parcheggio libero. Da lì alla chiesetta e a qualche casa ci sono poche decine di metri da percorrere a piedi. C'è un bar. Il museo è poco oltre, ben allestito, con formidabile abbondanza di documentazione e testimonianze, tra foto, filmati, audio, citazioni, mappe accompagnati da testi esplicativi che ricostruiscono l'evento dell' eccidio e il contesto storico e territoriale, nonché gli sviluppi successivi agli anni della guerra. L'ingresso è ad offerta libera. Ricordare di portare denaro in contanti. Nel museo c'è il bookshop. Consigliabile recarsi in giorni di poco afflusso poiché la visita merita raccoglimento e concentrazione. Un magnifico sentiero nel bosco, lastricato in pietra e ben visibile perché è lo stesso percorso della via Crucis, porta al monumento e ossario alla sommità. Ripeto: prendersi tempo per non perdersi alcun angolo di tutta l'area, nemmeno il retro della chiesetta e arrivare preparati a sostenere un sisma emotivo.
M.Giovanna _

M.Giovanna _

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