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Parco Naturale Regionale Monti Simbruini — Attraction in Vallepietra

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Parco Naturale Regionale Monti Simbruini
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Parco Naturale Regionale Monti Simbruini things to do, attractions, restaurants, events info and trip planning
Parco Naturale Regionale Monti Simbruini
ItalyLazioVallepietraParco Naturale Regionale Monti Simbruini

Basic Info

Parco Naturale Regionale Monti Simbruini

00020 Jenne, Metropolitan City of Rome Capital, Italy
4.6(838)
Open 24 hours
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spot

Ratings & Description

Info

Outdoor
Adventure
Family friendly
attractions: , restaurants:
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+39 0774 827219
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simbruini.it

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Sat, Dec 13 • 10:30 AM
Via della Pace, Valmontone, 00038
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dario fanidario fani
Natura selvaggia e imprevedibile in una delle più grandi aree protette del Lazio. Partiamo dal residence Agapito per incontrare Mariella (e i suoi tre cani) che ci accompagna lungo uno degli itinerari proposti. Percorriamo il sentiero che porta alla fonte di Faito, una delle più importanti del parco. L'acqua sgorga da una parete rocciosa a 1400 metri di quota, ed è fresca e limpida. Beviamo alla borraccia ascoltando i racconti di Mariella, che ci parla della storia e delle leggende di questo luogo. Ci mostra anche le tracce degli animali che popolano il parco, come il lupo, il cinghiale, il capriolo, il gatto selvatico. Avvistiamo un gruppo di camosci che pascolano tranquilli su un prato verde. Il paesaggio è mozzafiato: da un lato le vette dei monti Simbruini, dall'altro la valle dell'Aniene che si perde all'orizzonte. Il cielo è azzurro e terso, e il sole illumina i colori della natura. Respiro a pieni polmoni l'aria pura e profumata, e sento la pace del mondo che ci avvolge. Proseguiamo il nostro itinerario verso il lago del Fucino, un bacino artificiale creato nel 1877 per bonificare la zona paludosa che occupava la conca del Fucino. Il lago è circondato da una pista ciclabile e da un percorso naturalistico che offre splendide vedute sulle montagne circostanti. Noleggiamo le bici e pedaliamo per qualche chilometro lungo la riva del lago, ammirando i riflessi dell'acqua e i voli degli uccelli acquatici. Concludiamo la giornata con una visita al borgo di Filettino, il comune più alto del Lazio. Qui scopro una curiosa iniziativa: nel 2011, il sindaco di Filettino ha dichiarato l'indipendenza del suo paese e ha fondato la Repubblica Federale di Filettino, con tanto di bandiera, stemma e moneta propria (il fiorito). Una provocazione ironica ma anche un atto di orgoglio e di difesa dell'identità locale. Il giorno dopo si pranza dal Sor Paiolo, una trattoria tipica, dove si trovano le specialità della cucina locale: gnocchi al sugo di cinghiale, polenta con salsiccia e funghi porcini, formaggi pecorini e ricotta fresca. Il tutto accompagnato da un buon vino rosso e da una grappa fatta in casa. Io chiaramente mangio solo insalata, ma per chi può... Chiacchiero con il proprietario del locale, che mi racconta le sue esperienze di vita e di lavoro in questo angolo di paradiso. Si può stare un week end o un mese senza mai annoiarsi e si torna con il ricordo di un luogo incantevole, dove la natura e la cultura si fondono in armonia. Un luogo dove ritrovare il contatto con se stessi e con le cose semplici e autentiche della vita. Un luogo che vi consiglio di visitare, se volete scoprire le bellezze nascoste del nostro paese.
Giuliano TarquiniGiuliano Tarquini
Una giornat nei Monti Simbruini – la mia esperienza Sono sempre stato attratto dalla natura selvaggia e dai luoghi che sembrano ancora lontani dal tempo, e il Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini è stata una scoperta che ha superato ogni aspettativa. Appena arrivato, sono stato accolto da un paesaggio immenso, fatto di boschi di faggi, valli silenziose e cime maestose che superano i 2.000 metri. Nonostante fossi a pochi chilometri da Roma, sembrava di essere lontano anni luce dalla frenesia quotidiana. L’aria era pulita, fresca, e i suoni della natura riempivano tutto: fruscii, cinguettii, il vento tra gli alberi. Ho deciso di affrontare un percorso escursionistico segnalato – uno dei tanti che attraversano il parco – e mi sono trovato immerso in una faggeta spettacolare, con luce filtrata tra le fronde e un tappeto di foglie sotto i piedi. A tratti mi sembrava di camminare in una fiaba. La fauna è stata un’altra grande sorpresa: non ho avuto la fortuna di avvistare il lupo appenninico (che resta uno dei simboli del parco), ma ho incontrato cervi, volpi e numerosi uccelli rapaci, tra cui – credo – un falco pellegrino in volo. La presenza della fauna è fortissima e visibile, segno di un ambiente sano e tutelato. Una delle tappe più emozionanti è stata la visita a Subiaco, con i suoi monasteri medievali incastonati nella roccia. È un luogo che unisce perfettamente natura e spiritualità, e che racconta secoli di storia. Ho anche fatto una sosta a Cervara di Roma, un piccolo borgo scolpito nella montagna, con opere d’arte incise nella pietra lungo le stradine. Il parco offre davvero tanto: escursioni, percorsi naturalistici, arte, storia e anche tranquillità. Ogni stagione, a quanto mi dicono, ha il suo fascino. Io l’ho visitato in estate, ma mi hanno consigliato di tornarci in autunno per il foliage o in inverno per camminare con le ciaspole sulla neve. E lo farò. Mi ha colpito anche l’organizzazione: i Centri Visita sono ben gestiti, con pannelli informativi, mappe e personale gentile e preparato. È evidente che c’è una forte attenzione alla tutela ambientale e all’educazione ecologica. --- In conclusione Il Parco dei Monti Simbruini è un luogo che consiglio a chiunque voglia staccare la spina e riconnettersi con la natura vera. Che tu sia un escursionista esperto, un amante della fotografia, un curioso viaggiatore o una famiglia in cerca di pace, qui troverai un mondo autentico e affascinante. Io, personalmente, non vedo l’ora di tornarci.
Loredana PintiLoredana Pinti
Il fiume e il laghetto di San benedetto sono stupendi e per i più temerari fare il bagno nel laghetto gelido di San Benedetto e stupendo con la cascata che è a pochi metri da te il percorso sul sentiero dello jenne è attrezzato per il barbecue.Qualche anno fa con amici siamo andati nella grotta dell'inferniglio che non è visitabile e nemmeno visibile dall'esterno a meno che non si conosce il punto di entrata . Sotto ci sono delle stalattiti e stalagmiti e un laghetto che noi superammo con una canoa gonfiabile , peccato che non è per tutti o forse è anche un bene .
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Natura selvaggia e imprevedibile in una delle più grandi aree protette del Lazio. Partiamo dal residence Agapito per incontrare Mariella (e i suoi tre cani) che ci accompagna lungo uno degli itinerari proposti. Percorriamo il sentiero che porta alla fonte di Faito, una delle più importanti del parco. L'acqua sgorga da una parete rocciosa a 1400 metri di quota, ed è fresca e limpida. Beviamo alla borraccia ascoltando i racconti di Mariella, che ci parla della storia e delle leggende di questo luogo. Ci mostra anche le tracce degli animali che popolano il parco, come il lupo, il cinghiale, il capriolo, il gatto selvatico. Avvistiamo un gruppo di camosci che pascolano tranquilli su un prato verde. Il paesaggio è mozzafiato: da un lato le vette dei monti Simbruini, dall'altro la valle dell'Aniene che si perde all'orizzonte. Il cielo è azzurro e terso, e il sole illumina i colori della natura. Respiro a pieni polmoni l'aria pura e profumata, e sento la pace del mondo che ci avvolge. Proseguiamo il nostro itinerario verso il lago del Fucino, un bacino artificiale creato nel 1877 per bonificare la zona paludosa che occupava la conca del Fucino. Il lago è circondato da una pista ciclabile e da un percorso naturalistico che offre splendide vedute sulle montagne circostanti. Noleggiamo le bici e pedaliamo per qualche chilometro lungo la riva del lago, ammirando i riflessi dell'acqua e i voli degli uccelli acquatici. Concludiamo la giornata con una visita al borgo di Filettino, il comune più alto del Lazio. Qui scopro una curiosa iniziativa: nel 2011, il sindaco di Filettino ha dichiarato l'indipendenza del suo paese e ha fondato la Repubblica Federale di Filettino, con tanto di bandiera, stemma e moneta propria (il fiorito). Una provocazione ironica ma anche un atto di orgoglio e di difesa dell'identità locale. Il giorno dopo si pranza dal Sor Paiolo, una trattoria tipica, dove si trovano le specialità della cucina locale: gnocchi al sugo di cinghiale, polenta con salsiccia e funghi porcini, formaggi pecorini e ricotta fresca. Il tutto accompagnato da un buon vino rosso e da una grappa fatta in casa. Io chiaramente mangio solo insalata, ma per chi può... Chiacchiero con il proprietario del locale, che mi racconta le sue esperienze di vita e di lavoro in questo angolo di paradiso. Si può stare un week end o un mese senza mai annoiarsi e si torna con il ricordo di un luogo incantevole, dove la natura e la cultura si fondono in armonia. Un luogo dove ritrovare il contatto con se stessi e con le cose semplici e autentiche della vita. Un luogo che vi consiglio di visitare, se volete scoprire le bellezze nascoste del nostro paese.
dario fani

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Una giornat nei Monti Simbruini – la mia esperienza Sono sempre stato attratto dalla natura selvaggia e dai luoghi che sembrano ancora lontani dal tempo, e il Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini è stata una scoperta che ha superato ogni aspettativa. Appena arrivato, sono stato accolto da un paesaggio immenso, fatto di boschi di faggi, valli silenziose e cime maestose che superano i 2.000 metri. Nonostante fossi a pochi chilometri da Roma, sembrava di essere lontano anni luce dalla frenesia quotidiana. L’aria era pulita, fresca, e i suoni della natura riempivano tutto: fruscii, cinguettii, il vento tra gli alberi. Ho deciso di affrontare un percorso escursionistico segnalato – uno dei tanti che attraversano il parco – e mi sono trovato immerso in una faggeta spettacolare, con luce filtrata tra le fronde e un tappeto di foglie sotto i piedi. A tratti mi sembrava di camminare in una fiaba. La fauna è stata un’altra grande sorpresa: non ho avuto la fortuna di avvistare il lupo appenninico (che resta uno dei simboli del parco), ma ho incontrato cervi, volpi e numerosi uccelli rapaci, tra cui – credo – un falco pellegrino in volo. La presenza della fauna è fortissima e visibile, segno di un ambiente sano e tutelato. Una delle tappe più emozionanti è stata la visita a Subiaco, con i suoi monasteri medievali incastonati nella roccia. È un luogo che unisce perfettamente natura e spiritualità, e che racconta secoli di storia. Ho anche fatto una sosta a Cervara di Roma, un piccolo borgo scolpito nella montagna, con opere d’arte incise nella pietra lungo le stradine. Il parco offre davvero tanto: escursioni, percorsi naturalistici, arte, storia e anche tranquillità. Ogni stagione, a quanto mi dicono, ha il suo fascino. Io l’ho visitato in estate, ma mi hanno consigliato di tornarci in autunno per il foliage o in inverno per camminare con le ciaspole sulla neve. E lo farò. Mi ha colpito anche l’organizzazione: i Centri Visita sono ben gestiti, con pannelli informativi, mappe e personale gentile e preparato. È evidente che c’è una forte attenzione alla tutela ambientale e all’educazione ecologica. --- In conclusione Il Parco dei Monti Simbruini è un luogo che consiglio a chiunque voglia staccare la spina e riconnettersi con la natura vera. Che tu sia un escursionista esperto, un amante della fotografia, un curioso viaggiatore o una famiglia in cerca di pace, qui troverai un mondo autentico e affascinante. Io, personalmente, non vedo l’ora di tornarci.
Giuliano Tarquini

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Natura selvaggia e imprevedibile in una delle più grandi aree protette del Lazio. Partiamo dal residence Agapito per incontrare Mariella (e i suoi tre cani) che ci accompagna lungo uno degli itinerari proposti.

Percorriamo il sentiero che porta alla fonte di Faito, una delle più importanti del parco. L'acqua sgorga da una parete rocciosa a 1400 metri di quota, ed è fresca e limpida. Beviamo alla borraccia ascoltando i racconti di Mariella, che ci parla della storia e delle leggende di questo luogo. Ci mostra anche le tracce degli animali che popolano il parco, come il lupo, il cinghiale, il capriolo, il gatto selvatico. Avvistiamo un gruppo di camosci che pascolano tranquilli su un prato verde.

Il paesaggio è mozzafiato: da un lato le vette dei monti Simbruini, dall'altro la valle dell'Aniene che si perde all'orizzonte. Il cielo è azzurro e terso, e il sole illumina i colori della natura. Respiro a pieni polmoni l'aria pura e profumata, e sento la pace del mondo che ci avvolge.

Proseguiamo il nostro itinerario verso il lago del Fucino, un bacino artificiale creato nel 1877 per bonificare la zona paludosa che occupava la conca del Fucino. Il lago è circondato da una pista ciclabile e da un percorso naturalistico che offre splendide vedute sulle montagne circostanti. Noleggiamo le bici e pedaliamo per qualche chilometro lungo la riva del lago, ammirando i riflessi dell'acqua e i voli degli uccelli acquatici.

Concludiamo la giornata con una visita al borgo di Filettino, il comune più alto del Lazio. Qui scopro una curiosa iniziativa: nel 2011, il sindaco di Filettino ha dichiarato l'indipendenza del suo paese e ha fondato la Repubblica Federale di Filettino, con tanto di bandiera, stemma e moneta propria (il fiorito). Una provocazione ironica ma anche un atto di orgoglio e di difesa dell'identità locale.

Il giorno dopo si pranza dal Sor Paiolo, una trattoria tipica, dove si trovano le specialità della cucina locale: gnocchi al sugo di cinghiale, polenta con salsiccia e funghi porcini, formaggi pecorini e ricotta fresca. Il tutto accompagnato da un buon vino rosso e da una grappa fatta in casa. Io chiaramente mangio solo insalata, ma per chi può... Chiacchiero con il proprietario del locale, che mi racconta le sue esperienze di vita e di lavoro in questo angolo di paradiso.

Si può stare un week end o un mese senza mai annoiarsi e si torna con il ricordo di un luogo incantevole, dove la natura e la cultura si fondono in armonia. Un luogo dove ritrovare il contatto con se stessi e con le cose semplici e autentiche della vita. Un luogo che vi consiglio di visitare, se volete scoprire le bellezze nascoste del...

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Una giornat nei Monti Simbruini – la mia esperienza Sono sempre stato attratto dalla natura selvaggia e dai luoghi che sembrano ancora lontani dal tempo, e il Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini è stata una scoperta che ha superato ogni aspettativa. Appena arrivato, sono stato accolto da un paesaggio immenso, fatto di boschi di faggi, valli silenziose e cime maestose che superano i 2.000 metri. Nonostante fossi a pochi chilometri da Roma, sembrava di essere lontano anni luce dalla frenesia quotidiana. L’aria era pulita, fresca, e i suoni della natura riempivano tutto: fruscii, cinguettii, il vento tra gli alberi. Ho deciso di affrontare un percorso escursionistico segnalato – uno dei tanti che attraversano il parco – e mi sono trovato immerso in una faggeta spettacolare, con luce filtrata tra le fronde e un tappeto di foglie sotto i piedi. A tratti mi sembrava di camminare in una fiaba.

La fauna è stata un’altra grande sorpresa: non ho avuto la fortuna di avvistare il lupo appenninico (che resta uno dei simboli del parco), ma ho incontrato cervi, volpi e numerosi uccelli rapaci, tra cui – credo – un falco pellegrino in volo. La presenza della fauna è fortissima e visibile, segno di un ambiente sano e tutelato. Una delle tappe più emozionanti è stata la visita a Subiaco, con i suoi monasteri medievali incastonati nella roccia. È un luogo che unisce perfettamente natura e spiritualità, e che racconta secoli di storia. Ho anche fatto una sosta a Cervara di Roma, un piccolo borgo scolpito nella montagna, con opere d’arte incise nella pietra lungo le stradine. Il parco offre davvero tanto: escursioni, percorsi naturalistici, arte, storia e anche tranquillità. Ogni stagione, a quanto mi dicono, ha il suo fascino. Io l’ho visitato in estate, ma mi hanno consigliato di tornarci in autunno per il foliage o in inverno per camminare con le ciaspole sulla neve. E lo farò. Mi ha colpito anche l’organizzazione: i Centri Visita sono ben gestiti, con pannelli informativi, mappe e personale gentile e preparato. È evidente che c’è una forte attenzione alla tutela ambientale e all’educazione ecologica.

In conclusione

Il Parco dei Monti Simbruini è un luogo che consiglio a chiunque voglia staccare la spina e riconnettersi con la natura vera. Che tu sia un escursionista esperto, un amante della fotografia, un curioso viaggiatore o una famiglia in cerca di pace, qui troverai un mondo autentico e affascinante.

Io, personalmente, non vedo l’ora...

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Il Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini rappresenta in modo eloquente le Aree Protette della Regione Lazio, sia per la sua vasta estensione, circa 30.000 ettari di territorio protetto, sia per la grande importanza rivestita dalla biodiversità, che annovera molte specie protette ed in via di estinzione. Tipica area protetta della montagna appenninica: cime che raggiungono i duemila metri, estese faggete, ampi pianori carsici, ricchezza di acque sorgive (la stessa etimologia della parola Simbruini deriva dal latino "sub imbribus", sotto le piogge), caratterizzata al suo interno da piccoli centri abitati (i sette comuni del Parco) ricchi di testimonianze storico-artistiche a volte millenarie. Un territorio tutto da scoprire e da ammirare, luoghi di alto valore storico, culturale e naturalistico che si prestano a tutti i tipi di escursione, lunghi trekking e I Cammini, brevi passeggiate: a piedi, a cavallo, in mountain bike con le ciaspole… Insomma uno scrigno delle meraviglie tutto...

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