museo della battaglia seconda parte ero il primo visitatore della giornata , e ho trovato le sale a piano terra immerse nel buio ; sulle pareti bacheche illuminate con reperti.
Mancando una adeguata illuminazione non ho potuto leggere i pieghevoli consegnatimi all'ingresso e quindi ho preferito procedere oltre senza particolare interesse.
Preferisco ambienti illuminati con materiale ben visibile per bambini-adulti-anziani, senza inutili giochi di luce o di indecifrabili chiari scuri ( dopo di me è entrata una famiglia con 2-3 bimbi, e hanno proseguito senza alcun interesse)
le porticine a muro , che il visitatore può aprire, contengono documenti ed informazioni rilevanti e significative ; sono però poco fruibili per la non comoda collocazione, per l'apertura della porticina che deve esser sempre tenuta verticale , per l'accesso ristretto a 1-2 persone.....
Preferisco 1-2 salette separate in cui vengano proiettata la documentazione ed il visitatore può assistere a proprio agio con maggior interesse
Il museo della battaglia dovrebbe ispirarsi alle vicende del 1918 , e quindi al Piave-Montello e marginalmente al Grappa e all'altopiano di Asiago
Manca un elemento tematico iniziale (es. plastico interattivo che illustri le ultime fasi della guerra , poche foto con riferimenti al plastico , schede con dettagli sulla progressione mese dopo mese degli avvenimenti bellici......
Ridondanti ed inutili sono le bacheche con decine di fucili-pistole-baionette ; viceversa è più utile una sezione di un'arma o di un proiettile con scheda completa che soddisfi la curiosità visiva e tecnica del visitatore (es. mitraglia : una sezione con indicazione di calibro-gettata-alimentazione -cadenza tiro- raffreddamento - utilizzo - efficacia...)
E' inutile proporre materiale che si può ritrovare in tutte le esposizioni.
il museo non è un'armeria di ferri vecchi , ma scuola del passato e ponte verso il futuro.
La battaglia ha avuto l'epicentro sul Piave ; l'acqua superava i due metri; entrambi i contendenti hanno cercato di superarlo a nuoto , con barche e con ponti di barche . ( Vedi museo di Vas)
Il visitatore non coglie questo drammatico aspetto, e chiede inoltre ( domanda rivoltami dalla famiglia sopra descritta ) c'erano gli aerei - carri armati?
La sala superiore dedicata agli eroi è interessante ; dovrebbe esser snellita e limitata alle figure più rappresentative e note
Una visita ai musei austriaci ( Innsbruk-Mauten ) - sloveni ( Caporetto) può fornire ottimi spunti per una riorganizzazione storica ; e non è una pura questione di denaro.
il doveroso ricordo dei cavalieri di Vittorio Veneto rende omaggio alla città
Bookshop ben fornito - servizi igienici a norma - personale qualificato
il bel tempo del mattino mi ha permesso , almeno , di visitare anche altri storici monumenti
Infine un grazie e arrivederci alla città di Vittorio Veneto che ha manifestato appieno la propria italianità con tante bandiere...
Read moreSmall, but well stocked museum in a beautifully renovated building. Most of the text describing artifacts is only in Italian. The gun and equipment exhibitions were of special interest to us, the design of the exhibitions is smart. But I cannot give it more than 3 stars. In the part of the exhibit about the Treaty of London (see attached picture), there is a claim made, that the kingdom of Italy first tried to make a deal for neutrality with Austria - Hungary, in which Italy would in return recieve the ''unredeemed'' territories of Trieste and Trento. This is nothing more than a revanchist parole and should in no way be stated as a historical fact in any historical...
Read moreVittorio Veneto, in provincia di Treviso, ospita uno dei musei più grandi che descrivono ed espongono cimeli legati al conflitto della Prima Guerra Mondiale. Quasi interamente realizzato con ritrovamenti del Granatiere Luigi Marson, che rimase direttore del museo fino alla sua morte avvenuta nel 1952, e da donazioni private e ritrovamenti. Allestito in onore della città di Vittorio Veneto che fu teatro delle ultime fasi reali del conflitto. La terza Battaglia del Piave, o Battaglia di Vittorio Veneto, fu combattuta tra il 24 Ottobre ed il 4 Novembre del 1918 e sancì la fine dell'impero Austro-Ungarico che già prima di essa dava segni di cedimento. Il museo è costituito da tre edifici comunali che realizzano le tre aree Storiche: _ La vita in trincea _ La vita durante l'occupazione _ Dalla Battaglia al Mito Corredate da foto, filmati e reperti Storici che descrivono dettagliatamente ogni macro area dell'esposizione museale. La prima delle tre aree è volutamente illuminata per mettere in rilievo alcuni dei manufatti ed è quindi consigliabile l'uso di piccole torce o del flash del proprio telefonino. Le altre due invece rimangono ben illuminate. L'accoglienza del Museo è molto attenta e disponibile e darà fin da subito una serie di informazioni interessanti per fruire fin da subito dell'esposizione. Al termine del viaggio Storico, in una teca posta frontalmente ad una lastra con i nomi dei caduti durante la Terza Battaglia del Piave, si può scorgere un piccolo rosario che rappresenta il primo cimelio raccolto da Luigi Marson che lo raccolse dalle mani di un soldato Austro-Ungarico morto. L'intero Museo è vero rappresentativo di ciò che fu una parte del Conflitto Mondiale e permette la consultazione libera, divisa per zone geografiche del Tri Veneto, dei volumi che riportano i nomi di chi ricevette la Medaglia 🏅 commemorativa a Cavaliere di Vittorio Veneto, donata dal Governo a tutti i partecipanti ancora in vita che ne fecero richiesta. Prima dell'uscita un piccolo book shop per...
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