Ci siamo recati presso questo sito, dopo aver fatto tappa all'area archeologica 🗿 di Voghenza per ammirare la necropoli romana. Dopo aver acquistato i biglietti 🎫 alla reception (non ricordo esattamente se del costo di uno o due euro 💶) ci siamo diretti verso la Sala delle Vigne (magnifica con i suoi affreschi 🖼 realizzati da artisti 👨🎨 dell'Officina Ferrarese), dove il responsabile 👨🏻 della struttura stava intrattenendo altri ospiti con un'interessante spiegazione 🗣 della sala e della stessa Delizia Estense di Belriguardo; ci siamo quindi uniti al gruppo. Terminata la visita della sala ci siamo diretti verso il piccolo ma pregevole museo 🏛 (ricavato, come la reception, nei locali della torre d'ingresso del palazzo) sempre accompagnati dalla valida guida 👨🏻. Qui abbiamo potuto apprezzare i reperti ⚱ ritrovati presso l'area archeologica di Voghenza 🗿 durante gli scavi; si tratta dei corredi funerari di ben 67 sepolture a inumazione e incinerazione. Quel giorno il museo era in fase d'allestimento di ulteriori reperti (in un angolo erano presenti scatoloni 📦 e altro materiale accatastato, per così dire), per cui probabilmente non si presentava al meglio delle proprie possibilità; un motivo in più per tornare e ammirare il nuovo materiale rinvenuto. Alla fine il responsabile 👨🏻 ci ha anche gentilmente fornito, su nostra richiesta, alcuni buoni consigli su dove poter mangiare 🍽 qualcosa in zona. Sicuramente CONSIGLIATO 👍 in abbinamento alla Necropoli romana di Voghenza (benché quest'ultima non sia visitabile ma solo visibile dalla strada). Inoltre trovo che la campagna ferrarese, nella quale la stessa struttura è immersa, sia di per sé magnifica ed estremamente rilassante 😌.
P.S.❗️❗️❗️GOOGLE CENSURA❗️❗️❗️ RECENSIONE RIPUBBLICATA CON QUESTO NUOVO PROFILO CREATO A SEGUITO DEL VERGOGNOSO E INGIUSTIFICATO OSCURAMENTO DEL PRECEDENTE DA PARTE DEGLI AMMINISTRATORI DI GOOGLE ❗️❗️❗️STOP...
Read moreUn palazzo così bello che andava guardato e riguardato, talmente bello da non riuscire a staccare lo sguardo dalle sue mura. Oggi conosciamo #Belriguardo, castello, reggia o delizia estense, che a dir si voglia.
Fu la prima residenza estiva di una famiglia in #Europa, probabilmente uno dei complessi più fastosi ed affascinanti del Rinascimento. Venne commissionata da Nicolò III d'Este nel 1435-1437, molto probabilmente sotto i suggerimenti di Filippo #Brunelleschi.
Tra gli ambienti superstiti troviamo la sala vicereale affrescata nel 1537 dai discepoli di #Raffaello, presumibilmente su indicazione di Giulio Romano. Tra di essi Girolamo da Carpi, Benvenuto Tisi da Garofalo e i fratelli Battista e Dosso Dossi, le cui decorazioni di tralci, foglie e grappoli d’uva ricordano gli splendori della famiglia estense. Tra i gruppi di cariatidi spiccano scorci di #Dolomiti: le Tre Cime di #Lavaredo, la #Marmolada, le Cinque Torri di #Cortina ecc.
Ma perchè ve ne parlo? Belriguardo è stato protagonista di uno sventramento durato secoli, gli ambienti della reggia sono stati tramutati in abitazioni, in alcuni casi cancellando le tracce dai muri e dal passato di questa terra. Aiutiamo Belriguardo, innanzitutto facendo conoscere questa meraviglia, un tempo nota a tutt'Europa, oggi sconosciuta anche alla maggior psrte degli Emiliani, ma perfettamente visitabile: Gio-Dom 9.30-12.00;...
Read moreDelizia deliziosa. Quello che è di dominio pubblico (gran parte è stato fisicamente portato via nel corso dei secoli e il resto è diviso fra proprietà private e pubbliche) è stato ben rivalutato, anche se servirebbe un pizzico di pulizia in più. Le zone visitabili sono tre: una dedicata a convegni e una mostra di arte contemporanea (e non solo) con anche la possibilità di salire sul torrione che fa da ingresso, gestita dalla proloco; una che fa da museo civico con una splendida mostra romana che raccoglie fantastici reperti del vicinissimo sito di Voghenza (con alcuni pezzi pregiati e spesso prestati ad altri musei); un'ultima parte è la sala delle vigne, chiamata così per gli affreschi raffiguranti le stesse piante nella parte alta dei muri, a loro volta abbelliti da preziosi affreschi con decine di cariatidi, alcuni paesaggi (forse del Trentino) e una semi-cancellata rappresentazione dei signori d'Este. Il salone fu usato come granaio per decenni, questo ha danneggiato una delle quattro pareti, eliminando completamente qualsiasi traccia pittorica. Molto contento, lo suggerisco a tutti! Il primo museo sull'arte contemporanea e di artisti locali è gratuito. Il secondo costa 5 euro (prezzo intero), onestissimo pagamento per quello che viene proposto tra salone e museo...
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